Elettromiografia
Ultima modifica 16.06.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Quando Si Esegue
  4. Preparazione
  5. Come Si Esegue
  6. Rischi
  7. Controindicazioni
  8. Risultati
  9. Costo

Generalità

L'elettromiografia è un esame diagnostico che permette di studiare la funzionalità dei muscoli e dei nervi connessi presenti in una data area del corpo.

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L'elettromiografia trova impiego nella diagnosi delle patologie muscolari e neuromuscolari, le quali sono classicamente associate a sintomi come formicolio, intorpidimento, debolezza muscolare, crampi, spasmi o paralisi di un particolare distretto anatomico. 
Dal punto di vista procedurale, l'elettromiografia prevede l'impiego di uno strumento chiamato elettromiografo e comprende tipicamente due momenti: lo studio della conduzione nervosa, ottenuto mediante elettrodi di superficie, e la valutazione dell'attività elettrica, stabilita tramite appositi agoelettrodi.
Procedura a basso rischio, l'elettromiografia non presenta alcuna controindicazione assoluta; tuttavia, il suo impiego richiede specifiche precauzioni in pazienti con pacemaker o dispositivo cardioverter impiantabile, in soggetti sottoposti a terapia anticoagulante o individui affetti da una qualche malattia della coagulazione.
In genere, a occuparsi dell'interpretazione dei dati forniti dall'elettromiografia è un neurologo.

Cos'è

Elettromiografia: Cos’è?

L'elettromiografia è una procedura diagnostica finalizzata alla valutazione dello stato di salute dei muscoli e dei nervi periferici che controllano quest'ultimi.

Dal punto di vista strumentale, prevede l'utilizzo di alcuni elettrodi e agoelettrodi, e di un'apparecchiatura computerizzata particolare (l'elettromiografo), capace di registrare e tradurre in un grafico l'attività muscolare e i segnali nervosi che transitano lungo i nervi deputati al controllo dei muscoli.

L'elettromiografia è per un esame per lo studio della funzionalità di muscoli e sistema nervoso periferico.

Cos’è un Nervo: un breve ripasso

Elemento fondamentale del sistema nervoso periferico, il nervo è la struttura nervosa risultante dalla combinazione di più assoni; l'assone è il caratteristico prolungamento della cellula nervosa, il neurone, che serve a quest'ultimo per diffondere i segnali nervosi.

Esistono tre tipi di nervi: i nervi sensitivi (o nervi afferenti), i nervi motori (o nervi efferenti) e i nervi misti.

I nervi sensitivi sono composti unicamente da assoni di neuroni preposti a captare gli stimoli che pervengono a livello cutaneo e ai vari organi, e successivamente a inviarli al sistema nervoso centrale.

I nervi motori sono costituiti unicamente da assoni di neuroni deputati a controllare l'attività di muscoli e ghiandole; tali neuroni sono anche detti motoneuroni

I nervi misti, infine, comprendono assoni di neuroni sensitivi e assoni di motoneuroni; pertanto, un nervo misto è coinvolto sia nella percezione degli stimoli cutanei o che giungono agli organi, sia nel controllo di muscoli o ghiandole.

Chi esegue l’Elettromiografia e chi ne interpreta i Risultati?

Solitamente, a eseguire l'elettromiografia è un tecnico del personale sanitario, mentre a interpretare i risultati della procedura è il neurologo (più raramente il fisiatra).

I neurologi sono medici internisti specializzati nella diagnosi e nel trattamento delle patologie che possono colpire il cervello, il midollo spinale, i nervi e i muscoli.

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I neuroni sono le cellule che costituiscono il sistema nervoso; usando il linguaggio dei neurologi, sono le "unità funzionali del sistema nervoso". La struttura di un tipico neurone comprende tre elementi:
Il soma (o corpo), in cui risiede il nucleo cellulare;
I dendriti, che equivalgono a delle antenne di ricezione preposte a captare i segnali provenienti da altri neuroni e da recettori posti in periferia;
L'assone (o neurite), che è la lunga proiezione cellulare adibita a diffondere i segnali nervosi.

Quando Si Esegue

Elettromiografia: quando farla

L'elettromiografia trova impiego in tutti quei casi in cui si sospetti una malattia dei nervi o una patologia dei muscoli; sintomi e segni tipici di queste condizioni sono:

L'elettromiografia permette una valutazione della funzione dei nervi e/o dei muscoli.

Elettromiografia: a cosa serve?

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Entrando maggiormente nei dettagli, l'elettromiografia permette è utile alla diagnosi o alla diagnosi differenziali di:

L'elettromiografia, inoltre, gioca un ruolo chiave nell'individuazione di condizioni come la spasmofilia, la lesione traumatica dei nervi periferici e la miotonia.

Preparazione

Elettromiografia: come prepararsi all’esame

In genere, al momento della prescrizione di un'elettromiografia, il medico di base o il neurologo di riferimento sottopone il paziente a un questionario relativo alla sua storia clinica.

Le informazioni ricavate dalla storia clinica servono non solo a stabilire l'idoneità del paziente all'elettromiografia, ma anche le eventuali precauzioni che è bene adottare nel corso della procedura.

Domande importanti del questionario potrebbero riguardare:

  • I farmaci a uso quotidiano, con particolare interesse per quelli che fluidificano il sangue (es: warfarin);
  • La presenza di una qualche disturbo o malattia della coagulazione associato a un maggior rischio emorragico (es: emofilia, insufficienza epatica ecc.);
  • La presenza di linfedema;
  • La presenza di un pacemaker o un defibrillatore cardioverter impiantabile.

È importante segnalare che l'incontro per il suddetto questionario permette al medico di esporre al paziente in cosa consiste l'elettromiografia, quali sono i rischi della procedura e a quali precauzione deve attenersi nel giorno dell'esame.

Elettromiografia: cosa fare nel giorno dell’esame

Nel giorno dell'elettromiografia, prima dell'esame, è bene:

  • Se si è fumatori, non fumarenelle tre ore che precedono l'esame;
  • Fare una doccia completa, per rimuovere dalla pelleeventuali oli per la cute o creme. Dopo la doccia, ovviamente, non bisogna applicare alcuna lozione cutanea, sia che abbia uno scopo estetico sia che abbia uno scopo terapeutico;
  • Non indossare abiti aderenti nella zona del corpo dove avverrà l'esame, in quanto potrebbero essere di disturbo.

Come Si Esegue

Elettromiografia: come si svolge?

Poco prima che abbia inizio l'elettromiografia, un assistente del neurologo che effettuerà l'esame o il neurologo stesso invita il paziente ad accomodarsi su una sedia o su un lettino, in maniera tale che si senta maggiormente a suo agio.

A questo punto, quindi, la procedura prevede solitamente due fasi:

  • Una prima fase dedicata allo studio della conduzione dei segnali nervosi lungo la zona d'interesse (in genere, questa fase è detta studio della conduzione nervosa o elettroneurografia);
  • Una seconda fase preposta alla valutazione dell'attività elettrica del o dei muscoli, situati nell'area anatomica dolente.

Combinare lo studio della conduzione nervosa alla valutazione dell'attività elettrica dei muscoli è fondamentale per capire se il quadro sintomatologico è dovuto a una patologia riconducibile al sistema nervoso oppure a una malattia muscolare.

Studio della Conduzione Nervosa

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Durante lo studio della conduzione nervosa, il neurologo utilizza degli elettrodi applicabili sulla superficie cutanea aventi due finalità:

  1. Cogliere l'entità del segnale nervoso che percorre i nervi che controllano l'area sintomatica. Gli elettrodi registrano tale segnale e lo trasferiscono all'elettromiografo, il quale li traduce in segnali grafici.
  2. Rilasciare degli stimoli elettrici molto lievi (N.B: uno stimolo elettrico è equiparabile a uno stimolo nervoso). Il rilascio di piccole stimolazioni permette di testare come i nervi interagiscono con i muscoli dell'area sintomatica, quando il segnale nervoso che li attraversa subisce delle variazioni.
    Chiaramente, per ogni stimolo diverso, l'elettromiografo costruisce un grafico differente, che solo un esperto è in grado di decifrare in maniera corretta.

Lo studio della conduzione nervosa permette di valutare la funzionalità di nervi motori, sensitivi e misti; tuttavia, poiché è per lo più combinata alla valutazione dell'attività elettrica muscolare, quest'analisi si concentra generalmente sull'analisi dei nervi motori e dei nervi misti.

Valutazione dell’Attività Elettrica Muscolare

Durante la valutazione dell'attività elettrica muscolare, il neurologo inserisce nel muscolo o nei muscoli d'interesse degli speciali agoelettrodi (almeno 5), i quali sono capaci di registrarne l'attività elettrica.

La registrazione avviene sia quando il o i muscoli della zona sintomatica sono a riposo, sia quando sono sotto contrazione; questa doppia misurazione è fondamentale per cogliere eventuali anomalie.

Come nel caso della conduzione nervosa, lo strumento che riporta in grafico l'attività elettrica è sempre l'elettromiografo.

Elettromiografia: quanto dura?

L'elettromiografia può durare dai 30 ai 60 minuti; sulla durata incide il numero di muscoli e di motoneuroni da sottoporre all'esame.

L’Elettromiografia è dolorosa?

Studio della Conduzione Nervosa

In alcuni casi, il rilascio degli stimoli elettrici può creare delle spiacevoli sensazioni, simili a fitte dolorose o a spasmi; tuttavia, occorre precisare che sono molto brevi e non hanno alcuna ripercussione sulla salute dell'individuo sotto esame.

Valutazione dell'Attività Elettrica Muscolare

L'inserimento degli agoelettrodi provoca dolore, in quanto comporta le perforazione della cute; tuttavia, le ferite che ne derivano sono davvero di dimensioni limitate.

Elettromiografia Arti Inferiori

Si parla di elettromiografia agli arti inferiori, quando l'esame è riferito a muscoli e nervi con sede a livello di coscia, gamba e piede.

Elettromiografia Arti Superiori

Si parla di elettromiografia agli arti superiore, quando l'esame è riferito a muscoli e nervi situati a livello di braccio, avambraccio e mano.

Rischi

Elettromiografia: Quali Rischi comporta?

L'elettromiografia è una procedura diagnostica a basso rischio, soprattutto se sono state rispettate tutte le indicazioni preparatorie.
In quelle rare circostanze in cui insorgono degli inconvenienti, questi possono consistere in:

  • Indolenzimento della durata di qualche giorno a livello dell'area in cui sono stati applicati gli elettrodi. In tali situazioni, i medici consigliano l'assunzione di un leggero antinfiammatorio (o di un leggero antidolorifico), per ridurre la sensazione dolorosa.
  • Formicolio, ematoma e gonfiore in corrispondenza di dove si sono inseriti gli agoelettrodi. Se questi disturbi peggiorano anziché migliorare, è bene rivolgersi immediatamente al proprio medico curante, perché potrebbe voler dire che è in corso un'infezione.
  • Danneggiamento, in occasione dell'inserimento degli agoelettrodi, della o delle terminazioni nervose che si connettono al muscolo o ai muscoli analizzati.
  • Pneumotorace (molto raro e solo quando l'esame prevede l'inserimento di agoelettrodi a livello del torace).

Controindicazioni

Esistono Controindicazioni all’Elettromiografia?

Non esistono controindicazioni assolute all'elettromiografia; tuttavia, se si è portatori di un pacemaker o di un dispositivo cardioverter impiantabile, persone in terapia con anticoagulanti e/o individui affetti da una malattia della coagulazione, è consigliabile riferirlo al proprio medico curante o al neurologo di riferimento, in quanto si tratta di situazione che richiedono l'adozione di alcune precauzioni.

Elettromiografia in Gravidanza: è controindicata?

La gravidanza non rappresenta una controindicazione all'elettromiografia.

Risultati

Di solito, i neurologi analizzano i risultati dell'elettromiografia immediatamente, in maniera tale da discuterne subito con il paziente.

Elettromiografia: come leggere i Risultati?

Per chi non è esperto in materia, l'interpretazione dei risultati di un'elettromiografia rappresenta qualcosa di molto complesso.

Di seguito, si cercherà di spiegare in modo semplice alcuni dei parametri che è possibile rinvenire in un tracciato elettriomiografico:

  • Ampiezza (AMP): il segnale elettrico appare come un'onda; l'ampiezza è l'altezza di tale onda.
    L'ampiezza fornisce informazioni sulla funzionalità degli assoni e sul numero di fibre nervose (sinonimo di assoni) attivate durante uno stimolo.
    I valori di ampiezza sono utili alla diagnosi delle patologie nervose degenerative, delle neuropatie da compressione e delle lesione traumatiche a carico dei nervi; inoltre, sono di aiuto nell'individuazione delle distrofie muscolari, della miosite e della polimiosite.
  • Velocità di conduzione: misurata in metri al secondo, è la velocità con cui l'impulso elettrico viaggia lungo il o i nervi esaminati.
    La velocità di conduzione è un indicatore dello stato di mielinizzazione dei nervi.
    Esempi di patologie che minano la mielinizzazione dei nervi e conseguentemente pregiudicano la velocità di conduzione sono la neuropatia diabetica, la neuropatia alcolica e la neuropatia da carenze nutrizionali.
  • Latenza distale e latenza prossimale: forniscono indicazioni in merito ai tempi che intercorrono da quando inizia lo stimolo elettrico a quando si innesca il potenziale d'azione a livello muscolare.
    L'analisi delle latenze distale e prossimale serve a rilevare la presenza di eventuali blocchi di conduzione, tipici delle neuropatie da compressione nervosa come la sindrome del tunnel carpale.
  • Risposta F: è una misura di quanto tempo impiega un nervo motore a condurre un segnale nervoso dalla periferia al midollo spinale e viceversa (si ricorda che, normalmente, i nervi motori trasportano il segnale nervoso unicamente dal midollo spinale alla periferia).
    La risposta F fornisce informazioni in merito allo stato di salute dei motoneuroni che costituiscono il nervo motore sotto esame.

Costo

Elettromiografia: il Costo

In regime di convenzione, il costo di un'elettromiografia è pari al prezzo del ticket sanitario (36,15 euro, più la quota di 10 euro fissa per la ricetta, qualora sia prevista dalla Regione di residenza); è doveroso precisare, tuttavia, che questo prezzo è valido per le elettromiografie limitate alla registrazione dell'attività di al massimo 8 elementi tra muscoli e nervi: l'eventuale superamento di questo limite, infatti, comporta una seconda ricetta e il pagamento di un secondo ticket sanitario (N.B: 8 è il numero massimo di registrazioni prescrivibili per ricetta; superato tale limite, serve un'altra ricetta).

Costo dell’Elettromiografia in Libera Professione

In regime privato, il costo di un'elettromiografia è estremamente variabile e dipende dalla clinica che offre il servizio, dallo scopo della procedura e dal neurologo che la effettua.
Dall'analisi dei tariffari di varie cliniche presenti on-line, è emerso che il prezzo di un'elettromiografia può andare da un minimo di 100 euro (elettromiografia semplice) a un massimo di anche 250 euro (elettromiografia del pavimento pelvico).

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza