Muffa: quali effetti ha sulla salute?

Muffa: quali effetti ha sulla salute?
Ultima modifica 10.06.2022
INDICE
  1. Cosa sono le muffe
  2. Perché e dove si forma la muffa
  3. Come la muffa incide sulla salute
  4. Come scongiurare l’insorgenza della muffa in casa

La muffa è un elemento piuttosto sgradevole, che a volte si forma negli ambienti casalinghi e con il quale venendo a contatto è possibile incappare in conseguenze poco piacevoli per la salute, soprattutto a livello respiratorio. Nonostante non si tratti di eventi gravi, capire dove la muffa può apparire e come occuparsene è comunque importante per mantenere l'ambiente nel quale si vive salubre.

Cosa sono le muffe

Con il termine muffe si identificano organismi pluricellulari che fanno parte della famiglia dei funghi e che si riproducono tramite spore, ovvero cellule che germinando danno vita a un nuovo esemplare. Queste disperdendosi nell'aria, se inalate o toccate possono essere causa di problemi di salute, soprattutto in persone particolarmente sensibili o se la quantità alla quale si è esposti è piuttosto ingente. Le muffe sono in grado di ricoprire sia superfici organiche sia inorganiche e non sono tutte uguali tra loro. Quelle che si formano più comunemente in ambienti casalinghi sono denominate Cladosporium, Penicillium e Aspergillus.

Perché e dove si forma la muffa

Quando in casa si forma la muffa non è detto che ci se ne renda conto immediatamente, visto che i posti in cui questo fenomeno si manifesta sono spesso piuttosto nascosti e lontani dall'occhio umano.

Di norma la muffa tende a proliferare in ambienti in cui vi sia un eccesso di umidità e proprio per questo la stanza a maggior rischio è il bagno. Anche la cucina può essere soggetta, soprattutto se l'areazione non è ottimale e mentre i fornelli sono accesi i vapori non riescono a fuoriuscire correttamente dall'area. La formazione di muffa però può anche dipendere da perdite nei tubi dell'acqua, dall'umidità di risalita negli scantinati, dall'isolamento non ottimale dei piani terra, o dalla pioggia che si infila in qualche pertugio a causa di danni al tetto, alle intercapedini del miro o ai telai delle finestre.

Infine, anche i condizionatori possono essere i responsabili della formazione delle muffe, a causa del fenomeno della condensa, che può verificarsi quando l'impianto non è posizionato nella modo corretto o non funziona al meglio.

Come la muffa incide sulla salute

La proliferazione delle muffe in ambienti chiusi è favorita dalla presenza di umidità, ed entrambi queste condizioni espongono al rischio di veder sorgere disturbi o infezioni all'apparato respiratorio, indebolimento del sistema immunitario, asma e allergie. L'inalazione o il contatto tattile con le spore della muffa può infatti causare una reazione allergica a soggetti predisposti, che se interessati dal fenomeno potrebbero sviluppare i sintomi tipici di quasi tutte le allergie che colpiscono le vie aeree ovvero occhi rossi e irritati, naso che cola, tosse, starnuti, eruzioni cutanee e, a volte, asma e leggero affanno.

I soggetti maggiormente esposti a questi rischi sono neonati e bambini dal sistema immunitario immaturo, anziani, soggetti con problematiche cutanee preesistenti come l'eczema o respiratorie come l'asma e persone in terapia con farmaci immunosoppressori.

Purtroppo non esistono esami del sangue relativi ad una valutazione di esposizione alla muffa.

Evitare gli allarmismi

A livello scientifico, sulla capacità della muffa di agire come allergene, e quindi di innescare reazioni avverse nelle persone che la respirano, non ci sono più dubbi, così come sul suo potere di accentuare patologie da ipersensibilità come l'aspergillosi broncopolmonare allergica o la sinusite fungina allergica.

Tuttavia, non è il caso di creare allarmismi, visto che in merito ad eventuali effetti gravi sulla salute determinati dalla muffa, anche gli esperti predicano cautela. In particolare, non esisterebbe alcun riscontro sulla pericolosità estrema della muffa tossica nera, nota con il nome di Stachybotrys. Tra le teorie più ricorrenti che girano in rete ma che sono state puntualmente smentite, quelle che le indicano come causa di emorragie polmonari infantili o che sostengono esista una correlazione tra la muffa nera che può nascere sulle pareti delle case e l'insorgenza di malattie autoimmuni.

Allo stesso modo, mancano dimostrazioni ufficiali anche del fatto che possa portare a mal di testa intenso, affaticamento e difficoltà di concentrazione.

Come scongiurare l’insorgenza della muffa in casa

Se le conseguenze nefaste dell'esposizione alla muffa sono tutte da dimostrare, è indubbio che sia comunque meglio evitare di avervi a che fare.

A volte a determinare l'insorgenza della muffa tra le pareti domestiche sono problematiche strutturali o di progettazione dell'immobile ma quando non è così esistono piccoli accorgimenti che possono diminuire le probabilità di vederla spuntare, e che consentono anche agli ambienti abitativi di mantenersi più salubri. Queste le principali:

  • evitare quando possibile di stendere in casa, ma asciugare i vestiti all'aria aperta;
  • coprire le pentole con i coperchi quando si cucina;
  • arieggiare spesso gli ambienti interni, soprattutto quelli particolarmente umidi come il bagno;
  • chiudere le porte di bagno e cucina quando si fa la doccia o si accendono i fornelli, così da non diffondere l'umidità in altre aree della casa;
  • dotarsi di un deumidificatore e mantenere il livello di umidità dell'ambiente al di sotto del 50%.