Ultima modifica 27.09.2019

Generalità

L'iride è una sottile membrana, di colore variabile e di forma anulare, visibile frontalmente attraverso la trasparenza della cornea.
Iride e PupillaQuesta struttura oculare contiene vasi sanguigni, cellule pigmentate e due strati di muscolatura liscia. Le contrazioni di tali muscoli permettono la variazione del diametro della pupilla, l'apertura centrale dell'iride.
Oltre a determinare il colore dei nostri occhi, infatti, l'iride agisce quale diaframma muscolare, regolando la quantità di luce che raggiunge la retina.

Rapporto con le altre strutture dell'occhio

L'iride è situata nella camera anteriore dell'occhio, posteriormente rispetto alla cornea e dinanzi al cristallino, il quale funge da lente, permettendo la messa a fuoco dei raggi luminosi sulla retina.


Anatomia occhio

L'iride circonda la pupilla e, lateralmente, è in rapporto con la sclera (parte bianca del bulbo oculare) grazie all'orlo sclerocorneale (o limbus). Tra la cornea e l'iride c'è un liquido trasparente, costituito da acqua, sali e sostanze proteiche, che si forma per secrezione dal corpo ciliare: l'umor acqueo.
L'iride è divisa, per convenzione, in due porzioni circolari:

  • margine ciliare (periferico; prosegue con il corpo ciliare, che concorre a formare la tonaca vascolare dell'occhio)
  • margine pupillare (circoscrive la pupilla).

La zona di passaggio tra la faccia anteriore dell'iride e la parte posteriore della cornea ha il nome di angolo iridocorneale e corrisponde alla periferia della camera anteriore dell'occhio, situata dietro il limbus.

Struttura

L'iride si presenta come un disco circolare laminare, che stabilisce un confine tra la camera anteriore e quella posteriore del bulbo oculare; ha un diametro di circa 10-12 mm ed uno spessore medio di 0,3 mm. Il centro è occupato dal foro pupillare.

Insieme al corpo ciliare (il quale contiene i muscoli che permettono l'accomodamento) ed alla coroide (ricca di vasi sanguigni), l'iride costituisce la tonaca vascolare (uvea).
L'iride è formata da tre strati: endotelio, stroma ed epitelio.

  • L'endotelio riveste la faccia anteriore dell'iride ed è in continuità con quello della faccia posteriore della cornea (endotelio della camera anteriore).
  • Lo stroma è lo strato fondamentale dell'iride; è costituito da tessuto connettivo fibrillare e da cellule pigmentate (melanociti). Il colore degli occhi è determinato dalla densità e dalla distribuzione proprio di queste cellule. Nei soggetti con occhi azzurri manca il pigmento nel corpo dell'iride, che viene così attraversato dalla luce, la quale rimbalza sulla superficie interna dell'epitelio pigmentato. Gli individui con occhi castani e neri, invece, hanno un maggior numero di cellule pigmentate.
    Nello stroma, poi, è presente il muscolo costrittore (o sfintere) della pupilla, un anello appiattito costituito da fasci muscolari che decorrono parallelamente al margine pupillare; la sua contrazione determina miosi (restringimento della pupilla). Lo stroma è percorso dai vasi sanguigni e dai nervi.
  • L'epitelio è formato da uno strato interno costituito da cellule poliedriche, che contengono piccoli granuli ricchi di pigmento scuro, e da uno strato esterno, in diretta continuazione con la parte ciliare della retina.
    Il muscolo dilatatore della pupilla è appena anteriore rispetto all'epitelio pigmentato dell'iride; questo muscolo è formato da cellule mioepiteliali e si estende radialmente dal margine ciliare dell'iride fino al margine pupillare, senza raggiungerlo. La sua contrazione provoca dilatazione della pupilla (midriasi).

OcchioL'iride è irrorata dalle arterie ciliari posteriori lunghe (circolo arterioso), mentre il sangue venoso defluisce nelle vene vorticose, che si ricongiungono con la vena oftalmica.
La contrazione del muscolo costrittore della pupilla è regolata dalle fibre parasimpatiche del terzo paio dei nervi cranici, mentre il muscolo dilatatore è innervato dal sistema simpatico. Per effetto di questo sistema di muscoli, la pupilla consente il passaggio della luce: si dilata per far entrare maggior quantità di luce (midriasi) e si restringe quando deve farne entrare una quantità minore (miosi), proprio come un obiettivo fotografico.

Aspetto e Colore

La faccia anteriore dell'iride è visibile attraverso la cornea, come un disco colorato con un foro pupillare nero al centro.
La parola "iride" deriva dal latino "iris", che significa arcobaleno. Questa struttura, infatti, è costituita da tessuto pigmentato che conferisce il colore agli occhi, variabile da soggetto a soggetto. L'iride può essere chiara (dal blu al verde) o bruna (dal marrone al nero), in base alla quantità di pigmento, la melanina, presente nello stroma irideo (maggiore è la quantità di pigmento, più l'iride assumerà un colore scuro vicino al marrone) e dai fenomeni ottici di riflessione e di diffrazione della luce.
Il colore dell'iride è trasmesso geneticamente. Gli occhi castani sono più diffusi (carattere dominante), mentre quelli chiari sono recessivi. Tuttavia, essendo il colore degli occhi un carattere poligenico, la trasmissione non segue le semplici regole mendeliane.
La superficie anteriore dell'iride è irregolare per la presenza di numerose pliche e piccole depressioni (cripte) a decorso radiale e distinguibili anche ad occhio nudo, specialmente quando il foro pupillare è ristretto. Tale aspetto è conferito dalle continue sollecitazioni dovute alla dilatazione ed alla contrazione della pupilla.
La faccia posteriore, invece, poggia leggermente sul cristallino, con il quale concorre a limitare anteriormente la camera posteriore dell'occhio; questa parte dell'iride è caratterizzata da una lamina uniforme dall'aspetto vellutato, di colore marrone scuro-nero.


Ogni iride è unica

Le sfumature cromatiche e le cripte dell'iride hanno un elevato grado di individualità e forniscono informazioni discriminanti paragonabili a quelle delle impronte digitali. Per questo motivo, la scansione dell'iride può essere utile ai fini dell'identificazione di un soggetto.
Nella pratica quotidiana, il riconoscimento dell'iride potrebbe trovare applicazione nei controlli aeroportuali e nella ricerca di persone scomparse.

Iridologia

Medicina naturale di prevenzione

L'iridologia è un sistema di analisi non diagnostico basato sullo studio dell'iride. Secondo tale approccio, l'iride riprodurrebbe, nel suo piccolo, la mappa dettagliata del corpo umano, comprensiva di informazioni circa l'anatomia e le funzioni dei vari organi.
Analizzando le macchie e le sfumature cromatiche dell'iride di una persona, si potrebbe determinare l'esistenza di un deficit energetico relativo a qualche apparato o funzionalità dell'organismo, ma non definire con sicurezza quale sia l'eventuale malattia alla base. Nell'ambito della medicina naturale di prevenzione, quindi, l'osservazione iridologica può costituire un'utile indicazione nell'orientamento verso ulteriori approfondimenti diagnostici.

Funzioni

Regolazione della quantità di luce che entra nell'occhio

La principale funzione dell'iride è quella di regolare la quantità di luce che penetra all'interno dell'occhio, variando il diametro della pupilla, che si allarga o si restringe in base alla luminosità dell'ambiente circostante.

  • In condizioni di scarsa luminosità, al buio o di notte, il muscolo dilatatore dell'iride (disposto a raggiera) provoca la dilatazione della pupilla (midriasi) e permette che una maggior quantità di luce raggiunga la retina.
  • Quando l'ambiente è troppo luminoso, invece, avviene il restringimento della pupilla (miosi), attraverso il muscolo sfintere della pupilla. Ciò permette che una minore quantità di luce raggiunga la retina, consentendo una migliore visione.

Malattie dell'Iride

Irite

L'irite è l'infiammazione dell'iride; può svilupparsi in seguito ad un'infezione locale o ad un'affezione reumatica. Si manifesta con dolore oculare, arrossamento, miosi ed iride fosca (l'iride infiammata è più scura rispetto all'altra).

Iridociclite (o uveite anteriore)

L'iridociclite è un'infiammazione a carico dell'iride e dei corpi ciliari che può determinare delle aderenze con il cristallino e precipitati corneali. Ai sintomi dell'irite, si aggiungono intensa fotofobia, dolore oculare e diminuzione dell'acuità visiva.

Coloboma dell'iride

Il coloboma è un difetto congenito caratterizzato dall'assenza di una porzione di iride, la quale non viene perfettamente saldata durante lo sviluppo embrionale.

Il coloboma dell'iride, in genere, non è una condizione patologica grave. Tuttavia, difetti molto ampi possono provocare difficoltà a modulare la luce e diplopia monoculare (visione doppia degli oggetti da un occhio solo). In rari casi, il coloboma dell'iride è conseguenza di procedure chirurgiche.

Aniridia

L'aniridia è caratterizzata dall'assenza completa o parziale dell'iride. Tale alterazione può essere ereditaria, sporadica o traumatica. Spesso, l'aniridia si associa ad una serie di complicazioni oculari presenti fin dalla nascita o ad esordio tardivo: riduzione dell'acuità visiva, ipoplasia maculare e del nervo ottico, nistagmo, ambliopia, opacità del cristallino e glaucoma.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici