Ultima modifica 25.03.2020

Generalità

Il laparocele è un tipo di ernia particolare, che insorge a livello della grandi cicatrici risultanti dagli interventi di chirurgia addominale "a cielo aperto". Non a caso, la tecnica chirurgica che prevede l'esecuzione di grandi cicatrici sull'addome prende il nome specifico di laparotomia.

Laparocele

Immagine dal sito southwestaustinsurgical.com

All'origine degli episodi di laparocele, c'è un fallimento del processo di chiusura della cicatrice chirurgica, risultante dall'intervento in laparotomia.
La presenza di un laparocele si caratterizza per la formazione di una protrusione, in corrispondenza del sito in cui si trova la cicatrice.
Tra le complicanze del laparocele, rientrano l'occlusione intestinale – se il viscere che fuoriesce è l'intestino – e la strozzatura dell'ernia.
Il trattamento del laparocele è di tipo chirurgico e consiste nel ricollocare il viscere fuoriuscito nella sua sede originaria e nel rinforzare la parete addominale, per evitare una successiva ernia.

Definizione di ernia

Un'ernia è la fuoriuscita di un viscere - e, spesso, dei tessuti adiacenti (per esempio i tessuti adiposi circostanti) - dalla cavità corporea che normalmente lo contiene (N.B: la parola viscere indica un generico organo interno).
La fuoriuscita può essere totale o parziale.

Cos'è il laparocele?

Il laparocele è un particolare tipo di ernia, che si forma in corrispondenza delle grandi cicatrici derivanti dagli interventi di chirurgia addominale "a cielo aperto".
Di fatto, quindi, il laparocele è una complicanza delle operazioni di chirurgia classica, che hanno per oggetto l'addome.
Le sopraccitate grandi cicatrici sono, chiaramente, gli esiti delle incisioni chirurgiche.

È UNA COMPLICANZA CHIRURGICA IMMEDIATA O A LUNGO TERMINE?

Il laparocele è una complicanza chirurgica che tende a insorgere dopo diversi mesi, se non anche anni, dall'intervento di chirurgia addominale "a cielo aperto".
In sostanza, quindi, il laparocele è una complicazione chirurgica a lungo termine.

ORIGINE DEL NOME

Il termine laparocele richiama alla laparotomia.

La laparotomia è la tecnica chirurgica che prevede la pratica di grandi incisioni sull'addome, per poter accedere all'interno di quest'ultimo; detta altrimenti, è la più volte citata chirurgia addominale "a cielo aperto".
Ricordando ai lettori che il suffisso medico "-cele" deriva dal greco e significa "ernia" o "fuoriuscita", laparocele potrebbe tradursi come "ernia di natura laparotomica" o "ernia dovuta a laparotomia".

QUANTO È COMUNE?

Secondo alcune indagini statistiche, condotte nel Regno Unito, il 12-15% degli interventi di chirurgia addominale porterebbero alla formazione di un laparocele.

Cause

Al termine di un intervento chirurgico in laparotomia, il medico operante applica una serie di punti di sutura sull'incisione addominale, allo scopo di consentirne la chiusura corretta.
Gli episodi di laparocele hanno luogo quando, per una qualche ragione, il processo di chiusura dell'incisione addominale è inappropriato o fallisce; infatti, la mancata chiusura dell'incisione addominale priva la parete muscolare dell'addome – la quale ha il compito di contenere i visceri sottostanti – di un supporto fondamentale alla sua azione di contenimento.

FATTORI DI RISCHIO

Diverse indagini statistiche hanno evidenziato che il laparocele è più frequente tra:

  • Le persone in sovrappeso;
  • Le persone anziane;
  • I soggetti che soffrono di tosse cronica (es: broncopneumopatia cronico ostruttiva), costipazione, ostruzione urinaria e ascite. Tali condizioni elevano la pressione intraddominale; a sua volta, l'elevata pressione intraddominale favorisce la fuoriuscita dei visceri addominali laddove ci sia un indebolimento della parete muscolare contenitiva;
  • I soggetti che fanno uso, o hanno fatto uso in passato, di farmaci antinfiammatori steroidei;
  • Gli individui che hanno sviluppato un'infezione a carico della ferita addominale, sede del laparocele;
  • Gli individui che hanno subìto più di un intervento di laparotomia.

Sintomi e Complicazioni

Il caratteristico segno del laparocele è una protrusione (o un rigonfiamento), con sede in un punto della cicatrice chirurgica.
Morbida al tatto e con la tendenza a ingrandirsi in occasione di sforzi fisici, la protrusione/rigonfiamento indica la fuoriuscita, dalla cavità addominale, dei visceri contenuti in quest'ultima.
La presenza della suddetta protrusione (o del suddetto rigonfiamento) può essere associata o meno a una certa sintomatologia. Quando presenti, i tipici sintomi di un laparocele consistono in:

COSA PUÒ CAPITARE NEI CASI GRAVI?

Nei casi di laparocele di gravità lieve o intermedia (maggior parte dei pazienti), la protrusione è avvolta in uno strato di pelle. Questo vuol dire che si è sfaldata soltanto la parete muscolare addominale e non la pelle.
Nei casi di laparocele gravi o molto gravi, invece, è altamente probabile che la protrusione del o dei visceri manchi di un avvolgimento cutaneo. In tali frangenti, si è interrotta la continuità non solo della parete muscolare addominale, ma anche quella della cute.

QUALI TIPI DI INCISIONE PROVOCANO IL LAPAROCELE?

Qualsiasi tipo di incisione laparotomica può provocare il laparocele. Tuttavia, le incisioni longitudinali – in altre parole le incisioni che vanno dal processo xifoideo dellosterno fino all'area pubica – sono quelle che caratterizzano la maggior parte dei casi clinici.
La ragione per cui il laparocele sia più comune in occasione di un'incisione longitudinale (rispetto a una trasversale) è poco chiara.

COMPLICANZE

Il laparocele può diventare una condizione pericolosa per la vita in due circostanze:

  • Quando a fuoriuscire dalla sua sede addominale è una porzione di intestino e questa porzione subisce un'occlusione (occlusione intestinale). Un'occlusione intestinale impedisce al contenuto dell'intestino di avanzare normalmente e ciò è causa di alcuni sintomi caratteristici, quali: nausea, vomito, dolori (o crampi) allo stomaco.
  • Quando il viscere erniato (cioè fuoriuscito) subisce una "strozzatura". Con il termine "strozzatura", i medici identificano la situazione in cui il tratto di viscere erniato non riceve più il corretto apporto di sangue. Senza il giusto rifornimento sanguigno, le cellule della porzione coinvolta nella fuoriuscita vanno incontro a morte (o necrosi), per assenza di ossigeno e nutrimento.
    La "strozzatura" di un'ernia crurale rappresenta un'emergenza medica da trattare con estrema tempestività.
    Il suo sintomo più tipico è il forte e improvviso dolore che va dal basso addome alla zona inguinale interessata dall'ernia.

Diagnosi

In genere, per una diagnosi corretta di laparocele sono fondamentali: l'esame obiettivo, l'anamnesi, un'ecografia dell'addome, una TAC (o Tomografia assiale computerizzata) e una risonanza magnetica nucleare (RMN).
Ecografia, TAC e risonanza magnetica nucleare servono più che altro a evidenziare le caratteristiche dell'ernia, dal o dai visceri interessati al preciso punto in cui la parete muscolare addominale si è sfaldata.

ESAME OBIETTIVO E ANAMNESI

L'esame obiettivo è l'insieme di manovre diagnostiche, effettuate dal medico o da esso richieste al paziente, per verificare la presenza o assenza dei segni indicativi di una condizione anomala.

  • In caso di sospetto laparocele, una delle manovre diagnostiche più comuni consiste nella richiesta, da parte del medico al paziente, di tossire per vedere se, in un qualche punto dell'addome, emerge una protuberanza o un rigonfiamento.

L'anamnesi, invece, è la raccolta e lo studio critico dei sintomi e dei fatti d'interesse medico, denunciati dal paziente o dai suoi familiari (N.B: i familiari sono coinvolti, soprattutto, quando il paziente è piccolo).

  • In caso di sospetto laparocele, rappresenta un fatto di grande interesse medico un'eventuale storia passata di più interventi di laparotomia.

Trattamento

Il laparocele richiede un trattamento di tipo chirurgico. Lo scopo del trattamento chirurgico è chiudere quel punto della parete addominale, che dà origine all'ernia.
Oggi, per raggiungere tale scopo, esistono tre diverse modalità d'intervento:

  • L'operazione  chirurgica per l'applicazione di una maglia metallica contenitiva dell'ernia;
  • L'operazione laparoscopica di fissaggio dell'ernia;
  • L'operazione laparotomica (o "a cielo aperto") di fissaggio dell'ernia.

APPLICAZIONE DI UNA MAGLIA METALLICA CONTENITIVA

Chirurgia laparoceleL'intervento chirurgico per l'applicazione di una maglia metallica contenitiva dell'ernia prevede la ricollocazione del viscere fuoriuscito nella sua sede originaria e la cucitura, nel punto di fuoriuscita, di una maglia metallica, il cui compito è rinforzare la parete addominale muscolare.
In sostanza, la maglia metallica agisce come una sorta di rattoppo, che evita la fuoriuscita del viscere dalla sua sede.
Si tratta di un'operazione sicura e, dal punto di vista dei risultati, affidabile.

OPERAZIONE IN LAPAROSCOPIA

La laparoscopia è una tecnica chirurgica minimamente invasiva, grazie alla quale i chirurghi possono accedere alla cavità addominale e alla cavità pelvica di un individuo, mediante incisioni decisamente più piccole di quelle praticate in occasione degli interventi di chirurgia tradizionale "a cielo aperto" (laparotomia).
Lo strumento chirurgico più rappresentativo della laparoscopia è il cosiddetto laparoscopio. Simile a una cannuccia per bere, il laparoscopio è costruito per essere inserito nella cavità addominale e pelvica, e ivi visionarne il contenuto grazie a una telecamera, una luce e un collegamento con un monitor esterno.
Generalmente in numero di tre, le incisioni laparoscopiche permettono l'introduzione non solo del laparoscopio, ma anche di quegli strumenti chirurgici indicati di solito per la rimozione di un organo o una parte di esso.
L'intervento in laparoscopia per il fissaggio di un laparocele è una modalità operatoria messa a punto di recente, che presenta l'importante vantaggio di essere poco invasiva.
Dal punto di vista pratico, prevede il ricollocamento, nella sua sede originaria, del viscere fuoriuscito e la sutura della falla presente nella parete muscolare addominale.


Tutti i vantaggi dell'intervento in laparoscopia:
  • Essendo di piccole dimensioni, le incisioni chirurgiche hanno una tendenza minore a sviluppare infezioni;
  • Il dolore post-operatorio è meno intenso di quello che segue un intervento chirurgico in laparotomia;
  • Il ricovero ospedaliero dura meno (in genere un giorno), rispetto al ricovero ospedaliero previsto dopo un intervento in laparotomia;
  • Le cicatrici derivanti dalle incisioni chirurgiche sono minime e poco evidenti;
  • Guarigione più rapida e tempi di recupero più corti, rispetto a quanto accade in occasione di un intervento chirurgico in laparotomia.

OPERAZIONE IN LAPAROTOMIA

L'intervento in laparotomia per il fissaggio di un laparocele prevede la pratica di una grande incisione sull'addome, il ricollocamento nella sua sede originaria del viscere fuoriuscito e la cucitura dell'area addominale presentante la falla.
Rispetto all'operazione in laparoscopia, è molto più invasiva.
Negli ultimi anni, sta trovando sempre meno impiego, in quanto alla sua grande invasività associa una non elevata efficacia.


Gli svantaggi principali dell'intervento chirurgico in laparotomia:
  • Il ricovero ospedaliero deve durare alcuni giorni; questi sono necessari al paziente per riprendere parte delle energie fisiche perse a causa della notevole invasività della procedura;
  • Il dolore post-operatorio è intenso e spesso richiede la somministrazione di antidolorifici per diversi giorni consecutivi;
  • Le cicatrici risultanti sono evidenti e di grandi dimensioni.

PERCHÉ È BENE INTERVENIRE? 

Il laparocele è un'ernia che tende a ingrandirsi con il passare del tempo. Più un laparocele è grande e più è difficile porvi rimedio.
Questi sono i due motivi principali che spingono i medici a raccomandare il trattamento tempestivo, non appena diagnosticato il problema.

Prognosi

Più è tempestivo il trattamento e maggiore è la probabilità che il laparocele abbia una prognosi positiva. Infatti, eventuali ritardi nella terapia favoriscono la comparsa di complicanze e riducono le probabilità di successo dell'intervento chirurgico.
In genere, la ripresa delle normali attività quotidiane, dopo un intervento di laparocele, può avvenire già dopo poche settimane.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza