Influenza invernale nell'inverno 2020-21: curva epidemica bassa grazie alle mascherine

Le mascherine stanno salvando gli italiani dall'influenza stagionale.
Che indossare questo dispositivo di protezione individuale sia all'aperto che al chiuso e in presenza di altre persone potesse essere utile non solo per arginare il Coronavirus ma anche altre malattie trasmissibili per via aerea era abbondantemente intuibile, ma ora a dirlo sono anche i fatti.
Già perché la curva, o meglio la linea quasi piatta, relativa all'incidenza dell'influenza, quest'anno parla chiaro: nel nostro Paese l'influenza non si è vista, almeno fino a oggi, e per come stanno andando le cose tutto fa pensare che mancherà visita anche nelle prossime settimane.
Uno scenario insolito, che non si verifica da tempo, visto che per trovare un altro periodo senza malattia influenzale in Italia si deve tornare all'inverno 2005-2006.
Il merito sarebbe principalmente delle mascherine, che indossate regolarmente stanno facendo da barriera al virus.
Mascherine che purtroppo non si possono utilizzare per fare sport, altro modo utilissimo per tenere lontani i malanni di stagione. In Francia però, sono pronte le mascherine sportive.
Sempre in Francia, inoltre, oltre ad indossare le mascherine, nelle metropolitane è consigliato non parlare agli altri passeggeri, né al telefono.
I dati della stagione influenzale 2020-21
Ad affermare l'assenza del virus influenzale sono i numeri diffusi dall'Istituto Superiore di Sanità attraverso Influnet, il bollettino realizzato dall'ISS con dati aggiornati ogni settimana.
Secondo quanto emerso, in questa prima fase della stagione invernale, iniziata a novembre, «la curva delle sindromi simil-influenzali è stabile e sotto soglia epidemica. Nella scorsa stagione in questa stessa settimana l'attività dei virus influenzali era in lieve calo dovuto alla chiusura delle scuole e il livello di incidenza era pari a 4,9 casi per mille assistiti contro 1,4 di questa stagione».
Tra le notizie drammatiche e poco rassicuranti dovute alla pandemia di Covid-19, questa relativa all'influenza stagionale è sicuramente una nota più che positiva, che arriva tuttavia non a sorpresa. Si tratta infatti di un evento tutt'altro che inatteso, verificatosi anche in molti altri Paesi del mondo, come ad esempio l'Australia, dove, con la pandemia a pieno regime, l'influenza è scomparsa, come da noi.
Influenza e Covid-19 si trasmettono allo stesso modo
Il motivo di questo fenomeno è presto spiegato: Covid-19 e influenza sono malattie virali accomunate dallo stesso meccanismo di trasmissione, quindi è logico che le misure di prevenzione adottate per arginare il primo stiano avendo come conseguenza positiva anche quella di proteggerci dalla seconda. Le mascherine, insomma, se indossate regolarmente e nel modo giusto, ci aiutano due volte.
Così come il cambio delle abitudini. Con la vita sociale praticamente azzerata e le occasioni di contatto tra persone ridotte al minimo le patologie che si trasmettono per vie aeree hanno sicuramente molta più difficoltà a farlo.
Basti pensare ai malanni di stagione e alla influenze che normalmente prolificano in scuole e uffici.
In tempo di Dad, smart working e conference call a distanza al posto di riunioni in presenza, tutto questo è ridotto in modo drastico. Ecco spiegato perché quest'anno la curva dei contagi dell'influenza invernale è ai minimi storici.
L'influenza circola meno del Covid-19
Stando a quanto riportato del report dell'ISS, l'influenza stagionale circolerebbe molto meno rispetto al Covid anche se, è fondamentale sottolinearlo, per il virus pandemico esiste un tipo di sorveglianza molto più stringente, dato dalla gravità della malattia, decisamente più temuta e pericolosa.
Inoltre, il monitoraggio dell'influenza avviene attraverso i medici di famiglia, che inviano i dati dei loro pazienti ma attualmente, a causa dell'emergenza sanitaria in corso, questa attività si è ridotta o è stata subordinata ad altri tipi di urgenze.
Incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia per età inverno 2020-2021
Esiste comunque una stima di quante persone siano state colpite fino ad oggi. Nell'ultima settimana i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all'intera popolazione italiana, sono stati circa 85.000, per un totale di circa 1.313.000 a partire dall'inizio della sorveglianza. L'anno scorso in questo stesso periodo si era di poco sotto ai 2 milioni.
In tutte le Regioni italiane il numero di casi sono sotto la soglia basale. Secondo il rapporto dell'Iss, i virus influenzali colpirebbero di più i bambini tra gli 0 e i 4 anni. In questa fascia d'età, infatti, l'incidenza è pari a 2,91 casi per mille assistiti, mentre dai 5 ai 14 anni a 0,98. Tra i 15 e i 64 anni, l'incidenza sale a 1,36, mentre tra le persone over 65 anni, scende a 1,10 casi per mille assistiti.
Quanto ha inciso la vaccinazione contro l'influenza
Non va dimenticato, però, come a incidere su questi numeri sia stato anche un altro strumento: la vaccinazione anti influenzale. Complice probabilmente l'apprensione per il Covid-19, la campagna in Italia quest'anno è stata particolarmente efficace e ha visto molte più dosi somministrate rispetto agli scorsi anni, soprattutto agli over 60 e a chi soffre di patologie croniche, e questo ha sicuramente aiutato la curva influenzale a mantenersi bassa.
Le premesse per superare egregiamente l'inverno, per quanto riguarda l'influenza, sembrano quindi esserci tutte, anche se la conferma si avrà solo tra un paio di settimane, quando è atteso il picco stagionale, che normalmente si raggiunge tra gennaio e febbraio.