Impianti Dentali: Quello Che Devi Sapere

Impianti Dentali: Quello Che Devi Sapere
Ultima modifica 14.03.2023
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è un impianto dentale?
  3. Caratteristiche
  4. Indicazioni
  5. Requisiti
  6. Procedura d'installazione
  7. Materiali
  8. Durata e gestione
  9. Prognosi

Generalità

Un impianto dentale è un dispositivo protesico fisso, utilizzato per la copertura dello spazio lasciato libero da uno o più denti mancanti o estratti.

Le parti che costituiscono gli impianti dentali sono sostanzialmente tre: la vite endossea, l'abutment e la protesi dentaria.

La vite endossea mima la radice di un dente vero, pertanto deve inserirsi nel tessuto osseo mandibolare o mascellare. L'abutment è l'elemento di raccordo tra la vite endossea e la protesi dentaria; è detto anche componente transmucosa, perché è in stretto rapporto con la mucosa gengivale. Infine, la protesi dentaria è ciò che prende il posto dei denti mancanti; quindi, è una dentatura artificiale.
L'installazione di un impianto dentale è un intervento chirurgico a tutti gli effetti, che prevede generalmente l'anestesia locale e una modesta sedazione. Come in ogni intervento chirurgico, c'è un certo rischio di complicanze.

Il materiale d'elezione degli impianti dentali è il titanio nella sua forma pura; negli ultimi tempi, tuttavia, sta prendendo piede anche l'utilizzo di impianti dentali in zirconia.

Se gestito nella maniera adeguata, un impianto dentale ben installato può durare tranquillamente 10-15 anni. La prognosi, quindi, tende a essere favorevole.

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Per approfondire: Impianti dentali: quando intervenire con un trattamento immediato

Cos'è un impianto dentale?

Un impianto dentale è un dispositivo protesico fisso, composto da una radice dentale artificiale, inseribile nella mascella o nella mandibola, e da uno o più denti artificiali.

Lo scopo di un impianto dentale è coprire lo spazio lasciato libero da uno o più denti mancanti o estratti, nell'arcata dentaria superiore o inferiore.
L'installazione di un impianto dentale è, a tutti gli effetti, un intervento di tipo chirurgico.

L'impianto dentale e il ponte dentale sono la stessa cosa?

Molte persone confondono l'impianto dentale con il ponte dentale.

L'errore nasce, molto probabilmente, dal fatto che impianto e ponte dentale possiedono le medesime indicazioni.

Definizione di ponte dentale

Un ponte dentale è un dispositivo protesico fisso, che serve a coprire lo spazio lasciato libero da uno o più denti mancanti o estratti. Per maggiori approfondimenti, leggi l'articolo dedicato.

Caratteristiche

L'impianto dentale consta di tre parti principali: la cosiddetta vite endossea (o fixture), il cosiddetto abutment (o componente transmucosa) e la protesi dentaria (o corona artificiale).

  • La vite endossea è l'elemento dell'impianto dentale cilindrico e filettato che, a seguito del suo inserimento nell'osso mandibolare o mascellare, subirà il processo di osteointegrazione, ossia il processo di integrazione nel tessuto osseo.
    Dalla vite endossea e dal suo inserimento nel tessuto osseo dipende la solidità dell'impianto dentale; per questo motivo, ne costituisce la porzione più rappresentativa.
    In un dente normale, la vite endossea equivale sostanzialmente alla radice.
  • L'abutment è l'elemento dell'impianto dentale che connette la vite endossea alla protesi dentaria. Dopo l'inserimento dell'impianto dentale, rappresenta la porzione a stretto contatto con la mucosa gengivale; ciò spiega per quale motivo prende anche il nome alternativo di componente transmucosa.
  • La protesi dentaria è ciò che sostituisce il o i denti mancanti o estratti. Di fatto, è la parte esterna dell'impianto dentale, che ha il compito di coprire la zona priva di denti.

È importante ricordare che le dimensioni di un impianto dentale – nella fattispecie della vite endossea – variano a seconda della quantità di osso mascellare o mandibolare disponibile: più tessuto osseo è disponibile e maggiore è la lunghezza della vite endossea; viceversa, meno tessuto osseo c'è e minore è la lunghezza della vite endossea.

Cos'è l'osteointegrazione?

Il termine osteointegrazione definisce il processo di unione tra un osso e un impianto artificiale, come per esempio la vite endossea degli impianti dentali.

In base alle conoscenze attuali, il suddetto processo di unione ha luogo solo quando l'impianto artificiale è realizzato in titanio o metalli estremamente affini a quest'ultimo.

Possibili varianti

Esistono almeno due tipologie di impianto dentale: la tipologia in cui l'abutment è parte integrante della vite endossea (i due elementi formano un tutt'uno, quindi sono inseparabili) e la tipologia in cui l'abutment e la vite endossea sono due parti a sé stanti, separate.

Tra le due possibili tipologie di impianto dentale appena proposte, la più utilizzata è la seconda, in quanto è associata a una gestione più semplice e facilita eventuali riparazioni a danneggiamenti che una delle varie parti può subire da dopo l'installazione.

Cosa distingue il ponte dentale dall'impianto dentale?

Impianto dentale e ponte dentale presentano diverse differenze. Tra queste, se ne segnala una in particolare: mentre l'impianto dentale prevede il suo ancoraggio alle ossa che di norma sostengono la dentatura umana (mandibola o mascella), il ponte dentale prevede il suo ancoraggio ai denti delimitanti la zona priva di denti.

Indicazioni

L'installazione di un impianto dentale è indicata ogniqualvolta la mancanza di uno o più denti:

  • Compromette la funzione masticatoria;
  • Pregiudica la funzione fonetica;
  • Rovina l'aspetto del sorriso, creando un disagio estetico;
  • Rischia di causare lo spostamento dei denti sani adiacenti.

Gli scopi di un impianto dentale

  • Ristabilisce la funzione masticatoria e la funzione fonetica, laddove queste siano compromesse a causa della mancanza di uno o più denti;
  • Ridona al sorriso un aspetto normale, laddove l'assenza di uno o più denti deturpi l'estetica della bocca;
  • Previene lo spostamento dei denti sani adiacenti alla zona priva di denti;
  • Permette la corretta distribuzione, sulla dentatura, della cosiddetta forza del morso.

Cause della mancanza di uno o più denti

Un gap dentale – cioè un'area mancante di uno o più denti – può dipendere da:

  • Una carie grave e incurabile, che ha reso necessaria l'estrazione del dente o dei denti interessati;
  • Una severa frattura non solo della corona, ma anche della radice di uno o più denti;
  • Ascesso dentale importante;
  • Vecchiaia;
  • Parodontite severa, che ha reso indispensabile l'estrazione dentaria.

Requisiti

Per l'installazione di un impianto dentale, è assolutamente indispensabile che gengive e tessuto osseo mascellare o mandibolare siano in buona salute.

Alternative

Se non sussistono i presupposti per poter installare un impianto dentale, l'alternativa a quest'ultimo consiste nel già citato ponte dentale.

Impianto dentale o ponte dentale? Breve riepilogo di quando è preferibile il primo al secondo

  • L'impianto dentale è la scelta migliore per quei pazienti in cui i denti adiacenti al gap sono perfettamente sani o estremamente malati e in cui la mascella e la mandibola godono di ottima salute.
  • Il ponte dentale è adatto a quei pazienti in cui i denti adiacenti al gap sono in discrete condizioni (ma non ottimali!) e la mascella e la mandibola sono oggetto di riassorbimento osseo.
  • La buona salute di mascella o mandibola è indispensabile per poter inserire la vita facente parte dell'impianto dentale.
  • L'ottima salute dei denti adiacenti al gap rende preferibile l'impianto dentale al ponte dentale, in quanto, secondo i dentisti, non vale la pena sottoporre a limatura denti perfettamente in salute (N.B: la limatura dei denti adiacenti al gap dentale è un passaggio obbligato dell'installazione del ponte dentale).

Preparazione

In genere, le persone per le quali è prevista l'installazione di un impianto dentale devono sottoporsi, prima della procedura, a un esame radiografico (raggi X) della bocca.

Fornendo informazioni relative all'anatomia della mascella e della mandibola (le cosiddette impronte dentali), questo esame radiografico serve al medico dentista per creare un impianto dentale adatto alle esigenze dei pazienti e pianificare con precisione le varie tappe del futuro intervento d'installazione.

Senza l'esecuzione di un esame ai raggi X della bocca, la realizzazione e l'applicazione di un impianto dentale sarebbero impossibili.
Talvolta, anche se molto di rado, l'esame radiografico della bocca può non essere sufficiente; nelle suddette circostanze, risulta indispensabile l'esecuzione di una TAC.

Cosa fare in caso di anestesia generale?

Di norma, l'installazione di un impianto dentale prevede l'anestesia locale, associata a una modesta sedazione. Tuttavia, in circostanze particolarmente gravi, potrebbe rendere necessario il ricorso a un'anestesia ben più potente e sedativa: l'anestesia generale. L'anestesia generale consiste, sostanzialmente, nell'indurre l'addormentamento del paziente, il quale rimane incosciente per tutta la durata della procedura.

L'anestesia generale è una pratica che richiede, come misura preparatoria, il digiuno completo a partire dalla sera precedente il giorno della procedura d'installazione (se quest'ultima si terrà in mattinata).

Altra differenza di nota tra impianto dentale e ponte dentale

Diversamente dall'impianto dentale, il ponte dentale non rientra tra le pratiche di tipi chirurgico.

Procedura d'installazione

La procedura d'installazione di un impianto dentale comincia con l'accomodamento del paziente su un'apposita poltrona dentistica o su un lettino operatorio e con la successiva anestesia locale (nella maggior parte dei casi). Quindi, prosegue con l'inserimento delle varie componenti dell'impianto dentale (punto focale della procedura) e termina con le dimissioni immediate del paziente.

Inserimento dell'impianto dentale: i passaggi principali

L'inserimento dell'impianto dentale nella sede desiderata è un'operazione alquanto complessa, i cui passaggi principali sono, nell'ordine, i seguenti:

  • L'incisione della gengiva e il sollevamento di un lembo di quest'ultima, allo scopo di esporre l'osso mascellare o mandibolare sottostante;
  • La foratura dell'osso deputato a sostenere la vite endossea;
  • L'inserimento della vite endossea nel foro appena creato. È il momento più delicato dell'intera procedura. Da un buon inserimento della vite endossea dipende la solidità finale dell'intero impianto dentale;
  • L'aggancio alla vite endossea degli altri elementi costituenti l'impianto dentale.

È opportuno precisare che l'ultimo passaggio può avvenire o subito dopo l'inserimento della vite endossea (in questo caso, i dentisti parlano di "carico immediato") o a distanza di qualche settimana dall'inserimento della vite, quando è in corso il processo di osteointegrazione.

In altre parole, quindi, l'inserimento dell'impianto dentale può svolgersi in una sessione unica oppure in due sessioni distinte.

Decorso dell'anestesia

Gli effetti dell'anestesia locale svaniscono nell'arco di poche ore. La loro scomparsa coincide anche con il recupero completo della sensibilità a livello della bocca.

Al contrario, gli effetti dell'anestesia generale possono protrarsi per un'intera giornata, se non anche per più di 24 ore.

Le tipiche sensazioni che le persone sottoposte ad anestesia generale sperimentano nelle 24 ore successive all'intervento sono: senso di stordimento e/o confusione, scarsa recettività agli stimoli, nausea e vomito. Non si tratta di problematiche gravi, tuttavia è bene che il paziente chieda il supporto di un parente o un amico fidato, almeno fino al giorno seguente l'intervento d'installazione dell'impianto dentale.

Attività fortemente sconsigliate dopo l'anestesia generale

  • Guidare o manovrare macchinari;
  • Compiere lavori di una certa precisione e pericolosità per sé stessi e per gli altri;
  • Bere alcolici.

Avvertenze pos-operatorie

Con la scomparsa degli effetti dell'anestesia, il paziente potrebbe cominciare ad avvertire dolore alla bocca. Per fronteggiare tale sensazione dolorosa, può assumere un antidolorifico, come per esempio il paracetamolo o l'ibuprofene.

Almeno per i primi sette giorni successivi all'installazione dell'impianto dentale, i dentisti consigliano ai propri pazienti di assumere cibi morbidi ed evitare alimenti o bevande troppo calde.

Per ridurre il rischio d'infezione (rischio che sussiste in quanto ha avuto luogo un'incisione a livello gengivale), è indispensabile seguire una terapia antibiotica profilattica.

Guarigione e recupero

I tempi di guarigione e recupero da un intervento d'installazione di un impianto dentale sono estremamente variabili e dipendono da diversi fattori, tra cui:

  • Lo stato di salute generale del paziente;
  • Lo stato di salute dell'osso deputato all'inserimento della vite endossea;
  • L'estensione della protesi dentaria;
  • L'attenzione che il paziente dimostra nei confronti dell'impianto dentale durante il periodo di osteointegrazione.
Per approfondire: Impianti e interazioni su altre condizioni cliniche e stili di vita

Materiali

Secondo dentisti ed esperti nel campo delle protesi dentarie, il materiale d'elezione per la realizzazione di un impianto dentale è il titanio nella sua forma pura. A rendere il titanio il materiale migliore per gli impianti dentali sono, principalmente, la sua elevata resistenza meccanica e la sua alta biocompatibilità.

Da qualche anno, esiste un materiale alternativo al titanio in forma pura: la zirconia.

Come il titanio puro, anche la zirconia gode di una buona resistenza meccanica e di una più che soddisfacente biocompatibilità. Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che le prestazioni degli impianti dentali in zirconia sono inferiori, rispetto alle prestazioni degli impianti dentali in titanio.

Pertanto, al momento, un impianto dentale in titanio rimane sempre la prima scelta.

Durata e gestione

Un impianto dentale può adempiere senza problemi alle proprie funzioni per almeno 10-15 anni, a patto che il paziente abbia estrema cura della propria igiene orale, pulisca la protesi dentaria con gli opportuni strumenti e, infine, si sottoponga ai controlli di manutenzione fissati con il dentista curante.

A poter pregiudicare la durata di un impianto dentale, anche a dispetto di un'ottima gestione e pulizia, sono: una protesi dentaria che comprenda un numero elevato di denti artificiali (per esempio, le protesi totali hanno una durata decisamente inferiore ai 10-15 anni sopra indicati), la comparsa di una malattia parodontale che compromette la capacità dell'osso mandibolare o mascellare di sostenere la vite endossea, l'osteoporosi e la radioterapia.

Confronto tra ponte dentale e impianto dentale, in merito alla gestione

Rispetto all'impianto dentale, il ponte dentale necessita di molte più attenzioni dal punto di vista dell'igiene orale. È per questo motivo, che ha una tendenza maggiore a durare di meno.

Pulizia

La pulizia di un impianto dentale è abbastanza semplice e ricorda molto quella dei denti normali.
In ogni caso, prima o dopo l'intervento d'installazione, un membro del personale dentistico o lo stesso dentista curante esporranno al paziente tutte le modalità di gestione dell'impianto dentale, al fine di garantire a quest'ultimo una lunga vita.
Attualmente, per la pulizia degli impianti dentali esistono spazzolini appositi, realizzati con materiali (es: teflon) che preservano l'integrità dei vari elementi costituenti.

Rischi e complicazioni

L'installazione di un impianto dentale comprende una serie di rischi e complicanze di tipo generico, che possono avere luogo durante o dopo qualsiasi procedura chirurgica, e una serie di rischi e complicanze di tipo specifico, che caratterizzano peculiarmente l'operazione chirurgica in questione.

Rischi e complicazioni di tipo generico

Tra i rischi e le complicanze di tipo generico, rientrano:

  • Infezioni;
  • Eccessiva perdita di sangue;
  • Gonfiore a livello di mascella o mandibola;
  • Dolore post-operatorio;
  • Allergia agli anestetici utilizzati nel corso della procedura.

Rischi e complicazioni di tipo specifico

I rischi e le complicanze di tipo specifico sono distinguibili in due categorie: i rischi e le complicanze a breve termine e i rischi e le complicanze a lungo termine.

Tra le problematiche a breve termine, si segnala soprattutto la mancata osteointegrazione della vite endossea.

Tra le problematiche a lungo termine invece, meritano una citazione:

  • Gli episodi di perimplantite;
  • La rottura della corona (o protesi dentaria);
  • L'allentamento della vite endossea;
  • La frattura della vite endossea o dell'abutment;
  • Il disallineamento dei denti, dovuto a fenomeni di riassorbimento osseo della mascella o della mandibola.

Prognosi

Grazie ai progressi della medicina odontoiatrica, l'impianto dentale rappresenta un dispositivo protesico affidabile e dalla prognosi generalmente favorevole.

Tra le principali cause di fallimento dell'impianto dentale, si segnala la cattiva osteointegrazione della vite endossea. La cattiva osteointegrazione dell'impianto dentale può dipendere da errori operativi o da errori di gestione.

Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza