Introduzione
Quando si corre, si esegue un workout particolarmente impegnativo o si compie uno sforzo è normale avere il fiato corto. Ma al di fuori di queste situazioni, una persona in salute non dovrebbe avvertire la sensazione di essere senza fiato. Eppure, può succedere. All'origine di questa problematica ci possono essere diverse ragioni, che richiedono approcci mirati.
Cosa si intende per fiato corto
La sensazione di essere in debito di aria e di avere il fiato corto può essere molto fastidiosa e spiacevole, a maggior ragione se non si riesce a comprenderne la ragione. Si tratta di una sensazione soggettiva di difficoltà respiratoria: la persona, cioè, improvvisamente sente di non riuscire a respirare bene, e quindi spesso finisce con l'agitarsi e lo stare male.
In molti casi, in queste situazioni, si reagisce facendo respiri più brevi e frequenti, che però possono peggiorare le cose.
Essere a corto di fiato quando ci si sta allenando in maniera intensa, si sta correndo, si sta spostando un mobile o trascinando un grosso peso è normale. Non è normale, invece, respirare male quando si sta semplicemente passeggiando, si sta facendo una banale attività o magari si è addirittura seduti. In questi casi il fiato corto, specie se l'episodio non è isolato e sporadico, potrebbe dipendere da ragioni ben precise.
Le cause del fiato corto
L’ansia
L'ansia è una sensazione di paura o apprensione per ciò che potrebbe succedere: se compare in contesti adeguati e non diventa eccessiva, costituisce una risposta naturale del corpo allo stress. Per esempio, è normale essere ansiosi prima di un esame importante, se si sta attendendo una notizia rilevante, se si deve affrontare una prova impegnativa.
Se invece la preoccupazione è estrema, dura a lungo, è difficile da controllare, è sproporzionata rispetto al pericolo reale e interferisce con la vita della persona, si potrebbe essere in presenza di un disturbo d'ansia vero e proprio.
In entrambi i casi, fra i sintomi dell'ansia c'è proprio il fiato corto: quando si è tesi, infatti, la frequenza cardiaca e respiratoria aumentano, per cui il respiro tende a diventare più rapido e si può andare in iperventilazione. Quando dipende dall'ansia, in genere la mancanza di respiro dura tra i 10 ei 30 minuti alla volta e gli episodi di solito si manifestano rapidamente e derivano da una sensazione di paura o disagio.
Come agire: se l'ansia è passeggera non bisogna preoccuparsi, per stare meglio si possono adottare alcune strategie come respirare in un sacchetto di carta, praticare una tecnica di rilassamento, focalizzarsi su un pensiero positivo. Se l'ansia persiste meglio invece chiedere aiuto a un terapeuta.
L’asma
All'origine del fiato corto potrebbe esserci anche l'asma, una malattia infiammatoria dell'apparato respiratorio su base allergica o meno, che si manifesta con attacchi caratterizzati da un'improvvisa difficoltà a respirare, accompagnata da tosse e sibili.
Infatti, in caso di asma si verificano un restringimento della muscolatura del bronco e un aumento della secrezione bronchiale, di conseguenza si ha un diminuito afflusso d'aria e perciò l'organismo aumenta il ritmo delle respirazione, cercando di incamerare quanta più aria possibile. Questo si traduce proprio in affanno, mancanza d'aria e aumento del battito cardiaco.
Come agire: l'asma richiede cure specifiche, che vanno stabilite dallo specialista in base al caso specifico.
Le allergie
Anche le altre risposte allergiche, scatenate per esempio da esposizione a polvere, polline, peli di animali domestici, forti odori o fumi, emozioni intense o cambiamenti ormonali, possono causare un restringimento delle vie respiratorie.
Questa costrizione, detta in termini medici broncospasmo, dà la sensazione di essere senza fiato. Come con l'asma, la mancanza di respiro è spesso accompagnata da respiro sibilante (un suono stridulo o sibilante quando si respira).
Come intervenire: anche le allergie richiedono cure specifiche, prescritte dallo specialista allergologo.
L’esposizione all’aria fredda
Il fiato corto potrebbe essere una conseguenza dell'esposizione all'aria fredda, che causa una risposta simile a quella dell'asma e delle allergie. Anche le temperature rigide, infatti, possono causare broncospasmo e, dunque, respiro sibilante e tosse. Questo può accadere nelle persone sane, ma più spesso nelle persone con problemi respiratori come l'asma o la BPCO.
Come intervenire: coprire il naso e la bocca con una sciarpa o una maschera quando si è all'aperto per riscaldare l'aria che si sta respirando e ridurre questi sintomi.
L'anemia
Un'altra possibile causa di fiato corto è l'anemia, ossia la carenza nel sangue dei globuli rossi e di conseguenza anche dell'emoglobina (Hb), la molecola in essi contenuta che ha il prezioso compito di trasportare l'ossigeno a tutti gli organi e tessuti.
Spesso, è causata da una carenza di ferro. Fra i sintomi dell'anemia ci sono, oltre alla "fame d'aria", la stanchezza, lo stordimento, il pallore, la mancanza di appetito, la difficoltà di concentrazione e memoria, la tachicardia, la fragilità delle unghie.
Come intervenire: in caso di anemia, è importante prestare attenzione alla dieta. Gli alimenti più ricchi di ferro sono la frutta, i legumi, la carne magra, il pesce, il tuorlo dell'uovo. Il medico potrebbe prescrivere anche degli integratori.
Le altre possibili cause
- Infezioni respiratorie, come Covid-19
- Malattie ai polmoni, come tumore o broncopneumopatia cronica ostruttiva
- Stenosi laringo-tracheale
- Infarto
- Insufficienza cardiaca
- Scompenso cardiaco
I rimedi
Se si avverte un'improvvisa fase d'aria, è bene rallentare le proprie attività, sedersi e cercare di calmarsi con respiri lenti e profondi in cui si inspira attraverso il naso ed espira attraverso la bocca: la respirazione lenta innesca il sistema nervoso parasimpatico, che contrasta la risposta di lotta o fuga e aiuta a calmarsi. È comunque importante consultare il medico.