Ultima modifica 12.02.2020

Generalità

L'iperacusia è una particolare condizione medica, caratterizzata da un'estrema avversione e ipersensibilità a suoni che - per la maggior parte delle persone - risultano del tutto normali.
IperacusiaEsistono varie forme di iperacusia: alcune sono molto gravi, per cui chi ne è affetto trova fastidiosa una larga varietà di rumori; altre sono di lieve entità, per cui risultano insopportabili solo determinati rumori e solo a una certa intensità.
I medici hanno studiato a lungo le possibili cause di iperacusia, ma queste, al momento, restano ancora un mistero.
Le reazioni dei pazienti ai suoni fastidiosi sono diverse: c'è chi prova un senso d'ansia crescente, chi necessita di coprirsi le orecchie, chi entra in uno stato di panico ecc.
Per ora, non esiste alcun trattamento specifico per l'iperacusia. Le terapie a cui ricorrono i medici sono la cosiddetta terapia del suono, adatta alla cura degli acufeni, e la terapia cognitivo-comportamentale.

Cos'è l'iperacusia?

L'iperacusia è il termine medico che indica un'estrema avversione e ipersensibilità a suoni che, di norma, non creano alcun fastidio alle persone.
Esistono gradi diversi di iperacusia. Infatti, alcuni pazienti sono più sensibili di altri e provano fastidio per suoni che, nei secondi, non creano alcun disturbo particolare.

EPIDEMIOLOGIA

L'iperacusia può interessare individui di qualsiasi età.
Secondo alcune recenti ricerche statistiche, relative al Regno Unito, riguarderebbe tra il 7 e il 23% della popolazione adulta e tra il 12 e il 27% dei bambini.

Cause

I medici non hanno ancora stabilito con certezza quali siano le precise cause di iperacusia.
Fino ad oggi, infatti, hanno formulato soltanto alcune teorie, basate su alcune osservazioni sperimentali e nulla più.

IPERACUSIA E PERDITA DELL'UDITO

Una prima teoria associa l'iperacusia alla perdita dell'udito.
Secondo i sostenitori di tale ipotesi, il cervello delle persone con un udito scarso amplificherebbe i segnali sonori in entrata nell'orecchio, compensando la riduzione delle capacità uditive da un lato, e provocando fastidio al soggetto interessato dall'altro.
Le critiche a tale teoria vertono soprattutto attorno al fatto che non tutti gli individui con udito non ottimale sviluppano iperacusia.

IPERACUSIA E PARTICOLARI CONDIZIONI MORBOSE

In base a una seconda importante teoria, l'iperacusia sarebbe una sorta di sintomo risultante da alcune condizioni mediche, tra cui:

  • L'emicrania. È una delle più comuni forme primitive di mal di testa. Il termine primitivo riferito a una condizione medica significa che il tal disturbo non dipende da altre malattie, ma rappresenta un problema a sé stante.
    EmicraniaUn attacco di emicrania
    Il dolore alla testa, prodotto dall'emicrania, presenta alcune caratteristiche particolari: è unilaterale, pulsante e intenso, e ha la tendenza a peggiorare.
  • La malattia di Lyme. Causata dal batterio Borrelia Burgdorferi, è una malattia infettiva il cui agente di trasmissione è la zecca. Dal punto di vista sintomatologico, colpisce solitamente la cute e abbastanza di frequente anche gli organi interni, le articolazioni e il sistema nervoso.
  • La paralisi di Bell. È una paralisi facciale, che insorge per effetto di una disfunzione del VII nervo facciale. La sua comparsa comporta debolezza muscolare o paralisi in un lato del volto.
  • Il morbo di Addison. È una rara condizione morbosa che ha origine a causa di una disfunzione delle ghiandole surrenali (o surreni). Situati appena al di sopra dei reni, i surreni sani producono, nella loro porzione corticale, tre tipologie di ormoni: androgeni, glucocorticoidi e mineralcorticoidi.
  • Le malattie autoimmuni. Le malattie autoimmuni sono caratterizzate da una risposta esagerata e impropria del sistema immunitario (la barriera naturale che difende l'organismo dalle minacce provenienti dal mondo esterno, come batteri, virus, funghi ecc).
    Per ragioni poco chiare, negli individui con una malattia autoimmune, gli elementi che costituiscono il sistema immunitario (per lo più cellule e glicoproteine) aggrediscono tessuti e organi perfettamente sani, recandovi danni anche molto gravi.
  • La presenza di acufeni. Gli acufeni sono ronzii alle orecchie molto fastidiosi, percepiti in assenza di fonti sonore esterne. Possono essere continui o intermittenti e possono insorgere a seguito di determinati eventi o circostanze (esposizione a rumori forti, ipertensione, aterosclerosi ecc).
  • La malattia di Ménière. È una malattia dell'orecchio interno, che, per effetto di un'alterazione del segnale nervoso tra orecchio e cervello, determina vertigine, nausea e perdita dell'udito. Purtroppo, la sintomatologia tende a peggiorare col tempo e, al momento attuale, non esiste ancora una cura specifica.

IPERACUSIA E FORTI EMOZIONI

In base a una terza teoria, le persone potrebbero sviluppare un'avversione verso certi suoni, quando questi hanno caratterizzato in negativo un'esperienza di vita passata.
In altre parole, in questi frangenti, l'iperacusia deriverebbe dall'associare una precedente vicenda dai contorni spiacevoli ai suoni che l'hanno contraddistinta.
Secondo i sostenitori di questa teoria, si spiegherebbero così quei casi di iperacusia associati al cosiddetto disturbo post-traumatico da stress.

IPERACUSIA E DANNI ALLE STRUTTURE DELL'ORECCHIO

Secondo una quarta teoria, una forma di iperacusia potrebbe insorgere dopo:

Sintomi

Per sintomi e segni dell'iperacusia, i medici intendono le reazioni del paziente ai suoni avvertiti come fastidiosi.
Tra queste reazioni, le più comuni sono:

  • Senso d'ansia crescente
  • Pianto
  • Panico
  • Malumore
  • Bisogno di coprirsi le orecchie
  • Bisogno di lasciare la stanza

Per i casi più gravi di iperacusia, i suoni verso i quali c'è avversione e ipersensibilità risultano come dolorosi. In questi frangenti, i pazienti descrivono la sensazione provata come "un chiodo che si conficca nella testa" o come "carta vetrata passata sul cervello".

I RUMORI PIù™ FASTIDIOSI PER I BAMBINI

In base alle osservazioni dei medici, nei bambini con iperacusia i suoni che possono creare fastidio sono:

  • L'abbaiare dei cani
  • Le risate forti e ad alta voce
  • Le urla
  • I fischi acuti
  • Il rumore dei tuoni
  • Il rumore dei fuochi d'artificio e dei petardi che scoppiano
  • Il rumore dei camion, delle macchine e delle motociclette di cilindrata elevata
  • Lo squillo della campanella scolastica o il forte brusio di voci che può esservi nelle aule scolastiche
  • Il rumore dei palloncini che scoppiano
  • Le sirene delle ambulanze
  • Le tonalità sonore distorte di alcuni strumenti musicali (per esempio, le chitarre elettriche)
  • Lo squillo dei telefoni
  • Il rumore dei tosa-erba, dei trapani e delle pulitrici per pavimenti

COMPLICAZIONI

Ipersensibilità ai suoniI portatori di un'avversione a suoni udibili in luoghi particolarmente frequentati, tendono ad evitare i suddetti luoghi; ciò potrebbe causarne il loro isolamento dal contesto sociale.
Inoltre, le persone con un'iperacusia verso suoni che sentono abitualmente sul luogo di lavoro, potrebbero non sostenere a lungo questa situazione e abbandonare la propria attività lavorativa. Ciò può avere ripercussioni, talvolta anche molto gravi, sulle loro finanze.


Complicazioni nei bambini

I bambini con un'avversione a suoni che avvertono abitualmente a scuola, potrebbero mancare della dovuta concentrazione in aula, pregiudicando il loro percorso e rendimento scolastici.

Diagnosi

I medici riscontrano diverse difficoltà nel distinguere una lieve intolleranza acustica da un'avversione con ipersensibilità a certi suoni. Il motivo è molto semplice: devono affidarsi esclusivamente a ciò che riporta il paziente e al grado di obiettività di quest'ultimo.
Per il raggiungimento di una diagnosi accurata e corretta, sono fondamentali alcuni test audiometrici, che servono a valutare il grado di ipersensibilità acustica.

IN CHE COSA CONSISTONO I TEST AUDIOMETRICI?

Durante i test audiometrici, il medico fa ascoltare suoni d'intensità crescente al paziente, chiedendo a quest'ultimo di segnalare quando il rumore avvertito diventa insopportabile.
Tra le valutazioni audiometriche solitamente praticate, rientrano: l'audiometria tonale, il test dei riflessi strapediali e il test LDL (dove LDL sta per "Loudness Discomfort Level", cioè "intensità acustica del livello di disagio").

A CHI SPETTA LA DIAGNOSI?

In genere, per una diagnosi corretta di iperacusia, è bene affidarsi a un medico otorinolaringoiatra o a un medico specialista in audiometria.

Trattamento

I medici non sono ancora riusciti a mettere a punto una terapia specifica contro l'iperacusia; tuttavia, nel corso delle loro prove sperimentali, si sono accorti che la cosiddetta terapia del suono, adottata per il trattamento degli acufeni, è in grado ridurre in maniera soddisfacente anche un certo grado di avversione e ipersensibilità acustica.
Inoltre, è scoperta recente che alcuni casi particolari di iperacusia beneficiano della cosiddetta terapia cognitivo-comportamentale.

TERAPIA DEL SUONO: I CONCETTI DI BASE

In presenza di iperacusia, lo scopo della terapia del suono è la desensibilizzazione acustica del paziente. In medicina, il termine desensibilizzazione fa riferimento a quell'insieme di processi finalizzati alla diminuzione (o, nella migliore delle ipotesi, alla risoluzione) di uno stato di abnorme sensibilità verso determinate sostanze. In termini pratici, questi processi consistono nel somministrare al paziente dosi progressivamente crescenti della sostanza incriminata (cioè quella verso cui il paziente stesso è altamente sensibile).
Chiaramente, nel caso di una desensibilizzazione acustica, le "sostanze" da "somministrare in dosi crescenti" sono dei rumori fastidiosi.

Nota bene: la tecnica della desensibilizzazione è particolarmente indicata in caso di allergie. In questi frangenti, il termine sostanza è appropriato, perché fa riferimento all'allergene verso cui il paziente trattato è ipersensibile.

MODALITà€ E TEMPI DELLA TERAPIA DEL SUONO

La terapia del suono prevede l'applicazione di un erogatore di suoni all'orecchio del paziente.
Questo particolare strumento può emettere rumori di intensità regolabile, il che consente di realizzare con precisione il trattamento di desensibilizzazione.
L'esposizione ai rumori fastidiosi deve avvenire giornalmente: in fase iniziale, le ore di trattamento giornaliere vanno da 6 a 8; in fase più avanzata possono diventare anche meno di 6, a patto però che la terapia si dimostri efficace.
Inizialmente, l'intensità dei rumori erogati dallo strumento è a livelli da non destare alcun fastidio al paziente. Del resto, se non fossi così, il trattamento risulterebbe del tutto inutile.
Una desensibilizzazione acustica per la cura dell'iperacusia dura diversi mesi: in genere, la maggior parte dei pazienti deve far uso dell'erogatore di suoni per ben 12-18 mesi.

ALCUNI CONSIGLI

Secondo alcune ricerche, sembrano comportare dei benefici:

  • Le tecniche di rilassamento e di controllo dello stress. A detta di molti medici, lo stress peggiora l'iperacusia.
  • Ascoltare musica rilassante. Concorre a ridurre lo stress della vita quotidiana.
  • Evitare l'uso di tappi per le orecchie. I tappi per le orecchie alterano la percezione dei suoni e ciò potrebbe influire negativamente sulla terapia del suono.

TERAPIA COGNITIVA COMPORTAMENTALE

Lo scopo della terapia cognitivo-comportamentale è di far conoscere al paziente la malattia di cui soffre sotto ogni aspetto (sintomi, complicazioni ecc), in modo tale che riesca in qualche modo a dominarla. In genere, questo particolare trattamento è riservato alle malattie mentali; tuttavia i medici hanno notato che risulta efficace anche contro l'iperacusia caratterizzata da forti crisi d'ansia crescente.