Perché i grassi sani fanno bene alla salute intima femminile

Perché i grassi sani fanno bene alla salute intima femminile
Ultima modifica 31.03.2022
INDICE
  1. Migliorano l'assorbimento di alcune vitamine
  2. Possono ridurre i sintomi della sindrome premestruale
  3. Supportano la fertilità e la gravidanza
  4. Possono alleviare il dolore da sindrome da ovaio policistico ed endometriosi

Una dieta può dirsi equilibrata quanto più è composta da una varietà di elementi sani e nutrienti e povera di cibi considerati nocivi. Per aiutare il corpo a mantenersi in salute, nel proprio piatto non dovrebbero mai mancare macro nutrienti come carboidrati, grassi e proteine; e micronutrienti come vitamine e minerali. Ognuno di loro svolge una missione specifica e benefica per l'organismo ma dal punto di vista ginecologico, i più importanti sarebbero i grassi sani, ovvero quelli monoinsaturi e polinsaturi che si trovano principalmente in alimenti come avocado, noci, semi, pesce e oli vegetali.

Oltre ad essere associati a un ridotto rischio di malattie, infatti, i grassi sani sono anche utili per migliorare la fertilità, la salute riproduttiva, molti aspetti legati alla gravidanza e mitigare l'effetto di diverse malattie nella zona genitale e vulvare.

Questi nello specifico gli effetti positivi dei grassi sani sulla salute intima femminile.

Migliorano l'assorbimento di alcune vitamine

Alcune vitamine come A, D, E e K sono liposolubili e questo significa che si dissolvono in grassi e oli e sono immagazzinate nel tessuto adiposo del corpo e nel fegato.

È importante per tutti, ma soprattutto per le donne, includere grassi sani nella dieta perché facilitano l'assorbimento delle vitamine liposolubili che sono essenziali per la produzione di ormoni e il mantenimento della corretta funzione ormonale.

Nello specifico, la vitamina D è particolarmente importante per le persone in gravidanza e proprio per questo la sua integrazione è consigliata in molte terapie prenatali. Bassi livelli di vitamina D durante la gestazione sono infatti associati a pre-eclampsia, diabete gestazionale e altri esiti avversi della gravidanza.

Possono ridurre i sintomi della sindrome premestruale

La sindrome premestruale colpisce molte persone in varia misura. Secondo l'Office on Women's Health, più del 90% delle donne in età fertile sostiene di avere avuto almeno qualche volta alcuni sintomi riconducibili alla sindrome premestruale.

I più comuni sono: sbalzi d'umore, gonfiore, mal di testa, acne, appetito altalenante, ansia, stati ansiosi o depressivi, insonnia e problemi ad addormentarsi.

Per ridurne l'impatto, un suggerimento valido può essere quello di mangiare più grassi sani perché questi elementi migliorano l'assorbimento di alcune vitamine efficaci nello smorzare i sintomi della sindrome premestruale.

Inoltre, i grassi sani supportano la produzione di ormoni come il progesterone e gli estrogeni e aiutano nel loro bilanciamento, necessario per garantire una corretta regolazione del ciclo mestruale. Quest'ultimo è un altro aspetto da non sottovalutare visto che le fluttuazioni di questi ormoni portano a irregolarità che possono accentuare la sindrome pre mestruale.

Uno spuntino ideale per combattere la sindrome premestruale potrebbe essere composto da noci e altre fonti di acidi grassi omega-3.

Supportano la fertilità e la gravidanza

Assumere molti grassi sani con regolarità può aiutare con gli ormoni in relazione alla salute riproduttiva.

I grassi sani svolgono infatti un ruolo importante anche durante la gravidanza, e non solo, perché questi nutrienti migliorano l'assorbimento di alcune vitamine essenziali come D, A ed E che sono necessarie per una gestazione sana e lo sviluppo fetale regolare e positivo.

Fonti di grassi sani, forniscono anche nutrienti essenziali come folati e potassio, che svolgono un ruolo importante sia in fase di concepimento sia durante tutto il periodo gestazionale, visto che questi nutrienti sono necessari nella produzione di ormoni della fertilità come gli estrogeni che garantiscono l'ovulazione e il proseguimento della gravidanza.

Possono alleviare il dolore da sindrome da ovaio policistico ed endometriosi

Anche alcune patologie inerenti alla salute femminile possono essere migliorate grazie all'arricchimento della propria alimentazione con grassi sani. Tra queste la sindrome dell'ovaio policistico (PCOS) e l'endometriosi, le cui diagnosi non sempre sono effettuate con facilità, al punto che a volte vengono anche confuse l'un l'altra, nonostante presentino differenze sostanziali.

Sebbene né la sindrome dell'ovaio policistico né l'endometriosi abbiano ancora una cura, possono essere gestite con farmaci e antidolorifici da banco e, in alcuni casi, affrontate con un intervento chirurgico. Parallelamente, molti studi hanno dimostrato che anche l'alimentazione, e in particolare il consumo di grassi sani, sia prezioso per alleviare i sintomi di queste malattie.

Gli alimenti ricchi di acidi grassi omega-3 e omega-6 hanno infatti proprietà antinfiammatorie che possono aiutare a smorzare il dolore e il disagio che le persone sperimentano intorno all'area pelvica causati dall'endometriosi. Inoltre, i grassi sani aiutano anche a gestire le irregolarità del ciclo, che sono i principali sintomi della sindrome da ovaio policistico, riequilibrando gli ormoni che regolano i cicli mestruali. Inoltre a seguito di diversi approfondimenti clinici questi elementi sono stati associati a un ridotto rischio di endometriosi.

Infine, secondo uno studio del 2014 le persone con livelli ematici elevati di EPA, un tipo di acido grasso, hanno l'82% in meno di probabilità di sviluppare l'endometriosi rispetto alle persone con bassi livelli di questo grasso.

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