La doxorubicina - conosciuta anche come adriamicina - è un antibiotico antraciclinico ad azione antineoplastica che possiede un ampio spettro antitumorale.
Doxorubicina - Struttura Chimica
Indicazioni
Per Cosa si Usa
L'utilizzo della doxorubicina è indicato per il trattamento delle seguenti patologie:
- Cancro al seno;
- Osteosarcoma;
- Cancro del polmone a piccole cellule;
- Cancro della vescica;
- Linfoma di Hodgkin e non Hodgkin;
- Leucemia linfatica acuta;
- Leucemia mieloblastica acuta;
- Mieloma multiplo;
- Carcinoma endometriale avanzato;
- Tumori della tiroide;
- Alcuni tipi di tumori della vescica metastatici e non;
- Tumore di Wilms (un tipo di tumore pediatrico);
- Neuroblastoma avanzato (un tumore pediatrico che interessa il tessuto nervoso).
Avvertenze
La doxorubicina deve essere somministrata solo da personale specializzato e solo sotto lo stretto controllo di un medico specializzato nella somministrazione di farmaci antitumorali.
Deve essere usata molta cautela nella somministrazione di doxorubicina nei seguenti casi:
- In pazienti anziani;
- In pazienti che hanno sofferto di patologie cardiache;
- In pazienti che hanno subito danni al midollo osseo;
- In pazienti trattati con radioterapia a livello della cavità toracica (mediastino);
- In pazienti trattati con altri antitumorali antraciclinici.
Durante la terapia a base di doxorubicina le vaccinazioni non sono raccomandate.
Poiché la doxorubicina induce mielosoppressione (soppressione del midollo osseo), è necessario eseguire controlli della conta ematica prima della somministrazione di ogni nuova dose di farmaco.
Durante tutto il periodo di trattamento con doxorubicina è necessario eseguire regolari controlli del torace per verificare la funzionalità polmonare.
Poiché la doxorubicina può causare cardiomiopatie, è necessario eseguire regolari elettrocardiogrammi.
Poiché la doxorubicina può causare iperuricemia (aumentati livelli di acido urico nel sangue), l'uricemia deve essere tenuta sotto stretto controllo.
Durante la terapia con doxorubicina è necessario un controllo continuo della funzionalità epatica e renale.
La doxorubicina non può essere somministrata per via endovenosa nei seguenti casi:
- In pazienti affetti da mielosoppressione;
- In pazienti con stomatite;
- In pazienti affetti da malattie infettive;
- In pazienti la cui funzionalità epatica è gravemente compromessa;
- In pazienti affetti da patologie cardiache;
- In pazienti trattati in precedenza con dosi massime di altri antitumorali antraciclinici.
La doxorubicina per via endovescicale, invece, non può essere somministrata nei seguenti casi:
- In pazienti il cui tumore si è diffuso alle pareti della vescica;
- In pazienti con infiammazioni della vescica;
- In pazienti con infezioni urinarie;
- In pazienti con ematuria (sangue nelle urine);
- In pazienti che hanno problemi con l'uso del catetere.
La doxorubicina può causare effetti collaterali in grado di compromettere la guida di veicoli o l'uso di macchinari.
Interazioni
Va usata cautela nella somministrazione di doxorubicina in pazienti che hanno assunto altri farmaci in grado di alterare la funzionalità cardiaca. Fra questi farmaci, ricordiamo il 5-fluorouracile, la ciclofosfamide, il paclitaxel, il trastuzumab (farmaci antitumorali) e i calcio-antagonisti (farmaci impiegati nel trattamento dell'ipertensione).
La somministrazione di doxorubicina in pazienti precedentemente sottoposti a trattamento con 6-mercaptopurina (un altro farmaco antitumorale) fa sì che vi sia un aumentato rischio di effetti avversi a carico del fegato.
Gli effetti collaterali a carico del midollo osseo indotti dalla doxorubicina possono aumentare in pazienti che sono stati trattati con i seguenti farmaci:
- Citarabina, cisplatino o ciclofosfamide, altri farmaci antitumorali;
- sulfamidici, farmaci ad azione antibatterica;
- Cloramfenicolo, un antibiotico;
- Fenitoina, un antiepilettico;
- Derivati dell'amidopirina, un FANS;
- Farmaci antiretrovirali per il trattamento dell'HIV.
La ciclofosfamide, inoltre, può aumentare gli effetti collaterali a carico della vescica indotti dalla doxorubicina.
L'assunzione concomitante di doxorubicina e di ciclosporina (un farmaco immunosoppressore utilizzato nella prevenzione dei rigetti nei trapianti) o di cimetidina (un farmaco usato nel trattamento dell'ulcera gastrica) può causare un aumento della concentrazione plasmatica di doxorubicina stessa.
L'assunzione concomitante di doxorubicina e di fenobarbital (usato nel trattamento dell'epilessia) o di rifampicina (un antibiotico) può causare una riduzione della concentrazione plasmatica di doxorubicina e - di conseguenza - una riduzione della sua efficacia terapeutica.
La doxorubicina può diminuire l'efficacia della digossina (un farmaco impiegato per incrementare la forza di contrazione cardiaca).
L'assunzione di doxorubicina in concomitanza alla radioterapia può provocare un aumento degli effetti collaterali.
Effetti Collaterali
La doxorubicina può indurre vari tipi di effetti collaterali. Il tipo di effetti avversi e l'intensità con cui si manifestano variano da individuo a individuo.
Di seguito, sono riportati i principali effetti collaterali che possono insorgere in seguito al trattamento con doxorubicina.
Reazioni allergiche
La doxorubicina può scatenare reazioni allergiche in soggetti sensibili. Tali reazioni possono manifestarsi con gonfiore a labbra, viso e collo con conseguente difficoltà respiratoria, orticaria, eruzioni cutanee e shock anafilattico.
Mielosoppressione
Il trattamento con doxorubicina può causare grave mielosoppressione. Tale soppressione, comporta una riduzione della produzione di cellule del sangue (ridotta ematopoiesi) che può portare a:
- Anemia (diminuzione dei livelli ematici di emoglobina), il principale sintomo dell'insorgenza di anemia è la sensazione di spossatezza fisica;
- Leucopenia (diminuzionedei livelli di globuli bianchi), con aumentata suscettibilità alla contrazione d'infezioni;
- Piastrinopenia (diminuzione del numero di piastrine), questo porta alla comparsa di lividi e sanguinamenti anomali con aumentato rischio di emorragie.
La soppressione del midollo osseo, inoltre, può causare avvelenamento del sangue, shock settico, ipossia tissutale e morte dei tessuti. In ogni caso, questo effetto collaterale, di solito, è temporaneo.
Patologie gastrointestinali
La terapia con doxorubicina può causare nausea, vomito, dolore addominale e diarrea.
Il vomito può essere tenuto sotto controllo da farmaci antiemetici, mentre la diarrea può essere trattata con farmaci antidiarroici. Se, però, questi sintomi persistono o si manifestano in forma severa è necessario informare l'oncologo che deciderà come procedere. In ogni caso, è bene bere molto per reintegrare i liquidi persi.
Inoltre, il farmaco può causare sanguinamento dello stomaco o dell'intestino, ulcere e necrosi delle cellule tissutali dell'intestino crasso con sanguinamento e infezioni. Questi effetti avversi possono manifestarsi soprattutto quando la doxorubicina è somministrata in associazione a citarabina (un altro farmaco antitumorale).
Patologie dei reni e del tratto urinario
Il trattamento con doxorubicina può causare insufficienza renale acuta, difficoltà di minzione, dolore o bruciore durante la minzione, riduzione della quantità di urina escreta, aumento della frequenza di minzione, crampi alla vescica e infiammazione della vescica con presenza di sangue nelle urine.
Quando la doxorubicina è somministrata per via endovescicale può causare cistite chimica.
Inoltre, il farmaco fa sì che le urine assumano una colorazione rossa.
Patologie cardiache
La terapia con doxorubicina può provocare cardiotossicità, disturbi del ritmo cardiaco, riduzione della quantità di sangue pompata dal cuore all'organismo, insufficienza cardiaca sinistra, pericardite, blocco atrio-ventricolare o di branca e cardiomiopatia con esiti anche fatali.
La cardiotossicità può essere aumentata in pazienti che sono stati precedentemente trattati con radioterapia o con altri farmaci cardiotossici, in pazienti anziani o in pazienti ipertesi.
Leucemia
Quando la doxorubicina è associata ad altri farmaci antitumorali, può favorire l'insorgenza di leucemia.
Sindrome hand-foot
La doxorubicina può causare questa sindrome che è caratterizzata da arrossamento, dolore, gonfiore e formicolii al palmo delle mani e/o alla pianta dei piedi. Talvolta, possono anche formarsi delle vescicole.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Il trattamento con doxorubicina può causare perdita dei capelli, reazioni di fotosensibilità, arrossamento della pelle, prurito, eruzioni cutanee, orticaria, pigmentazione della pelle e delle unghie, distacco delle unghie e cheratosi attinica.
Patologie epatiche
La terapia con doxorubicina può causare un'alterazione temporanea dei livelli sanguigni di enzimi epatici, ma può anche provocare gravi danni al fegato fino ad arrivare allo sviluppo di cirrosi epatica.
Infertilità
La terapia con doxorubicina può causare amenorrea (cioè mancanza del ciclo mestruale) nelle donne e azoospermia o oligospermia (rispettivamente, assenza o riduzione di spermatozoi nello sperma) negli uomini.
Altri effetti collaterali
Altri effetti indesiderati che si possono manifestare in seguito al trattamento con doxorubicina, sono:
- Reazioni allergiche in parti del corpo già trattate con radioterapia;
- Febbre;
- Tremori;
- Capogiri;
- Iperuricemia;
- Mucosite;
- Esofagite;
- Stomatite;
- Anoressia;
- Formazione di ulcere nel rivestimento di bocca, gola, esofago, stomaco o intestino;
- Pigmentazione del rivestimento interno della bocca;
- Congiuntivite;
- Cheratite;
- Broncospasmo.
Sovradosaggio
Poiché la doxorubicina è somministrata solo da personale specializzato, è assai improbabile che venga somministrata una dose eccessiva di farmaco.
Gli eventuali sintomi che potrebbero insorgere in seguito a sovradosaggio, sono:
- Infiammazione di stomaco e intestino;
- Mielosoppressione;
- Problemi cardiaci.
Meccanismo d'azione
La doxorubicina esplica la sua azione citotossica (tossica per le cellule) attraverso due meccanismi:
- È in grado d'intercalarsi all'interno del doppio filamento di DNA. In questo modo, si forma un complesso DNA-farmaco che inibisce la divisione cellulare. Questo meccanismo, però, non è sufficiente per uccidere le cellule maligne;
- È in grado di inibire la topoisomerasi di tipo II. Quest'enzima ha la capacità di tagliare e saldare i due filamenti che costituiscono il DNA e riveste un ruolo fondamentale nel processo di replicazione cellulare. Una volta che l'enzima è inibito, la cellula non è più in grado di dividersi e va incontro al meccanismo di morte cellulare programmata definito apoptosi.
Modo d'Uso - Posologia
La doxorubicina è disponibile per la somministrazione endovenosa ed endovescicale (o intravescicale). Si presenta come un liquido di colore rosso.
La doxorubicina per via endovenosa può essere somministrata attraverso tre diverse vie:
- Attraverso una cannula (un sottile tubicino) che viene inserita in una vena di un braccio o di una mano;
- Attraverso un catetere venoso centrale che viene inserito sottocute in una vena in prossimità della clavicola;
- Attraverso la linea PICC (Peripherally Inserted Central Catheter), in questo caso, il catetere viene inserito in una vena periferica, di solito di un braccio. Questa tecnica è utilizzata per la somministrazione di farmaci antitumorali per un tempo prolungato.
La somministrazione intravescicale, invece, avviene per instillazione diretta nella vescica.
La posologia di doxorubicina deve essere stabilita dal medico su base individuale, in funzione della superficie corporea, dell'età e delle condizioni cliniche di ciascun paziente. Inoltre, la dose di farmaco somministrata dipende anche da eventuali altri trattamenti antitumorali a cui i pazienti sono stati sottoposti.
In bambini, pazienti anziani e pazienti affetti da patologie renali e/o epatiche potrebbe essere necessaria una riduzione della dose somministrata.
Gravidanza e Allattamento
L'uso di doxorubicina durante la gravidanza non è raccomandato.
Inoltre, sia le donne sia gli uomini devono adottare adeguate precauzioni per prevenire l'insorgenza di eventuali gravidanze, sia durante il trattamento con il farmaco che per un periodo di almeno sei mesi dal termine dello stesso.
L'uso di doxorubicina da parte di madri che stanno allattando al seno non è raccomandato.
Controindicazioni
L'uso di doxorubicina è controindicato nei seguenti casi:
- Ipersensibilità nota alla doxorubicina o ad altre antracicline;
- In gravidanza;
- Durante l'allattamento.