Ictus da colpo di calore: cos’è e come intervenire

Ictus da colpo di calore: cos’è e come intervenire
Ultima modifica 19.07.2023
INDICE
  1. Cos’è l’ictus da colpo di calore
  2. Cause dell’ictus da colpo di calore
  3. Sintomi
  4. Fattori di rischio
  5. Altre conseguenze del colpo di calore
  6. Come prevenirlo

Il caldo intenso che caratterizza questa fase dell'estate, oltre ad essere estremamente fastidioso può portare a diversi problemi di salute.

Tra questi i colpi di calore, che nei casi più gravi possono causare eventi estremamente drammatici come l'ictus cerebrale, soprattutto in persone particolarmente fragili o che svolgono sforzi intensi in ambienti caratterizzati da temperature molto elevate e umidità.

Cos’è l’ictus da colpo di calore

Si parla di ictus quando avviene un'alterazione dell'afflusso di sangue al cervello che provoca un danno alle cellule cerebrali. Questa condizione può essere di due tipi. Esiste infatti l'ictus ischemico, che si deve alla mancanza di ossigeno e di nutrimenti portati dal sangue e l'ictus emorragico, causato invece da un sanguinamento o da una emorragia cerebrale.

I rischi di avere un ictus aumentano con il passare degli anni ma anche altri fattori che indeboliscono i meccanismi di difesa dell'organismo contribuiscono ad alzare le probabilità di incorrere in questo evento.

Tra questi il caldo estremo ed insistente che caratterizza con sempre maggiore intensità le estati italiane.

Cause dell’ictus da colpo di calore

I fattori che portano all'insorgenza di ictus da colpo di calore sono diversi, a cominciare dalla disidratazione, conseguenza comune della sudorazione, il meccanismo che il corpo umano usa per cercare di abbassare la propria temperatura quando fa molto caldo.

Quando i liquidi persi sono più di quelli introdotti si corre il rischio di disidratarsi e questo comporta la riduzione del volume del sangue in circolo e l'aumento della sua viscosità. A sua volta ciò può portare all'occlusione di una arteria cerebrale e, di conseguenza all'ictus da colpo di calore.

Per questo, e per evitare altri problemi fisici legati alla disidratazione, in estate ancor più che in inverno è fondamentale bere molta acqua durante il giorno e averla sempre a portata di mano.

Attenzione anche agli sforzi fisici intensi, che andrebbero evitati quando le temperature superano i livelli di guardia perché comportano un aumento della pressione e favoriscono ischemie ed emorragie cerebrali.

Il calore intenso, infine può causare una vasodilatazione che a sua volta può dar vita a un'alterazione della perfusione sanguigna al cervello.

Fino a che temperatura può resistere il corpo umano?

Sintomi

Fattori di rischio

Come per l'ictus classico sono gli anziani ad essere maggiormente esposti alla probabilità di sviluppare l'ictus da colpo di calore. Tuttavia, in questo caso a loro si aggiungono i bambini, soprattutto perché i più piccoli sono tra i soggetti a maggior rischio di disidratazione.

L'età, unita al caldo estremo e all'umidità, non è però l'unica leva in grado di scatenare una reazione avversa tale dell'organismo da sfociare in un ictus.

Tra i fattori di rischio c'è infatti anche l'assunzione di alcuni medicinali come i beta-bloccanti, i diuretici, quelli contro l'ipertensione, i vasocostrittori, o quelli ad azione antidepressiva.

Anche l'uso di anfetamine e cocaina rende le persone più vulnerabili agli ictus da colpi di calore, così come convivere con alcune condizioni come obesità, diabete, ipertensione, percolesterolemia, patologie croniche al cuore e patologie croniche ai polmoni.

La solitudine aumenta il rischio di ictus?

Altre conseguenze del colpo di calore

L'ictus è l'evento più grave che si può verificare a seguito di un colpo di calore ma purtroppo non è l'unico. L'esposizione a temperature particolarmente alte infatti può causare anche altri problemi non sempre facilmente individuabili, soprattutto ai soggetti più fragili.

Secondo diversi studi, ad esempio, avere un colpo di calore può causare l'insorgenza di un disturbo cognitivo nel lungo periodo, una conseguenza tutt'altro che insolita e remota, visto che stando alle stime fino ad ora note interesserebbe dal 10 fino ad oltre il 25% delle persone colpite da un colpo di calore.

Altri studi effettuati con test radiologici hanno inoltre rilevato la possibilità che i soggetti colpiti sviluppino danni circoscritti ad alcune aree del sistema nervoso, soprattutto in quelle considerate particolarmente delicate come il cervelletto, il mesencefalo e l'ippocampo.

Come capire se qualcuno sta avendo un ictus?

Come prevenirlo

Prevenire del tutto un ictus da colpo di calore, purtroppo, è impossibile, visto che i fattori scatenanti sono diversi.

Tuttavia, esistono alcune azioni che se messe in atto agiscono sul benessere generare e aiutano l'organismo a difendersi, almeno in parte, dagli effetti negativi della calura.

Per prima cosa è fondamentale mantenere sempre un livello di idratazione adeguato, bevendo più acqua possibile e ricordandosi di farlo anche quando non si avverte la sensazione della sete. Anche se alcolici e bibite zuccherate sono molto attrattive quando si ha sete, se il caldo si fa importante meglio accantonarle e limitarsi a bere solo acqua.

Per quanto riguarda l'alimentazione, l'ideale è prediligere cibi leggeri, ancor meglio se con un elevato contenuto di liquidi come frutta e verdura, e limitare il più possibile alimenti troppo lavorati, caldi o che necessitino tempi di digestione prolungata.

Infine, se possibile, quando si staziona in luoghi chiusi usufruire dell'aria condizionata, senza però spingere le temperature troppo in basso ma limitandosi a soli 5° C in meno rispetto alle temperature esterne.

Secondo due nuovi studi anche l'esposizione al radon può aumentare le probabilità di ictus.