Meningococco C: Cos'è? Trasmissione, Cura e Prevenzione

Meningococco C: Cos'è? Trasmissione, Cura e Prevenzione
Ultima modifica 28.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è il Meningococco C?
  3. Caratteristiche
  4. Trasmissione
  5. Proprietà Patogene
  6. Cura
  7. Prevenzione

Generalità

Il meningococco C è uno dei più pericolosi sottotipi di meningococco, il batterio responsabile della meningite meningococcica e della cosiddetta sepsi da meningococco.

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Meningococco C

Sensibile all'ambiente esterno e all'essiccazione, e capace di vivere sia in coppia che singolarmente, il meningococco C è un batterio Gram-negativo, aerobio, immobile, asporigeno, positivo all'enzima citocromo-ossidasi e di dimensione variabile tra 0.6 e 1 micron.
Il meningococco C è un batterio trasmissibile: la sua trasmissione può avvenire attraverso le goccioline di secrezione respiratoria o del tratto oro-faringeo prodotte ed emesse da un individuo infetto o attraverso il contatto con oggetti contaminati.
Sia quando causa meningite sia quando provoca sepsi, il meningococco C è responsabile di un'infezione grave, che, in assenza di una cura tempestiva e adeguata, può condurre alla morte.
In Italia, esiste la possibilità di prevenire le infezioni da meningococco C ricorrendo all'apposito vaccino anti-meningococco C.

Cos'è il Meningococco C?

Il meningococco C è uno dei 6 più pericolosi sottotipi (o sierotipi), tra i 13 attualmente identificati, di meningococco, il batterio noto per essere l'agente eziologico della meningite meningococcica e della cosiddetta sepsi da meningococco (o meningococcemia).

Meningococco: un breve ripasso

Conosciuto in ambito microbiologico con il nome di Neisseria meningitidis, il meningococco è il batterio Gram-negativo responsabile della forma più temuta di meningite batterica nonché di una condizione ancora più pericolosa denominata sepsi da meningococco (o meningococcemia).

Identificato solo nel 1884, il meningococco è un batterio aerobio, immobile, asporigeno, positivo all'enzima citocromo-ossidasi, avente una dimensione variabile tra 0.6 e 1 micron; il meningococco può vivere in coppia (diplococco) o rimanere singolo, e, in genere, è sensibile all'ambiente esterno e all'essiccazione; sulla sua superficie, il meningococco è dotato di particolari estensioni, chiamate pili, e di due proteine, Opa e Opc, che sfrutta per aggredire e infettare le cellule ospiti.

Attualmente, i microbiologi hanno identificato 13 diversi sottotipi (o sierotipi) di meningococco, dando loro, come nome, dei semplici caratteri alfanumerici; di questi 13 sottotipi di meningococco, si segnalano, in quanto particolarmente virulenti, il meningococco A, il meningococco B, il meningococco C, il meningococco W135, il meningococco X e il meningococco Y (sono i 6 sottotipi di meningococco più pericolosi a cui si faceva riferimento in precedenza).

Il meningococco non è sempre patogeno; addirittura, per un 5-15% della popolazione, rappresenta un componente della flora batterica presente lungo il tratto oro-faringeo.
A renderlo infettante sono determinate situazioni e condizioni, come per esempio la giovane età del soggetto esposto al batterio oppure la modalità di esposizione.

Lo sapevi che…

La differenziazione del meningococco in sierotipi avviene in base alla struttura antigenica dei polisaccaridi presenti sulla capsula batterica.

Per approfondire: Meningococco B: Cos'è nei dettagli

Caratteristiche

Caratteristiche Microbiologiche

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Il meningococco C presenta le tipiche caratteristiche microbiologiche di qualunque altro meningococco:

  • Il meningococco C è un batterio Gram-negativo; ciò vuol dire che, al di sotto della capsula batterica (presente in tutti i tutti i batteri, anche i Gram-positivi), la sua parete cellulare si compone di tre elementi: membrana esterna comprensiva di lipopolisaccaride, sottile strato di peptidoglicano (nei Gram-positivi il peptidoglicano è molto più spesso) e membrana interna.
  • Il meningococco C è un batterio aerobio, immobile, asporigeno (cioè non produce spore), positivo all'enzima citocromo-ossidasi e di dimensione variabile tra 0.6 e 1 micron.
    Sensibile all'ambiente esterno e all'essiccazione, il meningococco C può vivere in coppia o singolarmente.
  • A livello di capsula batterica e membrana esterna, il meningococco C presenta tutti gli elementi necessari ad aggredire e infettare la cellule dell'ospite: la capsula è fornita di polisaccaridi che servono a prevenire la fagocitosi da parte delle cellule dell'ospite (N.B: la fagocitosi annullerebbe la sua azione infettante) e a nascondersi dal sistema immunitario dell'ospite; la membrana esterna, invece, possiede il lipopolisaccaride, che agisce come endotossina ed è il principale responsabile del processo infettivo, e il complesso di elementi formato dalle proteine Opa e Opc e dai pili, che permette al meningococco C di "attaccarsi" alle cellule dell'ospite così da poter avviare l'infezione.
  • Per una piccola percentuale di persone adulte, il meningococco C rappresenta un componente della flora batterica del tratto oro-faringeo; questo significa che non è necessariamente un batterio patogeno, però lo può diventare in presenza di determinate condizioni e circostanze.

Caratteristiche Genetiche

In base alle più recenti ricerche di genetica, il genoma del meningococco C comprende più di 2 milioni di paia di basi azotate e codifica per un numero di proteine oscillante tra 2.100 e 2.500.

Diffusione del Meningococco C

Il meningococco C è il secondo meningococco più diffuso in Europa e negli Stati Uniti; in queste zone del Mondo, prima del meningococco C, è più comune soltanto il meningococco B.

Approfondimento: diffusione degli altri sierotipi di meningococco

Negli Stati Uniti, oltre al meningococco B e C, è presente in modo rilevante anche il meningococco Y.
In Asia e in Africa, predomina il meningococco A, il quale è praticamente assente nel Nord America.

Trasmissione

La trasmissione del meningococco C (così come gli altri sottotipi di meningococco) può avvenire attraverso:

  • Le goccioline di secrezione respiratoria o del tratto oro-faringeo prodotte ed emesse da un individuo infetto, in occasione di colpi di tosse, baci, starnuti o quando parla;
  • Il contatto con oggetti contaminati dall'agente batterico in questione (raro).

Rispetto ai virus che causano malattie come il raffreddore o l'influenza, il meningococco C presenta una trasmissibilità decisamente inferiore; in altre parole, è meno probabile che un soggetto infetto lo trasmetta a individui sani. 

Fattori favorenti la Trasmissione del Meningococco C

Differenti fattori favoriscono la trasmissione del meningococco C; tra questi fattori, figurano:

  • Giovane età. Neonati, bambini fino all'età di 5 anni e individui di età compresa tra i 12 e i 21 anni sono particolarmente suscettibili alle infezioni da meningococco C.
  • Mancata vaccinazione. Il mancato ricorso al vaccino anti-meningococco C rende ovviamente vulnerabili a tale batterio.
  • Immunodepressione. Il termine "immunodepressione" fa riferimento a un calo dell'efficienza delle difese immunitarie e una conseguente maggiore predisposizione allo sviluppo di infezioni e tumori; possibili cause di immunodepressione sono l'età avanzata, l'assunzione di farmaci chemioterapici, la presenza di malattie croniche quali il diabete, l'AIDS e le terapie farmacologiche a base di immunosoppressori attuata in seguito ai trapianto d'organo.
  • Convivenza con un ampio gruppo di persone, per lavoro o per studio. Tra gli studenti che alloggiano in dormitori, i militari delle caserme e gli scolari c'è una maggiore probabilità di trasmettersi malattie contagiose, comprese le infezioni da meningococco C.
  • Tabagismo e fumo passivo. Nei soggetti per i quali il meningococco C rappresenta un elemento della flora batterica oro-faringea, il fumo attivo e il fumo passivo agiscono da fattori di rischio di meningite meningococcica, in quanto, recando danno alla mucosa del tratto oro-faringeo, favoriscono la traslocazione del batterio suddetto nel limitrofo comparto encefalico.

Proprietà Patogene

Il meningococco C è causa di meningite, quando riesce a raggiungere e infettare le meningi; è invece responsabile di sepsi da meningococco (o meningococcemia), quando riesce a diffondere in modo permanente nel sangue e successivamente a danneggiare vasi sanguigni, pelle e organi.

Lo sapevi che…

Il meningococco C e tutti gli altri sottotipi di meningococco colonizzano e infettano esclusivamente l'essere umano; le ricerche condotte fino a oggi, infatti, sembrano escludere la possibilità di un loro ritrovamento negli animali. 

Meningite da Meningococco C

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In medicina, il termine meningite indica l'infiammazione delle meningi encefaliche e/o spinali; le meningi sono le tre caratteristiche membrane laminari di tessuto connettivo fibroso, disposte una sopra l'altra, che agiscono sostanzialmente da involucro protettivo esterno dell'encefalo e del midollo spinale.

Alla pari di tutte le altre forme di meningite meningococcica, la meningite da meningococco C è un'infezione molto temuta; in assenza di cure immediate, infatti, essa può sfociare in complicanze da cui può scaturire un danno permanente all'encefalo e/o al midollo spinale (encefalite e/o mielite) oppure un'infiammazione sistemica dall'esito potenzialmente mortale (sepsi).

Nei neonati, la meningite da meningococco C esordisce generalmente con sintomi quali sonnolenza e inappetenza; dopodiché, si manifesta anche con: febbre alta, vomito, irritabilità, pianto acuto e continuo, scarsa reattività agli stimoli, sguardo apatico, rigidità del collo (rigidità nucale), fotofobia, ingrossamento della testa con inarcamento delle fontanelle verso l'esterno, pallore della pelle, letargia, convulsioni e crisi epilettiche.

In bambini, adolescenti e adulti, la meningite da meningococco C esordisce quasi sempre con mal di testa (cefalea), mancanza di appetito e sonnolenza; quindi, dopo 2-3 giorni, ai sintomi sopra indicati aggiunge le seguenti manifestazioni: febbre molto alta, nausea, vomito, confusione, irritabilità, dolore muscolare intenso, rigidità nucale, fotofobia, letargia, convulsioni e crisi di epilessia.

La meningite da meningococco C rappresenta un'emergenza medica, di conseguenza richiede un intervento terapeutico immediato.

Sepsi da Meningococco C

In medicina, il termine "sepsi" e il suo sinonimo "setticemia" indicano una grave condizione di natura infettiva, innescata solitamente dalla diffusione e dalla presenza persistente di batteri nel circolo sanguigno, e caratterizzata da un'infiammazione sistemica capace di danneggiare vasi, tessuti e organi fino al punto da causare la morte del paziente.

La sepsi non va confusa con la batteriemia, che consiste sempre in una presenza di batteri nel sangue, ma transitoria anziché persistente.

Alla luce di quanto detto poc'anzi, la sepsi da meningococco C (o meningococcemia da meningococco C) è una condizione altamente mortale.
A indicare che, in un individuo, è in corso la sepsi da meningococco C sono svariati sintomi, tra cui:

La sepsi da meningococco C costituisce anche una possibile complicanza della sopraccitata meningite da meningococco C.

La sepsi da meningococco B è un'emergenza medica, pertanto l'individuo che ne è interessato deve ricevere cure immediate.

(*)Il test del bicchiere consiste nel far rotolare un bicchiere sulla zona presentante l'eruzione cutanea e osservare se le macchie rosse scompaiono temporaneamente oppure no.

Cura

Sia nel caso in cui abbia provocato meningite sia nel caso in cui abbia causato sepsi, l'infezione da meningococco C richiede sempre una serie di cure che solo una struttura ospedaliera è in grado di fornire; gli episodi di infezione da meningococco C, pertanto, impongono il ricovero in ospedale, nella fattispecie il ricovero nel reparto di terapia intensiva.

Una terapia precoce e appropriata delle infezioni da meningococco C può salvare la vita del paziente; un trattamento tardivo o inadeguato, invece, offre ben poche speranze di salvezza o comunque di guarire senza ripercussioni permanenti sulla salute.

Anche quando il trattamento è precoce e appropriato, il tasso di curabilità delle infezioni da meningococco non è pari al 100%: secondo una stima, infatti, nonostante una cura tempestiva, 1-2 persone ogni 10 con un'infezione da meningococco muoiono comunque.

Come si Cura l’Infezione da Meningococco C?

Il trattamento delle infezioni da meningococco C prevede, innanzitutto, una cura a base di antibiotici somministrati per via endovenosa; alla terapia antibiotica, quindi, seguono di norma:

Prevenzione

È possibile Prevenire le Infezioni da Meningococco C?

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In Italia, è disponibile e caldamente consigliato dalle autorità sanitarie nazionali il vaccino anti-meningococco C, ossia la vaccinazione che offre protezione contro le infezioni da meningococco C.

Somministrato per via intramuscolo, il vaccino anti-meningococco C è praticabile già durante i primi mesi di vita di un individuo e prevede da 1 a 2 dosaggi più, talvolta, un richiamo a distanza di qualche anno (numero di dosaggi e richiamo dipendono dall'età del ricevente).

Il vaccino anti-meningococco C assicura una protezione efficace ed è ben tollerato (raramente dà luogo a effetti avversi spiacevoli).

Lo sapevi che…

Oltre al vaccino contro il meningococco C, esiste anche un vaccino contro i meningococchi A, B, Y e W135

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza