Lenti a contatto - Possibili Complicazioni

Ultima modifica 01.04.2020

Rischi per la Salute

In genere, se utilizzate correttamente, le lenti a contatto sono piuttosto sicure. Eventuali complicazioni legate al loro utilizzo sono abbastanza rare ed interessano ogni anno circa il 5% degli utilizzatori.

Lenti a contatto - Possibili ComplicazioniSpesso, l'intolleranza all'uso di questi dispositivi medici è la conseguenza dell'interazione tra fattori strutturali della lente e la fisiologia della parte anteriore dell'occhio; ne conseguono cambiamenti della cornea in termini di struttura, lacrimazione e livelli di ossigeno. Molte complicazioni insorgono quando le lenti a contatto vengono indossate con modalità diverse rispetto a quanto prescritto. Tali disturbi possono dipendere anche dal tipo di lente (ad esempio: morbida, rigida o gas-permeabile), dalla frequenza con cui vengono sostituite, dai sistemi di pulizia adottati o da altri fattori che dipendono dal portatore (esempio: errata applicazione o mancata rimozione durante la notte).

I fenomeni di intolleranza e le eventuali complicazioni possono determinare l'insorgenza di disturbi tipici del portatore di lenti a contatto o amplificare patologie oculari pre-esistenti. La lunga serie di problemi che possono verificarsi spazia da disagi minori fino alla perdita della vista, esito di una grave infezione o di un'ulcerazione corneale.

Secondo alcune statistiche mediche, circa l'80% dei portatori di lenti a contatto non è consapevole dei rischi connessi all'usura dei dispositivi e alla loro impropria pulizia. È buona regola indossare le lenti a contatto per un tempo limitato, seguire sempre le istruzioni fornite dall'oculista per l'adeguata manutenzione e programmare controlli di routine.

Fattori predisponenti

Una piccola percentuale di pazienti non è candidabile all'uso di questi dispositivi a causa di ipersensibilità individuali o di requisiti ottici complessi. Conoscere le cause di una ridotta tollerabilità all'uso delle lenti a contatto è importante per prevenire complicazioni più gravi.

L'uso improprio delle lenti a contatto può influenzare negativamente la palpebra, la congiuntiva ed i vari strati della cornea. I rischi più importanti sono associati al ridotto apporto di ossigeno, necessario per soddisfare i fabbisogni della superficie corneale; normalmente, la cornea lo ottiene dalle lacrime e dall'ambiente circostante durante la veglia, e dai vasi sanguigni situati nella parte posteriore della palpebra durante il riposo. Le lenti a contatto rappresentano una barriera per l'ossigeno ed indossarle per un periodo di tempo prolungato può produrre effetti come visione offuscata, dolore ed arrossamento oculare. Questo è il motivo per cui gran parte della ricerca è concentrata sul miglioramento dei materiali di cui sono composte.

Anche il modo con cui le lenti a contatto interagiscono con lo strato lacrimale naturale rappresenta un fattore importante nel determinare il comfort del dispositivo e la chiarezza visiva. Le persone che soffrono di secchezza oculare sono particolarmente vulnerabili al disagio ed a brevi episodi di visione sfocata. L'occhio secco può essere aggravato anche da fattori concomitanti, quali fumo, polvere, aria condizionata e farmaci (ad esempio: antistaminici, diuretici ed agenti psicotropi). Per alcuni pazienti, la corretta scelta della lente a contatto può ridurre al minimo questi effetti.
I fattori che contribuiscono a sviluppare una complicanza correlata all'uso delle lenti a contatto includono:

  • Idoneità del paziente (locale o generale);
  • Occhio secco e ridotto scambio lacrimale sotto la lente (sindrome della lente stretta);
  • Infezioni (esempio: blefarite, congiuntivite ecc.);
  • Complicanze allergiche;
  • Scarsa igiene, come l'errata manutenzione e il riutilizzo (o il rabbocco) della soluzione per le lenti a contatto;
  • Uso eccessivo;
  • Dormire con lenti non approvate per l'uso prolungato;
  • Fattori lesivi ambientali;
  • Malattie sistemiche;
  • Traumi o interventi chirurgici.

I portatori di lenti a contatto che presentano dolore, visione sfocata, irritazione o eccessiva lacrimazione oculare dovrebbero suscitare un alto grado di sospetto circa la presenza di possibili complicazioni lenti-correlate, motivo per cui il loro utilizzo dovrebbe essere interrotto in attesa degli accertamenti.

La corretta manipolazione, conservazione e pulizia delle lenti a contatto sono passi fondamentali per ridurre il rischio di un'infezione.

Principali complicanze indotte dalle lenti a contatto

I problemi determinati dall'uso delle lenti a contatto possono essere:

  • Associati alla lente a contatto;
  • Associati a condizioni della congiuntiva;
  • Associati a problemi corneali.

Problemi dovuti alla lente

Misura inadeguata della lente a contatto

Se le lenti a contatto sono strette o di dimensioni inadeguate possono provocare danni alla superficie oculare. In genere, le lenti a contatto strette sono inizialmente comode, ma si associano ad un disagio crescente in un periodo di alcune ore; con l'uso continuato, dalla sindrome della lente stretta ("tight lens syndrome") possono conseguire problemi corneali. Una lente a contatto troppo mobile determina, invece, il decentramento del dispositivo, che provoca un'alterazione della visione ad ogni ammiccamento. Le lenti a contatto rigide, che non si adattano correttamente, possono provocare abrasioni della cornea. Queste lesioni possono aumentare le probabilità di un'adesione batterica; di conseguenza, specie In combinazione con la pulizia impropria delle lenti a contatto, il rischio di sviluppare un'infezione aumenta.

Scarsa pulizia della lente a contatto

La mancata pulizia favorisce l'accumulo di proteine €‹e depositi lipidici sulla lente, che possono causare irritazione della cornea e compromissione visiva. Batteri e protozoi possono formare una pellicola sulla superficie del dispositivo, mentre i filamenti fungini possono invadere la lente stessa. Depositi o danni possono verificarsi anche per il contatto diretto con altre sostanze, come spray per capelli, make-up, fumo o creme per le mani.

Danni alle lenti

I danni possono verificarsi in forma di graffi o rotture, soprattutto se sul dispositivo viene esercitata un'eccessiva pressione durante il processo di pulizia o se questo è stato conservato a temperature troppo elevate (ad esempio, risciacquo in acqua calda o permanenza delle lenti sul cruscotto dell'auto). Una lente a contatto danneggiata può causare difficoltà nel correggere un errore di rifrazione, irritazione locale e deformazione della cornea. Inoltre, lenti a contatto danneggiate sono più a rischio di colonizzazione da parte di patogeni, che possono determinare l'insorgenza di congiuntivite o cheratite.Il deterioramento è più comune con le lenti a contatto morbide rispetto alle rigide gas-permeabili (RGP).

Essiccazione della lente a contatto

Una ridotta frequenza di ammiccamenti è comune nei portatori di lenti a contatto. Questa può provocare od aggravare l'essiccazione del dispositivo e dar luogo ad ipossia corneale.

Problemi congiuntivali

Congiuntivite allergica

La reazione ècausata soprattutto della sensibilità al tiomersale, un conservante utilizzato in soluzioni per il mantenimento delle lenti a contatto. L'effetto è peggiore subito dopo l'applicazione e si riduce nel tempo; si manifesta con arrossamento, bruciore e prurito. La diagnosi è difficile e la congiuntivite allergica può anche comparire gradualmente giorni o mesi dopo l'esposizione iniziale.

Congiuntivite giganto-papillare

La condizione, mediata da fattori meccanici ed immunitari, si manifesta con la comparsa di grandi papille (> 3,0 mm) nella congiuntiva tarsale superiore. La congiuntivite giganto-papillare si pone come diretta conseguenza dell'intolleranza all'uso della lente a contatto e si presenta con irritazione e arrossamento degli occhi. Il trattamento consiste nella rimozione del dispositivo fino alla completa risoluzione della condizione. Possono essere utilizzati stabilizzatori topici dei mastociti (come il cromoglicato di sodio), ma non devono essere instillati durante l'applicazione di lenti a contatto morbide.
Cheratocongiuntivite idiopatica limbico superiore. Il disturbo insorge soprattutto in portatori di lenti a contatto a base di idrogel, nelle donne di età compresa tra 20 e 60 anni e, in particolare, in caso di alterata funzione della tiroide (in circa il 30-50% dei casi). La cheratocongiuntivite idiopatica limbico superiore si presenta, ancora una volta, con intolleranza alle lenti, arrossamento ed irritazione dell'occhio.

Congiuntivite tossica

La condizione può verificarsi come reazione alle soluzioni detergenti impiegate per la pulizia della lenti a contatto, a causa dell'assorbimento dei conservanti in esse contenuti. I dispositivi possono reagire anche con altre sostanze presenti sulla mano del portatore al momento dell'applicazione (ad esempio profumo o crema per le mani). Questo problema si manifesta soprattutto quando si utilizzano lenti a contatto morbide. L'occhio diventa rosso e si possono sviluppare abrasioni corneali. Ancora una volta, il trattamento consiste nella rimozione della lente a contatto fino alla completa risoluzione della condizione. Se la congiuntivite tossica si manifesta in forma grave, può essere prescritto un breve ciclo di steroidi topici, in associazione con lubrificanti.

Problemi corneali

Cheratite superficiale puntata

La cheratite superficiale puntata rappresenta il problema più comunemente associato all'utilizzo di lenti a contatto usurate. Alla diagnosi, quando la superficie anteriore dell'occhio è valutata con lampada a fessura dotata di luce blu cobalto, la condizione viene identificata nella metà inferiore della cornea grazie alla comparsa di piccoli puntini sparsi, colorati con fluoresceina. La cheratite superficiale puntata può presentarsi anche in associazione con una qualsiasi delle condizioni descritte di seguito.

Danno meccanico

Un danno meccanico della cornea può manifestarsi in caso di rottura o danneggiamento della lente a contatto, a causa di traumi durante le operazioni di inserimento o rimozione oppure per l'attrito provocato dai detriti accumulati sulla superficie del dispositivo.

Sindrome della lente stretta

Una lente di misura errata non consente l'adeguata ossigenazione della superficie oculare ad ogni ammiccamento. La sindrome della lente stretta si manifesta con edema corneale generalizzato, erosioni epiteliali e neovascolarizzazione. La condizione è aggravata dalla diminuzione degli ammiccamenti, dall'uso di lenti a contatto rigide e dalla mancata rimozione notturna del dispositivo. La sindrome della lente stretta può indurre l'insorgenza di conseguenze come l'inadeguata chiusura delle palpebre, l'eccessiva lacrimazione ed il disseccamento localizzato della cornea. La condizione può essere alleviata mediante l'utilizzo della lente in associazione a lubrificanti topici (compatibili).

Ipossia corneale

La condizione si manifesta per la diminuita diffusione dell'ossigeno attraverso la lente. Attualmente, questa evenienza è rara, grazie alla qualità delle lenti a contatto moderne; tuttavia, può comunque verificarsi quando i portatori non le sostituiscono o le usano oltre il tempo consigliato. Nella fase acuta, l'ipossia corneale può produrre ulcerazione della cornea e dolore. Il disturbo cronico può essere asintomatico, ma tradursi in alterazioni nella struttura della cornea e neovascolarizzazione. Quest'ultima caratteristica è più frequente nei portatori di lenti a base di idrogel, ma può verificarsi anche con le RGP. La neovascolarizzazione superficiale (1-2 mm) può essere monitorata senza trattamento, ma la crescita più profonda può causare sanguinamento intracorneale e disturbi della vista. L'eventuale trattamento consiste nella rimozione della lente a contatto e nella gestione dell'ulcera corneale con antibiotici e steroidi topici.

Cheratite infiltrativa

La condizione rappresenta il risultato di un uso eccessivamente prolungato della lente a contatto. La cheratite infiltrativa si manifesta con arrossamento degli occhi ad esordio acuto (improvviso). Il trattamento consiste nella rimozione della lente a contatto fino alla completa risoluzione.

Cheratite microbica

La cheratite microbica rappresenta la più grave e comune complicazione associata all'uso di lenti a contatto e può comportare l'alterazione della vista. Il paziente presenta dolore, profusa lacrimazione o secrezione oculare, irritazione, fotofobia ed arrossamento degli occhi. La cheratite microbica è più comune nei portatori di lenti morbide; l'infezione è comunemente provocata da Pseudomonas spp. e Klebsiella spp., sebbene altri batteri e funghi possano produrre la malattia. In particolare, l'organismo Acanthamoeba spp. può causare una rara, ma potenzialmente devastante, malattia, pericolosa per la vista (può provocare una disgregazione del tessuto corneale). La cheratite da Acanthamoeba può inizialmente presentarsi come un'ulcera dendritica e può essere mal diagnosticata come infezione da Herpes simplex. I pazienti devono essere trattati con urgenza, tramite antibiotici e ricovero ospedaliero. Le lenti a contatto e la soluzione di pulizia dovrebbero essere poste in coltura microbiologica, insieme al campione che deriva dalla raschiatura corneale. L'infezione da Acanthamoeba spp. richiede un trattamento specializzato, con una combinazione di agenti anti-ameba. Le cicatrici corneali rappresentano una complicanza comune e alcuni pazienti necessitano di un trapianto di cornea.

È importante ricordare che la neovascolarizzazione corneale e la cheratite microbica possono provocare danni permanenti o addirittura la cecità, se non trattate in modo rapido e adeguato.

Infezioni virali

Le infezioni da Herpesvirus o Adenovirus possono verificarsi durante l'utilizzo delle lenti a contatto, soprattutto se indossate durante un'infezione virale attiva.

Lenti a contatto e farmaci

Farmaci topici

  • Come regola generale, è meglio non indossare le lenti a contatto quando è necessario un trattamento topico oculare.
  • L'uso di preparazioni oculari, in forma di unguento, è incompatibile con qualsiasi tipo di lente a contatto.
  • Le lenti a contatto rigide possono essere indossate con alcuni tipi di gocce oculari, da instillare sopra il dispositivo.
  • Le lenti a contatto morbide possono essere applicate solo se vengono utilizzate gocce senza conservanti (in particolare, cercare la presenza di benzalconio cloruro negli ingredienti). Alcuni di questi, infatti si accumulano nelle lenti idrogel e possono indurre reazioni tossiche.

Farmaci sistemici

Alcuni farmaci sistemici possono interagire con le lenti a contatto, secondo modalità diverse. In ogni caso, è consigliabile controllare sempre le interazioni e gli effetti collaterali. Alcuni esempi sono forniti di seguito.


Effetto del farmaco Esempi

Aumento del deposito sulla lente a contatto

Contraccettivi orali, disopiramide e clorpromazina.

Decolorazione della lente a contatto

Rifampicina, sulfasalazina e tetraciclina.

Edema corneale

Contraccettivi orali, digossina e primidone.

Ridotto ammiccamento

Ansiolitici, ipnotici, antistaminici e miorilassanti.

Lacrimazione ridotta

Contraccettivi orali, antistaminici, antimuscarinici, fenotiazine, alcuni beta-bloccanti, diuretici e antidepressivi triciclici.

Aumento della lacrimazione

Efedrina e idralazina.

Infiammazione della congiuntiva

Isotretinoina e acido salicilico.

Regola pratica

Ogni volta che si utilizzano le lenti a contatto è importante chiedersi:
  • Gli occhi provano qualche tipo di disagio?
  • Gli occhi manifestano una reazione anomala (come rossore o bruciore)?
  • La visione è alterata da un offuscamento insolito in uno od entrambi gli occhi?

Una risposta positiva ad una di queste domande dovrebbe indurre l'immediata rimozione della lente a contatto e la valutazione medica di una possibile complicanza.


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Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici