Fototerapia - Risultati, Esecuzione, Effetti Collaterali

Ultima modifica 24.10.2019

fototerapia bili light

La fototerapia è utilizzata anche per trattare casi di ittero neonatale. Risulta utilie grazie alla conseguente isomerizzazione della bilirubina che viene così trasformata in composti che il neonato può espellere con le urine o con le feci. Si utilizza tipicamente la cosidetta bili light therapy (420-470 nm)

Cos'è la Fototerapia

La fototerapia è una tecnica che prevede l'utilizzo regolare delle radiazioni luminose, emesse da dispositivi artificiali per trattare determinate condizioni mediche. Il trattamento si basa sugli effetti biologici prodotti dall'esposizione alla luce. La fototerapia rappresenta una soluzione efficace e sicura come adiuvante nella cura di disturbi dermatologici, alterazioni nel ritmo biologico del sonno-veglia e alcune malattie psichiatriche.

Preparazione

Prima di iniziare la fototerapia è necessario sottoporsi ad una visita medica per accertare che tale trattamento sia idoneo al proprio caso, ed apprendere le precauzioni da adottare. Inoltre, il medico può consigliare e prescrivere specifiche "light box".
Prima di procedere con l'acquisto del dispositivo per la fototerapia è necessario conoscere i modelli di "light box" disponibili e le relative funzioni, allo scopo si scegliere il più adeguato alle proprie esigenze. Nella selezione del dispositivo i fattori fondamentali da considerare sono tre:

  • L'efficacia clinica
  • La sicurezza oculare
  • Il comfort visivo

Da considerare: se si decide di sottoporsi ad auto-trattamento con fototerapia, sarebbe comunque opportuno essere seguiti dal proprio medico, il quale può fornire consigli su come ottenere il massimo beneficio dal ciclo di sedute e informare su come ridurre al minimo l'insorgenza di eventuali effetti collaterali.


Durante il trattamento fototerapico è necessario evitare:

  • farmaci che aumentano la fotosensibilità;
  • una eccessiva esposizione al sole e l'uso di lettini abbronzanti;
  • prodotti profumati;
  • creme, unguenti e lozioni idratanti (se non espressamente indicate dal medico).

Elementi fondamentali per un trattamento efficace

La fototerapia risulta più efficace quando si ottiene la corretta combinazione di intensità della luce, durata e tempi di esposizione.

  • Durata: all'inizio della terapia, il medico può consigliare di sottoporsi a sedute che prevedano brevi intervalli di esposizione (ad esempio: 15 minuti); con il prosieguo  della terapia, il paziente può prolungare gradualmente le esposizioni. La fototerapia comporta in genere sessioni giornaliere che variano da 30 minuti a due ore e dipendono dall'intensità della luce a cui ci si sottopone.
  • Orario/ tempi di esposizione: per la maggior parte dei pazienti, la fototerapia è più efficace se avviene nelle prime ore del mattino ed è controindicata nel corso della tarda sera o notte, in quanto può provocare disturbi del sonno.
  • Intensità della luce: viene determinata in lux (unità di misura del Sistema Internazione relativa all'illuminazione), che forniscono un'indicazione relativa alla quantità di luce che riceve il soggetto posto ad una determinata distanza dalla sorgente luminosa. I dispositivi per la fototerapia producono in genere dai 2.500 ai 10.000 lux. L'intensità della luce varia in funzione della durata dell'esposizione e dalla distanza a cui ci si pone rispetto alla "light box". I dispositivi per la fototerapia da 10.000 lux richiedono indicativamente sessioni da 30 minuti, mentre quelli da 2.500 lux possono richiedere due ore.

Nota. La fototerapia richiede tempo e costanza. Il paziente può essere tentato di saltare una seduta o sospendere il piano terapeutico. Per evitare la sensazione di noia è possibile impostare il dispositivo su un tavolo o una scrivania, a casa o in ufficio, in modo tale da poter svolgere attività (come leggere, usare il computer, scrivere, guardare la televisione, parlare al telefono o mangiare) contemporaneamente alla sessione di fototerapia.

Effetti collaterali

La fototerapia è un trattamento in genere sicuro, tuttavia possono verificarsi effetti collaterali lievi e transitori, che includono:

Gli effetti collaterali della fototerapia insorgono generalmente nella fase iniziale del ciclo di trattamento e possono risolversi entro pochi giorni senza la necessità di un intervento. Tali reazioni avverse possono essere gestite riducendo i tempi delle sessioni, regolando la distanza del dispositivo, effettuando pause nel corso di sedute prolungate o modificando l'orario giornaliero di esposizione al "light box".
Nel caso in cui gli effetti collaterali fossero peggiori o non si dovessero risolvere, risulta necessario rivolgersi al proprio medico per ottenere consigli ed informazioni addizionali.
La fototerapia potrebbe potenzialmente indurre, con bassa incidenza, anche effetti collaterali più gravi, come l'invecchiamento precoce della pelle o, in casi estremi, il cancro alla pelle. Risulta necessario precisare che tali conseguenze sono raggiunte a seguito della combinazione di diversi fattori che vanno dalla fotosensibilità alla suscettibilità genetica.


Attenzione!

La terapia con P-UVA, che prevede l'associazione di radiazioni UV-A e compresse di Psoralen:

  • può determinare fenomeni di nausea, conseguenti all'assunzione del farmaco;
  • non può essere utilizzata se il paziente è affetto da gravi malattie epatiche o renali;
  • è controindicatA durante la gravidanza.

Alcune condizioni necessitano di adottare una particolare cautela:

Nota. I lettini abbronzanti non rappresentano un'alternativa alla fototerapia: non è dimostrato che radiazioni luminose rilasciate da tali dispositivi per l'abbronzatura producano un effetto terapeutico paragonabile a quello della fototerapia.

Risultati

La fototerapia si è rivelata un valido trattamento adiuvante le cure mediche convenzionali: contribuisce ad alleviare i sintomi, aumenta i livelli di energia e migliora l'umore.
Gli effetti del trattamento sono riscontrabili entro breve tempo: i risultati in genere si ottengono in pochi giorni, ma il piano terapeutico può prevedere il ricorso alla fototerapia anche per due o più settimane. Il successo della terapia può variare in maniera soggettiva (in alcuni pazienti può essere più o meno efficace).
Allo scopo di ottenere il massimo effetto terapeutico, è utile seguire alcune indicazioni:

  • Rispettare il piano terapeutico quotidiano: risulta fondamentale dimostrare coerenza nel sottoporsi quotidianamente alla fototerapia, come da indicazione del medico, allo scopo di ottenere e mantenere gli effetti del trattamento. Quindi, è consigliabile non saltare una seduta quotidiana o non sospendere la terapia, se non altrimenti indicato.
  • Selezionare il dispositivo più idoneo alle proprie esigenze: prima di acquistare il "light box" per la fototerapia risulta utile eseguire alcune ricerche e rivolgersi al proprio medico per ottenere un consiglio. Lo scopo è quello di individuare le caratteristiche e le funzioni del dispositivo, oltre a verificare se sono rispettati importanti elementi quali la sicurezza, la comodità d'uso ed il giusto grado di luminosità.
  • Ricorrere ad altri trattamenti: se non si osserva un significativo miglioramento nell'effetto della fototerapia, potrebbe essere necessario attuare un piano terapeutico alternativo che possa adiuvare l'ottenimento dei risultati e che preveda, ad esempio, sedute di psicoterapia o l'assunzione di farmaci antidepressivi.

Considerazioni conclusive

La fototerapia ha dimostrato di essere particolarmente efficace per alcune malattie dermatologiche, oltre a particolari condizioni che condividono meccanismi patogenetici che sovvertono i naturali ritmi cronobiologici.
I campi per future applicazioni cliniche sono numerosi, ma necessitano di ulteriori approfondimenti. Di particolare interesse risulterà confermare l'efficacia e la sicurezza della fototerapia applicata ai disturbi d'ansia, ai problemi di condotta alimentare ed ai possibili impieghi nelle patologie involutive (esempio: morbo di Parkinson).


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici