Dolori quando cambia il tempo: il meteo può davvero influire?

Dolori quando cambia il tempo: il meteo può davvero influire?
Ultima modifica 20.10.2021
INDICE
  1. Come si manifesta la meteoropatia
  2. Cosa dice uno studio inglese
  3. Potenziali sviluppi della scoperta
  4. Come combattere il meteo con l’attività fisica

Non capita di rado che le persone che soffrono di dolori cronici o che in passato siano state vittime di fratture o lesioni avvertano un cambiamento della propria condizione di salute in relazione al mutamento del meteo.

Questo fenomeno chiamato meteoropatia è piuttosto comune e si verifica soprattutto quando si passa da temperature secche a climi più umidi.

Come si manifesta la meteoropatia

L'acutizzarsi di dolori in concomitanza con le variazioni climatiche interessa soprattutto le zone del corpo più deboli come il tratto cervicale o la schiena, ma anche quelle già interessate da fratture, vecchi interventi chirurgici, ernie o altri disturbi.

A denunciare il fatto anche circa tre quarti di coloro che convivono con patologie infiammatorie dolorose croniche come artrite, emicrania, fibromialgia, spondilite anchilosante o neuropatia.

Questo fenomeno però non è omogeneo visto che c'è chi lamenta un peggioramento quando le temperature si abbassano, chi quando le giornate sono più ventose, chi ancora quando piove. Tutti o quasi, tuttavia, concordano che qualcosa di diverso avvenga.

Le possibili spiegazioni a questi eventi attualmente non sono ancora ben chiare, anche perché fino ad oggi la questione è quasi sempre stata trattata come una leggenda metropolitana o poco più.

Una delle cause sembra vada ricercata nella pressione atmosferica che muta quando cambia il tempo, facendo aumentare notevolmente i liquidi presenti nel corpo umano.

L'effetto sarebbe più forte nei punti già colpiti da qualche trauma o patologia, mentre nei tessuti sani permarrebbe un buon equilibrio tra i liquidi intra e i liquidi extra cellulari e questo eviterebbe la comparsa di dolore in persone completamente sane.

Nelle zone colpite l'aumento dei liquidi extracellulari genererebbe uno stato infiammatorio o peggiorerebbe quello già in atto.

Si tratta tuttavia di una prima teoria supportata da pochi altri particolari, visto che a tutt'oggi la scienza non era mai riuscita a studiare approfonditamente quale fosse la correlazione tra peggioramento di determinate condizioni di salute e situazione metereologiche, anche a causa di diversi fattori tra cui differente percezione del dolore da parte delle persone e di stili di vita dei malati.

Adesso però un nuovo studio potrebbe fare ulteriore chiarezza.

Cosa dice uno studio inglese

Secondo una ricerca condotta da un gruppo di studiosi dell'Università di Manchester, guidati dal professor Dixon, le credenze popolari associate alla meteoropatia avrebbero un fondamento scientifico.

Lo studio, denominato Cloudy with a chance of pain, ha preso in esame circa 13000 cittadini inglesi provenienti da tutto il Regno Unito che convivono con dolore cronico, in particolare pazienti con artrite, per un periodo di osservazione di 14 mesi.

Ad ognuno di loro è stato chiesto di registrare giornalmente, tramite un'App creata appositamente, ogni cambiamento di percezione nel dolore avvertito, anche il più lieve, e di descriverlo in modo preciso. Contemporaneamente, un rilevatore GPS ha registrato costantemente la loro posizione e le condizioni meteorologiche in atto nel momento in cui venivano indicati i cambiamenti.

I risultati della ricerca

Al termine dell'osservazione e dopo un'attenta analisi dei tantissimi dati raccolti è emerso che il meteo possa davvero condizionare la percezione del dolore per determinate patologie.

In ordine di incidenza, sarebbero in particolare l'alta percentuale di umidità, condizioni di bassa pressione e tempo molto ventilato le condizioni meteorologiche più frequenti in giornate in cui i pazienti hanno detto di provare più dolore.

Gli scienziati impegnati nella ricerca sono riusciti a quantificare questo acutizzarsi del malessere con una percentuale pari a circa il 20% in più.

Potenziali sviluppi della scoperta

Lo studio inglese, oltre a soddisfare una curiosità viva da secoli, potrebbe anche essere il primo passo di un nuovo approccio di gestione delle persone che soffrono di disturbi cronici.

Sapendo cosa peggiori il proprio stato, ad esempio, è possibile pianificare in parte le attività giornaliere tenendo conto delle previsioni meteo.

Inoltre, una maggiore conoscenza dell'influenza dell'ambiente sulla percezione del dolore potrebbe rappresentare una svolta anche dal punto di vista clinico perché potrebbe aiutare gli scienziati a chiarire i meccanismi alla base del dolore cronico nei pazienti e proporre di conseguenza trattamenti più mirati ed efficaci.

Come combattere il meteo con l’attività fisica

Arginare del tutto la meteoropatia e la comparsa di sintomi più marcati in concomitanza di condizioni meteo avverse è molto difficile, ma lo sport può fornire un grande aiuto.

Gli esercizi che allenano la forza e quelli di stretching sono utili per ridurre i liquidi extracellulari e di conseguenza particolarmente indicati quando il dolore si irradia in una parte specifica del corpo come la schiena o la zona cervicale.

I movimenti volti a migliorare la postura, invece, sono più indicati nel caso si avvertano disturbi generalizzati perché distendendo e rendendo più flessibili i muscoli rendono il corpo meno soggetto alle variazioni meteo.

Prima di procedere con un allenamento specifico però, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico o fisioterapista di fiducia.