Iperlordosi: Cervicale o Lombare, Cause e Rimedi

Iperlordosi: Cervicale o Lombare, Cause e Rimedi
Ultima modifica 01.02.2022
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Iperlordosi Cervicale
  4. Iperlordosi Lombare
  5. Cause
  6. Sintomi
  7. Diagnosi
  8. Terapia

Generalità

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L'iperlordosi è il termine che indica un generico aumento delle curvature a concavità posteriore della colonna vertebrale.
L'iperlordosi può essere cervicale o lombare: è cervicale, se interessa la regione del collo; è lombare, invece, se riguarda il rachide lombare.
Nella maggior parte dei casi, la comparsa di un'iperlordosi, cervicale o lombare che sia, è strettamente dipendente dallo stile di vita: il tipo di lavoro, le abitudini giornaliere e il livello di attività fisica sono tutti fattori che potrebbero in qualche modo influenzare l'assetto posturale del rachide.
L'iperlordosi potrebbe essere responsabile di sindromi dolorose, talvolta croniche o associate a sintomi neurologici.
Un trattamento molto efficace per le forme consolidate di iperlordosi sintomatica prevede la fisioterapia.

Cos'è

Iperlordosi: Cos’è?

Iperlordosi è il termine che identifica qualsiasi accentuazione della lordosi fisiologica, sia essa cervicale o lombare.

L'iperlordosi consolidata è da intendersi come un'alterazione posturale, che può in alcuni individui essere responsabile di dolore e altri sintomi; a riguardo, tuttavia, i dati presenti in letteratura sono molto chiari: nessuno studio recente è riuscito a dimostrare che le alterazioni della postura, come per esempio l'iperlordosi, comportino necessariamente la comparsa di quadri sindromici caratterizzati in primis da dolore; le evidenze attuali, infatti, dicono che ci sono persone con un grado importante di iperlordosi (lombare o cervicale, non ha importanza) che sono completamente asintomatiche (tanto che non sono neppure consapevoli di soffrire di iperlordosi) e individui con una leggera iperlordosi che, al contrario, lamentano dolore.

A questo punto, giustamente, i lettori potrebbero domandarsi se sia corretto considerare l'iperlordosi una patologia.

Il tema è complesso: l'iperlordosi, così come l'ipolordosi (il suo opposto), dipende nella maggior parte dei casi da un determinato stile di vita consolidato negli anni e da una limitatezza di stimoli motori che questo stile di vita comporta per il corpo umano.
Tanto per fare un esempio, l'iperlordosi lombare è tipica di quelle persone che, per motivi di lavoro, trascorrono molte ore del giorno in piedi.
Uno scarso bagaglio motorio, complice una pochezza di stimoli, non è di per sé una patologia, ma in determinate situazioni e per certe persone può essere la causa di fastidiose sindromi dolorose.

Lordosi: Cos’è?

Lordosi è il termine anatomico che descrive le curvature a concavità posteriore della colonna vertebrale (o rachide).

La colonna vertebrale presenta due lordosi alternate a due curvature a concavità anteriore, chiamate cifosi; partendo dall'alto, c'è la lordosi cervicale a cui seguono, nell'ordine, la cifosi toracica, la lordosi lombare e la cifosi sacrale.

L'alternanza tra lordosi e cifosi conferisce alla colonna vertebrale una serie di proprietà fondamentali; ecco quali:

  • Assorbimento degli shock;
  • Sostegno al peso della testa;
  • Allineamento della testa col bacino;
  • Distribuzione omogenea dei carichi sull'intera struttura del rachide;
  • Solidità e flessibilità.

Se la colonna vertebrale fosse dritta, i carichi graverebbero esclusivamente alla sua base, il che esporrebbe questo tratto a una più veloce degenerazione; sarebbe poi difficile piegarsi in avanti per raccogliere un oggetto da per terra; allo stesso modo, infine, sarebbe complesso portare le braccia completamente sopra la testa (per questo movimento è fondamentale la cifosi toracica).

Alla luce di quanto detto, le curve fisiologiche della colonna vertebrale sono anche funzionali alla postura e agli schemi motori del corpo umano; il loro appiattimento o la loro esasperazione, invece, potrebbe comportare, nel lungo periodo, l'insorgenza di dolori e altre problematiche al collo e/o alla schiena (l'uso del condizionale è d'obbligo, alla luce delle considerazioni precedenti).

Importante!

Pensare di analizzare esclusivamente un tratto della colonna vertebrale (es: la lordosi lombare) è un approccio scorretto, in quanto poco esaustivo ai fini delle informazioni fornite.
Per una visione completa, è fondamentale considerare il rachide nella sua interezza, questo perché le sue curve spesso si influenzano a vicenda: per esempio, un'esasperazione della lordosi cervicale è tipicamente associata a un'accentuata cifosi toracica (in questi frangenti, l'iperlordosi cervicale è un adattamento che permette all'individuo di mantenere lo sguardo dritto).

Iperlordosi Cervicale

Lordosi Cervicale: Cos’è?

Costituita dalle vertebre cervicali, la lordosi cervicale è la lordosi del collo.

Il tratto cervicale della colonna vertebrale è suddivisibile in due sezioni, definite cervicale alta e cervicale bassa; chiaramente, gli aggettivi alta e bassa ne descrivono la posizione.

La lordosi cervicale fisiologica è il risultato di una corretta disposizione della cervicale alta rispetto alla cervicale bassa; in particolare, la cervicale alta è disposta in leggera flessione, mentre la cervicale bassa in leggera estensione.

La lordosi cervicale permette di mantenere il capo in un assetto minimamente gravoso per il collo.

Una sua alterazione, invece, potrebbe rappresentare un fattore di stress per i muscoli, le articolazioni e/o i legamenti del tratto cervicale.

Con la flessione della cervicale (sia alta che bassa) il soggetto china il capo in avanti, fino a rivolgere lo sguardo sul pavimento; con l'estensione della cervicale (sia alta che bassa), invece, l'individuo piega il capo all'indietro, fino a rivolgere lo sguardo verso il cielo.

Iperlordosi Cervicale: Cos’è?

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L'iperlordosi cervicale consiste in un'accentuazione della lordosi cervicale; questo significa che la concavità posteriore caratteristica del rachide cervicale è più accentuata rispetto alla normalità.

In presenza di iperlordosi cervicale, si assiste di fatto a una perdita del giusto assetto tra cervicale alta e cervicale bassa: la cervicale alta, infatti, va in estensione (dovrebbe essere in flessione), mentre la cervicale bassa finisce in flessione (dovrebbe essere, in realtà, in estensione).

La conseguenza di tutto ciò è una protrazione del capo.

Iperlordosi Lombare

Lordosi Lombare: Cos’è?

Costituita dalle vertebre lombari, la lordosi lombare è la caratteristica lordosi presente a livello della bassa schiena, prima dell'inizio del profilo gluteo.

Sul tratto lombare della colonna vertebrale grava gran parte del peso del corpo e dei carichi sollevati; questo spiega perché quelle lombari siano le vertebre dal corpo più voluminose: un corpo di grandi dimensioni permette loro di supportare meglio i carichi (maggiore resistenza e maggiore superficie di distribuzione del peso).

La fisiologica lordosi lombare è fondamentale a preservare l'integrità del rachide nonché a fornirvi maggiore resistenza, soprattutto durante tutte quelle attività sportive e non che prevedono il sollevamento di carichi.

L'assetto lordotico del tratto lombare protegge la colonna stessa da fenomeni quali ernie e protrusioni discali; a tal proposito, non è un caso che sia più facile riscontrare le problematiche suddette (ernie e protrusioni) in soggetti con lordosi lombare appiattita (ipolordosi lombare) che non in individui con una lordosi lombare accentuata (iperlordosi lombare).

A livello lombare, l'atteggiamento lordotico o anche leggermente iperlordotico è sempre preferibile a quello ipolordotico, specie durante il sollevamento di carichi.

Mantenere la lordosi lombare quando si solleva un peso impegna tutti quei muscoli della schiena (erettori, trasversospinali, interspinali e intertrasversali) che servono anche a inarcare la colonna vertebrale, favorendo un movimento di estensione della stessa.

Durante il movimento di estensione della colonna vertebrale, il soggetto inarca il rachide; durante quello di flessione, invece, lo flette in avanti.

Iperlordosi Lombare: Cos’è?

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L'iperlordosi lombare consiste in un'accentuazione della lordosi lombare; questo significa che la concavità posteriore caratteristica del rachide lombare è più accentuata rispetto alla normalità.

Il soggetto con iperlordosi lombare si presenta con un tratto lombare più inarcato del normale e un profilo gluteo più evidente; il profilo gluteo più evidente è da imputarsi a uno spiccato atteggiamento in antiversione del bacino.

A testimonianza di come i segmenti del rachide si influenzino a vicenda, non di rado l'iperlordosi lombare si associa anche a un'accentuazione della cifosi toracica (ipercifosi toracica).

Cause

Iperlordosi: le Cause

Nella maggior parte dei casi, l'atteggiamento in iperlordosi (del tratto cervicale o di quello lombare) è fortemente dipendente dallo stile di vita: il tipo di lavoro (sedentario o in piedi), le abitudini giornaliere e il livello e la tipologia di attività fisica sono tra i principali fattori associati alle alterazioni delle curve del rachide.

Del resto, il mantenimento prolungato di determinate posizioni e una povertà/ristrettezza di stimoli motori pregiudicano la performance e il trofismo muscolare, irrigidiscono alcune componenti articolari, alterano gli schemi corporei e la propriocezione di specifiche regioni del corpo.

In termini più semplici, alcuni muscoli si indeboliscono mentre altri si accorciano; le articolazioni diventano meno mobili; l'individuo perde la capacità di controllare i movimenti fini di alcune regioni corporee.

Iperlordosi Cervicale: Cause e Disfunzioni

L'iperlordosi cervicale che caratterizza l'atteggiamento di protrazione del capo sembra essere fortemente connessa alla pratica di lavori sedentari davanti a un terminale: trascorrere molte ore seduti davanti allo schermo di un PC induce a flettere la cervicale bassa e a iper-estendere la cervicale alta.

L'iperlordosi cervicale è un'alterazione posturale tipica dei tempi recenti, in cui i lavori alla scrivania, davanti a un PC, sono diventati preponderanti su quelli da svolgersi in piedi.

A livello disfunzionale, l'iperlordosi cervicale si contraddistingue per:

  • Cervicale bassa rigida in estensione, con conseguente stress per i dischi intervertebrali;
  • Cervicale alta rigida in flessione;
  • Debolezza dei muscoli flessori profondi del collo;
  • Stress a carico dei muscoli sternocleidomastoideo ed elevatore della scapola;
  • Alterata biomeccanica dei movimenti del collo (dopo l'estensione o la flessione del collo, il soggetto fatica ad assumere con la cervicale il giusto assetto, ma tende sempre alla protrazione del capo);
  • Cifosi toracica rigida in estensione (a riprova che i vari segmenti del rachide si influenzano a vicenda tra loro).

Iperlordosi Lombare: Cause e Disfunzioni

All'opposto dell'iperlordosi cervicale, l'iperlordosi lombare è fortemente correlata alle attività lavorative che prevedono molte ore in piedi; per esempio, è frequente osservarla in imbianchini ed elettricisti.

A livello disfunzionale l'iperlordosi lombare si caratterizza per:

  • Rigidità del movimento di flessione lombare;
  • Difficoltà a eseguire il movimento di retroversione del bacino (il soggetto ha perso la capacità propriocettiva che gli consente di controllare la regione lombare e del bacino);
  • Incapacità di muovere in assetto neutro la regione lombare;
  • Rigidità del movimento di estensione dell'anca;
  • Scarsa flessibilità dei muscoli flessori dell'anca;
  • Ridotto trofismo della muscolatura addominale;
  • Aumentata flessibilità (iperflessibilità) dei muscoli ischiocrurali (muscoli posteriore della coscia);
  • Aumentato stress a carico dei processi spinosi delle vertebre lombari (a indurlo è un'iperestensione del tratto lombare).

Altre Cause di Iperlordosi

Altre condizioni che la letteratura riporta come fattori di rischio di iperlordosi sono:

Sintomi

Come si manifesta l'Iperlordosi: i Sintomi

Il capitolo precedente ha ampiamente discusso di come l'iperlordosi potrebbe pregiudicare l'efficienza di muscoli, articolazioni e capacità motorie.

Tutti questi fenomeni potrebbero tradursi in dolore.

L'individuo con iperlordosi cervicale potrebbe lamentare dolore al collo, spesso combinato a rigidità e talvolta a una sintomatologia dolorosa irradiata a una spalla e all'arto superiore collegato-

Il soggetto con iperlordosi lombare, invece, potrebbe avvertire dolore lombare (lombalgia).

Il condizionale è obbligatorio, poiché, come già sottolineato, la letteratura ha ampiamente dimostrato che non sempre l'iperlordosi (cervicale o lombare che sia) è responsabile di sintomi (ci sono persone con grave iperlordosi che sono perfettamente asintomatiche e individui con lieve iperlordosi che provano molto dolore).

Iperlordosi Cervicale e Discopatie

L'iperlordosi cervicale combinata a un atteggiamento di protrazione del capo si caratterizza per una rigidità in estensione del tratto cervicale basso.

Tale rigidità in estensione comporta uno stress per i dischi intervertebrali del segmento rachideo coinvolto e un conseguente maggiore rischio di sviluppare ernie o protrusioni discali.

Se interessa le radici nervose dei nervi spinali (radicolopatia cervicale), una discopatia lungo il tratto cervicale della colonna vertebrale potrebbe manifestarsi con sintomi neurologi, quali formicolio, intorpidimento, mancanza di forza e alterazione della sensibilità cutanea, lungo uno o entrambi gli arti superiori (a partire dalla spalla).

Iperlordosi Lombare e Sindrome Faccettale

L'iperlordosi lombare si contraddistingue per un'iperestensione del rachide lombare.

Questo assetto comporta un aumentato stress per i processi spinosi delle vertebre lombari, stress che potrebbe portare all'instaurarsi di una condizione dolorosa nota come sindrome faccettale.

La sindrome faccettale consiste sostanzialmente in una lombalgia di carattere cronico, il cui dolore si aggrava soprattutto con i movimenti di estensione della colonna (quindi inarcando la colonna vertebrale) e, ma in misura minore, con quelli di flessione.

Diagnosi

Come Riconoscere l’Iperlordosi: la Diagnosi

La diagnosi di iperlordosi si basa generalmente sull'esame obiettivo accurato e una scrupolosa anamnesi.

Per quanto riguarda l'esame obiettivo, è consigliabile rivolgersi a uno specialista, il quale provvederà a stilare un'analisi posturale e una valutazione posturale esaustive.

Per quanto concerne l'anamnesi, invece, gli aspetti oggetto di indagini saranno l'attività lavorativa svolta dal paziente, il livello di attività fisica, le abitudini giornaliere e la storia clinica pregressa.

Terapia

Rimedi Iperlordosi: Cosa Fare?

Chi soffre di dolore a causa di un'iperlordosi consolidata, connessa allo stile di vita, può trarre enormi giovamenti da un programma di fisioterapia personalizzato.

Per questi pazienti, la fisioterapia prevede fondamentalmente un piano di esercizi finalizzato a:

  • Migliorare la performance e il trofismo dei muscoli disfunzionali;
  • Migliorare la mobilità articolare dei segmenti rachidei sofferenti;
  • Insegnare al paziente a percepire il proprio corpo, con un'attenzione particolare verso il tratto rachideo disfunzionale;
  • Insegnare al paziente qual è la postura fisiologica per il tratto di colonna vertebrale che risulta disfunzionale;
  • Migliorare la biomeccanica mediante esercitazioni apposite.

È difficile pensare di poter correggere completamente un'iperlordosi consolidata, questo perché si sta parlando di una condizione a cui hanno contribuito anni di determinati comportamenti e che potrebbe anche essere connessa a fattori genetici.

Tuttavia, un appropriato programma di fisioterapia può aiutare moltissimo a correggere le disfunzioni descritte nei capitoli precedenti, arricchendo il bagaglio motorio e posturale del paziente.

Per apprezzare i risultati del trattamento fisioterapico per l'iperlordosi occorre avere pazienza e costanza; inoltre, è consigliabile far tesoro di quanto insegnato dal terapeuta, così da ripetere le varie esercitazioni periodicamente o quando c'è un riacutizzarsi della sintomatologia dolorosa.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza