Ultima modifica 08.04.2020

Generalità

L'ernia epigastrica consiste nella fuoriuscita di un viscere contenuto nell'epigastrio. L'epigastrio, o regione epigastrica, è una delle nove sezioni anatomiche in cui può essere suddiviso l'addome; in particolare, l'epigastrio si colloca al centro e nel punto più alto della regione addominale. Ernia OmbelicaleI suoi confini sono: superiormente, le cartilagini costali della gabbia toracica e, inferiormente, la regione ombelicale.
Provocate da un cedimento della parete muscolare epigastrica, le ernie epigastriche sono generalmente asintomatiche; solo in rari casi, infatti, determinano dolore o sfociano in complicazioni.
Per una diagnosi corretta, è sufficiente quasi sempre il solo esame obiettivo, durante il quale il medico visita accuratamente il paziente.
In assenza di una sintomatologia grave o di complicanze, l'ernia epigastrica non richiede alcun trattamento specifico; in caso contrario, i medici devono intervenire chirurgicamente.

Cos'è un'ernia

Un'ernia è la fuoriuscita di un viscere e/o dei tessuti adiacenti (per esempio i tessuti adiposi circostanti) dalla cavità corporea che normalmente li contiene (N.B: la parola viscere indica un generico organo interno).
La fuoriuscita può essere totale o parziale.

Cos'è l'ernia epigastrica?

Un'ernia epigastrica è la fuoriuscita di un viscere contenuto di norma all'interno dell'epigastrio.
In anatomia, il termine epigastrio (o regione epigastrica) identifica la zona più alta e centrale dell'addome, delimitata superiormente dalle cartilagini costali e inferiormente dalla regione ombelicale.
Gli organi interni, compresi nella regione epigastrica, sono:

  • Il piloro. È la parte terminale dello stomaco, deputata a regolare l'immissione del contenuto gastrico nell'intestino tenue (cioè il primo tratto dell'intestino). A garantire un passaggio accurato del cibo tra stomaco e intestino è una valvola, nota come sfintere pilorico.
  • Il duodeno. È il primo tratto dell'intestino tenue; quest'ultimo comprende anche il digiuno e l'ileo.
  • Pancreas
  • Parte del fegato
  • Parte dell'aorta
  • Parte della vena cava inferiore
  • Colon trasverso. È la terza sezione dell'intestino crasso (o grande intestino); segue il cieco e il colon ascendente, mentre precede il colon discendente, il sigma e il retto. Il colon trasverso è anche la parte più alta del grande intestino.

La formazione di un'ernia epigastrica può coinvolgere uno degli organi sopraccitati, ma anche i tessuti di varia natura (adiposa in particolare) che risiedono nella medesima regione anatomica.


Le Nove regioni Addominali

Le nove regioni addominali

L'epigastrio rappresenta una delle nove regioni anatomiche con cui i medici descrivono l'addome dell'essere umano. Procedendo da sinistra verso destra e dall'alto verso il basso, le altre otto sezioni sono: ipocondrio destro, ipocondrio sinistro, regione lombare destra, regione ombelicale, regione lombare sinistra, fossa iliaca destra, ipogastrio e fossa iliaca sinistra.
L'epigastrio si colloca tra l'ipocondrio destro e l'ipocondrio sinistro.

EPIDEMIOLOGIA

L'esatta incidenza dell'ernia epigastrica non è nota.

Ernia Epigastrica Ernia Addominale

Da: californiaherniaspecialists.com

In genere, tale condizione interessa i neonati e i bambini molto piccoli; tuttavia è bene specificare che può insorgere in soggetti di qualsiasi età.
Nelle persone adulte, la sua comparsa è spesso associata a obesità o gravidanza.

Cause

Un'ernia epigastrica può formarsi in seguito a un cedimento della parete addominale dell'epigastrio.
A favorire tale cedimento può essere:

  • La presenza di una muscolatura addominale epigastrica debole. Questa condizione rappresenta la causa principale di ernia epigastrica nei neonati e nei bambini piccoli, i quali possiedono ancora muscoli addominali deboli.
    Con il rinforzo fisiologico di questi muscoli durante la crescita, le ernie con sede epigastrica e quelle ombelicali tendono a scomparire naturalmente.
  • Il sollevamento ripetuto di oggetti molto pesanti
  • Forti e ripetuti colpi di tosse
  • Sforzi eccessivi in gabinetto
  • L'obesità grave
  • La presenza di liquido all'interno dell'addome (ascite)
  • Lo stato di gravidanza

FATTORI DI RISCHIO

Ernia Epigastrica Ernia Addominale

L'obesità rappresenta un fattore di rischio per la comparsa di un'ernia epigastrica

Secondo i medici, i principali fattori di rischio dell'ernia epigastrica sono l'obesità e lo stato di gravidanza.

Sintomi e Complicazioni

L'ernia epigastrica è spesso asintomatica, cioè non provoca alcun sintomo particolare.
In quei rari casi in cui risulta sintomatica, determina dolore discontinuo a livello dell'epigastrio (dolore epigastrico). Per dolore discontinuo s'intende che la sensazione dolorosa va e viene.

SEGNI CLINICI

In genere, dove ha sede l'ernia epigastrica, c'è un rigonfiamento apprezzabile al tatto e, soltanto in alcuni casi particolari, anche alla vista.
Nei neonati e nei bambini piccoli, per esempio, a rendere visibile tale protuberanza è il pianto.

COMPLICAZIONI

L'ernia epigastrica non è generalmente una condizione grave e/o tale da richiedere l'intervento del medico.
Tuttavia può diventarlo in due circostanze:

  • Quando a fuoriuscire dalla parete addominale è una porzione di intestino (per esempio il duodeno) e questa porzione erniata subisce un'occlusione. La presenza di un'occlusione intestinale determina tre sintomi caratteristici: nausea, vomito e dolori (o crampi) allo stomaco.
  • Quando il viscere erniato (cioè fuoriuscito) subisce una "strozzatura". Con il termine "strozzatura", i medici identificano la situazione in cui il tratto di viscere erniato non riceve più il corretto apporto di sangue. Senza il giusto rifornimento sanguigno, le cellule della porzione coinvolta nella fuoriuscita vanno incontro a morte (o necrosi), per assenza di ossigeno e nutrimento. A carico soprattutto del duodeno, la "strozzatura" di un'ernia epigastrica rappresenta un'emergenza medica da trattare con tempestività.

QUANDO RIVOLGERSI AL MEDICO?

Negli adulti, l'ernia epigastrica diventa una condizione che merita attenzioni mediche quando determina forte dolore (sintomo di una possibile "strozzatura"), nausea, vomito, e/o dolori allo stomaco.

Diagnosi

Per identificare la presenza di un'ernia epigastrica, nella maggior parte dei casi è sufficiente un accurato esame obiettivo.
Quest'ultimo prevede che il medico visiti il paziente, andando alla ricerca di eventuali protuberanze a livello epigastrico.
Per il fatto che spesso l'ernia epigastrica è una condizione asintomatica, la sua identificazione avviene spesso in modo casuale.

Trattamento

L'ernia epigastrica richiede un trattamento specifico soltanto quando è causa di sintomi severi e/o sfocia in complicazioni.
Il trattamento specifico in questione consiste in un intervento chirurgico di riparazione della parete addominale epigastrica, allo scopo di ricollocare nella sede corretta il viscere erniato.

POSSIBILI APPROCCI CHIRURGICI

I possibili approcci chirurgici sono due:

  • Tradizionale o "a cielo aperto". È una metodica d'intervento alquanto invasiva, che prevede un'incisione sull'addome (in regione epigastrica) di diversi centimetri. Tramite tale incisione, il chirurgo agisce sull'ernia epigastrica, andando a sigillare il punto di fuoriuscita.
  • Laparoscopico. È una metodica operativa minimamente invasiva, che prevede la pratica di due/tre mini incisioni (massimo un centimetro) sull'addome. Attraverso queste piccole aperture, il chirurgo inserisce gli strumenti chirurgici e rattoppa con precisione la parete addominale che ha ceduto al viscere.
    A permettere la riparazione dell'ernia senza l'apertura dell'addome, è l'uso di uno strumento particolare, chiamato laparoscopio. Nell'estremità introdotta nell'addome, il laparoscopio presenta una sorgente di luce e una telecamera; la telecamera è collegata a un monitor esterno, così da permettere al chirurgo operante di "muoversi" con dimestichezza all'interno della cavità addominale.

QUANDO NEI BAMBINI NON C'è RISOLUZIONE SPONTANEA

Talvolta, può capitare che i neonati e i bambini molto piccoli con ernia epigastrica non guariscano spontaneamente e necessitino del trattamento chirurgico sopraccitato.
In tali circostanze, e se non c'è alcuna urgenza particolare, i medici preferiscono posticipare l'intervento a quando il bambino sarà leggermente più grande. Il motivo di ciò è legato all'anestesia, verso la quale i bambini piccoli sono poco tolleranti. Pertanto, le ragioni del posticipo sono prettamente precauzionali.

TRATTAMENTO PER MOTIVI ESTETICI

Talvolta, l'ernia epigastrica è tale da provocare una protuberanza antiestetica. In siffatte circostanze, anche se la condizione è totalmente asintomatica, i medici potrebbero ritenere opportuno intervenire chirurgicamente.

Prognosi

Salvo in caso di complicanze, l'ernia epigastrica è una condizione dalla prognosi positiva e con la quale è possibile convivere.


Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza