Cos'è il Morbillo e quali sono i sintomi?
Cos'è il Morbillo?
Il morbillo è una malattia infettiva, di origine virale, altamente contagiosa e caratterizzata dalla comparsa di piccole macchie cutanee di color rosso-brunastro (esantema).
Il morbillo è una delle più note malattie esantematiche dell'età pediatrica, categoria patologica a cui appartengono anche varicella, rosolia, quinta malattia, sesta malattia, scarlattina ecc.
In alcuni casi, questa infezione può causare gravi complicanze, alcune delle quali addirittura fatali.
Il morbillo colpisce soltanto l'essere umano ed è diffuso in tutto il mondo, sebbene sia diventato un po' meno comune da quando esiste la vaccinazione.
Questo articolo intende analizzare nei dettagli qual è la causa del morbillo, come si trasmette l'infezione, come si presenta e come si cura.
Quanto è diffuso il Morbillo?
Nell'immaginario comune, il morbillo rappresenta una malattia infettiva tipica dell'infanzia; in effetti, prima dell'avvento del vaccino (anni '60), l'infezione colpiva soprattutto i bambini di età compresa tra i 12 mesi e i 4 anni.
Prima dell'avvento del vaccino (anni '60), il morbillo rappresentava una malattia infettiva tipica dell'infanzia, che colpiva soprattutto i bambini di età compresa tra i 12 mesi e i 4 anni.
Oggi, la situazione è un po' cambiata: se sprovvisti di vaccino, i bambini piccoli continuano a rimanere i soggetti più suscettibili alla malattia, ma il rischio di infezione è inferiore grazie alla vaccinazione di massa (che ha creato una sorta di barriera attorno alle persone non vaccinate).
Nonostante i numeri in calo, il morbillo rimane un'infezione pericolosa, che può risultare fatale per chi non è vaccinato: si stima che, nel 2022, nel mondo, la malattia abbia causato la morte di 136.200 individui, perlopiù di età inferiore ai 5 anni.
La maggior parte dei decessi si verifica nei paesi con un basso reddito pro capite o con infrastrutture sanitarie non all'avanguardia e incapaci di organizzare una vaccinazione su larga scala.
Da anni, l'OMS sta inseguendo l'obiettivo di eliminare il morbillo; perché ciò accada, però, occorrono alti livelli di immunità nella popolazione, che per ora si sono raggiunti solo in America.
È da segnalare che, nei primi mesi del 2024, in Italia, si è registrato un aumento preoccupante dei casi rispetto all'anno precedente, aumento che sembrerebbe essere dovuto a un minore adesione alla vaccinazione da parte della popolazione.
Lo sapevi che...
Prima del vaccino (anni '60), si verificano epidemie di morbillo ogni 2-3 anni, le quali causavano annualmente la morte di circa 2,6 milioni di persone nel mondo.
Come bisogna comportarsi in caso di Morbillo?
Da molti decenni, ormai, in Italia, ogni caso di morbillo va notificato obbligatoriamente alle autorità sanitarie presenti sul territorio.
Inoltre, in seguito all'epidemia scoppiata tra il 2002 e il 2003, è stato istituito il sistema di sorveglianza speciale del morbillo: in base a questo protocollo, il medico deve segnalare ogni caso sospetto all'Asl più vicina, la quale, ricevuta la segnalazione, ha il compito di svolgere tutte le indagini di laboratorio più appropriate e comunicarne gli esiti al Ministero della salute e al Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps).
Chi si può ammalare?
Possono ammalarsi di morbillo tutti coloro che non hanno conseguito il vaccino e che non hanno mai contratto l'infezione nel corso della loro vita. Sono a rischio, quindi, sia bambini che adulti non immunizzati.
In realtà, è possibile anche una seconda infezione, ma è un'eventualità estremamente rara, in quanto in genere l'immunizzazione sviluppata a seguito del vaccino o della malattia vera e propria è efficace e duratura.
Morbillo: dove è più diffuso?
Secondo quanto riporta l'OMS, oggi, il morbillo è più diffuso in Africa, Medio Oriente e Asia.
Qual è la causa?
A provocare il morbillo è un virus appartenente al genere morbillivirus, il quale fa parte, a sua volta, dell'ordine mononegavirales e della famiglia paramyxoviridae.
I morbillivirus sono dotati di capside (un involucro esterno che protegge il virus dalle insidie dell'ambiente esterno) e possiedono, per materiale genetico, un solo filamento di RNA.
Specie di morbillivirus
Il virus del morbillo umano è soltanto una delle tante specie di morbillivirus; altre specie note e meritevoli di citazione sono:
Come si trasmette?
Nella maggior parte dei casi, la trasmissione del morbillo avviene per via diretta, attraverso le goccioline volatili emesse da una persona infetta quando tossisce, starnuta o parla; inalando queste goccioline in cui sono presenti le particelle virali infettanti, infatti, le persone sane vengono a contatto con l'agente infettivo, ammalandosi.
Una volta inalato, il morbillo si annida a livello della bocca e dei polmoni, dove si moltiplica fino al raggiungimento di una quota numerica tale da potersi diffondere nel resto dell'organismo.
In quale altri modi può trasmettersi il Morbillo?
Il morbillo può trasmettersi anche attraverso il contatto con le secrezioni nasali o faringee; si tratta di un'altra via di contagio diretta, esattamente come quella tramite le goccioline volatili.
È possibile, inoltre, una trasmissione indiretta, attraverso il contatto con superfici contaminate dalle particelle virali; la persona infetta, infatti, può diffondere il virus nell'ambiente anche solo toccando gli oggetti.
Quanto sopravvive nell'ambiente il virus del Morbillo?
Parlando del morbillo, l'OMS afferma che le particelle virali sopravvivono nell'ambiente all'incirca 2 ore; questo significa che l'aria e le superfici esposte a una persona infetta rimangono infettanti per tale arco temporale.
Quanto contagioso è il Morbillo?
Il morbillo è una delle malattie più contagiose al mondo; a tal proposito, la letteratura riporta che 9 persone sane e non vaccinate su 10 che entrano in contatto con un individuo malato si infettano.
Qual è il periodo di incubazione?
Per il morbillo, il periodo di incubazione (ovvero il tempo che intercorre da quando c'è stata l'esposizione al virus a quando compaiono i primi sintomi) è di 10-14 giorni.
Quali sono i sintomi?
Il morbillo esordisce tipicamente con sintomi simili a quelli del raffreddore o dell'influenza.
Successivamente, causa un caratteristico esantema (o rash cutaneo), che spesso è sufficiente in ambito diagnostico per stabilire la presenza dell'infezione.
Quali sono i sintomi iniziali del Morbillo?
Tra i sintomi iniziali del morbillo, figurano:
- Naso che cola, occhio che lacrima, palpebre gonfie e starnuti;
- Occhi arrossati e sensibilità alla luce;
- Febbre alta, anche a 40°C;
- Stanchezza, irritabilità e senso di mancanza di forze;
- Dolori e malessere;
- Tosse secca;
- Formazione di piccole macchie grigio-biancastre a livello della bocca e della gola (segno di Köplik);
- Perdita di appetito.
In genere, questa sintomatologia dura 4-7 giorni.
Come si presentano le macchie del Morbillo?
Segno distintivo dell'infezione, l'esantema cutaneo del morbillo compare alcuni giorni dopo l'insorgenza dei primi sintomi; potrebbe palesarsi anche dopo 18 giorni dall'esposizione al virus.
Si caratterizza per macchie rosso-brunastre, che interessano dapprima il viso e il collo, e successivamente il resto del corpo; di solito, impiega 3-4 giorni per diffondersi.
Per la risoluzione del rash cutaneo, occorrono altri 5-6 giorni.
Quando rivolgersi al medico?
In presenza di macchie rosso-brunastre sospette, specialmente se anticipate da sintomi simil-influenzali, è bene contattare immediatamente il proprio medico curante e descrivergli i disturbi.
Attenzione!
Per contenere la diffusione del virus, sarebbe meglio che il primo contatto col medico avvenisse per telefono.
Quali sono le complicanze?
Il morbillo può comportare diverse complicazioni, alcune anche molto serie e talvolta letali.
Gli individui più a rischio di complicanze sono:
- I bambini aventi meno di 12 mesi di vita;
- I bambini denutriti;
- I bambini con un sistema immunitario molto debole. Per esempio i malati di AIDS e coloro che, affetti da leucemia, sono in cura chemioterapica;
- Adolescenti e adulti.
Le persone meno a rischio, invece, sono i bambini sani di età superiore ai 4-5 anni.
Quali sono le complicanze più comuni e quali quelle più rare?
Le complicazioni derivanti dal morbillo possono distinguersi in base alla frequenza, in quanto ce ne sono alcune più comuni di altre.
In genere, la distinzione riconosce tre gradi di frequenza: molto comune, poco comune e raro.
Complicanze molto comuni
Le complicanze più comuni del morbillo sono:
- Diarrea,
- Vomito,
- Infezioni all'orecchio medio (otite),
- Infezioni all'occhio (congiuntivite),
- Laringite (infiammazione della laringe),
- Infezioni alle vie aeree (bronchite, polmonite e crou (bronchite, polmonite e croup) e
- Convulsioni febbrili.
Complicazioni poco comuni
Complicanze poco comuni del morbillo sono:
- Danni del fegato (epatite),
- Strabismo (dovuto al coinvolgimento dei nervi e dei muscoli oculari),
- Infezioni delle meningi (meningite) e
- Infezioni ai danni del cervello (encefalite).
Complicazioni rare
In rarissime occasioni, il morbillo può comportare:
- Gravi malattie oculari (come la neurite ottica),
- Gravi problemi cardiaci, severi disturbi al sistema nervoso e
- La cosiddetta panencefalite sclerosante subacuta (quest'ultima colpisce un malato di morbillo ogni 25.000).
Morbillo: perché può causare la morte?
In genere, la morte per morbillo è dovuta a una delle complicanze più serie dell'infezione, quali per esempio l'encefalite o la polmonite.
Come accorgersi delle complicanze?
In presenza di morbillo, i sintomi che solitamente caratterizzano la comparsa di complicazioni sono: fiato corto, dolore toracico quando si respira, emottisi (emissione di sangue quando si tossisce), fiacchezza, confusione e convulsioni.
Morbillo in gravidanza: quali sono i rischi?
Il morbillo in gravidanza, in una donna non vaccinata e non immune, può comportare:
- Aborto spontaneo;
- Morte del bambino al momento del parto;
- Nascita prematura del feto (parto prematuro);
- Basso peso del bambino al momento della nascita.
Pertanto, al minimo sospetto di infezione (es: contatto con persone malate), una donna incinta dovrebbe rivolgersi immediatamente al proprio medico e sottoporsi a tutti i controlli del caso.
Quali esami fare per la diagnosi?
Di solito, per la diagnosi di morbillo, è sufficiente un esame obiettivo accurato, tramite cui il medico analizza l'intera sintomatologia manifestata dal paziente.
Qualora rimanessero dei dubbi, è possibile ricorrere a un esame della saliva, raccolta con un tampone assorbente particolare, e a un esame del sangue.
Come si cura?
Attualmente non esiste ancora una terapia specifica per la cura del morbillo.
Cosa fare allora?
In presenza di morbillo, la gestione dell'infezione prevede:
- Attesa della risoluzione spontanea della malattia e
- Terapia sintomatica, mirata ad alleviare i sintomi e a prevenire le possibile complicanze.
Morbillo: quanto tempo ci vuole per guarire spontaneamente?
La risoluzione spontanea del morbillo richiede dai 7 ai 10 giorni. Tanto è, infatti, il tempo che serve al sistema immunitario di un individuo sano, per contrastare ed eliminare dall'organismo ogni traccia del virus.
Cosa succede dopo la guarigione e perché non ci si ammala più di morbillo?
Il sistema immunitario rappresenta il sistema difensivo contro le minacce provenienti dall'ambiente esterno (in primis, gli agenti infettivi di natura virale o batterica).
Esso, quando combatte gli agenti infettivi come i virus, prepara anche delle cellule di difesa particolari, capaci di riconoscere in anticipo la medesima minaccia e impedire una seconda infezione.
Questo prodigioso meccanismo si chiama memoria immunitaria e le cellule che lo mettono in pratica (che sono degli anticorpi particolari) sono dette cellule della memoria.
I vaccini antivirali sono realizzati sul concetto di memoria immunitaria.
Morbillo: quali rimedi contro i sintomi?
Quando l'infezione è particolarmente fastidiosa, è possibile alleviare la sintomatologia con alcuni semplici rimedi, talvolta davvero molto efficaci.
Contro la febbre e il dolore generalizzato
In questi frangenti, è buona norma assumere alcuni farmaci antinfiammatori e al tempo stesso analgesici, come il paracetamolo e l'ibuprofene (che è un FANS, ovvero un farmaco antinfiammatorio non steroideo).
Si ricorda che, negli individui al di sotto dei 16 anni, l'aspirina può comportare degli effetti collaterali molto gravi, come la sindrome di Reye; pertanto, non va somministrata almeno fino a questa età.
Contro la disidratazione
La febbre alta causa un'intensa sudorazione; pertanto, per evitare una disidratazione eccessiva dei tessuti, è necessario bere molta acqua.
Contro l'infiammazione oculare e la fotofobia
È fondamentale mantenere puliti gli occhi con dei bastoncini di cotone appositi ed evitare di toccarli con le mani non pulite. Inoltre, è bene che la stanza in cui risiede il malato sia poco illuminata, così da non affaticare troppo la vista.
Contro i sintomi del raffreddore (naso che cola, tosse ecc.)
I principali rimedi per tali disturbi sono le inalazioni di vapore e le bibite calde a base di limone o miele.
Come limitare diffusione dell'infezione
Per evitare la trasmissione della malattia (soprattutto tra le persone potenzialmente a rischio complicazioni, come neonati e donne incinte) è buona norma restare isolati a casa (quindi non recarsi a lavoro o a scuola), fino al termine del rash cutaneo. Infatti, nell'arco di tempo in cui l'eruzione cutanea scompare, anche la carica infettiva (ovvero la capacità di contagiare altre persone) si esaurisce.
Si può prevenire?
Il morbillo è prevenibile con il vaccino MPR , un vaccino che, oltre a proteggere dal morbillo, crea un'immunizzazione anche contro rosolia e parotite.
Tale vaccinazione va eseguita durante l'infanzia, con due iniezioni: una a 12-13 mesi circa e un'altra a 5-6 anni (di solito poco prima di iniziare la scuola elementare).
Il vaccino anti-morbillo è un vaccino vivo attenuato, ovvero contiene una quota vitale del virus che, però, non è in grado di causare l'infezione vera e propria (con le conseguenze del caso).
Vaccino Morbillo nei bambini al di sotto dei 6 mesi
I bambini al di sotto dei 6 mesi di vita nati da madre vaccinata o immune godono di un'immunità di origine materna che li protegge temporaneamente; pertanto, non hanno bisogno di vaccinarsi.
Al contrario, i bambini della stessa età che non hanno una madre vaccinata o immune, sono sprovvisti di protezione e più predisposti a contrarre la malattia. Per questi soggetti, quindi, potrebbe essere presa in considerazione l'ipotesi di eseguire un'iniezione di immunoglobuline protettive.
N.B: le immunoglobuline, dette anche anticorpi, sono delle proteine del sistema immunitario che si occupano di combattere gli agenti infettivi, e di formare la cosiddetta memoria immunologica. Una loro iniezione extra, come nel suddetto caso, non equivale a un vaccino, ma può rappresentare comunque una valida soluzione antinfettiva.
Vaccino Morbillo: si può fare in gravidanza?
Le donne non vaccinate e non immuni, che vogliono avere un figlio, possono rivolgersi al proprio medico e chiedere delucidazioni sul da farsi. La vaccinazione contro il morbillo, in questi frangenti, non è indispensabile e può essere sostituita da un'iniezione di immunoglobuline.