Morbo di Bowen: Cos'è? Cause, Sintomi, Diagnosi, Cura e Prevenzione

Ultima modifica 28.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è il Morbo di Bowen?
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

Il morbo di Bowen è la forma più precoce di un tumore della pelle diverso dal melanoma, noto come carcinoma squamoso.

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Il morbo di Bowen è dovuto a cause ancora sconosciute nei dettagli; è certo, però, che sulla sua comparsa incidono fattori come, per esempio, l'eccessiva esposizione al sole o alla lampade abbronzanti, la pelle chiara e l'immunodepressione.
A contraddistinguere il morbo di Bowen è la formazione di una macchia cutanea anomala: quest'ultima è il tumore.
Per la diagnosi di morbo di Bowen, sono fondamentali l'esame obiettivo, l'anamnesi e una biopsia tissutale.
Il morbo di Bowen è una condizione curabile con ottimi risultati, a patto che la terapia – consistente in un'opera di rimozione della macchia cutanea – sia tempestiva.

Breve ripasso di cosa sono le Cellule Squamose della Pelle

Le cellule squamose sono elementi cellulari più o meno sottile, che prendono posto negli stati più esterni della pelle, ossia nell'epidermide.
Le cellule squamose hanno una vita limitata; dopo poche settimane dalla loro formazione, infatti, muoiono e lasciano il posto a nuove cellule squamose del tutto identiche, le quali, a loro volta, sono destinate ad andare incontro al medesimo destino (morte e sostituzione).
Le cellula squamose appartengono alla famiglia dei cosiddetti cheratinociti, cioè le cellule che producono la cheratina.

Cos'è il Morbo di Bowen?

Il morbo di Bowen è una forma molto precoce di cancro alle cellule squamose della pelle; in altre parole, quindi, il morbo di Bowen è un tumore maligno della pelle ai primissimi stadi, che trae origine dalla proliferazione incontrollata di una cellula squamosa.
Appartenente alla categoria dei tumori della pelle diversi dal melanoma, il morbo di Bowen è un esempio di carcinoma in situ e ciò spiega per quale motivo nella letteratura medica è indicato anche con l'espressione "carcinoma squamoso in situ".
Il morbo di Bowen rientra nella grande categoria delle patologie della pelle.

Cosa sono un carcinoma e un carcinoma in situ?

In ambito medico:

  • Il termine "carcinoma" identifica qualsiasi tumore maligno (o cancro) che ha avuto origine dalla proliferazione incontrollata di una cellula appartenente a un tessuto epiteliale,

mentre

  • L'espressione "carcinoma in situ" descrive i carcinomi al loro esordio, quando ancora non possiedono le stesse capacità infiltranti e metastatizzanti dei carcinomi veri e propri.
    In altri termini, il carcinoma in situ è un carcinoma in fase immatura (tant'è vero che le sue cellule non hanno ancora assunto tutti i tipici comportamenti delle cellule tumorali).

Il Morbo di Bowen è una Malattia Grave?

Il morbo di Bowen non è un tumore particolarmente grave; tuttavia, se la sua diagnosi è tardiva o i trattamenti inadeguati, potrebbe diventarlo, in quanto presenta le capacità di evolvere in un carcinoma vero e proprio.
Quando il morbo di Bowen passa dall'essere un carcinoma in situ all'essere un carcinoma vero e proprio, diviene un esempio di carcinoma squamoso (anche noto come carcinoma spinocellulare, carcinoma squamocellulareepitelioma squamocellulare e spinalioma).

Secondo alcuni studi statistici, la trasformazione del morbo di Bowen in carcinoma squamoso interesserebbe 1 soggetto ogni 20-30 colpiti dalla condizione (ossia circa 3-5 pazienti ogni 100).

Cause

Analogamente alle altre forme di cancro, anche il morbo di Bowen è la conseguenza di un lento accumulo di mutazioni genetiche, da parte del DNA di una delle cellule che costituiscono l'organo o il tessuto interessato (l'epidermide, nel caso del morbo di Bowen). Tali mutazioni, infatti, sono responsabili del caratteristico fenomeno di proliferazione incontrollata che contraddistingue la formazione e l'accrescimento dei tumori maligni.
A dispetto delle numerose ricerche in merito, i medici non hanno ancora individuato le precise cause delle mutazioni genetiche sopraccitate; tuttavia, sono abbastanza sicuri che all'insorgenza del morbo di Bowen contribuiscano fattori quali:

  • L'eccessiva esposizione alla luce solare. I raggi UV del sole favoriscono la comparsa di qualsiasi tumore della pelle, compreso il morbo di Bowen;
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  • L'eccessiva esposizione alle lampade abbronzanti. Le lampade abbronzanti emanano gli stessi raggi UV del sole, pertanto rappresentano quanto l'esposizione a quest'ultimi un fattore favorente il morbo di Bowen e i tumori della pelle in generale;
  • La pelle chiara. Chiunque può ammalarsi di morbo di Bowen; tuttavia, le statistiche dicono che le persone con la pelle chiara presentano una predisposizione a sviluppare il suddetto tumore (e i tumori della pelle in generale).
    La predisposizione al morbo di Bowen e ai tumori della pelle in generale da parte delle persone con la pelle chiara trova spiegazione nel minor quantitativo, a livello cutaneo, di melanina, ossia il pigmento che protegge la cute dai raggi UV del sole;
  • Le infezioni sostenute dal papilloma virus umano (o HPV). Il papilloma virus umano è un virus alquanto comune, notoriamente associato al tumore della cervice uterina e al tumore al pene;
  • La presenza di un sistema immunitario debole (stato di immunodeficienza o immunodepressione). Il sistema immunitario dell'essere umano è ciò che protegge l'organismo di quest'ultimo dalle infezioni e dalle altre minacce provenienti dall'ambiente esterno o interno. Pertanto, nel momento in cui tale sistema di protezione perde di efficacia, aumentano, per l'individuo coinvolto, le probabilità di sviluppare svariati tipi di condizioni patologiche, tra cui anche il morbo di Bowen e i tumori della pelle in generale.
    La presenza di un sistema immunitario debole è solitamente un problema di: chi assume farmaci immunosoppressori (sono farmaci che abbassano le difese immunitarie), gli anziani (per ragioni fisiologiche) e le persone affette da malattie che causano immunodepressione (es: i malati di AIDS);
  • L'esposizione a certe sostanze chimiche. Da alcune indagini è emerso che una sostanza come, per esempio, l'arsenico favorirebbe l'insorgenza del morbo di Bowen e di altri tumori della pelle similari.

Epidemiologia

Attualmente, mancano dati precisi sull'incidenza del morbo di Bowen all'interno della popolazione generale.
L'unica certezza di carattere epidemiologico riguarda le persone maggiormente colpite dal morbo di Bowen: i soggetti anziani di 60-70 anni.

Sintomi e Complicazioni

Il morbo di Bowen si manifesta con una chiazza cutanea dalle seguenti possibili caratteristiche:

  • Colore rosso o marrone;
  • Aspetto squamoso;
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  • Aspetto di macchia piatta o rilevata;
  • Somiglianza a una verruca;
  • Macchia pruriginose, dolente e/o facile al sanguinamento, se esposta a insulti come il grattarsi;
  • Grandezza che non supera i pochi centimetri.

La chiazza cutanea che contraddistingue il morbo di Bowen è persistente, cioè non guarisce mai in modo spontaneo.

Sedi del Morbo di Bowen

Il morbo di Bowen può insorgere in un qualunque punto del corpo umano; tuttavia, le statistiche dicono che compare più di frequente nelle aree cutanee maggiormente esposte al sole, quindi: viso, collo, parte inferiore degli arti inferiori (gambe) e avambracci.

Curiosità

Dopo le zone maggiormente esposte al sole, le parti del corpo più colpite dal morbo di Bowen sono l'inguine e i genitali (zona vulvare, nella donna, e pene, nell'uomo).

Complicazioni del Morbo di Bowen

Come affermato in precedenza, se non trattato adeguatamente o trascurato, il morbo di Bowen può evolvere in un tumore maligno della pelle vero e proprio, denominato carcinoma squamoso.
In quanto capace di disseminare le proprie cellule tumorali (metastasi) nei linfonodi vicini e lontani, e in organi vitali come fegato e cervello, il carcinoma squamoso è una condizioni molto pericolosa e che, in assenza di terapie appropriate e tempestive, porta alla morte.

Come capire quando il Morbo di Bowen è divenuto un Carcinoma Squamoso?

In genere, la trasformazione del morbo di Bowen in un carcinoma squamoso è contrassegnata da alcuni eventi particolari, che potrebbero essere:

  • Il sanguinamento in assenza di insulti;
  • L'evoluzione della chiazza cutanea in un nodulo arrossato e di consistenza rigida;
  • L'evoluzione della chiazza cutanea in una piaga aperta o in una vera e propria ulcera.

Al verificarsi dei sopraccitati eventi, è estremamente importante contattare immediatamente il proprio medico curante e attenersi alle sue indicazioni sul da farsi.

Un carcinoma squamoso diagnosticato precocemente è curabile con un'ottima percentuale di successo.

Diagnosi

Per la diagnosi di morbo di Bowen, sono fondamentali l'esame obiettivo, l'anamnesi e una biopsia tissutale dell'area di cute interessata dalla chiazza anomala.

Esame Obiettivo e Anamnesi

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L'esame obiettivo prevede l'osservazione attenta della chiazza anomala e serve a delinearne le caratteristiche; l'anamnesi, invece, consiste in un'indagine sullo stato di salute del paziente e sulle sue abitudini, e serve a stabilire se ci sussistono le condizioni per l'insorgenza di un tumore della pelle come il morbo di Bowen.

Lo sapevi che…

Il medico che si occupa della diagnosi del morbo di Bowen e delle malattie della pelle in generale è il dermatologo.

Biopsia Tissutale

La biopsia tissutale è l'unico esame diagnostico in grado di stabilire la vera natura della chiazza anomala presente sulla pelle.
La biopsia tissutale prevede il prelievo, direttamente dall'area cutanea sospetta, di un piccolo pezzo di tessuto e l'osservazione di tale tessuto al microscopio; allo strumento, le eventuali cellule tumorali presenti hanno un aspetto inconfondibile.

Lo sapevi che…

La biopsia tissutale permette di distinguere il morbo di Bowen dagli altri tumori della pelle responsabili di un segno cutaneo simile.
Pertanto, è un test fondamentale per assicurarsi che un sospetto morbo di Bowen non sia, in realtà, un neoplasia maligna della cute molto più grave.

Terapia

Il morbo di Bowen impone una terapia finalizzata alla rimozione completa della chiazza cutanea (tale chiazza non è altro che un insieme di cellule con caratteristiche tumorali).
Attualmente, per eliminare il morbo di Bowen esistono diverse tecniche terapeutiche, la cui applicazione non è casuale ma dipende dalla sede, dalla grandezza e dall'aspetto del segno cutaneo caratteristico della condizione presente.
Entrando maggiormente nei dettagli, tra le tecniche terapeutiche in questione, rientrano:

  • Il curettage cutaneo abbinato all'elettrocauterizzazione. Il curettage cutaneo è un'opera di raschiamento della cute, realizzata con un apposito strumento, al fine di eliminare un'area di pelle indesiderata; l'elettrocauterizzazione, invece, è una tecnica medica che serve a bloccare le eventuali emorragie, dopo operazioni come il suddetto curettage.
    Il curettage cutaneo abbinato all'elettrocauterizzazione è ideale quando la chiazza cutanea dovuta al morbo di Bowen è di piccole dimensioni;
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  • La terapia fotodinamica. Prevede l'impiego combinato di un farmaco fotosensibilizzante a uso topico, per rendere l'area tumorale sensibile alla luce, e una fonte di radiazioni luminose, per uccidere le cellule neoplastiche iperfotosensibile (rese tali dal sopra indicato farmaco).
    La terapia fotodinamica si presta molto bene alla cura di casi di morbo di Bowen, in cui la chiazza cutanea è molto ampia;
  • La crioterapia (o terapia del freddo). Consiste nell'applicare azoto liquido sull'area di estensione della chiazza cutanea; l'azoto liquido ha il potere di congelare le cellule tumorali e causarne la morte;
  • L'escissione (o excisione) chirurgica classica. È la rimozione tramite incisione chirurgica dell'area tumorale presente sulla pelle. L'inconveniente maggiore di tale opzione terapeutica consiste nella possibilità di formazione di una cicatrice cutanea evidente, specie nelle zone più delicate del corpo umano (es: viso);
  • I chemioterapici a uso topico (o chemioterapici in crema). I chemioterapici sono speciali farmaci, capaci di uccidere le cellule in rapida crescita, come per esempio le cellule dei tumori.
    I chemioterapici a uso topico sono farmaci realizzati per essere applicati su un'area di cute affetta da un tumore, allo scopo di distruggere le cellule costituenti quest'ultimo.
    Tra i chemioterapici a uso topico più usati per la cura del morbo di Bowen, figurano quelli a base di 5-fluorouracile;
  • Gli immunoterapici a uso topico (o immunoterapici in crema). Destinati all'applicazione sull'area tumorale, gli immunoterapici in crema usati in presenza di morbo di Bowen sono farmaci che attivano la risposta immunitaria, al fine di eliminare le cellule del tumore.
    Il farmaco immunoterapico d'elezione per la cura del morbo di Bowen è l'imiquimod in crema;
  • La radioterapia. Prevede l'utilizzo di una fonte di raggi X ad alta energia, i quali, proiettati sull'area tumorale, uccidono le cellule neoplastiche. Non è sempre efficace, in quanto possono verificarsi delle recidive;
  • La laserterapia. Consiste nell'esposizione della chiazza cutanea a intenso fascio di luce luminosa, il quale ha il potere di vaporizzare il tumore, senza danneggiare eccessivamente le zone sane adiacenti e senza provocare eccessive perdite di sangue.
    La laserterapia è indicata quando il morbo di Bowen ha colpito le dita o i genitali.

Cosa accade dopo il Trattamento del Morbo di Bowen?

Dopo il trattamento del morbo di Bowen, a prescindere dall'opzione terapeutica adottata, il paziente deve sottoporsi a una serie di controlli periodici, al fine di monitorare come procede il recupero.
Questi controlli periodici sono molto importanti, perché consentono al medico curante di accorgersi per tempo se la terapia è stata efficace o se invece c'è bisogno di un ulteriore intervento terapeutico.

Prognosi

Se la diagnosi e le cure sono tempestive, il morbo di Bowen è una condizione dalla prognosi generalmente benevola, in quanto risponde molto bene ai trattamenti disponibili attualmente.

Prevenzione

Il morbo di Bowen è una forma di cancro per la quale esistono più misure di prevenzione; nei dettagli, tali misure di prevenzione consistono in:

  • Evitare di esporsi troppo al sole nelle ore centrali delle giornate più calde;
  • Utilizzare le creme solari protettive, soprattutto in presenza di pelle chiara;
  • Coprire le parti del corpo solitamente più esposte alla luce del sole e indossare gli occhiale da sole;
  • Non abusare o, meglio ancora, non far uso delle lampade abbronzanti;
  • Controllare periodicamente la pelle, alla ricerca di macchie anomale;
  • Non trascurare qualsiasi anomalia cutanea comparsa in modo improvviso e senza apparenti ragioni;
  • Sottoporsi a controlli dermatologici periodici, in presenza di una storia passata di morbo di Bowen o altri tumori della pelle.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza