Donazione di Sangue durante la Pandemia da COVID-19

Donazione di Sangue durante la Pandemia da COVID-19
Ultima modifica 24.06.2022
INDICE
  1. Introduzione
  2. Perché le Donazioni sono in calo
  3. Come Donare in sicurezza
  4. Sicurezza
  5. Donare dopo il Vaccino anti-COVID
  6. Donare il Sangue dopo il COVID
  7. Perché Donare il Sangue
  8. Ulteriori Informazioni e Aggiornamenti su SARS-CoV-2

Introduzione

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Tra le varie conseguenze, la pandemia da Coronavirus ha determinato anche un calo delle donazioni di sangue.

A confermarlo ancora una volta è il Centro Nazionale Sangue, la massima autorità italiana sul sistema sangue del Ministero della Salute: a febbraio 2021, aveva rilasciato un comunicato in cui affermava che nel 2020 c'era stato un calo del 5% delle donazioni di globuli rossi; a più di un anno di distanza, per l'esattezza giugno 2022, ha ribadito il concetto sia per il 2021 che per la prima parte del 2022, affermando che continuano a essere in calo le donazioni di globuli rossi e plasma.

Per evitare inutili allarmismi e di diffondere notizie imprecise, è doveroso riportare anche quali altre precisazioni fornisce sull'argomento lo stesso Centro Nazionale Sangue:

  • Da quasi 10 anni, in Italia, le donazioni di sangue registrano un calo; con il COVID-19, questo calo è aumentato ulteriormente (per motivi che si analizzeranno successivamente); in particolare, mancano i nuovi donatori.
  • Nonostante il calo delle donazioni dovuto al Coronavirus, le richieste di globuli rossi sono soddisfatte anche per il 2022; diverso, invece, è il caso del plasma, le cui richieste non sono soddisfatte e per il quale occorre rivolgersi al mercato internazionale.

Quindi, sì, il COVID-19 ha inciso sul numero di donazioni e a questo occorre porvi rimedio, soprattutto per quanto riguarda il fabbisogno di plasma; tuttavia, è vero anche che un calo era già in atto da tempo e che il Coronavirus l'ha soltanto accentuato.

In ultimo, non bisogna dimenticare che, a dispetto del calo delle donazioni, per quanto concerne almeno la raccolta di globuli rossi per le trasfusioni, l'Italia rimane comunque autosufficiente.

L'intento di questo articolo è informare donatori e aspiranti donatori su come donare in sicurezza e nel rispetto delle regole ai tempi del Coronavirus.

Nota Bene

Tutte le informazioni contenute in questo articolo provengono da fonti autorevoli, quali: Ministero della salute, Istituto Superiore di Sanità e AVIS.

Per approfondire: Donazione di Sangue: requisiti, come funziona e quantità

Perché le Donazioni sono in calo

Le ragioni che hanno indotto un calo delle donazioni di sangue durante la pandemia da Coronavirus sono svariate.

Innanzitutto, sono da segnalare le misure di isolamento e quarantena attuate in caso di contagio o contatto sospetto con un positivo, misure che, soprattutto durante le cosiddette ondate epidemiche, hanno costretto molte persone a rimanere a casa per diverso tempo; non è un caso, per esempio, che la rapida diffusione della variante Omicron tra la seconda metà di dicembre 2021 e febbraio 2022 abbia coinciso con un brusco calo della raccolta di sangue e plasma (fonte Centro Nazionale Sangue).

In secondo luogo, ha contribuito il reindirizzamento di una parte del personale sanitario solitamente preposto alle donazioni verso i reparti COVID degli ospedali o i centri vaccinali; per ovvi motivi, l'emergenza sanitaria per la pandemia ha prevalso su altre esigenze.

Infine, non bisogna dimenticare il timore delle persone di contagiarsi recandosi in posti frequentati da altri individui (altri donatori o il personale sanitario).

Come Donare in sicurezza

Come si devono comportare i Donatori di Sangue durante la Pandemia?

Per donare il sangue in tempi di Coronavirus, gli organi competenti hanno stabilito una serie di linee guida che salvaguardano la salute dei donatori e del personale sanitario dei centri di raccolta.

Prima di analizzare nei dettagli le suddette linee guida, è bene ribadire un concetto: da sempre, quindi anche da prima della pandemia da Coronavirus, si può donare il sangue solo se si gode di buona salute; questo vuol dire che anche un semplice raffreddore o mal di gola non connesso al Coronavirus può rappresentare un motivo di sospensione temporanea dalla donazione.

Tornando a come donare in modo sicuro in tempi di COVID-19, ecco le linee guida per il donatore:

Prenotazione della donazione via telefono

La prenotazione via telefono e la conseguente programmazione delle donazioni evitano code, attese e possibili assembramenti presso i centri di raccolta.

Inoltre, questa strategia rende più agevole il lavoro del personale sanitario.

Telefonata preliminare con il donatore (triage telefonico)

Una telefonata prima della donazione (potrebbe essere la stessa effettuata per la prenotazione, se la donazione è fissata in tempi brevissimi) aiuterà la struttura o associazione di riferimento a fare una valutazione sullo stato di salute del donatore.

Poche e semplici domande dell'operatore serviranno a capire se il candidato potrà procedere con la donazione o se invece è meglio rimandare.

Tra i temi oggetto di indagine figurano:

  • Recente positività al COVID-19. Si ricorda che i donatori che hanno avuto il COVID sono ammessi alla donazione solo dopo 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi (escluse la perdita di gusto e olfatto che potrebbe protrarsi per alcune settimane) oppure dopo un test molecolare o antigenico negativo eseguito secondo le tempistiche previste dalla sanità pubblica.
  • Presenza di sintomi sospetti. In particolare, sono da riferire manifestazioni come tosse, febbre, raffreddore e difficoltà respiratorie.
  • Contatto stretto con un positivo. Se c'è stato un contatto stretto con una persona risultata positiva a COVID-19, il donatore deve adottare tutte le misure di sicurezza previste in questi frangenti, dalla quarantena all'effettuazione di un test antigenico o molecolare; si coglie l'occasione per ricordare che le suddette misure di sicurezza variano in funzione dello stato vaccinale dell'individuo.
  • Viaggi e spostamenti intrapresi nell'ultimo periodo. Il donatore deve avvertire la struttura/associazione di riferimento dei viaggi intrapresi nell'ultimo periodo, specie quelli all'estero.

Questionario sullo stato di salute

Nel giorno della donazione, una volta al centro di raccolta, il personale fornirà al donatore un questionario, dove sostanzialmente dovrà ribadire quanto già detto durante il triage telefonico.

Visita medica

Sempre nel giorno della donazione, poco prima del prelievo, è previsto un colloquio con un medico del centro di raccolta, il cui scopo è confermare ulteriormente l'assenza di sintomi collegati a infezione da SARS-CoV-2.

In questa occasione, ammesso che non sia già stato fatto dal personale di accoglienza, il medico misura anche la temperatura corporea.

Distanziamento sociale

In struttura, mentre attende il proprio turno, il donatore deve rispettare le norme di distanziamento sociale ormai ampiamente note.

Quando contattare il centro di raccolta dopo la Donazione?

Dopo la donazione, i donatori di sangue sono tenuti a contattare i centri di raccolta in almeno tre situazioni particolari:

  • Se risultano positivi ai test per l'identificazione di SARS-CoV-2 nei 7 giorni successivi alla donazione;
  • Se sviluppano sintomi associabili a COVID-19 nei 7 giorni successivi alla donazione;
  • Se nei due giorni precedenti alla donazione sono stati a stretto contatto con una persona che, dopo la donazione, è risultata positiva all'infezione da SARS-CoV-2.

Lo sapevi che…

Durante il lockdown, gli spostamenti per recarsi presso i centri di donazione erano consentiti: rientravano, infatti, tra le "situazioni di necessità".
Si poteva richiedere anche un certificato di avvenuta donazione per eventuali controlli nel tragitto di rientro a casa.

Sicurezza

Donare il Sangue durante la Pandemia è sicuro?

I centri di raccolta e quelli trasfusionali dove si può donare il sangue hanno adottato tutte le misure di sicurezza raccomandate dal Ministero della Salute per ridurre il rischio di contagio.

Chiaramente, riveste un ruolo importante in termini di sicurezza anche lo stesso donatore: per esempio, informare i centri per la donazione di un eventuale contatto con un positivo al COVID-19 è un comportamento onesto e responsabile, che contribuisce a minimizzare il rischio di diffusione del virus.

Il Sangue è Sicuro?

Nessuna evidenza scientifica ha dimostrato la trasmissione del Nuovo Coronavirus attraverso le trasfusioni di sangue ed emocomponenti.

Donare dopo il Vaccino anti-COVID

Le persone Vaccinate possono Donare il Sangue e Dopo Quanto possono farlo?

Le persone che, dopo la vaccinazione anti Coronavirus, non hanno sviluppato sintomi sono ammesse alla vaccinazione già dopo 48 ore.

Chi, invece, in seguito al vaccino, ha avuto manifestazioni correlate alla somministrazione è ammesso alla donazione solo dopo almeno 7 giorni dalla completa risoluzione dei sintomi.

Donare il Sangue dopo il COVID

Dopo quanto possono Donare il Sangue le persone guarire dal COVID-19?

Chi è risultato positivo al COVID-19 deve osservare un periodo di sospensione dalla donazione di sangue.

In base ai criteri indicati dal Centro Nazionale Sangue, la sua riammissione alla donazione avverrà soltanto dopo 14 giorni dalla completa risoluzione dei sintomi (fatta eccezione per la perdita del gusto e dell'olfatto che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) oppure in presenza di un test molecolare o antigenico dall'esito negativo.

Perché Donare il Sangue

Perché è importante Donare il Sangue anche durante il COVID?

I centri di raccolta e quelli trasfusionali nonché le associazioni di riferimento per i donatori invitano caldamente le persone a donare il sangue anche durante la pandemia da COVID-19.

AVIS, infatti, ricorda che, ogni giorno, in Italia, 1.800 persone necessitano di trasfusioni di sangue donato per poter sopravvivere.

Il dono di sangue serve:

  • Alle persone affette da malattie del sangue, come per esempio le talassemie; in questo caso, la trasfusione di sangue costituisce una vera e propria terapia salvavita.
  • Ai soggetti con ferite gravi che hanno perso molto sangue.
  • Agli individui che, in seguito a intervento chirurgico, hanno perso molto sangue; il calo delle donazioni di sangue durante la pandemia da Coronavirus rappresenta uno dei motivi per i quali c'è stato un allungamento dei tempi di attesa per gli interventi di chirurgia non essenziali.
  • A tutte le persone che, complice una condizione di salute, hanno perso molto sangue e hanno bisogno di reintegrarlo con urgenza.

Strutture e associazioni per la Donazione di Sangue in Italia

  • #ESCOSOLOPERDONARE era la campagna di AVISper invitare a donare il sangue nei giorni più difficili della pandemia da COVID-19;
  • Salute Lazio mette a disposizione una mappa interattivache permette di selezionare il centro per la donazione più vicino;
  • Il Centro Nazionale Sangue mette a disposizione il GEOBLOOD, un sistema per trovare facilmente la struttura dove donare il sangue più vicina a noi;
  • FIDASaderisce alla campagna #ESCOPERDONARE per favorire le donazioni di sangue.

Ulteriori Informazioni e Aggiornamenti su SARS-CoV-2

Per informazioni più dettagliate sul nuovo Coronavirus, sulla corretta prevenzione, sui contagi in Italia, sulle norme da rispettare e sulle modalità di quarantena, ti consigliamo la lettura degli articoli dedicati:

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza