Fasi dell'Emicrania e Cause dell'Emicrania

Ultima modifica 12.02.2020

Fasi dell'emicrania

Durante un tipico attacco di emicrania si riconoscono diverse fasi distinte, anche se il paziente può non attraversarle tutte necessariamente:Fasi emicrania

  • Fase prodromica: si verifica ore o giorni prima che insorga il mal di testa;
  • Aura: precede immediatamente l'emicrania;
  • Fase di dolore: corrisponde alla fase di mal di testa acuto;
  • Fase di risoluzione (o di recupero): comprende i sintomi ed i disturbi sperimentati dopo la fine di un attacco di emicrania.

Fase prodromica

I sintomi prodromici si verificano in circa il 60% dei soggetti colpiti da emicrania; tipicamente, questi sintomi fanno il loro esordio diverse ore o giorni prima dell'inizio del dolore o dell'aura.

La fase prodromica può includere una vasta gamma di fenomeni tra cui: alterazioni dell'umore, irritabilità, depressione o euforia, stanchezza, desiderio di alcuni alimenti, rigidità muscolare (soprattutto nel collo), stitichezza o diarrea e sensibilità agli odori o rumori. La fase prodromica può verificarsi nell'emicrania con o senza aura.

Aura

Alcune persone sperimentano fenomeni neurologici transitori di carattere visivo, motorio o sensitivo (aura), che appaiono gradualmente poco prima che inizi la fase dolorosa e possono continuare anche durante l'attacco emicranico. Questa fase normalmente può durare da 15 minuti a un'ora. Solo raramente l'aura può comparire senza che ad essa faccia seguito il mal di testa; tale condizione è nota come emicrania silenziosa.

Fase di dolore (emicrania vera e propria)

L'emicrania si presenta, di solito, con un dolore unilaterale, intenso e pulsante. In alcuni casi, però, il mal di testa può essere bilaterale (particolarmente frequente in chi soffre di emicrania senza aura) e può essere associato a dolore al collo. Meno comunemente il dolore può verificarsi soprattutto nella parte posteriore o superiore della testa. Il dolore di solito dura da 4 a 72 ore negli adulti, mentre nei bambini dura spesso meno di un'ora.

Almeno una delle seguenti condizioni si associa generalmente alla comparsa del dolore: nausea o vomito, stanchezza, irritabilità, estrema sensibilità a luce, odori e suoni. In genere in questa fase, compare anche una serie di altri sintomi, tra cui: visione offuscata, naso chiuso, diarrea, minzione frequente, pallore, sudorazione, rigidità del collo ecc.

La frequenza degli attacchi è variabile: alcuni soggetti soffrono spesso di emicrania, che li affligge più volte alla settimana, mentre altre persone sperimentano un solo episodio emicranico di tanto in tanto.

Fase di risoluzione e recupero

La maggior parte degli attacchi svanisce gradualmente in modo spontaneo. Il riposo, spesso, contribuisce ad alleviare i sintomi. Gli effetti dell'emicrania possono tuttavia persistere per alcuni giorni dopo la risoluzione dell'attacco emicranico. In questa fase possono verificarsi difficoltà cognitive, sintomi gastrointestinali, cambiamenti di umore,sensazioni di esaurimento e di debolezza. In particolare, alcune persone si sentono insolitamente euforiche dopo un attacco, mentre altre evidenziano una condizione di depressione e di malessere generale.

Cause

Le cause all'origine dell'emicrania non sono ancora state definite con esattezza. Si ritiene che l'eziologia possa essere connessa all'intervento di diversi fattori ambientali,biologici e genetici. Inoltre, alcune condizioni psicologiche sono tipicamente associate all'emicrania, tra cui la depressione e l'ansia.
Nel tempo si sono formulate diverse ipotesi.

  • La teoria principale è legata all'alterazione del sistema di regolazione del dolore, connessa ad una maggiore eccitabilità della corteccia cerebrale (parte più esterna del cervello) e al mal funzionamento di una zona del tronco encefalico preposta al controllo degli stimoli dolorosi. L'effetto di questo meccanismo prevede il conseguente coinvolgimento delle fibre nervose del trigemino (una delle principali vie nervose coinvolte nella propagazione del dolore nel cranio).
  • La fluttuazione dei livelli ormonali può svolgere un ruolo importante: alcune donne segnalano di soffrire di emicrania da due giorni prima a tre giorni dopo la comparsa del flusso mestruale, periodo che corrisponde alla diminuzione del livello di estrogeni. Anche lo squilibrio di alcuni messaggeri chimici, come le endorfine e la serotonina, che agiscono da analgesici naturali, potrebbe essere una causa di emicrania. Infatti, questi neurotrasmettitori contribuiscono a contrastare gli stimoli dolorosi, svolgendo un'azione sul sistema antinocicettivo. Durante l'emicrania, le fluttuazioni ormonali e/o gli stimoli neurochimici possono determinare una stimolazione esagerata dei nervi sensoriali (in particolare, delle fibre nervose del trigemino) che circondano i vasi sanguigni della testa e del collo; ciò indurrebbe il restringimento del calibro dei vasi sanguigni, con una conseguente riduzione nell'apporto di sangue in particolari aree cerebrali. L'effetto fisiologico così determinato può giustificare la comparsa dei sintomi dell'aura. La successiva dilatazione dei vasi sanguigni può causare la sensazione vera e propria di dolore alla testa. Il meccanismo con cui i neurotrasmettitori e gli ormoni partecipano nell'insorgenza dell'emicrania non è ancora del tutto chiaro.
  • Secondo un'ulteriore ipotesi, l'emicrania potrebbe essere il risultato di una predisposizione costituzionale ereditaria a reagire a stimoli esterni ed interni. Come conseguenza, il cervello scatena l'attacco emicranico in soggetti geneticamente predisposti. In particolare, le emicranie sembrerebbero rispettare una tendenza ad essere trasmesse all'interno della stessa famiglia (in circa i due terzi dei casi) e sarebbero connesse alla presenza di un certo numero di varianti geniche specifiche, che aumentano il rischio che il disturbo si presenti.

Fattori scatenanti

Molti fattori sono stati identificati come scatenanti per gli attacchi emicranici. Questi stimoli includono fattori emotivi, fisici, alimentari, ambientali e medicinali.


Stimoli emotivi
  • Stress
  • Ansia
  • Tensione
  • Depressione
  • Eccitazione

Stimoli fisici e fisiologici

Le emicranie, in genere, non si verificano durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza o dopo la menopausa.

Alimenti/ stimoli dietetici

Cause ambientali

  • Scarsa qualità dell'aria interna e di illuminazione (esempio: luci intense, permanenza in locali con aria viziata)
  • Esposizione al sole
  • Abitudine al fumo (o stanze fumose)
  • Odori e rumori forti (esempio: profumi sgradevoli, come diluenti per vernici e fumo passivo)
  • Cambiamenti delle condizioni atmosferiche edel clima, come ad esempio variazioni di pressione barometrica, forti venti, cambiamenti di altitudine o temperature molto fredde.

Farmaci

In alcune pazienti, l'assunzione di farmaci ormonali (pillola contraccettiva e terapia ormonale sostitutiva) tende a peggiorare l'emicrania, mentre altre donne riferiscono un effetto positivo.



Altri articoli su 'Fasi e Sintomi dell'Emicrania - Cause di Emicrania'

  1. Emicrania: Definizione e Sintomi
  2. Emicrania: Diagnosi
  3. Emicrania: Cura e Trattamento

Autore

Giulia Bertelli
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici