Ultima modifica 01.06.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è la meralgia parestesica
  3. Cause
  4. Sintomi
  5. Diagnosi
  6. Trattamento
  7. Prognosi e prevenzione

Generalità

La meralgia parestesica è un disturbo di tipo neurologico, che interessa il nervo cutaneo laterale della coscia provocando parestesie locali (bruciore, formicolio, sensazione di "pelle morta" o "di cartone). Tale disturbo può insorgere per cause di natura diversa; l'obesità, la gravidanza, il diabete, la cintura dei pantaloni troppo stretta ecc. sono solo alcune delle possibili ragioni della neuropatia.

Meralgia parestesica

Figura: area della coscia in cui sono localizzati i sintomi della meralgia parestesica


La meralgia parestesica è caratterizzata da un'alterazione della percezione sensitiva cutanea a livello della coscia, senza compromissione delle capacità motorie della gamba. Il paziente avverte, infatti, formicolio, intorpidimento e dolore bruciante, ma riesce a muovere senza problem l'arto inferiore interessato. Da questi sintomi, si è in grado, di solito, di stilare la diagnosi.
La terapia della meralgia parestesica prevede, nella quasi totalità dei casi, delle contromisure conservative; solo in rarissime eccezioni, si rende necessario l'intervento chirurgico.

Cos'è la meralgia parestesica

La meralgia parestesica è una neuropatia, che colpisce il nervo cutaneo laterale della coscia (o nervo cutaneo femorale). Essa è nota anche col nome di sindrome da intrappolamento nervoso, in quanto le sensazioni di formicolio, intorpidimento, bruciore ecc., che ne caratterizzano la sintomatologia, si devono ad uno schiacciamento del nervo cutaneo femorale.

IL NERVO CUTANEO LATERALE DELLA COSCIA

Il nervo cutaneo laterale della coscia (o nervo cutaneo femorale) si trova nel femore, più precisamente nella zona esterna-alta della gamba. Si tratta di un nervo sensitivo, non motorio; pertanto, una neuropatia che lo coinvolge (come la meralgia parestesica), altera soltanto le sensazioni percepite a livello della cute, mentre le capacità motorie della gamba non sono compromesse.
Il nervo cutaneo femorale diparte dalla zona lombare del midollo spinale (2° e 3° nervo lombare) e, prima di raggiungere la coscia, attraversa l'anca (anteriormente) e il legamento inguinale (posteriormente).
Il legamento inguinale è un robusto fascio fibroso e la zona in cui esso risiede , coincide spesso con l'area di compressione del nervo cutaneo laterale.

EPIDEMIOLOGIA

La meralgia parestesica ha un'incidenza, nella popolazione generale, piuttosto bassa: ogni anno, a soffrirne, sono circa 4 persone su 10.000.

Nervo cutaneo femorale

Figura: posizione del nervo cutaneo laterale della coscia e area del dolore. Dal sito meddic.jp


Condizioni patologiche associate a meralgia parestesica:

Tuttavia, bisogna precisare che questo dato è impreciso, poiché spesso la patologia non viene diagnosticata o è considerata una conseguenza di altre condizioni particolari, come diabete e obesità. Infatti, la meralgia parestesica è particolarmente frequente tra i diabetici e le persone in sovrappeso.
Colpisce, senza distinzioni, uomini e donne di età adulta. I casi più frequenti riguardano le persone di mezza età.


Cause

La meralgia parestesica si deve a una compressione, simile a uno "schiacciamento", del nervo cutaneo laterale della coscia. Spesso, l'artefice di questa pressione è il legamento inguinale (che gli sta davanti), quando, a sua volta, viene sottoposto a un'altra sollecitazione.
Ma per quali motivi si crea questa situazione?

I FATTORI DI RISCHIO

In molti pazienti che soffrono di meralagia parestesica le cause scatenanti sono difficilmente identificabili. Tuttavia, dall'osservazione di molti casi clinici, è emerso un chiaro legame con le seguenti circostanze/condizioni:

  • Obesità.
    Persone in sovrappeso od obese sviluppano una maggiore pressione a carico del nervo cutaneo laterale della coscia, tale per cui quest'ultimo risulta come schiacciato.
  • Diabete.
    Una delle complicanze più note del diabete è il deterioramento progressivo dei nervi periferici (cranici e spinali). Questa condizione è detta anche neuropatia diabetica.
  • Gravidanza.
  • Incidente stradale.
    Le cinture di sicurezza, che passano in corrispondenza del legamento inguinale, dopo un forte urto, possono causare una compressione del nervo cutaneo femorale sottostante.
  • Indossare indumenti aderenti e cinture troppo strette.
    È stata dimostrata una relazione tra la meralgia parestesica e coloro che hanno l'abitudine di indossare indumenti molto aderenti alla vita o che stringono molto la cintura dei pantaloni. Sembra che tali abitudini sviluppino un'eccessiva pressione sul nervo cutaneo femorale.
  • Complicanze post-intervento chirurgico.
    Dopo un intervento di ernia inguinale, può formarsi del tessuto cicatriziale che crea pressione a livello del nervo cutaneo femorale.
  • Neuromi.
    I neuromi, al contrario di quello che si potrebbe pensare, non sono dei tumori; piuttosto, si tratta di ispessimenti di tessuto fibroso, che premono sui nervi limitrofi.
  • Tumori agli organi pelvici o addominali.
    Si tratta di tumori maligni, che colpiscono gli organi dell'apparato urinario (prostata, uretere, reni ecc). La loro comparsa e l'espansione della massa neoplastica può comprimere i nervi vicini all'area interessata, come quello cutaneo femorale.
  • Camminare, pedalare o stare in piedi a lungo; posizioni errate.
    Sono circostanze che possono stressare le terminazioni nervose e, in alcuni casi, comprimerle.

Sintomi

Riassunto dei principali sintomi di meralgia parestesica:

- Sulla zona esterna della coscia:

  • Formicolio
  • Intorpidimento
  • Dolore bruciante

- A livello inguinale e dei glutei:

  • Dolore
Vestiti srtetti meralgia

Figura: l'uso di indumenti troppo stretti, a livello della vita, può causare la meralgia parestesica.

I sintomi tipici della meralgia parestesica, conseguenti alla compressione (o schiacciamento) del nervo cutaneo femorale, sono: formicolio, intorpidimento e dolore bruciante. Tutti e tre si avvertono nella parte esterna della coscia, fino quasi al ginocchio, e tendono ad aggravarsi, quando il paziente cammina molto o sta in piedi per lunghi periodi di tempo.


Inoltre, sempre nella medesima zona, si è curiosamente più sensibili alle sollecitazioni lievi e meno alle pressioni forti e durature. Per capire quanto appena detto, si riporta il classico esempio dell'acqua calda della doccia: quando un individuo con meralgia parestesica si lava, percepisce un peggioramento del dolore e un acuirsi del bruciore.
In alcuni rari casi, è possibile che la sensazione dolorosa compaia anche in corrispondenza del legamento inguinale e, da lì, si estenda fino ai glutei.
La meralgia parestesica è, quasi sempre, unilaterale; solo un caso su 5 manifesta il disturbo su entrambi gli arti inferiori.


Diagnosi

La diagnosi di meralgia parestesica si basa, principalmente, sull'anamnesi. In altre parole, il medico stabilisce di cosa si tratta in base alla descrizione, fatta dal paziente, dei sintomi avvertiti. Diventa fondamentale sapere:

  • Dove si localizzano il dolore bruciante, il formicolio e l'intorpidimento.
  • Conoscere le precise diramazioni del dolore.
  • Se ci sono determinanti movimenti o circostanze che ne riducono o aumentano l'intensità.

È assai significativo, poi, nel corso della valutazione diagnostica, considerare lo stato di salute del paziente e l'eventuale presenza di uno o più dei fattori di rischio sopraccitati. In altre parole, il fatto che un individuo sia una persona in sovrappeso, una donna incinta, un diabetico ecc., è un ulteriore indizio a sostegno della diagnosi di meralgia parestesica.

QUALI CIRCOSTANZE ACCENTUANO O RIDUCONO IL DOLORE BRUCIANTE?

Si è già detto come il camminare a lungo o lo stare molto tempo in piedi accentuino i sintomi della meralgia parestesica.
Allo stesso modo, esistono alcuni movimenti della gamba che incrementano il dolore, e altri movimenti che lo riducono. Questi gesti hanno significato diagnostico, tanto che possono considerarsi dei veri e propri segni della malattia.
Di cosa si tratta?

  • L'estensione dell'anca. Viene effettuata portando la gamba interessata all'indietro. Questo movimento accentua lo schiacciamento del nervo cutaneo femorale aggravando il dolore.
  • La flessione dell'anca. Viene effettuata da distesi, portando la gamba verso l'addome/petto. Tale movimento riduce la compressione del nervo interessato alleviando la sensazione dolorosa.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE

La diagnosi differenziale si svolge per escludere la presenza di eventuali patologie caratterizzate da sintomi simili alla meralgia parestesica. Essa si basa su esami strumentali, come i raggi X o l'elettromiografia, ma anche su test molto più semplici.
Per esempio, un esame molto veloce e abbastanza significativo è la valutazione delle capacità motorie della gamba interessata. Se un paziente riesce a governare i movimenti dei propri arti inferiori, significa che il nervo interessato non è motorio, ma sensitivo, come lo è quello cutaneo femorale. Viceversa, se il medico constata che c'è un'incapacità motoria, vuol dire che il nervo colpito è di tipo motorio e che, probabilmente, non si tratta di meralgia parestesica, ma di un'altra patologia neurologica.
Qualora permangano ancora dei dubbi e si sospetti un danno neurologico più grave, si procede con la diagnostica strumentale. Tuttavia, si tratta di un rara eventualità.
Di seguito, si riporta una tabella con gli esami possibili e le loro caratteristiche:


Test strumentale

Quando e perché eseguirlo

Radiografia e raggi X

Mostrano la zona pelvica e addominale. Sono esami importanti, per esempio, per quei pazienti con meralgia parestesica dovuta a un incidente stradale, poiché mostrano lo stato di salute degli organi interni.
Se all'origine della neuropatia non c'è un evento traumatologico (diabete, gravidanza ecc.), non sono fondamentali per la diagnosi.

Elettromiografia

Mediante degli elettrodi impiantati nei muscoli della gamba, si misura l'attività elettrica. Se risulta normale, significa che il nervo coinvolto è di tipo sensitivo e non motorio; in questi casi, l'ipotesi di meralgia parestesica si fa più che concreta.

Test di conduzione nervosa

Mediante degli elettrodi, si osserva in che modo il segnale nervoso percorre le terminazioni nervose. Se il nervo cutaneo femorale è compresso o schiacciato, il segnale rilevato è alterato.

Trattamento

I trattamenti terapeutici della meralgia parestesica prevedono due possibili approcci: conservativo e chirurgico.

L'APPROCCIO CONSERVATIVO

Il trattamento conservativo è l'approccio terapeutico adottato nella maggior parte dei casi, in quanto non è particolarmente invasivo e dà risultati, quasi sempre, soddisfacenti. Esso consiste in semplici contromisure comportamentali e nell'assunzione di determinati farmaci. Nello specifico, è bene:

Se la sintomatologia dolorosa, nonostante queste prime cure, persiste per oltre due mesi, bisogna ricorrere a farmaci antidolorifici e antinfiammatori più efficaci, ma, allo stesso tempo, anche con più effetti collaterali.

L'APPROCCIO CHIRURGICO

L'intervento chirurgico è un'ipotesi assai remota, che viene presa in considerazione solo se i trattamenti conservativi non hanno avuto effetto.
L'operazione consiste nella decompressione chirurgica del nervo cutaneo laterale della coscia.

Prognosi e prevenzione

La prognosi della meralgia parestesica, qualora si adottino le giuste contromisure e si seguano i consigli del medico, è più che buona. Sono rari i casi caratterizzati da dolore prolungato nel tempo e difficilmente alleviabile. In questi frangenti, la qualità della vita dei pazienti ne risente, in particolare se ci si deve sottoporre all'intervento chirurgico.

PREVENZIONE

Per ridurre il rischio di sviluppare la meralgia parestesica, o una sua eventuale ricaduta, è bene continuare a seguire i consigli elencati quando si è parlato dei trattamenti conservativi. Ovvero:


Come prevenire la meralgia parestesica:

  • Evitare di indossare vestiti aderenti e di stringere troppo la cintura dei pantaloni.
  • Perdere peso o non assumerne.
  • Evitare di sollecitare il nervo, camminando a lungo o stando in piedi molte ore al giorno.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza