Malattia di Peyronie
Generalità
La malattia di Peyronie è una patologia del pene, caratterizzata dalla formazione anomala di tessuto fibroso-cicatriziale in corrispondenza dei corpi cavernosi. Ciò si riflette negativamente sulla funzionalità erettile, dando luogo a una condizione medica chiamata pene curvo.
Responsabili della formazione di tessuto fibroso-cicatriziale sono molto probabilmente dei traumi al pene; tali eventi traumatici possono essere dovuti a incidenti più o meno fortuiti oppure a determinati rapporti sessuali.
La diagnosi della malattia di Peyronie è abbastanza semplice, perché il pene curvo si presenta con dei segni inequivocabili.
La scelta del trattamento terapeutico più adeguato dipende dalla gravità della malattia: per i casi meno gravi, si consiglia un trattamento farmacologico; mentre, per i casi più gravi, serve un intervento chirurgico.
Anatomia del Pene
Per approfondire: Pene: Anatomia e Fisiologia
Per capire meglio cosa avviene nella malattia di Peyronie, è opportuno fare un breve ripasso dell'anatomia del pene.
IL PENE
Il pene è l'organo riproduttivo maschile. Situato tra pube e perineo, ha forma cilindrica e didatticamente può essere suddiviso in tre parti: il corpo, la testa e il prepuzio.
Il corpo è attraversato da tre strutture di forma tubolare:
- due corpi cavernosi, situati sul lato superiore (o dorsale) e percorsi dalle arterie cavernose;
- il corpo spongioso, situato sul lato inferiore (o ventrale) e percorso dall'uretra. All'origine del corpo c'è lo scroto, contenente i testicoli.
La testa del pene ha forma conica e corrisponde al glande; sulla punta del glande c'è un'apertura, chiamata meato urinario, attraverso la quale fuoriescono urina e sperma. Il glande è circondato da una zona particolare, chiamata corona.
Infine, il prepuzio è uno strato di pelle, che serve a ricoprire il glande.
CORPI CAVERNOSI ED EREZIONE
I corpi cavernosi sono attraversati dalle cosiddette arterie cavernose e, all'esterno, presentano un tessuto connettivale estremamente elastico, chiamato tunica (o tonaca) albuginea.
Durante l'erezione, il sangue che passa per le arterie cavernose riesce ad allargare i corpi cavernosi e a raddrizzare il pene, proprio grazie alla presenza di questo rivestimento esterno elastico (tunica albuginea).
Cos'è la malattia di Peyronie
La malattia di Peyronie, detta anche induratio penis plastica (IPP), è un'anomalia anatomica del pene, dovuta alla formazione di tessuto fibroso-cicatriziale all'interno dei corpi cavernosi.
La malattia rappresenta una delle principali cause di una particolare condizione patologica, nota come pene curvo. Il suo nome è legato al primo medico chirurgo che, nel 1743, ne descrisse le caratteristiche principali, cioè François Gigot de Peyronie.
DEFINIZIONE DI PENE CURVO
I medici parlano di pene curvo quando, durante l'erezione, il pene assume una curvatura anomala e risulta dolente.
Per quanto riguarda la curvatura, questa può essere in varie direzioni: verso l'alto, verso il basso, verso destra o verso sinistra. Per quanto riguarda il dolore, invece, le sensazioni provate possono essere così intense da impedire una normale attività sessuale.
EPIDEMIOLOGIA
La malattia di Peyronie colpisce le persone adulte, in particolare gli individui anziani.
In Italia, secondo alcuni dati statistici, interessa il 7% della popolazione maschile compresa tra i 50 e i 70 anni.
Cause
La malattia di Peyronie insorge dopo che, all'interno dei corpi cavernosi, si è formato un vero e proprio nodulo di tessuto fibroso-cicatriziale, che riduce la naturale elasticità della tunica albuginea.
In altre parole, la malattia di Peyronie è il frutto di una perdita di elasticità da parte delle strutture peniene (i corpi cavernosi) che normalmente, quando vengono raggiunte dal sangue, si allargano e permettono un'erezione.
Ma cosa determina la formazione del tessuto fibroso-cicatriziale?
La risposta a tale domanda presenta ancora dei punti in sospeso, tuttavia pare che la malattia di Peyronie abbia un'origine traumatica.
ORIGINE TRAUMATICA
Medici e ricercatori ritengono che la formazione di tessuto fibroso-cicatriziale, all'interno di un corpo cavernoso, sia successiva a uno o più eventi traumatici ai danni del pene; eventi traumatici che possono aver avuto luogo durante rapporti sessuali o in occasione di incidenti sportivi, stradali, sul posto di lavoro o fortuiti.
Pertanto, secondo la teoria dell'origine traumatica, la malattia di Peyronie può essere:
- Il risultato di un trauma di proporzioni tali da provocare, da solo, la formazione di un nodulo fibroso-cicatriziale
Oppure
- L'esito di traumi ripetitivi al pene, i quali portano, in modo graduale, alla creazione di un ammasso fibroso-cicatriziale
ORIGINE NON TRAUMATICA
I dubbi sulla teoria traumatica della malattia di Peyronie insorgono perché alcuni individui sviluppano un nodulo fibroso-cicatriziale senza essere stati protagonisti di eventi traumatici degni di nota. In altre parole, alcuni pazienti soffrono della malattia di Peyronie pur non avendo mai subìto alcun trauma al pene.
FATTORI DI RISCHIO
Secondo alcuni studi scientifici e di natura statistica, sembra che la formazione del nodulo fibroso-cicatriziale, nei corpi cavernosi, sia favorita da svariati fattori, come:
- L'ereditarietà. La ricorrenza della malattia di Peyronie tra i membri maschi di certe famiglie ha indotto i ricercatori a pensare che sia necessaria anche una determinata predisposizione genetica al disturbo.
- Alcune malattie del tessuto connettivo. Le persone con determinate anomalie del tessuto connettivo sono maggiormente soggette alla malattia di Peyronie. Per esempio, gli uomini che soffrono di morbo di Dupuytren (o contrattura di Dupuytren) sviluppano anche, nel corso della loro vita, la malattia di Peyronie.
- Età avanzata. Negli uomini anziani, il tessuto connettivale della tonaca albuginea è più facilmente soggetto a mutamenti e alla formazione, in modo spontaneo o per effetto di traumi al pene, di agglomerati di tessuto fibroso-cicatriziale.
- Fumo di sigaretta. Sembra che fumare incida sulla comparsa della malattia di Peyronie, tuttavia i dati scientifici in merito non sono ancora esaurienti.
- Alcuni interventi chirurgici alla prostata. Come per il fumo di sigaretta, si tratta per ora, più di un'ipotesi che di un dato concreto.
Sintomi e Complicanze
Per approfondire: Sintomi Malattia di Peyronie
La malattia di Peyronie può comparire in modo improvviso oppure in modo graduale.
La sua insorgenza determina segni e sintomi diversi: innanzitutto, forma sul corpo del pene una protuberanza percepibile al tatto, che non è altro che il nodulo fibroso-cicatriziale; quindi, fa sì che durante un'erezione il pene risulti curvo, dolente e di lunghezza inferiore a come sarebbe in occasione di una normale erezione.
PROTUBERANZA E PENE CURVO: I SEGNI CLASSICI DELLA MALATTIA DI PEYRONIE
La comparsa della malattia di Peyronie è legata a due segni caratteristici, che sono il pene curvo e la formazione, sul corpo del pene, di un protuberanza percepibile al tatto.
La protuberanza palpabile è il nodulo fibroso-cicatriziale: toccandolo, può apparire come una sorta di placca rigida oppure come un vero e proprio agglomerato di consistenza molto dura.
Il pene curvo, invece, è una condizione a causa della quale, durante l'erezione, l'organo riproduttivo maschile assume una curvatura anormale, che può essere orientata verso l'alto, il basso, a destra o a sinistra.
DOLORE, PROBLEMI DI EREZIONE E DIMINUZIONE DELLE DIMENSIONI
Talvolta, le erezioni e la vita quotidiana di chi soffre di malattia Peyronie sono contraddistinte da:
- Dolore. I pazienti possono avvertire una fastidiosa sensazione dolorosa, sia quando il pene è eretto sia in condizioni normali. L'intensità del disturbo dipende dal grado di severità del nodulo e dalla sua sede.
- Problemi nel mantenere l'erezione. I problemi di erezione sono legati alla mancata capacità del malato di mantenere costante l'erezione. Ciò rende molto difficile portare a termine con successo un rapporto sessuale.
- Riduzione della dimensione del pene. La presenza di tessuto fibroso-cicatriziale altera l'elasticità della tonaca albuginea e l'irrorazione sanguigna dei corpi cavernosi. Ciò impedisce al pene, durante un'erezione, di assumere le stesse dimensioni che assumeva prima di sviluppare il nodulo patologico.
EVOLUZIONE DELLA SINTOMATOLOGIA
La curvatura del pene tende a peggiorare solo nella fase iniziale della malattia; col trascorrere del tempo, infatti, il nodulo si stabilizza (nel senso che rimane com'è) e non subisce ulteriori aggravamenti.
Inoltre, in molti pazienti, la sensazione dolorosa svanisce dopo circa 12-24 mesi, anche se il nodulo fibroso-cicatriziale rimane ed è percepibile come al solito.
Un miglioramento spontaneo (cioè senza alcun trattamento) del pene curvo è un'ipotesi possibile, ma assai remota e che riguarda pochissimi individui.
QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?
È bene contattare il proprio medico se la curvatura del pene si fa evidente o se si associa ad una sensazione dolorosa insopportabile o a problemi di disfunzione erettile.
COMPLICAZIONI
Il pene curvo e le difficoltà d'erezione a esso associate possono comportare due generi di complicazioni: fisiche e psicologiche.
Infatti, i pazienti con malattia di Peyronie, non riuscendo a mantenere un'erezione normale e ad avere figli (complicanze fisiche), possono sviluppare una forma di depressione legata alla vita sessuale insoddisfacente, e un'ansia da prestazione (complicanze psicologiche).
Quadro delle complicazioni della malattia di Peyronie
- Mancata erezione o difficoltà a mantenerla per tutto il rapporto (disfunzione erettile)
- Totale incapacità ad avere un rapporto sessuale
- Depressione e senso di vergogna, legati all'aspetto delle pene eretto
- Ansia da prestazione
- Difficoltà nel procreare (cioè avere figli)
- Depressione legata a una vita sessuale insoddisfacente per sé stessi e per la propria partner
Diagnosi
La malattia di Peyronie determina dei segni inequivocabili, pertanto, per diagnosticarla, è in genere sufficiente un esame obiettivo (cioè l'osservazione dei disturbi manifestati dal paziente).
Quando si ricorre all'esecuzione di un'ecografia del pene, è perché il medico vuole individuare l'esatta posizione dell'agglomerato fibroso-cicatriziale e conoscerne le caratteristiche più importanti.
Infine, per potersi rendere conto di come evolve la curvatura del pene, è buona norma fotografare il proprio organo riproduttivo (quando è eretto) e misurarne le dimensioni. Le foto e le misurazioni servono all'andrologo (ovvero il medico specializzato nelle disfunzioni dell'apparato riproduttore e urogenitale), per stabilire quando e se è arrivato il momento di intervenire chirurgicamente.
ESAME OBIETTIVO
Durante l'esame obiettivo, il medico (in genere un andrologo) osserva i segni denunciati dal paziente e raccoglie da quest'ultimo tutte le informazioni riguardanti i sintomi avvertiti.
Inoltre, tasta l'organo riproduttivo in condizioni normali (cioè di non erezione), per capire la posizione precisa del nodulo fibroso-cicatriziale, e misura le dimensioni del pene eretto, chiedendo al paziente di fare lo stesso nei mesi successivi (magari scattando delle fotografie). Ciò permette di delineare l'evoluzione della malattia.
ECOGRAFIA DEL PENE
L'ecografia del pene viene prescritta solo per avere un'immagine chiara dell'agglomerato fibroso-cicatriziale (posizione e dimensioni esatte) e per vedere quanto e come il flusso di sangue, passante per i corpi cavernosi, è interrotto.
Trattamento
Prima di prendere qualsiasi decisione in merito alla terapia da adottare, il medico valuta:
- Se la curvatura del pene è severa oppure no
- Se la curvatura sta peggiorando oppure è stabile
- Se il paziente lamenta dolore durante i rapporti sessuali
- Se le erezioni provocano dolore
- Se il paziente riesce a mantenere un'erezione per tutta la durata del rapporto sessuale
Solo una volta terminate queste considerazioni, decide cosa è meglio fare.
In generale, quando la curvatura è moderata e non impedisce di avere rapporti sessuali normali, il medico opta per un trattamento conservativo, a base di farmaci.
Quando, invece, la curvatura è grave e fastidiosa, e impedisce una vita sessuale normale, raccomanda l'intervento chirurgico.
TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
Quando si opta per un trattamento di tipo farmacologico?
Il medico opta per un trattamento farmacologico quando la curvatura dell'organo riproduttivo maschile è moderata e i sintomi del pene curvo sono solo lievemente percepibili.
I farmaci utilizzati nel trattamento della malattia di Peyronie vengono somministrati per iniezione locale, ovvero iniettati direttamente nel pene.
Essi consistono in:
- Verapamil. Usato abitualmente per il trattamento dell'ipertensione, questo farmaco interrompe la produzione di una proteina chiamata collagene, la quale gioca un ruolo determinante nella formazione del tessuto fibroso-cicatriziale.
- Interferone. Secondo alcuni studi farmacologici, sembra che questa proteina sia in grado di bloccare la produzione di tessuto fibroso-cicatriziale, evitando quindi un peggioramento del pene curvo.
