Ultima modifica 11.11.2019
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è il Lobo Frontale?
  3. Anatomia
  4. Funzione
  5. Patologie

Generalità

Il lobo frontale è la grande area di corteccia cerebrale, che costituisce la porzione anteriore di ciascun emisfero del cervello umano.

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Protetto dall'osso frontale (il quale forma la regione anteriore della volta cranica), il lobo frontale confina con il lobo parietale (postero-superiormente), il lobo temporale (postero-lateralmente), la cavità orbitaria e il pavimento della fossa cranica anteriore (inferiormente).
Sede di diverse importanti aree funzionali del cervello (tra cui l'area di Broca e la corteccia motoria primaria), il lobo frontale gioca un ruolo chiave nel controllo dei movimenti volontari, nella produzione del linguaggio parlato e scritto, nelle peculiarità del carattere, nella memoria a lungo termine, nella gestione dell'attenzione, nella capacità di pianificazione, nella programmazione di comportamenti e azioni associati al cosiddetta sistema della ricompensa e nella capacità di classificare gli oggetti.

Breve ripasso anatomico dell'encefalo

L'encefalo è, assieme al midollo spinale, uno dei due componenti fondamentali del sistema nervoso centrale.
Pesante circa 1,4 chilogrammi e contenente 100 bilioni di neuroni (nell'essere umano adulto), l'encefalo è una struttura molto complessa, suddivisibile in 4 grandi regioni, che sono: il cervello propriamente detto (o telencefalo o, semplicemente, cervello), il cervelletto, il diencefalo e il tronco encefalico.

CERVELLO PROPRIAMENTE DETTO

Il cervello è la regione più voluminosa e importante dell'encefalo.
La sua conformazione anatomica generale prevede la presenza di:

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  • Due grandi emisferi speculari (l'emisfero cerebrale destro e l'emisfero cerebrale sinistro), separati da un solco (il cosiddetto solco interemisferico), e
  • Un corpo calloso, situato alla base dei due sopraccitati emisferi cerebrali.

In superficie, il cervello presenta la cosiddetta sostanza grigia, la quale va a comporre uno strato laminare chiamato corteccia cerebrale; negli strati più profondi (quindi sotto la superficie), invece, presenta la cosiddetta sostanza bianca.

Cos'è il Lobo Frontale?

Il lobo frontale è una delle quattro grandi aree (chiamate lobi), in cui è idealmente suddivisa la corteccia cerebrale di ciascun emisfero del cervello umano; per la precisione, dei quattro lobi del cervello che formano ogni emisfero cerebrale, il lobo frontale è quello anteriore (si colloca, infatti, anteriormente a tutti gli altri lobi cerebrali).
Il lobo frontale è definibile come "zona pari" del telencefalo, dove con "pari" s'intende che è presente sia sull'emisfero cerebrale destro (lobo frontale destro) sia sull'emisfero cerebrale sinistro (lobo frontale sinistro).

Quali sono gli altri lobi del cervello?

Oltre al lobo frontale, ciascun emisfero cerebrale comprende anche il lobo temporale, il lobo parietale e il lobo occipitale.
Della corteccia cerebrale, il primo costituisce l'area latero-inferiore, il secondo l'area superiore e il terzo l'area posteriore.

Anatomia

Protetto dall'osso frontale del cranio, il lobo frontale si sviluppa posteriormente alla zona del capo indicata col termine "fronte"; ciò spiega l'utilizzo dell'aggettivo "frontale".
Rappresentando il 41% circa del volume totale di corteccia cerebrale umana, il lobo frontale detiene il primato di più grande lobo del cervello umano (dopo di lui, c'è il lobo temporale). Inoltre, si distingue per essere l'area di corteccia cerebrale con il più grande quantitativo di neuroni sensibili alla dopamina (i quali – come il lettore avrà modo di appurare più avanti – giocano un ruolo determinante sulle sue capacità funzionali).

Localizzazione e confini del Lobo Frontale

Incluso nella cosiddetta fossa cranica anteriore, il lobo frontale confina con:

  • Il lobo parietale, posteriormente,
  • Il lobo temporale, postero-lateralmente,
  • Le cavità orbitarie e il cosiddetto pavimento della fossa cranica anteriore, inferiormente,
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  • L'osso frontale, anteriormente e superiormente, e
  • Una piccola porzione di osso parietale, superiormente.

A separare il lobo frontale dal lobo parietale e dal lobo temporale, come fossero linee di confine, sono, rispettivamente, il cosiddetto solco centrale (o solco di Rolando) e la cosiddetta scissura laterale di Silvio (o fissura silviana o fessura laterale). Sia il solco centrale che la scissura laterale di Silvio sono scanalature caratterizzate da una certa profondità.

Suddivisioni del Lobo Frontale

Secondo la più tradizionale delle descrizioni anatomiche del lobo frontale, quest'ultimo è divisibili in 3 superfici, i cui nomi sono superficie laterale, superficie mediale e superficie inferiore, e in un polo, denominato polo frontale.
Prima però di procedere con la descrizione di ogni singola superficie del lobo frontale, è opportuno rivedere i concetti neurologici di circonvoluzione e di solco:

  • Le circonvoluzioni sono le sezioni di corteccia cerebrale simili a creste, comprese fra due depressioni di profondità variabile.
  • I solchi sono le depressioni di profondità variabile appena citate, ossia gli elementi di separazione di ogni circonvoluzione.

SUPERFICIE LATERALE

La superficie laterale è la porzione di lobo frontale più vicina alle pareti interne dell'osso frontale; in altre parole, del lobo frontale, la superficie laterale è lo strato di corteccia cerebrale più vicino all'osso frontale.
La superficie laterale comprende 4 circonvoluzioni e 3 solchi; le 4 circonvoluzioni si chiamano: circonvoluzione frontale superiore, circonvoluzione frontale media, circonvoluzione frontale inferiore e circonvoluzione precentrale; i 3 solchi, invece, prendono il nome di: solco frontale superiore, solco frontale inferiore e solco precentrale.

Circonvoluzione frontale superiore: decorre parallelamente e nelle immediate vicinanze del solco interemisferico. Tale circonvoluzione è detta superiore, perché costituisce a tutti gli effetti la parte più alta della superficie laterale.

Circonvoluzione frontale media: decorre parallelamente alla circonvoluzione frontale superiore, sul versante laterale (cioè esterno) di quest'ultima.
A segnare i confini di tale circonvoluzione sono il solco frontale superiore (confine con la circonvoluzione frontale superiore) e il solco frontale inferiore (confine con la circonvoluzione frontale inferiore).

Circonvoluzione frontale inferiore: è parallela e laterale alla circonvoluzione frontale media; a segnarne il confine con quest'ultima è il solco frontale inferiore.

Circonvoluzione precentrale: decorre, più o meno, in direzione perpendicolare rispetto alle tre circonvoluzioni precedenti, collocandosi al confine con il lobo parietale, esattamente tra il solco precentrale e il solco di Rolando.

SUPERFICIE MEDIALE

La superficie mediale è la porzione di lobo frontale più vicina al corpo calloso; in un certo senso, la superficie mediale è la porzione più interna del lobo frontale.
La superficie mediale è molto complessa, perché comprende vari elementi di una certa rilevanza, tra cui: la circonvoluzione frontale mediale, la circonvoluzione cingolata, la circonvoluzione rostrale, il lobulo paracentrale, l'area settale e il solco cingolato.

Tra i vari elementi della superficie mediale del lobo frontale, merita una citazione particolare la circonvoluzione cingolata, in quanto quest'ultima contribuisce alla formazione del cosiddetto sistema limbico. Il sistema limbico è un insieme di strutture cerebrali, che hanno un ruolo chiave nelle reazioni emotive, nei processi di memoria a breve termine, nel comportamento e nell'olfatto.

SUPERFICIE INFERIORE

La superficie inferiore è la porzione di lobo frontale rappresentante il pavimento di quest'ultimo; in altri termini, la superficie inferiore è la base del lobo frontale.
Confinante con il segmento basale della scissura laterale di Silvio, la superficie inferiore include 5 circonvoluzioni e 2 solchi. Le circonvoluzioni sono: la circonvoluzione retta, la circonvoluzione orbitale anteriore, la circonvoluzione orbitale posteriore, la circonvoluzione orbitale mediale e la circonvoluzione orbitale laterale; i solchi, invece, sono: il solco olfattorio (tra la circonvoluzione retta e il gruppo delle circonvoluzioni orbitali) e il solco orbitale (a cavallo tra le circonvoluzioni orbitali anteriore e posteriore e le circonvoluzioni orbitali mediale e laterale).

Lo sapevi che…

Delle 3 superfici che formano il lobo frontale, la superficie inferiore è la più piccola, preceduta nell'ordine dalla superficie mediale e dalla superficie superiore.

POLO FRONTALE

Il polo frontale è uno dei 3 cosiddetti poli cerebrali (gli altri due sono il polo occipitale e il polo temporale) e corrisponde alla caratteristica rotondità presente nel punto più avanzato del lobo frontale.

Aree funzionali del Lobo Frontale

Sul lobo frontale hanno sede alcune importanti aree funzionali del cervello; tali aree funzionali sono:

  • La corteccia motoria primaria. Prende posto sulla circonvoluzione precentrale e comprende buona parte delle cellule di origine della via discendente, ossia la via nervosa di tipo motorio che serve a dare avvio ai movimenti volontari.
  • La corteccia premotoria e l'area motoria supplementare. Occupano la parte rimanente della circonvoluzione precentrale, la circonvoluzione frontale superiore e la circonvoluzione frontale media, e svolgono un'azione di supporto nei confronti della sopraccitata corteccia motoria primaria (quindi sono implicate nei movimenti volontari).
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  • L'area di Broca. Ha sede sulla circonvoluzione frontale inferiore e svolge un ruolo fondamentale nella produzione della linguaggio parlato e scritto.
  • La corteccia prefrontale. Costituisce le regioni del lobo frontale che non sono corteccia motoria primaria, corteccia premotoria, area motoria supplementare e area di Broca.
    La corteccia prefrontale gioca un ruolo chiave nelle cosiddette funzioni esecutive, le quali includono: la creazione di strategie, la pianificazione, il controllo delle emozioni, l'attenzione, la concentrazione, l'autocontrollo degli impulsi ecc.

Irrorazione sanguigna del Lobo Frontale

L'afflusso di sangue ossigenato al lobo frontale, fondamentale per mantenere in vita quest'ultimo, dipende da due diramazioni dell'arteria carotide interna, che sono: l'arteria cerebrale anteriore e l'arteria cerebrale media.

Sviluppo

Studi medici hanno dimostrato che il lobo frontale raggiunge la piena maturità di sviluppo attorno ai 20 anni e che, con la vecchiaia (a partire dai 60 anni circa), è vittima di un processo di atrofia per così dire inevitabile.

Funzione

Il lobo frontale partecipa a funzioni molto importanti, quali:

  • Il controllo dei movimenti volontari.
    Nella vita di tutti i giorni: il lobo frontale supporta la coordinazione dei movimenti volontari, permettendo l'esecuzione di attività motorie come camminare, correre ecc.
  • La memoria a lungo termine.
    Occorre precisare che la capacità di memoria a lungo termine non è prerogativa del lobo frontale, ma dipende da diverse aree cerebrali (per esempio anche dal lobo temporale).
    Nella vita di tutti i giorni: questa funzione del lobo frontale permette all'essere umano di formulare e conservare i cosiddetti ricordi a lungo termine.
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  • La produzione del linguaggio parlato e scritto.
    Come già anticipato, questa funzione spetta all'area di Broca, presente sulla superficie superiore del lobo frontale.
    Nella vita di tutti i giorni: il lobo frontale è l'area cerebrale che permette di tradurre i pensieri in parole, un processo fondamentale per la comunicazione.
  • La capacità di comprendere e reagire a i sentimenti altrui.
    Nella vita di tutti i giorni: la comprensione di e la reazione ai sentimenti altrui sono alla base della cosiddetta empatia, ossia la capacità di comprendere e mettersi nei panni degli altri.
  • La scelta dei comportamenti nell'ottica del cosiddetto sistema della ricompensa e la capacità di immaginare le conseguenze derivanti da una certa azione e/o decisione.
    Sono funzioni strettamente correlate all'ingente presenza, nel lobo frontale, di neuroni sensibili alla dopamina.
    Nella vita di tutti i giorni: il lobo frontale guida i comportamenti che dovrebbero portare a un certo risultato, a ottenere qualcosa di gratificante, a stare meglio ecc.
  • La gestione dell'attenzione, compresa l'attenzione selettiva.
    Nella vita di tutti i giorni: da questa funzione dipende la capacità di un individuo di prestare attenzione a ciò che accade attorno a lui e di mantenere costante un certo grado di attenzione.
  • La capacità di classificare gli oggetti.
    Nella vita di tutti i giorni: questa funzione permette di distinguere un oggetto da un altro, processo solo in apparenza banale.
  • La personalità.
    Nella vita di tutti i giorni: il lobo frontale influenza fortemente il modo di essere e le peculiarità del carattere di ciascun individuo.

Il Lobo Frontale non è un organo autonomo

Esattamente come tutti gli altri lobi cerebrali, il lobo frontale è una struttura nervosa il cui funzionamento è strettamente dipendente dall'interazione con le altre componenti encefaliche (compresi gli altri lobi del cervello); ciò significa che non è un organo autonomo, ma una delle varie componenti di quella complessa "macchina" chiamata encefalo.

Lo sapevi che…

Il corretto funzionamento di un'area del cervello dipende anche dal corretto funzionamento delle altre regioni cerebrali con cui la suddetta area è in rapporto.
Quindi, è possibile che il lobo frontale funzioni male per colpa di un cattivo funzionamento di un'area cerebrale a lui collegata.

Patologie

Il lobo frontale può perdere una o più delle sue funzioni, quando subisce una lesione o è oggetto di un evento che ne altera la normale anatomia.
A deteriorare le funzioni del lobo frontale possono essere: forti traumi alla testa in sede frontale, episodi di ictus a livello del lobo frontale (N.B: l'ictus è il fenomeno di interruzione del rifornimento sanguigno a un'area cerebrale, seguito dalla necrosi di quest'ultima per mancanza di ossigeno), tumori cerebrali con sede sul lobo frontale e alcune particolari condizioni mediche, come il noto morbo di Alzheimer, la demenza frontotemporale e la cosiddetta epilessia del lobo frontale.

Sintomi delle lesioni e delle alterazioni anatomiche del Lobo Frontale

Le lesioni e le alterazioni anatomiche del lobo frontale producono sintomi diversi, a seconda di quale area funzionale colpiscono (es: una lesione a carico dell'area di Broca innesca effetti differenti da una lesione a carico della corteccia motoria primaria) e a seconda della loro estensione (es: la lesione del lobo frontale di un solo emisfero cerebrale è responsabile di problematiche differenti dalla lesione del lobo frontale di entrambi gli emisferi cerebrali).
Chiarito questo aspetto molto importanti, le manifestazioni tipiche di una lesione o un'alterazione anatomica del lobo frontale sono:

  • Scarsa coordinazione dei movimenti volontari;
  • Problemi nella produzione del linguaggio parlato e scritto, senza però compromissione della capacità di comprensione (afasia espressiva o afasia di Broca);
  • Difficoltà nel controllo degli impulsi;
  • Cambiamento della personalità;
  • Difficoltà nella pianificazione di strategie, giudizi, comportamenti o azioni con una certa finalità ecc.;
  • Abulia (cioè perdita di volontà);
  • Deficit intellettivi;
  • Apatia e assenza di capacità empatiche;
  • Perdita del campo visivo frontale;
  • Sindrome di Foster-Kennedy (insieme di sintomi, quali anosmia, atrofia ottica ipsilaterale e papilledema controlaterale);
  • Confabulazione.

Curiosità: cos'è la demenza frontotemporale

Appartenente alla grande categoria delle demenze, la demenza frontotemporale è una malattia neurodegenerativa dell'encefalo, che compare a causa del progressivo deterioramento dei neuroni situati nei lobi frontali e nei lobi temporali del cervello.
Chi soffre di demenza frontotemporale sviluppa problemi di comportamento e di linguaggio, incapacità di pensiero, deficit di memoria (amnesia), disturbi di equilibrio e ridotto controllo di alcuni muscoli del corpo; in altre parole, è vittima di disturbi correlati alla contemporanea disfunzione del lobo frontale e del lobo temporale.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza