Dolore nell’usare assorbenti interni: da cosa dipende?

Dolore nell’usare assorbenti interni: da cosa dipende?
Ultima modifica 22.05.2022
INDICE
  1. Secchezza vaginale
  2. Vaginismo
  3. Vulvodinia
  4. Cisti vaginali
  5. Vaginite
  6. Endometriosi

Tra gli strumenti per l'igiene mestruale più utilizzati ci sono gli assorbenti interni. Tuttavia, seppur molto comodi, ad alcune donne possono creare fastidi o dolori, le cui origini dipendono da diversi fattori, che se sviluppati devono essere affrontati rivolgendosi a un medico.

In attesa di risolvere il problema all'origine, il consiglio è di usare durante le mestruazioni assorbenti esterni o altre tipologie di prodotti.

Queste le più comuni cause scatenanti del dolore.

Secchezza vaginale

Tale disturbo può causare maggiore attrito nell'inserimento o nella rimozione di un tampone, che spesso si traduce in disagio o dolore. Anche se lo scopo di questi strumenti è di assorbire il sangue durante il periodo mestruale, possono anche trattenere l'umidità nella vagina ed esacerbare la secchezza vaginale.

Se non si vogliono considerare soluzioni esterne, per migliorare la situazione quando il flusso è più leggero o si è alla fine del ciclo si possono usare assorbenti interni più piccoli e applicare una piccola quantità di lubrificante sull'applicatore di plastica o sull'apertura vaginale, in modo da inserirlo più facile da inserire.

Tuttavia, se la tua secchezza vaginale dura più di qualche giorno o diventa cronica, potrebbe essere il risultato di stress, cambiamenti ormonali o uso di alcuni farmaci per i quali sarebbe opportuno confrontarsi con un medico.

Vaginismo

Il vaginismo provoca la contrazione involontaria della vagina, che avviene soprattutto quando si inserisce qualcosa di estraneo come un tampone, manovra che di conseguenza genera dolore.

Sebbene non sia chiara l'origine di questo disturbo, il vaginismo spesso si manifesta dopo che il corpo ha subito traumi fisici o cambiamenti significativi.

Se si sospetta di soffrirne, è fondamentale parlare con il ginecologo e lasciarsi indirizzare verso la terapia più indicata a curare le cause, che possono essere fisiche ma anche psicologiche come ansia, paura e traumi legati alla penetrazione o al sesso.

Se non si prendono in considerazione soluzioni alternative, in attesa di risolvere il problema si può provare a usare un tampone sottile e inserirlo sdraiato, in modo da facilitare il rilassamento dei muscoli.

Vulvodinia

La sensazione di bruciore pungente all'inserimento del tampone potrebbe essere anche sintomo di vulvodinia, una condizione caratterizzata da dolore cronico della vulva le cui cause non sono ancora ben note, anche perché i sintomi sono estremamente variabili. Il dolore può essere infatti intermittente o costante e generalizzato o localizzato in un'area specifica, come appunto la vagina.

Parlare con il ginecologo aiuta a identificare la patologia e le conseguenti possibili terapie. A volte per contrastarla vengono prescritti farmaci steroidi, antidepressivi triciclici, anticonvulsivanti, anestetici locali e iniezioni di blocchi nervosi che possono aiutare ad alleviare il dolore. Anche la terapia del biofeedback e quella del pavimento pelvico possono essere utili.

Cisti vaginali

Anche la presenza di una cisti vaginale potrebbe essere la fonte del dolore che si prova quando si inserisce un tampone. I tipi più comuni si formano in genere a causa di lesioni durante il parto o dopo un intervento chirurgico e possono essere piene di aria, fluido, pus o altro materiale . Anche se generalmente non causano sintomi, possono diventare dolorose se si ingrandiscono molto, si infiammano e bloccano l'apertura vaginale rendendo scomodo o doloroso l'inserimento di un tampone.

Se si ha una cisti vaginale, il medico può decidere se asportarla eseguire un piccolo intervento chirurgico o prescrivere un antibiotico in caso di infezione. Tuttavia, meglio evitare i tamponi ma utilizzare assorbenti o biancheria intima del periodo fino a quando la cisti non è stata adeguatamente trattata.

Vaginite

La vaginite è un'infiammazione alla vagina che, tra gli altri sintomi, provoca dolore all'inserimento di un assorbente interno.

Ne esistono di diversi tipo ma le più comuni sono vaginosi batterica, infezioni da lieviti e tricomoniasi. Oltre al dolore collegato alla penetrazione, altri segnali che spingono verso una diagnosi di vaginite sono cambiamento di colore, odore o quantità di perdite vaginali, prurito o irritazione vaginale, minzione dolorosa, sanguinamento vaginale leggero o spotting. A seconda della causa dell'infiammazione il medico potrebbe prescrivere antibiotici o farmaci antimicotici per risolvere l'infezione.

Endometriosi

L'endometriosi è un disturbo doloroso che si verifica quando le cellule simili a quelle dell'utero crescono al di fuori di esso, causando infiammazione, gonfiore e cicatrici, in particolare durante il ciclo.

Si stima che dal 2 al 10% delle donne in età fertile ne soffra e tra i sintomi che la caratterizzano c'è anche il dolore nell'inserimento degli assorbenti interni e durante i rapporti sessuali. Gli altri più comuni sono crampi mestruali eccessivi nell'addome o nella parte bassa della schiena, flusso mestruale anormale o abbondante, infertilità, minzione dolorosa durante i periodi mestruali, movimenti intestinali dolorosi durante le mestruazioni, altri problemi gastrointestinali come diarrea, costipazione e/o nausea.

Il trattamento dell'endometriosi dipende spesso dallo stadio e dalla gravità del disturbo. Il medico può prescrivere farmaci antidolorifici come farmaci antinfiammatori non steroidei o altri analgesici da banco o una terapia a base di ormoni per alleviare i sintomi. Nei casi più gravi può essere necessaria la rimozione chirurgica del tessuto endometriale.