- Collagenasi di Clostridium histolyticum. La collagenasi è l'enzima che scinde in piccoli pezzi il collagene. La collagenasi di Clostridium histolyticum sembra migliorare la curvatura del pene e ridurre le dimensioni del nodulo fibroso-cicatriziale.
Solitamente, prima di iniettare questi farmaci, viene praticata un'anestesia di tipo locale, perché l'iniezione potrebbe essere dolorosa.
La durata del trattamento è variabile e dipende dai risultati conseguiti con la terapia. In genere, sono previste iniezioni per diversi mesi.
TRATTAMENTO CHIRURGICO
Quando si opta per un trattamento di tipo chirurgico?
Il medico opta per un trattamento chirurgico quando la curvatura dell'organo riproduttivo è severa e i sintomi del pene curvo impediscono una normale attività sessuale (disfunzione erettile, incapacità ad avere figli ecc).
I possibili trattamenti chirurgici per il pene curvo, provocato dalla malattia di Peyronie, sono:
- L'intervento di Nesbit. Per raddrizzare il pene, il chirurgo rimuove una piccola porzione di tessuto sano, situato dalla parte opposta al nodulo fibroso-cicatriziale. Questa operazione presenta due svantaggi: accorcia la lunghezza dell'organo riproduttivo maschile e aumenta il rischio di disfunzione erettile.
- Il triplo intervento di incisione-excisione-trapianto. In questo caso, la sede d'incisione-excisione-trapianto è il punto in cui si è formato il nodulo fibroso-cicatriziale. Il chirurgo opera, prima, incidendo la zona interessata, poi, rimuovendo una parte di tessuto anomalo e, infine, sostituendo il pezzo rimosso con un trapianto di pelle.
Il tessuto di pelle utilizzato per il trapianto può essere di origine umana, di origine animale o sintetico.
Poiché è alto il pericolo di condizionare la buona funzione erettile, il triplo intervento di incisione-excisione-trapianto viene praticato solo in caso di curvature del pene molto accentuate. - L'impianto di una protesi peniena. Esistono diversi tipi di protesi peniene; alcune sono progettate per gonfiarsi di liquido (le cosiddette "pompe idrauliche" peniene), altre sono composte da materiale semirigido, che, sostituendo il tessuto molle del pene, impediscono al pene di curvarsi.
La scelta del tipo di intervento da praticare dipende da almeno tre fattori: dalla sede del tessuto fibroso-cicatriziale, dalla gravità dei sintomi del pene curvo e dallo stato psicologico del paziente.
Se l'intervento chirurgico è particolarmente invasivo, è richiesto un ricovero ospedaliero di almeno una notte; in caso contrario, il paziente viene dimesso il giorno stesso dell'operazione, dopo un breve periodo di osservazione.
Per qualsiasi tipo di intervento, è fondamentale che la curvatura del pene sia stabile da tempo, pertanto è consigliato fotografare l'organo riproduttivo periodicamente e osservare se ci sono stati cambiamenti da una foto all'altra.
Prima di poter riprendere una normale attività sessuale, i pazienti operati di malattia di Peyronie devono attendere dalle 4 alle 8 settimane.
Attenzione: se il paziente da operare non è circonciso, verrà sottoposto a circoncisione durante l'intervento di pene curvo.
ALTRE PROCEDURE
Attualmente, i medici e gli scienziati stanno indagando se una cura basata sulla iontoforesi e la somministrazione di verapamil e steroidi possa garantire dei benefici a chi soffre di pene curvo.
I risultati sono ancora controversi, pertanto è necessario continuare con le ricerche, per capire i veri effetti di questa terapia.
Cos'è la iontoforesi?
La iontoforesi è una procedura medica che utilizza la corrente elettrica per facilitare l'assorbimento di alcune sostanze farmacologiche e il loro passaggio negli strati più profondi dei tessuti da curare.
Nel caso della malattia di Peyronie, il tessuto bersaglio è la tonaca albuginea dei corpi cavernosi.
VITA DI COPPIA
L'insorgenza della malattia di Peyronie e la conseguente condizione di pene curvo minano i rapporti di coppia, in quanto capita molto spesso che la figura maschile nasconda, per la vergogna, i propri problemi alla partner. Ciò comporta incomprensioni, litigi, e, talvolta, la fine del rapporto (specie quando la coppia è formata da persone di giovane età).
Per evitare queste spiacevoli conseguenze, è bene che il paziente comunichi alla compagna/moglie tutti i disturbi causati dalla malattia di Peyronie e si sottoponga, senza timori, alle cure del caso.