Ultima modifica 20.09.2019

Generalità

La mastopatia fibrocistica è un'affezione del seno di natura benigna, che interessa numerose donne in età fertile.
Questa condizione è caratterizzata dalla presenza di aree fibrose nel tessuto mammario e dalla comparsa di noduli e cisti di varia dimensione, apprezzabili anche alla palpazione della mammella. mastopatia-fibrocisticaI sintomi che accompagnano la mastopatia fibrocistica comprendono, inoltre, senso di tensione al seno e dolore mammario, tipicamente accentuati nel periodo premestruale.
Nella maggior parte dei casi, non è necessario alcun trattamento; le manifestazioni associate all'affezione tendono a ridursi, infatti, dopo la menopausa.  
Pur essendo una condizione benigna che non evolve, di norma, verso la malignità, la mastopatia fibrocistica rende comunque opportuno un monitoraggio clinico, eventualmente associato ad indagini complementari (esami radiologici, ecografia, mammografia e biopsia).
Inoltre, è buona abitudine praticare regolarmente l'autopalpazione della mammella, metodica di per sé non diagnostica, ma in grado di segnalare, in tempi precoci, eventuali variazioni rispetto al quadro di base.

Cause

La mastopatia fibrocistica è una displasia mammaria, ossia un'alterazione benigna dei tessuti del seno. Questa condizione si presenta soprattutto nel periodo fertile, tra i 30 e i 50 anni, ma può interessare anche le donne più giovani e può essere presente anche dopo la menopausa, soprattutto nel caso in cui si faccia uso della terapia ormonale sostitutiva.
Le cause della mastopatia fibrocistica non sono ancora completamente chiare. Tuttavia, è noto che lo sviluppo di questa forma di displasia è strettamente correlato alle variazioni dell'equilibrio ormonale (es. alterazione del rapporto estro-progestinico, eccesso di estrogeni ecc.) e alle modificazioni cicliche che, di norma, hanno luogo nella ghiandola mammaria nelle diverse fasi del ciclo mestruale.

Alcune fonti scientifiche considerano la mastopatia fibrocistica una condizione "parafisiologica" (ossia quasi normale, per certi aspetti); le manifestazioni della mastopatia fibrocistica tendono infatti a ridursi dopo la menopausa.
Spesso, le donne che hanno un seno con una ricca componente ghiandolare sono più soggette a questo problema. L

e probabilità di sviluppare una mastopatia fibrocistica è inoltre più elevata se non sono mai state intraprese gravidanze e quando l'anamnesi familiare per il disturbo è positiva.
A questa forma di displasia mammaria possono risultare predisposte anche le donne che, durante la loro vita fertile, sono andate incontro ad irregolarità ripetute dei cicli mestruali.

Sintomi

Dal punto di vista clinico, la mastopatia fibrocistica è caratterizzata dalla presenza di aree fibrose, cisti a contenuto liquido, noduli solidi e proliferazione irregolare dei dotti e dell'epitelio ghiandolare; queste alterazioni a carico del tessuto mammario si presentano in modo isolato o possono essere variamente associate.
Le lesioni della mastopatia fibrocistica sono più o meno numerose e, di solito, interessano entrambe le mammelle.
All'autopalpazione del seno, si possono riscontrare degli agglomerati di varia dimensione (da pochi millimetri a qualche centimetro) o masse ben definite, mobili nel contesto del tessuto mammario e senza segni di retrazione cutanea. 
In prossimità delle mestruazioni, le aree nodulari e cistiche tendono ad aumentare di volume a causa delle fluttuazioni ormonali.
La mastopatia fibrocistica può provocare, inoltre, ipersensibilità, dolore (mastodinia) e senso di tensione, in particolare nel quadrante superiore della mammella. In genere, questi sintomi aumentano di intensità prima dell'arrivo delle mestruazioni e tendono a ridursi progressivamente dopo la comparsa del flusso.
La dolorabilità può essere avvertita anche quando il seno viene in qualche modo compresso, ad esempio durante il sonno o l'attività fisica. Talvolta, la sintomatologia dolorosa può estendersi anche al braccio.


La mastopatia fibrocistica aumenta il rischio di tumore al seno?
Molti studi scientifici hanno dimostrato che la mastopatia fibrocistica non rappresenta una condizione preneoplastica, pertanto non costituisce un fattore di rischio, né aumenta le probabilità di insorgenza di un tumore al seno.
Tuttavia, un rischio moderatamente aumentato di sviluppare un carcinoma della mammella può essere determinato dalla presenza di un'iperplasia epiteliale atipica, alterazione che provoca sintomi soggettivi e modificazioni palpatorie non facilmente distinguibili da quelle della mastopatia fibrocistica. Dal punto di vista istologico, questo quadro è caratterizzato da una crescita in eccesso di cellule epiteliali della ghiandola mammaria, alcune delle quali presentano un assetto anomalo, che potenzialmente può evolvere, nel tempo, in senso maligno.
Pertanto, se in corso di un esame istologico, eseguito per qualsiasi motivo, viene riscontrata una proliferazione epiteliale atipica, è indicato un regolare monitoraggio clinico e mammografico della paziente.

Diagnosi

Considerato che le caratteristiche di benignità o malignità di un nodulo mammario non sono facili da distinguere, è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico o ad un ginecologo per una prima valutazione, e ad un radiologo-senologo per un approfondimento diagnostico.
L'esame diretto con la palpazione del seno permette di accertare il disturbo. Successivamente, la diagnosi di mastopatia fibrocistica deve essere confermata con l'esecuzione di un'ecografia mammaria, una mammografia o un esame istologico (prelievo tramite biopsia ed analisi dei tessuti per chiarirne la natura benigna o maligna).

Trattamento

Nella maggior parte dei casi, la mastopatia fibrocistica non necessita di un trattamento particolare. Tuttavia, questa condizione non deve essere trascurata e richiede un atteggiamento di costante sorveglianza attraverso l'autopalpazione, la visita medica periodica e la mammografia.

Pur essendo una condizione benigna, infatti, occorre considerare che il quadro clinico della mastopatia fibrocistica rende meno facile il riconoscimento di eventuali alterazioni preneoplastiche o francamente maligne, che possono insorgere nel tempo.
In presenza di dolore al seno durante il periodo premestruale, può essere utile l'assunzione di un analgesico. In qualche caso, inoltre, per alleviare la mastalgia o il senso di tensione mammaria, il medico può indicare l'applicazione di prodotti topici (gel o creme) a base di progesterone.
Quando i sintomi sono particolarmente accentuati, invece, la terapia consiste nel drenare il liquido dalle formazioni cistiche con una procedura ambulatoriale o nell'asportazione chirurgica dei noduli fibrocistici e delle porzioni di tessuto mammario alterate.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici