Generalità
Il distacco del vitreo è una condizione in cui l'umor vitreo - cioè la sostanza gelatinosa contenuta nella camera vitrea dell'occhio - tende a staccarsi dalla retina, alla quale aderisce, ritirandosi verso il centro del bulbo oculare.
La sua insorgenza è spesso il risultato del processo d'invecchiamento a cui tutti gli essere umani sono sottoposti.
Per l'alta diffusione che lo caratterizza (N.B: sembra interessi il 75% della popolazione sopra i 65 anni), il distacco del vitreo non è considerato una vera e propria condizione morbosa.
Tuttavia, in presenza di sintomi a esso riconducibili è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico, perché (anche se di rado) da un distacco del vitreo potrebbe conseguire un foro maculare o un distacco di retina.
I sintomi caratteristici sono tre: visione di "corpi mobili" o miodesopsie, fotopsia e visione sfocata.
Breve ripasso dell'anatomia dell'occhio
Nell'occhio (o bulbo oculare), situato nella cavità orbitaria, si possono individuare tre porzioni concentriche, che, dall'esterno verso l'interno, sono:
- La tonaca esterna. Zona in cui risiedono cornea e sclera, funge da attacco per i cosiddetti muscoli estrinsechi del bulbo oculare.
Possiede una natura fibrosa.
- La tonaca media (o uvea). Si tratta di una membrana di tessuto connettivo, ricca di vasi sanguigni e pigmento.
Interposta tra sclera e retina, si occupa di fornire nutrimento proprio alla retina, o meglio agli strati di retina con cui entra in contatto.
Comprende iride, corpo ciliare e coroide.
- La tonaca interna. È costituita dalla retina; quest'ultima è una pellicola trasparente, formata da dieci strati di cellule nervose (o neuroni) e con il compito di convertire la luce in un segnale di natura elettrica decifrabile dal cervello.
Le principali cellule nervose della retina, che si occupano della funzione visiva, sono i coni e i bastoncelli. Coni e bastoncelli sono detti, in generale, fotorecettori.
Cos'è il distacco del vitreo?
Il distacco del vitreo, o distacco posteriore del vitreo, è una condizione in cui l'umor vitreo tende e ritirarsi dalla sua posizione canonica, perdendo la normale e perfetta aderenza alla retina.
Contenuto in uno spazio noto come camera vitrea, l'umor vitreo (o corpo vitreo) è la sostanza gelatinosa che funge da supporto per il cristallino, nella parte anteriore del bulbo oculare, e per la retina, nella parte posteriore dell'occhio.
Trasparente e dal volume costante, il corpo vitreo è costituito per il 98-99% da acqua e per il restante 1-2% da acido ialuronico, sali, zuccheri e proteine di tipo collagene (vitrosina, opticina, collagene di tipo II ecc).
Proprio queste proteine di tipo collagene si occupano dell'aderenza tra umor vitreo e retina. Grazie alle loro caratteristiche, infatti, sono delle vere e proprie fibre di congiunzione, che mantengono "attaccati" i due elementi.
Il corpo vitreo è privo di vasi sanguigni ed è attraversato dal canale ialoideo, il quale va dalla papilla ottica (ovvero l'emergenza del nervo ottico all'interno del bulbo oculare) fino alla fossa ialoidea (cioè la parte posteriore del cristallino).
È grazie alla composizione sopraccitata dell'umor vitreo che il bulbo oculare mantiene la sua forma sferica.
Cause
La principale causa o, se si preferisce, il più importante fattore di rischio per il distacco del vitreo è l'invecchiamento.
Infatti, con l'avanzare dell'età, l'umor vitreo tende a perdere parte dell'acido ialuronico e, dopo questa modificazione, a farsi progressivamente più acquoso.
Quindi, venendo meno la sua consueta consistenza gelatinosa, si ritira dalla retina e si sposta verso il centro dell'occhio. In altre parole, perde la sua stretta aderenza alla tonaca interna (che si ricorderà essere costituita dalla retina).
Essendo una condizione fortemente legata all'età avanzata (N.B: generalmente colpisce gli individui sopra i 65 anni), gli oftalmologi non considerano il distacco del vitreo una condizione morbosa; piuttosto, sono più inclini a ritenerlo una modificazione naturale a cui, prima o poi, molti esseri umani sono soggetti senza altri particolari motivi.
ALTRI FATTORI DI RISCHIO
Oltre all'età avanzata, possono favorire il distacco del vitreo anche altri fattori, come:
- Una forte miopia
- Un'uveite. Per uveite, s'intende un processo infiammatorio a carico dell'uvea, ovvero la tonaca media interposta tra sclera e retina.
- Essere stati sottoposti a un trattamento laser intraoculare
- Un precedente intervento di microchirurgia intraoculare
- Un precedente trauma oculare
Diversamente da quando è successivo all'invecchiamento, in questi frangenti il distacco posteriore del vitreo è considerato una condizione morbosa o, meglio, una complicanza.
EPIDEMIOLOGIA
Secondo alcune attendibili ricerche, il distacco del vitreo interesserebbe circa il 75% della popolazione sopra i 65 anni; a dimostrazione di quanto detto, rappresenta quindi una conseguenza quasi naturale dell'invecchiamento.
Altre ricerche, poi, hanno dimostrato che è discretamente comune anche tra i soggetti di 40-50 anni.
Sintomi e Complicanze
Il distacco del vitreo è una condizione più spesso asintomatica che sintomatica; in altre parole, generalmente non determina alcun disturbo visivo.
Nei rari casi in cui è sintomatica, le manifestazioni tipiche sono:
- Visione caratterizzata dalla presenza dei cosiddetti "corpi mobili" (o miodesopsie). Alcuni pazienti descrivono i "corpi mobili" come mosche volanti, altri come punti in movimento e altri ancora come fili simili a ragnatele.
Le dimensioni e il numero di queste anomalie visive sono estremamente variabili: ci sono persone che ne vedono di piccole e altre di grandi; così come c'è chi ne vede poche e chi ne vede molte.
Non è affatto raro che una stessa persona affermi di vedere "corpi mobili" che, nel tempo, variano sotto il profilo sia della grandezza che del numero. - Visione di lampi, cerchi e/o linee di luce improvvisa. Questo disturbo prende il nome di fotopsia.
- Visione sfocata.
Alcuni individui con distacco del vitreo lamentano tutti e tre i sopraccitati sintomi; altri, invece, ne avvertono solo uno o due. Pertanto, la sintomatologia è estremamente diversa da soggetto a soggetto.
Nota importante. Il distacco del vitreo non causa alcuna perdita della vista e non è doloroso, quindi le persone con la forma asintomatica possono ignorare completamente di esserne affette.
IL DISTACCO DEL VITREO RICORDA IL DISTACCO DELLA RETINA
I sintomi caratteristici del distacco del vitreo ricordano molto quelli del distacco della retina, una grave condizione morbosa dell'occhio che può determinare un marcato calo della vista se non addirittura cecità.
Pertanto, in presenza di una visione di "corpi mobili", fotopsia e/o visione sfocata, il consiglio degli esperti è di rivolgersi immediatamente a un medico specializzato in malattie oculari - ovvero un oftalmologo - per accertare la precisa causa dei sintomi in atto.
COMPLICAZIONI
In una piccola percentuale di casi, il distacco del vitreo può essere motivo di lesioni ai danni della retina. Nella fattispecie, può determinare condizioni morbose quali il foro maculare, la rottura della retina e/o il distacco della retina.
Il foro maculare è una condizione in cui sulla macula - ovvero la zona centrale della retina deputata alla visione centrale - si forma un'apertura che interrompe la normale continuità retinica.
La rottura della retina si ha quando una parte della retina subisce un danneggiamento più o meno esteso. Secondo alcune statistiche, il 10% dei distacchi del vitreo sfocia in una rottura della retina.
Infine, il distacco della retina si ha quando la retina si stacca dai suoi tessuti di sostegno, ai quali, in situazioni normali, aderisce perfettamente.
Rottura e distacco della retina sono due circostanze legate l'una all'altra, in quanto la prima è molto spesso precorritrice della seconda. A tal proposito, studi statistici hanno dimostrato che circa il 40% delle rotture gravi della retina degenera in un distacco della retina.
Approfondimento: perché il distacco del vitreo può danneggiare la retina?
Come anticipato, umor vitreo e retina sono uniti tra loro da proteine di tipo collagene.
Questa unione fa sì che il corpo vitro, nel momento in cui si ritira verso il centro del bulbo oculare, trascini con sé ciò al quale è legato, cioè la retina.
Se è particolarmente violento, il trascinamento può essere causa di strappi o alterazioni della retina o di aperture in corrispondenza della macula.
SINTOMATOLOGIA TEMPORANEA O DURATURA NEL TEMPO?
I sintomi del distacco del vitreo hanno quasi sempre una durata temporanea. Infatti, in genere durano circa 6 mesi, anche se in alcuni frangenti possono svanire già dopo una settimana o durare più di un anno.
Il protrarsi più o meno esteso della sintomatologia non è collegato alla gravità del distacco. In altre parole, se i disturbi durano un anno non significa che il rischio di complicazioni sia più elevato; viceversa, se durano un settimana non vuol dire che sia meno probabile il distacco della retina.
Nel prossimo sottocapitolo, verrà spiegato per quale motivo i sintomi hanno la tendenza a scomparire col tempo.
COME SI SPIEGANO LA FOTOPSIA E I "CORPI MOBILI"?
La fotopsia si manifesta quando il corpo vitreo, ritirandosi dalla sua sede naturale, "strattona" la retina. Infatti, ogni tirata ai danni della pellicola retinica genera un segnale elettrico che la stessa retina invia al cervello. In questa sede, tale segnale viene interpretato come un lampo, un cerchio o una linea di luce splendente.
Nel momento in cui il corpo vitreo non "strattona" più la retina, ecco che la fotopsia si esaurisce spontaneamente.
I "corpi mobili" compaiono dopo che il corpo vitreo è diventato più acquoso. Infatti, in tali condizioni, svariati gruppi di cellule cominciano a circolare liberamente all'interno della camera vitrea, creando una sorta di ostacolo alla luce che penetra nell'occhio ed è destinata alla retina.
Nel momento in cui la luce solare colpisce le cellule anziché la retina, sulla retina stessa si formano delle ombre, le quali vengono percepite dal nostro cervello come punti in movimento, ragnatele o "mosche volanti".
I "corpi mobili" prima o poi scompaiono per almeno due motivi:
- Perché i gruppi di cellule svaniscono (N.B: possono formarsene altri e il problema, in questi frangenti, può ripresentarsi).
- Perché il cervello "si abitua" e ne ignora la presenza. Ciò potrebbe richiedere anche diversi mesi.
DISTACCO DEL VITREO È MONO O BILATERALE?
Il distacco del vitreo può essere sia monolaterale - cioè a carico di un occhio soltanto - o bilaterale, ovvero a carico di entrambi gli occhi.
In genere, quando è dovuto all'invecchiamento, è una condizione bilaterale, che colpisce i bulbi oculari in tempi diversi.
Diagnosi
Gli oftalmologi stabiliscono la diagnosi di distacco del vitreo tramite un accurato esame del fondo oculare.
Questa valutazione si basa sull'utilizzo di uno strumento particolare - la cosiddetta lampada a fessura - che permette di visionare le strutture interne del bulbo oculare, dall'umor vitreo alla retina.
Per ottenere il maggior numero di indicazioni, viene solitamente usato un collirio che dilati la pupilla. Questo preparato agisce nel giro di 30 minuti e termina i suoi effetti dopo 6 ore. In questo lasso di tempo, è vivamente sconsigliato mettersi alla guida di un veicolo, per l'incolumità del paziente e degli altri utenti della strada.
Dal punto di vista strumentale, la lampada a fessura - davanti alla quale l'individuo sotto esame deve porsi - è una sorta di microscopio che emana un fascio di luce potente ma del tutto innocuo per la salute dell'occhio.
L'esame del fondo oculare consente ai medici di individuare anche eventuali patologie della retina, come il foro maculare o il distacco retinico.
Trattamento
Attualmente, non esiste alcun trattamento specifico per il distacco del vitreo.
Inoltre, numerose prove sperimentali hanno rivelato che, per quanto riguarda l'aspetto sintomatologico, sono del tutto inutili gli esercizi per gli occhi, alcune particolari diete (ritenute un tempo efficaci) e l'assunzione quotidiana di determinate vitamine.
Quindi, nella maggior parte dei casi, l'unica soluzione è attendere la scomparsa spontanea dei sintomi, evento quest'ultimo che - come si è visto - avviene in genere nell'arco di 6 mesi.
LASER E VITRECTOMIA
In passato, gli oftalmologi hanno discusso molto sull'efficacia del trattamento laser e della vitrectomia per le miodesopsie persistenti.
Dopo diverse prove sperimentali e l'analisi di numerosi casi clinici, hanno osservato che:
- La terapia laser è efficace solo in un terzo dei casi di distacco del vitreo e il rischio complicazioni è superiore ai benefici legati al trattamento.
- La vitrectomia presenta un rapporto benefici/rischi sbilanciato verso i secondi, pertanto non vale la pena attuarla.
Che cos'è la vitrectomia?
La vitrectomia è la procedura chirurgica di rimozione totale o parziale del corpo vitreo, realizzata allo scopo di curare una patologia della retina e/o della macula, un'emorragia vitreale, un trauma oculare ecc.
Richiede l'anestesia locale o generale e può comportare svariate complicazioni, tra cui: cataratta, distacco della retina, infezioni o innalzamento della pressione oculare.
Per conoscere nei dettagli che cosa comporta l'intera procedura di vitrectomia, si consiglia di consultare l'articolo presente a questa pagina.
TRATTAMENTI IN CASO DI COMPLICAZIONI
Se il distacco del vitreo porta all'insorgenza di un foro maculare o una lesione della retina (sia che si tratti di una rottura o un distacco retinico), bisogna intervenire nel più breve tempo possibile.
Infatti, il mancato trattamento di tali condizioni può comportare una grave perdita della vista e, in alcuni casi, anche cecità.
- In caso di foro maculare, le terapia previste sono due: la vitrectomia, che è indicata per tutti i casi di foro maculare, e l'iniezione di ocriplasmina, che è adatta soltanto ad alcuni casi particolari di foro maculare.
- In presenza di rotture retiniche, il trattamento più praticato è la chirurgia laser.
- Per il distacco della retina, il metodo di cura adottato dipende dalla gravità della situazione.
In caso di distacchi di lieve entità, possono essere sufficienti la chirurgia laser, la criopessia e la pneumoretinopessia; in casi di distacchi gravi, invece, bisogna ricorrere all'applicazione di una cosiddetta fibbia sclerale o alla vitrectomia.
ATTIVITà NEL TEMPO LIBERO
La maggior parte dei pazienti con un distacco del vitreo può continuare a svolgere, nel proprio tempo libero, le stesse attività (lavorative, sportive ecc) che praticava prima dei problemi di vista.
Infatti, i numerosi studi scientifici condotti a riguardo non hanno riportato alcuna particolare controindicazione nell'eseguire un certo lavoro o un determinato sport.
Prognosi
Salvo non comporti lesioni ai danni di retina e/o macula, il distacco del vitreo è una condizione dalla prognosi non negativa.