La mecloretamina - conosciuta anche come clormetina - è un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli agenti alchilanti. È un composto che deriva dall'iprite, un gas impiegato come arma chimica durante la prima guerra mondiale.
Mecloretamina - Struttura Chimica
Dopo la sua scoperta, la stessa mecloretamina fu usata per la prima volta come arma chimica, poiché è un potente agente vescicante in grado di danneggiare pelle e polmoni causando ustioni e problemi respiratori.
Nel 1942, la mecloretamina fu oggetto di sperimentazioni cliniche per un suo possibile uso medico nel trattamento del linfoma di Hodgkin. I primi risultati di tali sperimentazioni furono poi pubblicati nel 1948.
Indicazioni
Per Cosa si Usa
Oggi, la mecloretamina è indicata per il trattamento di:
- Linfoma di Hodgkin;
- Linfoma non-Hodgkin;
- Leucemia linfocitica cronica;
- Leucemia mielogena cronica;
- Cancro del polmone a piccole cellule;
- Medulloblastoma (un tumore cerebrale maligno frequente nell'infanzia);
- Micosi fungoide (un tipo di linfoma cutaneo a cellule T).
Avvertenze
La mecloretamina deve essere somministrata sotto stretto controllo di un medico specializzato nella somministrazione di farmaci chemioterapici antitumorali.
La mecloretamina può trovarsi sotto forma di polvere, che deve essere disciolta in un solvente prima dell'infusione endovenosa. La polvere o i vapori non devono essere inalati e bisogna evitare il contatto con occhi, cute e mucose. Il farmaco deve, quindi, essere maneggiato con molta attenzione e da personale specializzato.
Essendo un agente vescicante, in caso di accidentale contatto della polvere con la pelle, il farmaco deve essere inattivato con soluzioni di sodio tiosolfato al 2%. Il tessuto colpito deve poi essere trattato con ghiaccio per 6-12 ore.
A causa della sua tossicità, nei pazienti in trattamento con il farmaco devono essere costantemente monitorate le funzionalità epatica, renale e del midollo osseo.
Interazioni
La somministrazione concomitante di mecloretamina ad altri farmaci antitumorali può aumentarne la tossicità. Stessa cosa può accadere se - durante la terapia con il farmaco - si somministra acido nalidissico (un antibatterico).
Sembra che la curcuma possa diminuire l'efficacia del trattamento con mecloretamina; per questo motivo, sarebbe bene eliminare questa spezia dalla propria dieta per tutta la durata della terapia.
È necessario informare il medico se si stanno assumendo - o se sono stati recentemente assunti - farmaci di qualsiasi tipo, compresi farmaci da banco, medicinali omeopatici e/o erboristici.
Effetti Collaterali
La mecloretamina può indurre vari effetti collaterali, a causa della sua elevata tossicità.
Di seguito sono riportati i principali effetti avversi indotti dal farmaco.
Mielosoppressione
La terapia con mecloretamina causa mielosoppressione, cioè sopprime l'attività del midollo osseo. La soppressione midollare provoca una riduzione della produzione di cellule del sangue che può portare a:
- Anemia (diminuzione dei livelli ematici di emoglobina), il principale sintomo dell'insorgenza di anemia è la sensazione di spossatezza fisica;
- Leucopenia (diminuzionedei livelli di globuli bianchi), con aumentata suscettibilità alla contrazione di infezioni;
- Piastrinopenia (diminuzione del numero di piastrine), questo porta alla comparsa di lividi e sanguinamenti anomali con aumentato rischio di emorragie.
Patologie gastrointestinali
La mecloretamina può causare gravi fenomeni di nausea e vomito. Di solito, questi sintomi possono essere controllati con l'utilizzo di farmaci antiemetici (cioè antivomito), ma - se i sintomi persistono - è necessario informare il medico.
Il farmaco può, inoltre, causare diarrea che può essere tenuta sotto controllo attraverso l'uso di farmaci antidiarroici. È importante bere molto per reintegrare i liquidi persi.
Alopecia
La terapia con mecloretamina può causare perdita di capelli e di peli in generale. I capelli e i peli possono diradarsi o cadere completamente. Questo, però, è un effetto collaterale temporaneo; la peluria e i capelli dovrebbero cominciare a ricrescere poco dopo il termine del trattamento.
Cancerogenesi
Il trattamento con mecloretamina può indurre tumori secondari. In particolare, il farmaco può causare la leucemia mieloblastica a causa del suo effetto mutageno e carcinogeno sulle cellule staminali del midollo osseo.
Patologie della cute
La terapia con mecloretamina può causare la comparsa di macchie di colore rosso o viola sulla pelle. Il farmaco può, inoltre, provocare eritemi, eruzioni cutanee e dare una sensazione di pizzicore.
Infertilità
La mecloretamina può indurre infertilità in pazienti di entrambi i sessi.
Altri effetti collaterali
Alti effetti collaterali che la mecloretamina può causare sono:
- Ittero;
- Disturbi dell'udito e acufeni;
- Vertigini;
- Stanchezza e debolezza;
- Perdita di appetito;
- Sanguinamento delle gengive;
- Difficoltà respiratorie;
- Difficoltà della deglutizione;
- Intorpidimento o formicolio a mani e piedi;
- Battito cardiaco irregolare;
- Alterazioni cromosomiche.
Sovradosaggio
In caso di sospetto sovradosaggio, è bene informare il medico e prendere contatto con un centro antiveleni.
Meccanismo d'azione
La mecloretamina è un agente alchilante e - come tale - è in grado di introdurre gruppi alchilici all'interno del doppio filamento di DNA attraverso la formazione di legami covalenti, cioè legami chimici molto forti che difficilmente si rompono.
Le alterazioni così indotte sulla molecola di DNA, impediscono alle cellule di dividersi correttamente e le condannano ad andare incontro al meccanismo di morte cellulare programmata (apoptosi).
Modo d'Uso - Posologia
La mecloretamina è disponibile per la somministrazione endovenosa e intracavitaria. Si trova sotto forma di una polvere che deve essere disciolta in un'adeguata quantità di solvente prima della somministrazione. A causa dell'elevata tossicità, la polvere deve essere maneggiata con molta cura e solo da personale specializzato (vedi il paragrafo "Avvertenze").
La posologia deve essere stabilita dal medico oncologo in base al quadro clinico del paziente e alla patologia da trattare.
La mecloretamina è un agente eccessivamente reattivo e tossico per poter essere utilizzato da solo e il suo uso - anche se in associazione ad altri farmaci - rimane comunque molto limitato.
Nonostante le sue proprietà vescicanti, è stato approvato l'uso di mecloretamina anche per via topica - sotto forma di soluzione o unguento - per il trattamento di linfomi cutanei. La somministrazione, di solito, avviene spalmando la formulazione sulla cute utilizzando un paio di guanti. In ogni caso, deve essere evitato il contatto con occhi e mucose. La soluzione o l'unguento devono essere applicati con delicatezza nella zona dell'inguine, delle ascelle, all'interno delle curve dei gomiti e nella zona dietro alle ginocchia, in quanto queste aree sono molto sensibili e potrebbero irritarsi facilmente.
Gravidanza e Allattamento
L'uso di mecloretamina deve essere evitato durante la gravidanza a causa dei gravi danni che può provocare al feto.
Devono essere prese precauzioni da parte di entrambi i sessi per evitare eventuali gravidanze, sia durante il trattamento che per un certo periodo di tempo dal termine dello stesso.
Le madri in terapia con mecloretamina non devono allattare al seno.
Controindicazioni
L'uso di mecloretamina è controindicato nei seguenti casi:
- Ipersensibilità nota alla mecloretamina;
- Precedente compromissione del midollo osseo;
- Infezioni in corso;
- In gravidanza;
- Durante l'allattamento.