Ultima modifica 24.03.2020

Il letrozolo (Femara ®) è un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli inibitori dell'aromatasi.

L'aromatasi è un enzima che riveste un ruolo fondamentale nella sintesi degli estrogeni (ormoni sessuali femminili).

Grazie alla sua azione, il letrozolo è impiegato nel trattamento di tumori ormono-dipendenti.

Indicazioni

Per Cosa si Usa

Il letrozolo è indicato per il trattamento di:

  • Cancro alla mammella in fase precoce e avanzata; può essere impiegato sia prima della rimozione chirurgica del tumore, sia come primo trattamento subito dopo l'asportazione dello stesso;
  • Cancro all'ovaio.
letrozolo

Letrozolo - Struttura Chimica

Di solito, il letrozolo, viene impiegato per il trattamento di tumori in donne in menopausa.
Il letrozolo, però, può anche essere impiegato per il trattamento della ginecomastia (sviluppo anomalo delle mammelle nell'uomo) e dell'endometriosi, una malattia in cui il tessuto che normalmente cresce all'interno dell'utero, si sviluppa anche all'esterno dello stesso.
Da alcuni studi condotti, inoltre, sembrerebbe che il letrozolo possa essere utile nel promuovere la spermatogenesi in pazienti affetti da azoospermia non ostruttiva.

Avvertenze

Il letrozolo dev'essere somministrato sotto stretto controllo medico. Durante l'assunzione del farmaco, ci si deve rigorosamente attenere alle indicazioni e alla posologia stabilite dal medico oncologo.
Il letrozolo può causare una riduzione della densità minerale ossea; perciò, le donne con una storia di osteoporosi e/o fratture, e quelle con elevato rischio di contrarre osteoporosi, devono essere sottoposte a un controllo della densitometria ossea, sia prima sia durante il trattamento con il farmaco.
L'utilizzo di letrozolo può causare ipercolesterolemia; è, pertanto, necessario un attento monitoraggio dei livelli ematici di colesterolo durante tutto il periodo di trattamento con il farmaco.
Il letrozolo può alterare lievemente la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari, in quanto può causare stanchezza e capogiri.
In caso di preesistenti patologie epatiche e/o renali, è necessario informarne il medico oncologo che ne terrà conto durante la somministrazione del farmaco.
Il letrozolo non deve assolutamente essere utilizzato in bambini e adolescenti.
L'uso di letrozolo senza necessità terapeutica costituisce doping e, comunque - anche se il farmaco è utilizzato a dosi terapeutiche - può dare positività ai test anti-doping.

Interazioni

Il metabolismo di letrozolo è mediato - a livello epatico - principalmente dal citocromo P3A4, un isoenzima del citocromo P450. Bisogna perciò fare attenzione alla somministrazione concomitante di letrozolo e farmaci capaci di inibire questo enzima.
Farmaci quali il tamoxifene (un farmaco antitumorale), farmaci anti-estrogeni o estrogeni possono diminuire l'attività del letrozolo. In particolare, sembra che il tamoxifene sia in grado di diminuire notevolmente la concentrazione plasmatica del farmaco, diminuendone così l'efficacia terapeutica. La somministrazione concomitante di letrozolo con questa tipologia di farmaci dovrebbe, pertanto, essere evitata.
Da studi condotti in vitro, sembra che il letrozolo sia in grado di inibire gli isoenzimi P2A6 e P2C19 del citocromo P450. Anche se la rilevanza clinica di queste inibizioni non è nota, è comunque necessario prestare attenzione alla somministrazione contemporanea di letrozolo e di farmaci il cui metabolismo dipende principalmente da questi due isoenzimi, come - ad esempio - fenitoina (un farmaco usato per l'epilessia) e clopidogrel (un farmaco antitrombotico).
In ogni caso, è necessario informare il medico se si stanno assumendo - o se sono stati recentemente assunti - farmaci di qualsiasi tipo, compresi farmaci da banco e prodotti omeopatici e/o erboristici.

Effetti Collaterali

Il letrozolo - come tutti i farmaci antitumorali - può indurre svariati effetti collaterali. Poiché c'è una grande variabilità di risposta alla chemioterapia fra un individuo e l'altro, non è detto che gli effetti avversi si manifestino tutti e con la medesima intensità in ogni paziente.

Di seguito sono riportati i principali effetti collaterali che possono insorgere in seguito alla chemioterapia con letrozolo.

Vampate di calore e sudorazione elevata

La terapia con letrozolo può causare un aumento della sudorazione e vampate di calore. Questi sintomi possono essere causati dalla mancanza di estrogeni nel corpo, dovuta - appunto - al trattamento con il farmaco. Questi effetti collaterali, di solito, si presentano in forma lieve e scompaiono dopo qualche tempo. Se, però, i sintomi persistono e/o sono molto accentuati è necessario informare l'oncologo che deciderà come procedere.

Alopecia

Il trattamento con letrozolo può causare la caduta dei capelli, che possono diradarsi o cadere completamente. Questo effetto collaterale, però, è temporaneo e i capelli dovrebbero cominciare a ricrescere poco dopo il termine della terapia.

Ipercolesterolemia

Il letrozolo può causare un aumento dei livelli ematici di colesterolo, per questo è necessario un costante monitoraggio dei valori di colesterolo per tutta la durata della chemioterapia.

Patologie delle ossa

Il trattamento con letrozolo può causare una riduzione della densità minerale ossea, con aumentato rischio di fratture ossee e/o un aumentato rischio di sviluppare osteoporosi.

Debolezza e stanchezza

La terapia con letrozolo può causare stanchezza e debolezza, talvolta accompagnate da capogiri e cefalea.

Reazioni allergiche

Come qualsiasi altro farmaco, anche il letrozolo può provocare reazioni allergiche in soggetti sensibili. Le reazioni allergiche possono manifestarsi con gonfiori localizzati soprattutto a livello del viso e della gola.

Patologie cutanee

Il trattamento con letrozolo può scatenare reazioni cutanee che si manifestano sotto forma di arrossamenti, rash, orticaria, vescicole a labbra, occhi o gola, desquamazione della pelle ed eritemi.

Disturbi epatici

Il letrozolo può causare disturbi a carico del fegato che possono manifestarsi con sintomi come l'ingiallimento della pelle e degli occhi, nausea, perdita di appetito e urine di colore scuro.

Patologie cardiache

L'assunzione di letrozolo può favorire l'insorgenza di patologie cardiache. I sintomi che si possono manifestare sono dolore al petto improvviso e oppressivo, difficoltà a respirare, tachicardia, svenimento, alterazione cromatica bluastra della pelle o improvviso dolore a un braccio o a una gamba; questi ultimi sono segni della possibile formazione di un coagulo ematico.

Patologie dell'occhio

Il letrozolo può causare irritazione oculare e/o visione offuscata grave e persistente.

Patologie cerebrali

Anche se questo effetto collaterale è piuttosto raro, il letrozolo potrebbe causare un ictus; questo può manifestarsi con sintomi come paralisi o perdita di sensibilità a un braccio o a una gamba o a una qualsiasi altra parte del corpo, difficoltà a parlare, difficoltà a respirare e/o perdita di coordinazione.

Dolori articolari e muscolari

La terapia con letrozolo può causare dolori ad articolazioni e muscoli. In genere, questo effetto collaterale può essere tenuto sotto controllo mediante l'utilizzo di comuni farmaci analgesici.

Patologie gastrointestinali

Il letrozolo può causare nausea, vomito e diarrea.
Se questi sintomi compaiono, potrebbero essere alleviati dall'assunzione del farmaco all'ora dei pasti o prima di coricarsi.
Il vomito può essere trattato con farmaci antiemetici e la diarrea con farmaci antidiarroici. In ogni caso, è bene bere molto in moda da reintegrare i liquidi persi.

Patologie del cavo orale

Il trattamento con letrozolo può provocare secchezza delle fauci con aumento della sete e alterazioni del senso del gusto.

Patologie renali

Il letrozolo può provocare un'aumentata frequenza della minzione e/o favorire l'insorgenza d'infezioni del tratto urinario.

Altri effetti collaterali

Altri effetti avversi che possono essere indotti dal trattamento con letrozolo sono:

Meccanismo d'azione

Le cellule tumorali costituenti molte forme di carcinoma mammario hanno bisogno di estrogeni per la loro crescita.
Nella fase di pre-menopausa, gli estrogeni vengono prodotti prevalentemente nelle ovaie. Nella post-menopausa, invece, le ovaie perdono la loro capacità funzionale, ma gli estrogeni continuano ad essere sintetizzati - anche se in minima quantità - nei tessuti adiposi periferici, come quelli che si trovano nel seno. Gli estrogeni vengono prodotti per conversione degli ormoni androgeni ad opera dell'enzima aromatasi.
Il letrozolo è un inibitore non steroideo dell'aromatasi. Di conseguenza, è in grado di bloccare la conversione di androgeni in estrogeni, privando così le cellule tumorali di un elemento fondamentale per la loro crescita, conducendole alla morte.

Modo d'Uso - Posologia

Il letrozolo è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di compresse rivestite con film. La compressa può essere assunta sia vicino sia lontano dai pasti, deve essere deglutita intera con acqua o con un altro liquido.
La dose abituale è di una compressa al giorno contenente una quantità di principio attivo pari a 2,5 mg, è consigliata l'assunzione alla stessa ora del giorno.
Il letrozolo può essere assunto per alcuni mesi o, addirittura, per anni. La durata del trattamento viene stabilita dal medico oncologo in base al tipo di tumore e alle condizioni cliniche della paziente.
Qualora si dimentichi di assumere una compressa, non bisogna assolutamente assumere una dose doppia di farmaco per compensare la dimenticanza, ma deve essere subito informato il medico oncologo che deciderà il da farsi.

Gravidanza e Allattamento

Il letrozolo dovrebbe essere assunto solamente da donne in post-menopausa. È comunque necessario escludere un'eventuale gravidanza prima di iniziare il trattamento con il farmaco.
Il letrozolo non deve essere utilizzato in gravidanza e durante l'allattamento, poiché potrebbe danneggiare il feto in via di sviluppo o il lattante.

Controindicazioni

L'uso di letrozolo è controindicato nei seguenti casi:

  • Ipersensibilità nota al letrozolo;
  • In stato di pre-menopausa, cioè se è ancora presente il ciclo mestruale;
  • Presenza di gravi patologie epatiche e/o renali;
  • In caso di preesistente osteoporosi;
  • In bambini e adolescenti;
  • In gravidanza;
  • Durante l'allattamento.

Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista