Ultima modifica 01.04.2020

Cos'è l'Episclerite?

L'episclerite è una malattia infiammatoria autolimitante che colpisce il tessuto episclerale.


Il cosiddetto "bianco dell'occhio", o più correttamente sclera, è una membrana fibrosa che riveste esternamente gran parte del bulbo oculare (all'incirca i 5/6 della sua superficie).

Occhio e scleraLa sclera stabilizza la forma del bulbo oculare, proteggendo le strutture in esso conteute e fungendo da tessuto di inserzione per i tendini dei muscoli estrinseci (che controllano il movimento degli occhi).

La sclera è formata da due strati: quello più esterno si chiama episclera ed è ricco di tessuto connettivo e di vasi sanguigni. Lo strato più interno è invece la sclera propriamente detta, formata da un tessuto connettivo lasso.

La sclera è ricoperta esternamente dalla congiuntiva; nella parte anteriore del bulbo oculare confina con la cornea, mentre posteriormente lascia passare il nervo ottico.


L'episclerite si manifesta tipicamente con l'arrossamento generalizzato o circoscritto dell'occhio, associato a lieve dolore oculare in assenza di secrezioni e problemi visivi. Di solito, la condizione è idiopatica, quindi la sua causa rimane sconosciuta. In altri casi, l'episclerite può essere associata a malattie del tessuto connettivo o sistemiche. Episodi ricorrenti sono comuni.

La terapia è sintomatica e comprende l'uso di colliri lubrificanti. I casi più gravi possono essere trattati con corticosteroidi topici o farmaci anti-infiammatori orali (FANS).

Cause

L'episclera è un sottile strato di tessuto, che si trova tra la congiuntiva e la sclera. L'arrossamento degli occhi associato all'episclerite è dovuto alla congestione dei vasi sanguigni episclerali, che si estendono radialmente.

In genere, non c'è uveite o ispessimento della sclera. La malattia, spesso, è idiopatica ed una causa identificabile viene confermata solo in un terzo dei casi.
L'episclerite può essere associata ad una condizione infiammatoria, reumatica o sistemica come:

Cause infettive sono meno comuni; è il caso di: Herpes zoster, Herpes simplex, malattia di Lyme, sifilide, epatite B e brucellosi. Anche il contatto con sostanze chimiche o con un corpo estraneo può provocare l'episclerite.

Raramente, la condizione è causata dalla sclerite, una grave infiammazione che si verifica in tutto lo spessore della sclera.

L'episclerite si verifica più comunemente nei giovani adulti, specie nelle donne. Tuttavia, non esistono specifici fattori di rischio per la malattia.

Segni e sintomi

Per approfondire: Sintomi Episclerite


I sintomi dell'episclerite includono dolore oculare lieve, iperemia del globo, irritazione e lacrimazione degli occhi. Inoltre, possono essere presenti fotofobia, edema palpebrale e chemosi congiuntivale. Le secrezioni oculari sono assenti e la visione è inalterata. L'insorgenza è acuta o graduale, diffusa o localizzata.
Esistono due principali tipi di episclerite:

  • Episclerite semplice: è un'infiammazione ricorrente, ma auto-limitante, che colpisce l'episclera in maniera parziale (episclerite semplice settoriale) o diffusa (episclerite semplice diffusa). EpiscleriteNella forma settoriale, una macchia di colore rosso brillante è presente appena sotto la congiuntiva bulbare. L'episclerite semplice presenta un'insorgenza acuta, dura circa 12 ore e poi, lentamente, si risolve nei successivi 2-3 giorni (il decorso totale dura al massimo due settimane). Gli episodi diventano progressivamente meno frequenti e, nel corso degli anni, scompaiono del tutto. L'episclerite semplice può essere meno dolorosa rispetto al tipo nodulare.
  • Episclerite nodulare: coinvolge un'area ben circoscritta dell'episclera ed è caratterizzata dalla presenza di un piccolo nodulo rialzato e translucente nella zona infiammata. Nell'episclerite nodulare, gli attacchi sono auto-limitanti, ma tendono a durare più a lungo.

L'episclerite si distingue dalla congiuntivite per l'iperemia localizzata ad una zona limitata del globo e per la lacrimazione meno profusa. Inoltre, il dolore è meno grave rispetto alla sclerite e la fotofobia è minore rispetto all'uveite. L'episclerite non causa la presenza di cellule o versamenti di sangue nella camera anteriore dell'occhio. Raramente, alcuni casi possono progredire a sclerite.

Diagnosi

La diagnosi di episclerite è clinica e si basa sull'anamnesi e sull'esame fisico. Ulteriori indagini sono necessarie per alcuni pazienti, allo scopo di identificare una possibile condizione medica di base.

L'episclerite può essere differenziata dalla sclerite mediante l'instillazione di gocce oculari a base di fenilefrina. Questa sostanza provoca lo sbiancamento della rete vascolare episclerale superficiale e congiuntivale, ma lascia indisturbati i sottostanti vasi sanguigni sclerali. Se il rossore degli occhi di un paziente migliora dopo l'applicazione della fenilefrina, può essere confermata la diagnosi di episclerite.

L'esame con la lampada a fessura consente di distinguere la forma nodulare dalla sclerite. Inoltre, è importante notare che il nodulo è sollevato e liberamente mobile rispetto al tessuto sclerale sottostante.

Trattamento

Spesso, il trattamento non è necessario, in quanto l'episclerite è una condizione autolimitante. La maggior parte dei casi si risolve entro 7-10 giorni, ma i pazienti devono essere consapevoli che gli episodi possono ripresentarsi nello stesso o nell'altro occhio. L'episclerite nodulare è più aggressiva e richiede più tempo per guarire (circa 5-6 settimane).

Le lacrime artificiali possono essere utilizzate per alleviare l'irritazione. I casi gravi o cronici/recidivanti, possono essere trattati con corticosteroidi e farmaci anti-infiammatori non steroidei per uso topico od orale. Queste misure consentono di ridurre l'infiammazione ed accelerare il recupero, ma ci sono alcuni rischi associati all'uso di colliri steroidei. Il paziente deve quindi essere monitorato attentamente dal medico durante la terapia.

In generale, l'episclerite non causa complicazioni a livello delle strutture oculari; ci può essere occasionalmente coinvolgimento corneale (nella forma d'infiltrazione di cellule infiammatorie) o edema; inoltre, attacchi ricorrenti su un periodo di anni possono causare un lieve assottigliamento sclerale.


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici