Ultima modifica 18.07.2019

Generalità

La mastoplastica riduttiva è l'operazione chirurgica con cui si riducono i seni di grandi dimensioni.

Mastoplastica Riduttiva

Figura: esiti di un intervento di mastoplastica riduttiva: prima dell'intervento (sopra), dopo l'intervento (sotto).

Dal sito: peterfodormdaspen.com

Eseguita da un chirurgo estetico, la mastoplastica riduttiva prevede l'eliminazione di una parte dei tessuti - adiposo, ghiandolare e cutaneo - che formano le mammelle.
La procedura è invasiva, richiede l'anestesia generale e prevede un'incisione destinata a lasciare una cicatrice più o meno evidente, a seconda della tecnica adottata.
Prima di sottoporsi a una mastoplastica riduttiva, è necessario eseguire alcuni esami specifici e rispettare determinate indicazioni pre-operatorie
La fase post-operatoria può richiedere diversi mesi, ma i benefici sono poi tangibili.

Cos'è la mastoplastica riduttiva?

La mastoplastica riduttiva è l'intervento di chirurgia estetica per la riduzione dei seni troppo grandi.
Durante la sua esecuzione, il chirurgo operante elimina, innanzitutto, parte dei tessuti - adiposo, ghiandolare e di rivestimento cutaneo - che formano le mammelle. Dopodiché, rimodella l'area occupata dai capezzoli e dall'areola.
Nella maggior parte dei casi, la mastoplastica riduttiva è riservata alle donne, tuttavia in alcune occasioni può essere eseguita anche sugli uomini.

CHE COSA DETERMINA LA GRANDEZZA DI UN SENO?

La grandezza del seno dipende da fattori genetici, dalle quantità di ormoni sessuali circolanti, dal peso corporeo e dalla corporatura.


Da quali ormoni sessuali dipendono le dimensioni del seno?

A determinare principalmente le dimensioni del seno, in un essere umano, sono gli estrogeni.

In una donna, gli estrogeni sono gli ormoni sessuali più importanti, in quanto contribuiscono in maniera decisiva alla maturazione di vagina, utero, tube e ovaie, cioè gli organi riproduttivi femminili.

Oltre alle quantità di estrogeni circolanti, è molto importante considerare il grado di sensibilità dei tessuti mammari alla loro azione.

Quando si esegue

La mastoplastica riduttiva ha soprattutto finalità estetiche, ma non solo. Un seno di grandi dimensioni, infatti, può essere estremamente fastidioso, in quanto può provocare dolore in varie parti del corpo, determinare irritazioni cutanee, impedire lo svolgimento di alcune attività sportive ecc. In altre parole, può condizionare, in negativo, la vita di una persona.
Le principali ragioni che spingono all'intervento di mastoplastica riduttiva sono:

  • Il dolore cronico alla schiena, al collo e alle spalle, provocato dall'elevato peso delle mammelle
  • Le irritazioni cutanee croniche/ricorrenti, che insorgono nella parte inferiore del seno
  • I solchi profondi lasciati sulle spalle dalle cinghie del reggiseno. Un seno di grandi dimensioni sviluppa, all'interno del reggiseno, una forte pressione; questa forte pressione tira le cinghie del reggiseno, provocando dolore alle spalle.
  • Disistima e cattiva visione della propria immagine.
  • Problemi ricorrenti nel trovare vestiti adeguati e che possano adeguarsi alle forme del corpo.
  • Difficoltà mentre si dorme. Un seno eccessivamente grande può essere assai ingombrante quando ci si corica a letto.
  • Impossibilità a svolgere qualsiasi attività fisica. Anche in questo caso, il problema è legato all'ingombro di un seno troppo abbondante.

QUAL È IL MOMENTO MIGLIORE PER OPERARSI?

La mastoplastica riduttiva si può eseguire su pazienti di qualsiasi età, anche tra le adolescenti. Tuttavia, si consiglia sempre di aspettare la fine dello sviluppo e, se si ha intenzione di avere figli, attendere di aver portato a termine le gravidanze desiderate.
Il seno, infatti, nelle donne incinte subisce un accrescimento che potrebbe rendere parzialmente inutile l'intervento di mastoplastica riduttiva.
Inoltre, in base ad alcuni studi, pare che l'allattamento al seno possa risentirne (N.B: servono ulteriori ricerche in merito).

QUANDO SI INTERVIENE SULL'UOMO?

La mastoplastica riduttiva si può eseguire anche sull'uomo, quando questo è affetto da ginecomastia.

Ginecomastia è il termine medico con cui si indica un anomalo sviluppo del seno maschile; letteralmente, significa "seno di donna".
La ginecomastia può essere legata a motivi genetici, ormonali, farmacologici o di altra natura, e ha molto spesso gravi ripercussioni su chi ne è affetto, tanto da rendere necessario l'interevento di riduzione del seno.


Principali cause di ginecomastia:

Rischi

La mastoplastica riduttiva è sicura. Tuttavia, rimane pur sempre un intervento chirurgico invasivo, quindi non è del tutto esente da rischi.
Le complicazioni più note sono:

  • Perdita di sangue (o emorragia).
  • Infezioni delle ferite.
  • Effetti avversi all'anestesia.
  • Formazione di coaguli di sangue. Un coagulo è un grumo di sangue che può ostruire il passaggio di sangue all'interno di vene o arterie.
  • Ematomi. Sono dovuti a una perdita di sangue che avviene verso l'interno del seno, dove si sono il tessuto adiposo e quello ghiandolare. Per eliminare gli ematomi, occorre un intervento di drenaggio.
  • Comparsa di cicatrici. Le cicatrici sono tanto più probabili e tanto più evidenti quanto più è cospicua la porzione di seno da eliminare.
  • Perdita di sensibilità in corrispondenza del capezzolo e/o dell'areola. Dovuta a una lesione dei nervi, si manifesta con un'incapacità, da parte del capezzolo, di inturgidirsi.
  • Difficoltà nell'allattare al seno. Come si è detto, non sono stati ancora chiariti appieno gli effetti della mastoplastica riduttiva sull'allattamento.
  • Asimmetria tra le due mammelle, dovuta a una differenza di forma e/o grandezza tra i due seni. In questi casi, potrebbe essere necessario un secondo intervento, di correzione.

Preparazione

Prima di procedere con l'intervento di mastoplastica riduttiva, il medico curante sottopone il paziente a diversi controlli ed esami, per accertarsi che non vi siano controindicazioni all'intervento.

Per prima cosa, effettua con una valutazione dello stato di salute attuale e un'indagine accurata della storia clinica (patologie sofferte in passato ecc). Quindi, prosegue con:

  • Un'analisi accurata del seno (misura, forma, caratteristiche particolari ecc)
  • La prescrizione di alcuni esami di laboratorio (per esempio, si misura la capacità coagulativa del sangue per valutare la tendenza alle emorragie)
  • L'osservazione dell'ultima mammografia eseguita dal paziente (se quest'ultimo ne è sprovvisto, è molto probabile che il medico ne prescriva una).

Se il profilo che emerge è positivo (cioè non ci sono controindicazioni all'intervento), il chirurgo può occuparsi di aspetti più specifici, come:

  • Chiedere al paziente che cosa si aspetta dall'intervento e quali dimensioni vorrebbe per il proprio seno. Chiaramente, spetta poi al chirurgo decidere come e in che misura intervenire.
  • Descrivere al paziente tutti i rischi e i benefici dell'intervento, nonché le modalità di ricovero.
  • Illustrare al paziente le implicazioni della mastoplastica riduttiva (anestesia richiesta, limitazioni pre- e post-operatorie, farmaci da evitare ecc).
  • Comunicare al paziente l'obbligo di farsi accompagnare a casa, dopo l'intervento, da un parente o un amico. Si tratta di una questione di sicurezza.

IMPLICAZIONI PRE- E POST-OPERATORIE

Un'operazione di mastoplastica riduttiva impone che il paziente smetta (quanto meno temporaneamente) di fumare, perché il fumo di sigaretta rallenta e pregiudica il processo di guarigione cutanea. Inoltre, richiede la sospensione di qualsiasi terapia farmacologica a base di antiaggreganti (aspirina), anticoagulanti (warfarin) e antinfiammatori (FANS), perché questi farmaci, riducendo la capacità coagulativa del sangue, predispongono a gravi emorragie. Infine, nel giorno stabilito per l'intervento, è obbligatorio il digiuno completo da almeno la sera precedente, in quanto è prevista l'anestesia generale.

N.B: Per digiuno completo, s'intende sia l'astensione dal cibo solido, sia l'astensione dai liquidi (solo l'acqua è concessa fino a un paio di ore prima).


Altre implicazioni pre-operatorie:

Procedura

La procedura vera e propria di mastoplastica riduttiva comincia subito dopo che l'anestesia generale ha avuto effetto. Per eliminare i tessuti adiposo, ghiandolare e cutaneo in eccesso, il chirurgo deve incidere il seno a partire dall'areola. Quest'ultima, insieme al capezzolo, può venire soltanto spostata oppure, in casi di mammelle molto grandi e cadenti, temporaneamente rimossa.
Esistono varie modalità d'intervento (quindi vari tipi d'incisione): queste dipendono dalle dimensioni e dalle caratteristiche del seno (ecco perché è richiesto un accurato esame pre-operatorie delle mammelle).
Una mastoplastica riduttiva può durare dai 90 minuti alle 4 ore e può richiedere un ricovero ospedaliero di più di un giorno.

ANESTESIA GENERALE

L'anestesia generale prevede l'uso di anestetici e antidolorifici, che rendono il paziente incosciente e insensibili al dolore.
La somministrazione di questi farmaci, effettuata per via endovenosa e/o tramite inalazione, avviene prima e per tutta la durata dell'intervento chirurgico. A operazione conclusa, infatti, si interrompe il trattamento farmacologico per consentire al paziente di riprendere i sensi.
Al risveglio, è probabile che l'individuo operato si senta confuso: è un effetto normale degli anestetici, che svanisce progressivamente nel giro di diverse ore.

MODALITà€ D'INTERVENTO

Tra le varie modalità d'intervento possibili, le più praticate sono:

  • La mastoplastica riduttiva a incisione periareolare, verticale e orizzontale
  • La mastoplastica riduttiva a incisione periareolare e verticale
  • La mastoplastica riduttiva a incisione periareolare.
  • La mastoplastica riduttiva con rimozione temporanea della struttura areola-capezzolo.

Interventi di Mastoplastica riduttiva

Figura: confronto tra mastoplastica riduttiva a incisione periareolare e verticale e mastoplastica riduttiva a incisione periareolare, verticale e orizzontale. Dal sito: en.wikipedia.org

Ovviamente, qualsiasi incisione praticata viene poi richiusa con dei punti di sutura.

N.B: il termine periareolare significa "attorno all'areola". Se l'incisione si pratica in quest'area del capezzolo, la cicatrice risulterà in genere meno evidente, in quanto mitigata dal passaggio di colorazione tra areola e pelle che avviene in questo punto.

COME SI CONCLUDE L'INTERVENTO

Un volta ridotto il volume delle mammelle e richiuse le incisioni, il chirurgo fascia il seno operato per proteggerlo dagli insulti esterni (infezioni comprese), e vi inserisce un piccolo tubicino per drenare il sangue che potrebbe accumularsi all'interno (N.B: il tubicino viene tolto in genere il giorno seguente).
A questo punto, l'anestesista arresta la somministrazione di anestetici, il paziente si risveglia e inizia la fase di ricovero.

Fase post-operatoria

Al risveglio, è probabile che il paziente avverta dolore al seno: si tratta di una sensazione del tutto normale, che in genere si attenua dopo un'adeguata assunzione di antidolorifici.

DIMISSIONI

Le dimissioni avvengono generalmente uno o due giorni dopo l'intervento, in quanto il paziente va ricoverato e monitorato scrupolosamente per diverse ore.
Se l'operazione è stata assai invasiva, è possibile che il ricovero duri più a lungo, anche 3 o 4 giorni.
Poco prima delle dimissioni, il medico curante comunicherà al paziente quando devono avvenire le varie visite di controllo.

TAPPE PRINCIPALI DEL RECUPERO

Durante la prima settimana, il seno apparirà sensibile, delicato, gonfio e ricoperto di lividi.
Dopodiché, l'aspetto e la dolenza cominceranno pian piano a svanire.
A 2-4 settimane dall'intervento, la situazione dovrebbe essersi sufficientemente normalizzata, tanto che il paziente può anche riprendere la propria attività lavorativa.
Per almeno un mese, è sconsigliato l'uso dei normali reggiseno; al loro posto, si raccomandano i reggipetto per lo sport.
Le cicatrici manterranno un colore rosso intenso per almeno 6 settimane; per osservare un loro cambiamento concreto di colore, bisognerà attendere circa 2 o 3 mesi.


Le tappe del recupero.

Attività o abitudine quotidiana

A quanto dall'intervento?

Ritorno al lavoro

Non prima di 2-4 settimane; dipende dal tipo di lavoro

Riutilizzo dei normale reggiseno

Non prima di un mese

Ripresa dell'attività sportiva

Non prima di 6 settimane

Ripresa della guida di un veicolo

Almeno fino a quando la cintura di sicurezza non provoca alcun fastidio

Risultati

Sebbene servano diversi mesi per recuperare completamente, e il segno delle cicatrici sia indelebile, la mastoplastica riduttiva migliora sensibilmente la vita dei pazienti che ne hanno bisogno.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza