Intestino e benessere mentale: connessione tra flora batterica e psicologia

Intestino e benessere mentale: connessione tra flora batterica e psicologia
Ultima modifica 28.07.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Salute mentale e dell'intestino
  3. La centralità della serotonina

Introduzione

Molteplici ricerche in campo scientifico hanno evidenziato come esistano concrete associazioni tra alcuni disturbi mentali e le disbiosi intestinali, ossia lo squilibrio del microbiota. A peggiorare sensibilmente nei sintomi, in correlazione con disturbi intestinali causati da problemi alla flora batterica, sarebbero quei pazienti affetti da patologia quali schizoftrenia, Parkinson, Alzehimer, ecc. L'affermarsi di queste scoperte, e quindi di una evidente connessione tra i due cervelli del nostro corpo, ha fatto sì che nellìultimo decennio si sviluppasse e consolidasse un nuovo settore di studio specifico della psichiatria, definita come psicobiotica, settore della psicologia che in maniera specifica si occupa di indagare scientificamente gli effetti delle alterazioni del microbiota intestinale sulla salute della psiche. Non solo, rappresenta l'antica dicotomia tra mente e corpo, che trova oggettiva conferma.

Salute mentale e dell'intestino

Tra i due cervelli -quello dove risiede il sistema nervoso centrale e quello intestinale - la comunicazione è continua: bastipensare al sistema neuroimmunitario, neuroendocrino e sensoriale, in connessione con il sistema nervoso centrale. Si tratta di una comunicazione bi-direzionale tra i due cervelli che portano a riscontrare conseguenze. 

Già ampiamente acclarati e noti nella sfera medica e psicologica sono i collegamenti tra stress, depressionne e ansia, e patolgie a carico del tratto gastroitestinale. Tra questi, si elencano, ad esempio: gastrite, gastrite ulcerosa, ernia iatale, sindrome da colon irritabile, colite spastica. Ciò che parte dalla mente, e quindi la salute psicologica influenza e di molto la salute intestinale. Ma è possibile parlarne al contrario? Ossia che un'infiammazione a carico dell'intestino o uno squilibrio della flora batterica sono in grado di gravare sulla salute mentale e sul malessere psichico. La comunicazione tra i due è bi direzionale, come già detto, quindi appare chiaro come le ricertche scientifiche condotte possano affermare che le alterazioni della composizione microbiotica intestinale possano favorire lo sviluppo o l'aggravamento di patolgie psichiatriche e neurodegenerative, quali: schizofrenia; disturbi della personalità, disturbo bipolare, morbo di Alzheimer, e morbo di Parkinson.

Cos'è la disbiosi intestinale?

La disbiosi intestinale è una condizione clinica che si evidenzia quando parliamo di alterazioni della composizione microbiotica intestinale, ossia una condizione in cui si verifica uno scompenso della flora batterica, in cui le popolazioni batteriche possono generare la produzione di alcuni metaboliti tossici, in grado di provocare uno stato infiammatorio della mucosa intestinale; o favorire l'insorgenza di reazioni immuni e un'infiammazione sistemica. Tali alterazioni dello stato infiammatorio della mucosa intestinale possono essere responsabili di manifestazioni nel sistema nervoso centrale e periferico.

Nuove opzioni terapeutiche: gli psicobiotici

Alla luce della connessione tra salute mentale e intestinale, si aprono nuove opzioniterapeutiche. Se i probiotici aiutano a trovare equilibrio della flora baterica e ristabilire il microbioma, è utile parlare di Psicobiotici, per definire quei trattamenti a base di prodotti contenenti organismi vivi in grado di essere coadiuvanti nella cura dei pazienti con malattie psichiatriche. Ovviamente previa prescrizione medica dello specialista curante. Il Bifidobacterium longum, un batterio Gram-positivo, catalasi - negativo,presente nel tratto gastrointestinale umano e una delle 32 specie che appartengono al genere Bifidobacterium, svolge un'attività anti-ansia, ed è in grado di migliorare la soglia di stress e la memoria.

La centralità della serotonina

Il cervello umano ha un coretto funzionamento grazie al lavoro di alcuni fondamentali neurotrasmettitori che, proprio per avvalorare la tesi di un collegmento tra salute mentale ed intestinale, sono sintetizzati proprio nell'intestino a partire da amminoacidi essenziali introdotti con l'alimentazione. Quando un soggetto soffre di disbiosi intestinale, questi amminoacidi rischiano di essere distrutti prima dell'assorbimento. In questo modo è evidente come venga meno la possibilità di essere trasformati in neurotrasmettitori. 

L'amminoacido più noto in questo processo di collegamento mente-intestino è proprio la serotonina, che viene prodotta per il 95% proprio nell'intestino. Essa non è solo "responsabile diretta del buonumore", ma riveste un ruolo icruciale nella regolazione della peristalsi. Non solo, invia al cervello segnali di sazietà, ma anche di nausea.

Se l'intestino è in uno stato infiammatorio si può verificare un eccesso nella produzione di serotonina, che è in grado di compromettere la regolarità del processo digestivo ed inoltre provoca l'insorgenza di un'attivazione abnorme dell'enzima che la distrugge, causando conseguentemente un grosso deficit di serotonina a livello cerebrale. In questi casi l'alterazione della flora intestinale può causare concretamente stati di ansia o di depressione.

Lo studio sul Morbo di Crohn

Diversi batteri intestinali sono in grado di generare composti neuroattivi che influenzano la psiche e la salute mentale. Uno studio di ricercatori dell'Università cattolica di Lovanio, pubblicato in un articolo su "Nature Microbiology", ha dimostrato come ci sia una connessione tra l'equilibrio della flora batterica intestinale e diverse condizioni psicologiche.Gli stessi ricercatori avevano dimostrato come la malattia di Crohn, una patologia infiammatoria intestinale, fosse associata a un microbioma intestinale. Sono stati studiati gli intestini e la flora batterica di oltre un migliaio di persone, evidenziando colore che avevano avuto una diagnosi di depressione. Ebbene, la depressione era sistematicamente associata ad un disequilibrio del microbioma intestinale. L'intestino influenzava dunque i neuroni. In particolare, il metabolismo della flora intestinale esercita un'influenza sul metabolismo di diverse sostanze che svolgono il compito di neuromediatori cerebrali, come il GABA o il triptofano, che è il precursore della serotonina.