Disturbo Bipolare Tipo 2: quali sono cause e sintomi?

Disturbo Bipolare Tipo 2: quali sono cause e sintomi?
Ultima modifica 28.04.2023
INDICE
  1. Cos'è
  2. Cause
  3. Sintomi e Complicanze
  4. Diagnosi
  5. Terapia

Cos'è

Cosa significa Disturbo Bipolare di Tipo 2?

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Il disturbo bipolare di tipo 2, o semplicemente bipolare 2, è un problema di salute mentale, rientrante nello spettro bipolare assieme al disturbo bipolare di tipo 1, alla ciclotimia e al disturbo bipolare indotto da farmaci/sostanze.

In base alla definizione fornita dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5), presenta disturbo bipolare di tipo 2 il soggetto che sperimenta, nell'arco della vita, almeno un episodio di depressione maggiore e almeno un episodio ipomaniacale, ma non ha mai avuto episodi maniacali o episodi misti.

Cos’è il Disturbo Bipolare?

Il disturbo bipolare, o bipolarismo, è un problema di salute mentale, caratterizzato da cambiamenti estremi dell'umore: è caratteristico del paziente bipolare, infatti, alternare episodi maniacali o ipomaniacali, in cui l'umore è anormalmente elevato, a momenti di depressione, in cui l'umore è basso.

L'ultima edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5) riconosce l'esistenza di almeno quattro forme di disturbo bipolare: 

  • Disturbo bipolare di tipo 1;
  • Disturbo bipolare di tipo 2;
  • Disturbo ciclotimico (o ciclotimia);
  • Disturbo bipolare indotto da farmaci/sostanze.

Il soggetto bipolare potrebbe manifestare gli sbalzi d'umore da una a più volte nel corso della vita; non conta tanto il numero di episodi, quanto il cambiamento del tono dell'umore, da basso a elevato o viceversa, o da normale a improvvisamente euforico.

Per approfondire: Disturbo Bipolare: cosa lo scatena e quali sono i sintomi?

Cause

Cosa scatena il Disturbo Bipolare Tipo 2?

Attualmente, non è ancora nota la causa precisa del disturbo bipolare di tipo 2.

È parere degli esperti, tuttavia, che questa condizione mentale abbia un'origine multifattoriale, ossia dipenda da più fattori; in particolare, sembrano essere implicati:

  • Fattori genetici;
  • Fattori ambientali;
  • Fattori biochimici.

Fattori Genetici

All'origine di un disturbo bipolare di tipo 2 potrebbe esserci una componente genetico-ereditaria.
Questa teoria nasce dall'osservazione della condizione in un numero statisticamente rilevante di persone con una storia familiare di bipolarismo (di tipo 1, di tipo 2 e ciclotimico), dove per storia familiare si intende parenti prossimi, come fratelli o genitori, affetti dal disturbo mentale in oggetto.
Secondo gli esperti, i geni implicati nella comparsa del disturbo bipolare di tipo 2 sarebbero più d'uno; inoltre, ritengono molto probabile che la sola predisposizione genetica non sia sufficiente: servirebbero, infatti, determinati fattori ambientali, che avrebbero un ruolo di innesco.

Fattori Biochimici

Da alcuni studi sulle persone con disturbo bipolare di tipo 2 è emerso che nel tessuto cerebrale erano presenti livelli alterati di neurotrasmettitori (in particolare si segnalano dopamina, noradrenalina e serotonina); ciò ha indotto gli esperti a ritenere possibile che il bipolarismo tipo 2 dipenda, per esempio, da un eccesso di noradrenalina o da una carenza.

Fattori Ambientali

Premessa: un fattore ambientale è una qualsiasi circostanza, evento o abitudine che può condizionare la vita di un individuo, in una certa misura.

Medici ed esperti in materia di disturbi dell'umore hanno osservato che il passato dei pazienti bipolari presenta, spesso, esperienze traumatiche (sia dal punto di vista emotivo che fisico) o lunghi periodi di stress.
Da ciò, hanno ipotizzato che il bipolarismo di tipo 2 possa essere in qualche modo vincolato a vicende del passato, vissute in maniera particolarmente intensa e sconvolgente.
Come detto in precedenza, i fattori ambientali sembrerebbero gli inneschi della sintomatologia in tutte quelle persone con una predisposizione genetica o biochimica.

Esempio di esperienze che possono causare stress emotivo e fisico:

  • Morte di una persona cara;
  • Malattia fisica di una certa gravità;
  • Abuso emotivo o sessuale;
  • Violenza fisica;
  • Interruzione di una relazione;
  • Problemi economici;
  • Problemi in ambito lavorativo.

Sintomi e Complicanze

Sintomi Episodi Ipomaniacali

Sintomi tipici di episodio ipomaniacale sono:

  • Sensazione esagerata di felicità e benessere (euforia);
  • Ottimismo anomalo;
  • Estrema autostima;
  • Estrema loquacità (parla più del normale);
  • Scarsa capacità di giudizio, che può portare il paziente addirittura a compiere gesti pericolosi o scelte rischiose per la propria incolumità;
  • Rapidità di pensiero;
  • Comportamenti agitati o irritabili;
  • Tendenza all'attività fisica smodata;
  • Insolita e inspiegabile volontà di raggiungere determinati risultati;
  • Scarsa necessità di dormire;
  • Tendenza alla distrazione;
  • Incapacità a concentrarsi a dovere.

Queste manifestazioni sono le stesse dell'episodio maniacale, me meno intense, tant'è che in alcuni casi potrebbero passare inosservate, come fossero una peculiarità del carattere della persona.

Sintomi Episodi Depressione

Il soggetto con disturbo bipolare di tipo 2 potrebbe soffrire anche di depressione maggiore; questa condizione può influenzare le vita delle persone sotto numerosi aspetti: sociale, sentimentale, lavorativo e scolastico (se il paziente è giovane).

Nel paziente bipolare 2, le manifestazioni possibili della depressione sono:

  • Tristezza, mancanza di speranza e senso di vuoto;
  • Pianto;
  • Irritabilità (soprattutto nei più giovani);
  • Perdita di interesse per tutte quelle attività, che di solito rappresentano un divertimento o un passatempo apprezzato;
  • Variazioni di peso;
  • Disturbi del sonno notturno (es: insonnia o sonnolenza eccessiva);
  • Letargia;
  • Senso di inutilità o senso di colpa;
  • Irrequietezza;
  • Senso di affaticamento e mancanza di energie;
  • Lentezza nel fare le cose;
  • Sentirsi inutili e avere sensi di colpi senza motivo;
  • Problemi di concentrazione;
  • Pensieri suicidi.
Per approfondire: Sintomi Disturbo Bipolare

Complicanze del Disturbo Bipolare Tipo 2

In assenza di un'adeguata terapia, il paziente con disturbo bipolare di tipo 2 è a rischio di:

  • Dipendenze, di solito da alcol e/o droghe;
  • Tendenze suicide;
  • Isolamento e rottura di ogni tipo di relazione sociale;
  • Problemi con la legge o economici;
  • Problemi in ambito scolastico o lavorativo.

In sintesi, la condizione mentale può compromettere vari ambiti della vita quotidiana.

Disturbi associati al Bipolarismo di Tipo 2

Spesso, i soggetti con disturbo bipolare di tipo 2 soffrono anche di altre condizioni, che possono peggiorare il quadro clinico del bipolarismo e rendere meno efficace la terapia.
Tra queste condizioni, figurano:

Diagnosi

Per una diagnosi corretta di disturbo bipolare tipo 2, sono indispensabili:

  • Raccolta dei sintomi;
  • Esame obiettivo;
  • Esami di laboratorio;
  • Valutazione del profilo psicologico;
  • Consultazione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali(DSM) e confronto della sintomatologia.

Esame obiettivo e test di laboratorio

L'esame obiettivo e i test di laboratorio svelano se la sintomatologia è dovuta a un problema di natura fisica oppure effettivamente al disturbo bipolare tipo 2.
Inoltre, aiutano a stabilire la condizione di salute generale del paziente.

Valutazione psicologica

La valutazione del profilo psicologico spetta a uno psichiatra o a uno psicologo e consiste in una discussione tra paziente e specialista.
Il tema della discussione è tutto ciò che riguarda la sfera emotiva e comportamentale del paziente, i suoi pensieri e le sue sensazioni.
Inoltre, al termine della discussione, è previsto un questionario il cui scopo è investigare, nuovamente, l'emotività, il comportamento, i pensieri e le sensazioni.
Talvolta, lo specialista potrebbe richiedere al paziente di stilare un diario dell'umore (anche noto come grafico dell'umore), in cui registrare i cambiamenti giornalieri degli stati d'animo, la qualità del sonno notturno ecc.

Diagnosi di Disturbo Bipolare Tipo 2 secondo il DSM 5

Innanzitutto, bisogna ripassare come il DSM 5 descrive il bipolarismo di tipo 2:

  • È disturbo bipolare di tipo 2 se l'individuo manifesta, durante la vita, almeno un episodio ipomaniacale e almeno un episodio di depressione maggiore; in genere, c'è un'alternanza.

A questo punto, bisogna definire i criteri con cui il DSM 5 descrive gli episodi ipomaniacali (ipomania) e la depressione maggiore:

  • L'episodio ipomaniacale è tale quando si caratterizza per un tono dell'umore anormalmente elevato e per un'insolita espansività, oppure per un umore estremamente irritabile, oppure ancora per elevati livelli di energia e iperattività, il tutto per una durata di almeno 4 giorni consecutivi.
  • La depressione maggiore è tale quando si contraddistingue per un tono dell'umore basso oppure per una perdita di interesse verso la vita, il tutto per una durata di almeno 2 settimane.
  • Ipomania e depressione non devono essere dovute all'assunzione di farmaci, droghe stupefacenti o altre sostanze.

Infine, occorre segnalare i requisiti sintomatologici e il numero di manifestazioni che il paziente deve sperimentare per poter parlare di ipomania o depressione maggiore:

  • Per la diagnosi di episodio ipomaniacale, è necessario che il paziente esibisca almeno 3 dei 7 seguenti sintomi:
    • Autostima esagerata e mania di grandezza;
    • Diminuzione del bisogno di dormire;
    • Aumento della loquacità;
    • Facilità di distrazione;
    • Rapidità di pensiero;
    • Aumento dell'attività finalizzata o agitazione psicomotoria;
    • Scarsa capacità di giudizio (es: acquisti sfrenati, guida pericolosa ecc.).
  • Per la diagnosi degli episodi di depressione maggiore, è necessario che il paziente sperimenti almeno 5 degli 8 seguenti sintomi:
    • Basso tono dell'umore per gran parte della giornata, quasi ogni giorno;
    • Perdita di interesse e piacere per la maggior parte delle attività;
    • Significativa perdita di peso, oppure aumento o calo dell'appetito;
    • Impegnarsi in movimenti senza scopo, come per esempio camminare per la stanza;
    • Calo di energia e senso di fatica;
    • Sentirsi inutili e avere sensi di colpa;
    • Diminuzione della capacità di pensiero e di concentrazione;
    • Pensieri di morte ricorrenti e/o tendenza suicide.

A Chi spetta la Diagnosi di Disturbo Bipolare Tipo 2?

Di solito, la diagnosi di ciclotimia richiede il coinvolgimento di un team di professionisti, tra cui medici genericipsichiatri e psicologi.

Terapia

Come si cura il Disturbo Bipolare Tipo 2?

Il disturbo bipolare di tipo 2 è una malattia dell'umore che, in genere, persiste per tutta la vita.

Tuttavia, con un trattamento adeguato, è possibile contenerne in parte i sintomi e le possibili complicanze.

La terapia del bipolarismo di tipo 2 si basa sul ricorso a tecniche di psicoterapia, associate alla somministrazione di specifici farmaci per i cambiamenti dell'umore e per la depressione, e alla gestione di eventuali condizioni di dipendenza (da alcol o da droghe).

Disturbo Bipolare di Tipo 2: scopi della terapia

Brevemente, gli obiettivi della terapia prevista in caso di disturbo bipolare tipo 2 sono:

  • Prevenire gli episodi ipomaniacali e quelli depressivi;
  • Ridurre la severità dei sintomi che caratterizzano gli episodi ipomaniacali e quelli depressivi;
  • Insegnare al paziente a riconoscere gli inneschi (anche detti triggers) della sintomatologia, così da prevenire un cambiamento dell'umore (o quanto meno smorzarlo nel palesarsi);
  • Migliorare la qualità di vita del paziente, sotto tutti i punti di vista (sociale, lavorativo, scolastico ecc.);
  • Trattare eventuali dipendenze da sostanze stupefacenti o da alcol.

Psicoterapia per il Disturbo Bipolare Tipo 2

Tra le tecniche di psicoterapia fondamentali per il trattamento del disturbo bipolare di tipo 2, rientrano:

  • Terapia cognitivo-comportamentale. Questa forma di psicoterapia ha lo scopo di insegnare al paziente bipolare 1 come identificare e dominare i comportamenti problematici (in gergo specialistico, i comportamenti "disattivi" o "pensieri distorti"), che caratterizzano gli episodi maniacali ed eventualmente quelli ipomaniacali e depressivi.
    Inoltre, è di enorme aiuto nell'individuazione dei cosiddetti "grilletti", ossia i fattori che scatenano la sintomatologia.
    La terapia cognitivo-comportamentale prevede una parte "in studio", con lo psicoterapeuta, e una parte "a casa", riservata all'esercizio e al miglioramento delle tecniche di dominio.
  • Terapia interpersonale. Questa tecnica di psicoterapia si basa sull'idea che le relazioni interpersonali e con il mondo esterno in generale abbiano un'influenza determinante sulla salute mentale di una persona.
    Secondo chi pratica la terapia interpersonale, il disturbo bipolare tipo 1 trarrebbe origine da situazioni di stress emotivo o fisico, successive a un rapporto problematico con le altre persone, con il lavoro, con la scuola ecc.
    L'obiettivo terapeutico è scoprire quali relazioni interpersonali hanno dato il via allo sviluppo del disturbo dell'umore in questione e, una volta chiarito ciò, trovarvi un possibile rimedio.
  • Terapia interpersonale e dei ritmi sociali. Questa forma di psicoterapia è una variante della precedente terapia interpersonale.
    In aggiunta agli scopi della terapia interpersonale, ha l'obiettivo particolare di stabilizzare e adeguare - in base al disturbo dell'umore in atto – i ritmi biologici e i ritmi sonno-veglia del paziente.
    L'idea di base è che una regolare routine quotidiana sia di enorme giovamento alla salute mentale del soggetto ciclotimico.
  • Terapia focalizzata sulla famiglia. Questo approccio psicoterapeutico assegna alla famiglia e alla comunicazione tra familiari e pazienti un ruolo cardine nella gestione della sintomatologia.

Altre tecniche di Psicoterapia adottate in caso di Disturbo Bipolare Tipo 2

  • Terapia psicodinamica
  • Terapia di gruppo
  • Terapia dialettico-comportamentale

Disturbo Bipolare Tipo 2: i Farmaci

Sono disponibili vari farmaci per la gestione del disturbo bipolare di tipo 2; tra questi, alcuni sono indicati in caso di episodio ipomaniacale e altri in caso di depressione.

Nei dettagli, ecco i medicinali che potrebbero trovare impiego:

  • Stabilizzanti dell'umore, quali il litio carbonato e gli antiepilettici lamotrigina, valproato e carbamazepina.
    Servono a controllare e prevenire gli episodi maniacali, ipomaniacali e depressivi.
  • Antipsicotici, quali per esempio olanzapina, quetiapina, risperidone, clozapina e asenapina.
    Servono generalmente per trattare gli episodi gravi di mania e depressione.
  • Antidepressivi, quali gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori delle monoamino-ossidasi di tipo A (IMAO-A), gli antidepressivi atipici (bupropione) e gli antidepressivi triciclici.
    Non sono farmaci di prima scelta nella gestione del disturbo bipolare; inoltre, generalmente, lo specialista li prescrive in associazione ad antipsicotici o al litio carbonato, per evitare un peggioramento della sintomatologia, anziché un miglioramento.
Per approfondire: Farmaci per il Trattamento del Disturbo Bipolare

Consigli e altri Rimedi contro il Disturbo Bipolare Tipo 2

Per favorire l'efficacia delle terapie farmacologiche per il disturbo bipolare tipo 2, gli esperti consigliano caldamente di:

  • Sottoporsi alle cure previste, senza saltare alcuna seduta di psicoterapia o le somministrazioni farmacologiche. Seguire scrupolosamente l'iter terapeutico è fondamentale per evitare ricadute frequenti; inoltre, indica che il paziente ha consapevolezza della propria condizione e della necessità di doversi curare.
  • Evitare di berealcolici e far uso di sostanze stupefacenti. L'alcol e le droghe inducono sbalzi d'umore e questo può peggiorare le oscillazioni emotive del bipolare.
  • Consultare il medico prima di prendere un qualsiasi medicinale. Alcuni farmaci potrebbero interferire con i farmaci assunti per controllare il disturbo bipolare.
  • Tenere un diarioin cui registrare l'umore giornaliero, gli eventi che hanno indotto un'oscillazione emotiva ecc.
    Tutto ciò è di notevole aiuto soprattutto per lo psicoterapeuta, nel momento in cui si appresta a impostare le sedute psicoterapeutiche future.
  • Fare regolarmente attività fisica. L'esercizio fisico ha effetti benefici sull'umore, in quanto induce il rilascio di endorfine, ossia sostanze chimiche legate a un particolare senso di benessere e appagamento.
  • Dormire il giusto numero di ore ed evitare di "fare tardi" alla sera. Il regolare sonno notturno contribuisce a rendere più stabile l'umore della persona con disturbo bipolare.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza