Ultima modifica 05.12.2019

L'escitalopram è un farmaco antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori selettivi del reuptake di serotonina (SSRI). In realtà, l'escitalopram non è altro che l'enantiomero S del citalopram (infatti, si legge es-citalopram).

Citalopram

(R,S) - Citalopram - Struttura Chimica

In letteratura sono riportati studi che affermano che l'attività del citalopram è da attribuire esclusivamente all'enantiomero S, mentre l'enantiomero R indebolisce solo l'azione dell'altro isomero competendo con esso per il legame con il SERT (il trasportatore responsabile del reuptake di serotonina). Inoltre, l'enantiomero R viene eliminato più lentamente dell'enantiomero S, perciò - quando il farmaco viene somministrato sotto forma di racemo (citalopram) - l'isomero R inattivo predomina, impedendo così il legame dell'isomero S attivo. Tutti questi motivi costituiscono un incentivo per l'utilizzo della forma di S-citalopram enantiomericamente pura, cioè per l'utilizzo dell'escitalopram.
L'escitalopram presenta la stessa identica affinità e selettività del citalopram nei confronti del trasportatore responsabile del reuptake di serotonina all'interno della terminazione presinaptica. Pertanto, il meccanismo d'azione e la farmacocinetica dell'escitalopram sono sovrapponibili a quelli del citalopram. Stesso discorso vale per gli effetti collaterali e per le controindicazioni.
Tuttavia, a differenza del citalopram, l'escitalopram - oltre ad essere utilizzato per il trattamento della depressione maggiore e dei disturbi d'ansia con attacchi di panico, con o senza agorafobia - può anche essere utilizzato per il trattamento di:

Autore

Ilaria Randi
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista