Cos’è il disturbo del lutto persistente e complicato

Cos’è il disturbo del lutto persistente e complicato
Ultima modifica 07.02.2022
INDICE
  1. Il processo di elaborazione e accettazione del lutto
  2. Come si manifesta il disturbo da lutto persistente e complicato
  3. Diagnosi del disturbo da lutto persistente e complicato
  4. Fattori di rischio

Il disturbo da lutto persistente e complicato è una condizione che si verifica quando una persona colpita da un lutto continua anche dopo un anno dall'accaduto a manifestare le sensazioni acute della perdita come tristezza, colpa, invidia e rabbia, associati a persistenti ruminazioni relative alle cause, circostanze e conseguenze della perdita.

Il processo di elaborazione e accettazione del lutto

La morte di una persona cara rappresenta un'esperienza traumatica che altera il benessere psico-fisico di chi affronta la perdita in modo più o meno significativo.

Solitamente al lutto seguono diverse fasi caratterizzate da specifici aspetti cognitivi ed emotivi, che vanno da una iniziale negazione dell'evento, con profonda angoscia, tristezza e ansia associate alla mancanza di motivazione, fino alla sua progressiva accettazione, che porta al recupero graduale delle abitudini quotidiani e delle relazioni.

Ogni persona attraversa tali fasi in modo diverso e proprio per questo l'elaborazione del lutto è un evento estremamente soggettivo e mutevole, che tuttavia solitamente arriva a un proprio compimento.

Il problema sorge quando ciò non avviene e la persona continua a manifestare gli stati angoscianti dei primi periodi anche con il passare del tempo, a volte accompagnati anche a disturbi del sonno e a condotte pericolose come uso di alcool o droghe.

Nei casi più gravi alla perdita possono conseguire reazioni emotive molto simili a quelle del disturbo da stress post traumatico e proprio per questo fino a qualche anno fa le due condizioni venivano spesso sovrapposte o confuse.

Come si manifesta il disturbo da lutto persistente e complicato

Per diagnosticare la presenza di questo disturbo si cerca di capire se dal momento del lutto e per 12 mesi nell'adulto e 6 nel bambini, la persona colpita manifesti almeno uno dei seguenti sintomi per un numero di giorni superiore a quello in cui non li presenta e a un livello di gravità clinicamente significativo.

  • Persistente desiderio e nostalgia della persona deceduta.
  • Tristezza e dolore emotivo intenso.
  • Preoccupazione per il deceduto o per le circostanze della morte.
  • Marcata difficoltà nell'accettare la morte.
  • Incredulità o torpore emotivo riguardo alla perdita.
  • Difficoltà a ricordare eventi positivi che riguardano il deceduto.
  • Amarezza o rabbia in relazione alla perdita.
  • Autocolpevolizzazione.
  • Evitamento di persone, luoghi o situazioni associati al deceduto.
  • Desiderio di morire per essere vicini al caro defunto.
  • Difficoltà nel provare fiducia verso gli altri e sensazione di essere soli.
  • Percezione che la vita sia vuota o priva di senso e di non farcela senza il caro defunto.
  • Confusione circa il proprio ruolo nella vita o diminuito senso della propria identità.
  • Difficoltà nel perseguire di nuovo i propri interessi o nel fare piani per il futuro.
  • Compromissione della vita sociale, lavorativa o in altre aree importanti.

Il disturbo da lutto persistente e complicato nei bambini

Questa sindrome si può manifestare anche nei bambini ma in questo caso il tempo dopo il quale è il caso di iniziare a considerare di essere di fronte a tale malessere è pari a sei mesi dopo il lutto.

I sintomi sono gli stessi che colpiscono anche l'adulto ma nei bambini è forte soprattutto la preoccupazione per il deceduto, che può essere espressa anche attraverso il gioco e e il disegno e può riguardare anche la possibile morte di altre persone a lui vicine.

Diagnosi del disturbo da lutto persistente e complicato

Il disturbo da lutto persistente e complicato ha molti punti in comune con il disturbo depressivo e con il disturbo da stress post traumatico ma presenta anche alcune sostanziali differenze che lo caratterizzano.

Tristezza e i sentimenti di colpa, ad esempio, sono presenti in entrambi ma mentre nel disturbo depressivo maggiore sono generalizzati, nel disturbo da lutto si verificano solo in relazione alla figura del defunto, così come la ruminazione sugli errori e sui fallimenti del passato, che benché caratterizzi anche gli stati depressivi, in questo caso ha un focus preciso.

Rispetto al disturbo da stress post traumatico, invece, nonostante entrambi rappresentino una risposta ad un evento inatteso, in questo caso la risposta è provocata da una minaccia all'integrità fisica propria o altrui, mentre nel lutto dalla perdita di una persona cara. Anche le emozioni provate sono diverse, visto che nel post traumatico si tratta di paura e ansia, mentre nel lutto di tristezza e nostalgia.

Fattori di rischio

Il disturbo da lutto persistente e complicato colpirebbe circa tra il 2,4 e il 4,8% della popolazione, con un'incidenza maggiore nelle donne.

Tra i fattori di rischio anche una pregressa diagnosi per disturbi psichici, soprattutto legati all'ansia o all'umore, o l'abuso di alcol o droghe.

Ad allungare i tempi e limitare l'elaborazione del lutto possono essere invece basse capacità di coping e la tendenza a reagire negativamente a imprevisti o situazioni che portino a stress elevato.

Per quanto riguarda invece le condizioni esterne, può rappresentare un fattore di rischio la mancanza di supporto sociale.