Mal di schiena: esiste un rimedio immediato?
Cos’è il mal di schiena?
Il mal di schiena, corrispondente il più delle volte alla lombalgia, è una delle condizioni dolorose più diffuse tra le persone, che dipende il più delle volte da sforzi eccessivi che indicono su strutture come i dischi intervertebrali, i muscoli della schiena, le articolazioni della colonna e/o le vertebre.
Questo articolo si propone di chiarire se esiste un rimedio immediato con il mal di schiena acuto, che impedisce la maggior parte delle attività, e qual è questo rimedio.
Per approfondire: Mal di Schiena Lombare: quali sono le cause e quali i sintomiEsiste un rimedio immediato contro il mal di schiena?
Esiste più di un rimedio immediato efficace contro il mal di schiena acuto.
Bisogna precisare, però, che non si sta parlando di qualcosa che magicamente fa passare il dolore sul momento: sono piuttosto una serie di strategie che, combinate tra loro, hanno l'effetto di lenire l'infiammazione e alleviare la sintomatologia, in attesa della guarigione spontanea dei tessuti sofferenti.
Quali sono i rimedi immediati?
Rimedi che possono far passare più velocemente un mal di schiena acuto sono:
- Camminare;
- Posizione di scarico posturale;
- Uso di una fascia lombare;
- Impacchi caldi e doccia calda;
- Esercizi di mobilità.
Camminata
Numerose evidenze suggeriscono che la camminata faccia bene contro il più comune mal di schiena.
Le attività motorie a basso impatto e continuative come camminare hanno l'effetto di ridurre l'infiammazione e lubrificare le articolazioni.
La camminata, inoltre, stimola in modo dolce la schiena e i suoi muscoli, riabituandoli gradualmente al carico.
Bisogna ovviamente fare attenzione a non esagerare: 10-15 minuti di camminata sono una buona base di partenza, soprattutto quando agli esordi del dolore acuto; con il tempo e con il miglioramento dei sintomi, il minutaggio si può estendere, arrivando anche a 30-60 minuti.
Mal di schiena e tolleranza al carico
Il più comune mal di schiena, quello che è impossibile imputare a una causa precisa e che colpisce almeno una volta nella vita 9 persone su 10, è correlato a un problema di tolleranza al carico: il dolore, infatti, insorge quando muscoli, dischi intervertebrali, articolazioni e vertebre non riescono più a tollerare il carico delle attività quotidiane.
Vari fattori possono favorire questo processo; l'eccessivo sforzo fisico è tra i principali, ma non è il solo: anche lo stress, l'obesità, la sedentarietà, la povertà di stimoli motori e i disturbi del sonno possono alimentare il mal di schiena.
Posizione di scarico posturale
In termini pratici, assumere una posizione di "scarico" per la schiena vuol dire mettersi seduti o sdraiati senza forzare le curvature fisiologiche della colonna vertebrale; gli esperti parlano anche di posizione neutra della colonna, con la lombare né troppo flessa né troppo estesa (parlano di lombare perché in genere è questa la zona sofferente).
Se si opta per la posizione sdraiati, vige anche l'indicazione di sollevare le gambe e appoggiarle su una sedia in modo da formare due angoli di 90°, uno a livello dell'anca e uno a livello del ginocchio.
Il mal di schiena è spesso una conseguenza di un'infiammazione tissutale che riguarda articolazioni, dischi e vertebre: le posizioni di "scarico" hanno l'effetto di favorire i processi antinfiammatori e, di conseguenza, attenuare il dolore.
Perché sortiscano effetto, le posizioni di "scarico" andrebbero mantenute per almeno 10-15 minuti.
Fascia lombare
Nella fase acuta del mal di schiena, usare una fascia lombare per supportare la muscolatura e limitare alcuni movimenti (stabilizzazione) può rivelarsi estremamente utile contro il dolore.
L'utilizzo della fascia lombare deve essere limitato a pochi a giorni, in quanto un impiego eccessivo tende a provocare un peggioramento delle condizioni: infatti, bloccando alcuni movimenti della schiena e limitando l'attivazione di alcuni muscoli per lunghi periodi di tempo, le fasce comportano un indebolimento della muscolatura, che va ad alimentare il dolore preesistente.
Quanto appena riportato spiega anche perché, salvo casi particolari, quando si ha mal di schiena, è meglio mantenersi attivi piuttosto che stare a riposo, credendo che ciò velocizzi la guarigione.
Riepilogando, quindi, la fascia lombare è un valido supporto, ma solo se impiegata agli esordi del mal di schiena, quando occorre limitare alcuni movimenti che risulterebbero dolorosi.
Si ricorda che esistono vari tipi di fasce lombari: le flessibili, le semi-rigide e le rigide.
In presenza del comune mal di schiena, è consigliata una fascia flessibile o semi-rigida.
Impacchi caldi
Il mal di schiena è spesso il risultato di una sofferenza di diversi tessuti: i dischi e le articolazioni sono infiammate, mentre i muscoli sono contratti.
Le contratture muscolari traggono giovamento dal calore, il che spiega perché molte persone che soffrono di mal di schiena si sentono meglio dopo una doccia calda.
Gli impacchi caldi applicati sulla zona dolorosa della schiena hanno gli stessi effetti di una doccia calda: rilassano i muscoli contratti e attenuano il dolore.
In commercio, nelle farmacie e parafarmacie, esistono cerotti autoriscaldanti ideati proprio per il mal di schiena e per agire contro le contratture muscolari che lo alimentano.
Mal di schiena e contratture muscolari: qual è il legame?
Durante la fase acuta di un mal di schiena, il corpo reagisce contraendo la muscolatura attorno alla zona sofferente, per limitare quei movimenti che potrebbero evocare dolore.
Esercizi di mobilità
Quando il mal di schiena è nella sua fase acuta, gli unici esercizi consentiti per la zona sofferente sono quelli di oscillazione del bacino avanti e indietro in posizione quadrupedica: così facendo, lo stimolo motorio è delicato e, se il movimento è eseguito correttamente, non evoca alcun dolore, ma al contrario attenua la sintomatologia.
Se questi esercizi di mobilità risultano dolorosi, vanno sospesi.
Per maggiori informazioni e per comprendere esattamente quale movimento bisogna fare, è buona norma rivolgersi a un fisioterapista esperto in esercizio terapeutico.
Cosa non fare quando si ha mal di schiena?
Rimedi che si pensa facciano bene al mal di schiena in fase acuta, ma che invece sono controproducenti, sono:
- Stare a riposo. Mettersi a letto o in poltrona, evitando qualsiasi tipo di attività e con la speranza di guarire più velocemente, è deleterio per la schiena sofferente nonché controproducente. Quando si ha mal di schiena, bisogna mantenersi attivi, chiaramente nel modo giusto, senza strafare e senza sollecitare in modo improprio la schiena.
- Stretching. Sull'allungamento muscolare come rimedio per il mal di schiena esistono varie correnti di pensiero. Alcuni esperti lo ritengono utile fin dai primi momenti del dolore; altri solo in una fase successiva, quando l'infiammazione acuta è passata (in genere questo avviene dopo massimo 7 giorni).
Poiché persistono tali dubbi, si è ritenuto più corretto inserirlo tra i rimedi da non attuare quanto meno nella fase acuta del mal di schiena. - Esercizi di mobilizzazione per la schiena. Nella fase acuta, questi esercizi sono assolutamente controindicati. Non a caso, il corpo ha reagito con la contrattura dei muscoli della schiena, proprio perché vuole limitare i movimenti a carico della zona sofferente.
- Terapie manuali. Nella fase acuta, anche il massaggio decontratturante è controindicato, La zona sofferente, infatti, va lasciata a riposo e non ulteriormente stimolata.
- Uso di antinfiammatori. Se il dolore è sopportabile, meglio evitare l'uso di antinfiammatori e lasciare che l'infiammazione faccia il corso naturale (questi farmaci bloccano i processi biologici che sostengono l'infiammazione). Inoltre, poiché gli antinfiammatori attenuano il dolore, potrebbero far credere erroneamente alla persona di essere guarito, il che potrebbe indurlo ad anticipare la ripresa di certi movimenti e di determinate attività ancora controindicati in quel momento.
- Sovraccarico della schiena. Mantenersi attivi anche quando il mal di schiena è nella fase acuta fa bene ed è da preferirsi alla sedentarietà, ma non bisogna esagerare e non bisogna eccedere caricando troppo la zona. In termini pratici, questo significa evitare movimenti che sollecitano eccessivamente la schiena e prendersi delle pause tra un'attività e l'altra. Bisogna sempre tenere a mente che il più comune mal di schiena dipende da un problema di tolleranza al carico, che si risolve con un reset delle attività e un ritorno graduale al movimento.
Cosa fare dopo la fase acuta?
Una volta passata il momento acuto della sintomatologia (che in genere dura una settimana), inizia una nuova fase del recupero, durante la quale la persona ha bisogno di rimedi e stimoli diversi.
Mantenersi attivi rimane l'indicazione principale; camminare, quindi, fa sempre bene, ma è meglio se si aumenta gradualmente i minuti di attività.
Se il mal di schiena è un problema che si ripresenta più volte nel corso dell'anno, la persona può trarre giovamento da un programma di esercizio terapeutico e funzionale mirato, che rinforzi la muscolatura e migliori la flessibilità della colonna. Ecco che, in tutti questi casi, rivolgersi a un fisioterapista con competenze relative al recupero dal mal di schiena può rivelarsi fondamentale.
Nelle fasi successive a quella acuta, stretching e mobilizzazione della schiena diventano più che indicati, in quanto rappresentano un arricchimento motorio che preserva dal mal di schiena.
Chi soffre con cadenza abbastanza regolare di episodi di mal di schiena deve sempre tenere a mente l'importanza di un'azione ad ampio spettro, che agisca su:
- Bagaglio motorio. Molti stimoli diversi, non prolungati nel tempo, fanno bene alla schiena; Pochi stimoli o stimoli sempre uguale, invece, fanno male.
- Stress e ansia, se presenti. Le tecniche di meditazione possono servire a gestire queste condizioni.
- Obesità, se presente. Sovrappeso e obesità sono condizioni che possono pregiudicare la salute della schiena.
- Disturbi del sonno, se presenti. Una buona qualità del sonno è protettiva nei confronti della lombalgia e del mal di schiena più in generale.