La duloxetina è un farmaco antidepressivo appartenente alla classe degli inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina (SNRI). È un analogo della fluoxetina (un inibitore selettivo del reuptake di serotonina o SSRI) sintetizzato dall'azienda farmaceutica Eli Lilly.

Duloxetina - Struttura Chimica
Molto probabilmente, la duloxetina è più conosciuta con i nomi commerciali Cymbalta® e Xeristar®.
Indicazioni
Per Cosa si Usa
L'uso di duloxetina è indicato per il trattamento di:
Avvertenze
La depressione è associata a un aumentato rischio di pensieri e/o comportamenti suicidari e di autolesionismo. Prima che la duloxetina svolga la sua azione terapeutica, potrebbero essere necessarie 2-4 settimane di trattamento, pertanto, i pazienti devono essere attentamente sorvegliati finché non avviene un miglioramento significativo della patologia.
La duloxetina non dovrebbe essere utilizzata in pazienti con meno di 18 anni di età, in quanto - in questa categoria di pazienti - il farmaco aumenta il rischio di tentativi di suicidio e d'insorgenza di ostilità (aggressività, comportamento oppositivo e ira). Tuttavia, in caso il medico lo ritenga assolutamente necessario, potrebbe prescrivere la duloxetina anche a questi pazienti.
Poiché la duloxetina può causare sonnolenza e capogiri, si sconsigliano la guida di veicoli e l'utilizzo di macchinari.
Si sconsiglia l'interruzione brusca del trattamento con duloxetina, poiché potrebbero manifestarsi sintomi da sospensione.
L'uso di duloxetina dovrebbe essere evitato - o effettuato con molta cautela - in pazienti che presentano le seguenti condizioni:
- Patologie renali;
- Crisi convulsive;
- Disturbi maniacali;
- Disturbi bipolari;
- Glaucoma;
- Alterazioni della coagulazione;
- Iponatriemia (bassi livelli di sodio nel circolo sanguigno);
- Assunzione di altri medicinali che possono provocare danni epatici;
- Assunzione di altri medicinali contenenti duloxetina.
Se ci si trova in una di queste condizioni, è necessario informare il medico prima di iniziare la terapia con duloxetina.
Interazioni
Deve essere evitato l'uso di duloxetina in concomitanza ad altri farmaci contenenti lo stesso principio attivo.
L'assunzione concomitante di duloxetina e di IMAO (inibitori delle monoamino ossidasi) deve essere assolutamente evitata, a causa dei gravi effetti avversi che possono insorgere. Prima di cominciare la terapia con duloxetina deve trascorrere un periodo di almeno 14 giorni dall'ultima assunzione di IMAO. Se, invece, è necessario passare da una terapia a base di duloxetina a una terapia a base di IMAO, è necessario lasciar intercorrere un periodo di almeno 5 giorni dall'ultima assunzione di duloxetina.
La co-somministrazione di duloxetina e di farmaci che causano sonnolenza - come, ad esempio, benzodiazepine, fenobarbital, antipsicotici, alcuni antidolorifici, e antistaminici - deve essere evitata.
L'assunzione contemporanea di duloxetina e di farmaci in grado di aumentare la trasmissione serotoninergica deve essere evitata. Fra questi farmaci, ricordiamo:
- Triptani, farmaci usati per il trattamento dell'emicrania;
- Tramadolo, un antidolorifico oppioide;
- Triptofano,
- SSRI, come paroxetina e fluoxetina;
- Venlafaxina, un altro inibitore del reuptake di serotonina e noradrenalina;
- TCA (antidepressivi triciclici), come clomipramina, imipramina e amitriptilina;
- Petidina, un analgesico oppioide;
- Preparati a base di Erba di San Giovanni (o Iperico), una pianta dalle proprietà antidepressive;
- IMAO, come la moclobemide.
La somministrazione contemporanea di duloxetina e di anticoagulanti orali o antiaggreganti piastrinici potrebbe aumentare il rischio di sanguinamenti anomali o emorragie.
È sconsigliata l'assunzione di alcool durante il trattamento con duloxetina.
Effetti Collaterali
La duloxetina può scatenare vari effetti collaterali. Incidenza e intensità di tali effetti variano da paziente a paziente. Questo dipende dalla sensibilità che ciascun individuo possiede nei confronti del farmaco.
Di seguito sono riportati i principali effetti collaterali che si possono manifestare in seguito alla terapia con duloxetina.
Reazioni allergiche
In soggetti sensibili, la duloxetina può scatenare reazioni allergiche anche gravi. Tali reazioni possono causare capogiri e difficoltà di respirazione con rigonfiamento di lingua e labbra.
Sintomi da sospensione
Se il trattamento con duloxetina viene interrotto bruscamente possono manifestarsi i cosiddetti sintomi da sospensione. Tali sintomi comprendono:
- Capogiri;
- Vertigini;
- Formicolii;
- Sensazioni tipo scossa elettrica (soprattutto alla testa);
- Difficoltà a dormire;
- Sogni vividi e incubi;
- Cefalea;
- Sensazione d'irrequietezza;
- Agitazione;
- Ansia;
- Irritabilità;
- Mialgia;
- Tremore;
- Affaticamento;
- Sonnolenza;
- Nausea o vomito;
- Diarrea;
- Sudorazione eccessiva.
Di solito, questi sintomi non si presentano in forma grave e scompaiono nel giro di qualche giorno, ma - qualora comparissero - è comunque necessario informarne il medico.
Patologie del sistema nervoso
La terapia con duloxetina può dare origina a:
- Cefalea;
- Capogiri;
- Difficoltà a prendere sonno;
- Scarsa qualità del sonno;
- Sogni anomali;
- Agitazione;
- Ansia;
- Nervosismo;
- Svenimenti;
- Disturbi della concentrazione;
- Sensazione di pigrizia;
- Tremori;
- Crisi convulsive;
- Insensibilità, compresa una sensazione d'intorpidimento, formicolio o pizzicore della cute;
- Disorientamento;
- Contrazioni e spasmi anomali e incontrollabili dei muscoli;
- Irrequietezza psicomotoria;
- Mancanza di coordinazione;
- Sindrome delle gambe senza riposo.
Disturbi psichiatrici
La duloxetina può causare allucinazioni, mania, ira, comportamenti aggressivi o suicidari.
Patologie dell'occhio
Il trattamento con duloxetina può causare disturbi visivi e midriasi (dilatazione delle pupille). Inoltre, il farmaco può favorire l'insorgenza di glaucoma.
Patologie gastrointestinali
In seguito all'assunzione di duloxetina, possono insorgere vomito, diarrea o stipsi, bruciore o male di stomaco, difficoltà a digerire, accumulo di gas nell'intestino, gastroenterite e difficoltà nella deglutizione. Inoltre, può verificarsi l'emissione di sangue con il vomito o la presenza di feci di colore nero.
Patologie dell'appartato riproduttivo e della mammella
La terapia con duloxetina può causare una diminuzione della libido, difficoltà o impossibilità di raggiungere l'orgasmo e galattorrea (secrezione anomala di latte) sia in donne che uomini.
In pazienti di sesso femminile, il farmaco può causare sanguinamento vaginale anormale, cicli mestruali abbondanti, dolorosi, irregolari, prolungati, oppure scarsi o assenti.
Negli uomini, invece, possono manifestarsi dolore ai testicoli o allo scroto, difficoltà ad avere l'erezione e alterazioni nell'eiaculazione.
Patologie epatobiliari
Il trattamento con duloxetina può causare infiammazione del fegato, insufficienza epatica e favorire l'insorgenza dell'ittero.
Patologie endocrine
La duloxetina può scatenare la sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH); tale sindrome può - a sua volta - causare disidratazione e iponatriemia.
Il farmaco potrebbe, inoltre, causare una diminuzione della funzionalità della tiroide con conseguente sensazione di stanchezza e aumento del peso corporeo.
Patologie dell'orecchio
La terapia con duloxetina può causare dolore all'orecchio e tinnito, cioè un disturbo caratterizzato dalla percezione di suoni come ronzii, fruscii, tintinnii, fischi, ecc.
Patologie renali e urinarie
La duloxetina può provocare disturbi renali e urinari, quali difficoltà o incapacità a urinare, minzione dolorosa, nicturia (necessità di interrompere il sonno notturno per urinare), aumentata frequenza di minzione o riduzione del flusso urinario.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Il trattamento con duloxetina può causare orticaria e reazioni di fotosensibilità. Possono anche manifestarsi reazioni cutanee più gravi, come la sindrome di Stevens-Johnson (una variante più grave dell'eritema polimorfo).
Sindrome serotoninergica
La duloxetina può scatenare questa sindrome, soprattutto se è assunta insieme ad altri medicinali in grado di aumentare la trasmissione serotoninergica.
La sindrome può anche essere definita come un avvelenamento da serotonina ed è causata da un'eccessiva attività serotoninergica a livello del sistema nervoso centrale. L'intossicazione può avvenire in forma live, moderata o grave.
Alcuni dei sintomi che possono manifestarsi sono euforia, sonnolenza, irrequietezza, sensazione di ubriachezza, cefalea, febbre, sudorazione aumentata, rigidità muscolare, mioclonia (breve e involontaria contrazione di un muscolo o di un gruppo di muscoli), rabdomiolisi (rottura delle cellule del muscolo scheletrico e conseguente rilascio nel circolo ematico delle sostanze presenti all'interno della muscolatura) e crisi convulsive. Alcuni pazienti possono anche entrare in uno stato di shock, con temperature corporee superiori ai 40°C.
Altri effetti collaterali
Altri effetti collaterali che possono insorgere in seguito al trattamento con duloxetina, sono:
- Secchezza delle fauci;
- Mancanza di appetito;
- Sensazione di costrizione alla gola che causa voce rauca;
- Emorragie nasali;
- Aumento della sudorazione;
- Aumento della sete;
- Perdita di peso corporeo;
- Affaticamento;
- Aumento della pressione sanguigna;
- Palpitazioni;
- Tachicardia;
- Dolore toracico.
Sovradosaggio
In caso di assunzione di una dose eccessiva di duloxetina possono insorgere sonnolenza, vomito, convulsioni, sindrome serotoninergica e coma. Qualora si sospetti un iperdosaggio da duloxetina, è necessario contattare immediatamente il medico e recarsi nel più vicino centro ospedaliero.
Meccanismo d'azione
La duloxetina è un inibitore selettivo del reuptake di serotonina (5-HT) e noradrenalina (NA). Queste due monoamine vengono prodotte all'interno delle rispettive terminazioni nervose presinaptiche e rilasciate nel vallo sinaptico (lo spazio presente fra la terminazione presinaptica e quella postsinaptica) in seguito alla ricezione di determinati stimoli.
Una volta nello spazio sinaptico, 5-HT e NA interagiscono con i propri recettori postsinaptici esplicando la loro azione biologica. Dopodiché, si legano ai trasportatori deputati alla loro ricaptazione (SERT per la serotonina e NET per la noradrenalina) e vengono riportate all'interno della terminazione nervosa presinaptica.
La duloxetina inibisce con elevata affinità sia NET sia SERT, legandosi ad essi al posto delle monoamine endogene. L'inibizione di questi trasportatori fa sì che serotonina e noradrenalina rimangano nello spazio sinaptico per un tempo prolungato, consentendogli così di continuare a interagire con i propri recettori. La continua interazione recettoriale si traduce in un aumento del segnale serotoninergico e noradrenergico, con conseguente miglioramento delle patologie trattate.
Modo d'Uso - Posologia
La duloxetina è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di capsule. La capsula deve essere assunta intera, senza masticare e con l'aiuto di un bicchier d'acqua.
La posologia di duloxetina deve essere stabilita dal medico su base individuale.
Di seguito sono riportate le dosi di farmaco abitualmente somministrate.
Depressione e dolore neuropatico diabetico
La dose di duloxetina abitualmente utilizzata è di 60 mg di farmaco al giorno. Il medico, comunque, può decidere di variare la dose in modo da adattarla alle necessità di ciascun paziente.
Disturbo d'ansia generalizzato
La dose iniziale di duloxetina che viene somministrata abitualmente è di 30 mg di farmaco al giorno, poi aumentati a 60 mg. La dose può essere aumentata fino a 120 mg.
In ogni caso, il medico può decidere di variare il dosaggio per meglio adattarlo al paziente in funzione della sua risposta alla terapia.
Gravidanza e Allattamento
L'uso di duloxetina - o di farmaci simili - potrebbe causare danni al neonato se assunta durante la gravidanza, soprattutto durante l'ultimo trimestre. Infatti, potrebbe aumentare il rischio d'insorgenza d'ipertensione polmonare persistente del neonato (PPHN) che si manifesta con un aumento della frequenza respiratoria e colorito bluastro della pelle. Inoltre, il neonato potrebbe sviluppare sintomi, quali, difficoltà nell'addormentamento o nell'alimentazione, difficoltà respiratorie, cianosi, temperatura corporea instabile, vomito, pianto costante, rigidità o debolezza muscolare, letargia, tremori, nervosismo o crisi convulsive. Di solito, questi sintomi si manifestano entro 24 ore dalla nascita.
L'uso di duloxetina in madri che allattano al seno non è raccomandato.
In ogni caso, le donne in gravidanza - accertata o presunta - e le madri che allattano al seno, devono necessariamente consultare un medico prima di assumere duloxetina.
Controindicazioni
L'uso di duloxetina è controindicato nei seguenti casi:
- Ipersensibilità nota alla duloxetina;
- In pazienti affetti da patologie epatiche e/o renali;
- In pazienti già in terapia con IMAO o che hanno terminato la terapia con IMAO da meno di due settimane;
- In pazienti che assumono fluvoxamina, un altro farmaco antidepressivo;
- In pazienti che stanno assumendo ciprofloxacina o enoxacina (farmaci usati per il trattamento di alcuni tipi d'infezioni);
- In pazienti che stanno assumendo altri farmaci contenenti duloxetina;
- In gravidanza e durante l'allattamento.
Duloxetina e incontinenza urinaria da sforzo
La duloxetina può anche essere utilizzata per il trattamento dell'incontinenza urinaria da sforzo nelle donne. Questo disturbo è caratterizzato dall'emissione involontaria di urina durante lo sforzo fisico o durante attività come ridere, tossire, starnutire o sollevare pesi.
La duloxetina viene utilizzata per il trattamento di questa condizione medica perché pare sia in grado di aumentare la resistenza della muscolatura responsabile del trattenimento dell'urina.
La dose iniziale di duloxetina abitualmente somministrata è di 20 mg di farmaco, da assumersi due volte al giorno. La dose viene poi aumentata a 40 mg, da assumersi sempre due volte al giorno.
Per il trattamento di questo disturbo, la duloxetina è commercializzata con il nome Yentreve®.