Disidrosi a mani e piedi: cause, cura e altri rimedi

Disidrosi a mani e piedi: cause, cura e altri rimedi
Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Cura e Rimedi
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

La disidrosi, nota anche come eczema disidrotico o pompholix, è una dermatite, che causa caratteristiche vesciche a livello di mani e piedi.

Ancora oggi, non si conoscono le sue precise cause; diverse evidenze, tuttavia, suggeriscono un'associazione con elevati livelli di stress e condizioni quali la dermatite atopica e la dermatite allergica da contatto.

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2022/07/28/disidrosi-orig.jpeg Shutterstock

In genere, i segni distintivi di questa patologia -  le vesciche - permangono 3-4 settimane; in quest'arco di tempo, si seccano e "vengono via", lasciando la pelle sottostante arrossata ed estremamente sensibile.

Trattandosi di una malattia cronica, però, la sintomatologia tende a ripresentarsi, magari in un momento di particolare stress.

La gestione dell'eczema disidrotico varia in funzione della gravità del disturbo: in presenza di forme lievi di disidrosi può bastare una serie di rimedi casalinghi; in presenza di forme più fastidiose, invece, serve in molti casi una terapia farmacologica (corticosteroidi o, in alternativa, terapia fotodinamica o immunosoppressori).

Cos'è

Cosa si intende per Disidrosi Mani e Piedi?

La disidrosi è una malattia infiammatoria della pelle caratterizzata dalla comparsa di piccole vesciche sul palmo delle mani, ai lati delle dita e, talvolta, sulla pianta dei piedi.

Nota anche con i nomi alternativi di eczema disidrotico, eczema palmoplantare e pompholix, la disidrosi può essere un fenomeno acuto, che insorge in modo improvviso e sporadico, oppure cronico, che ricorre periodicamente, magari in particolari stagioni dell'anno o dopo il contatto con certe sostanze.

Senza dubbio, è maggiormente conosciuta come un disturbo cronico, ricorrente.

Dermatite o Eczema?

I termini "eczema" e "dermatite" sono sinonimi e possono usarsi indistintamente, in quanto entrambi vogliono dire "infiammazione della pelle".

Altri Tipi di Eczema

La disidrosi è soltanto uno dei vari di tipi di eczema esistenti; altri molto comuni e noti sono:

  • L'eczema atopico, noto anche come dermatite atopica. È un'infiammazione cutanea alla cui origine ci sono sia una componente genetica, sia una componente ambientale. Colpisce maggiormente i neonati ed è spesso associata ad asma e febbre da fieno.
  • L'eczema da contatto, detto più comunemente dermatite da contatto. Lo stato infiammatorio cutaneo insorge dopo il contatto con determinate sostanze, che l'organismo ritiene pericolose, anche se non lo sono. È, di fatto, una reazione allergica.
  • L'eczema varicoso. È un'infiammazione della pelle che ha luogo nelle gambe di coloro che soffrono di vene varicose.
  • L'eczema xerotico, conosciuto anche come eczema asteatosico o xerosi. È all'origine di un indurimento e di una secchezza eccessiva della pelle, la quale diventa estremamente arida e disidratata. È tipico dell'età avanzata.
  • L'eczema nummulare, chiamato anche eczema discoide. È una dermatite che provoca delle macchie ovali o circolari rosso-brunastre a livello di: avambracci, mani, piedi, tronco (torace, pancia e schiena) e gambe.

Epidemiologia

L'esatta incidenza della disidrosi è ignota, questo a causa di una sottodiagnosi della malattia dovuta alla sua frequente associazione con altre patologie della pelle.

Varie studi epidemiologici suggeriscono che caratterizzi il 5-20% di tutti i casi di eczema alle mani, dato questo, tra l'altro, che colloca l'eczema disidrotico al terzo posto nella classifica delle più comuni forme di dermatite alle mani.

Secondo alcune evidenze, la disidrosi sembrerebbe avere un andamento stagionale (in quanto è più frequente nel periodo a cavallo tra primavera ed estate); inoltre, sarebbe maggiormente diffusa nelle zone con clima caldo.

Per quanto concerne la domanda "c'è un sesso più colpito di un altro?", i dati a riguardo sono vari: secondo alcuni autori, il rapporto sarebbe di 1:1; secondo altri, di 2:1 a favore delle donne.

Infine, l'età dei pazienti: la malattia può osservarsi in una larga fascia di popolazione, a dai 4 a oltre i 70 anni; il picco di incidenza, tuttavia, coinvolge persone di età compresa tra i 20 e i 40 anni.

Cause

A cosa è dovuta la Disidrosi?

Le cause precise di disidrosi sono sconosciute.

Di solito, la malattia è associata alla dermatite atopica (eczema atopico) oppure ad una reazione allergica, come la febbre da fieno.

In alcuni casi, la comparsa delle vesciche è legata ai raffreddori allergici (rinite allergica), tipici della stagione primaverile/estiva.

Vari fattori sembrerebbero favorire l'insorgenza di disidrosi; tra questi, si segnalano:

  • Stress;
  • Clima caldo umido;
  • Esposizione a determinati metalli;
  • Contatto con certe sostane irritanti;
  • Presenza di eczema atopico;
  • Storia familiare di disidrosi.

Stress

Studi hanno osservato che le persone con eczema disidrotico ricorrente/cronico sono più soggette a nuovi episodi di disidrosi nei momenti di maggiore stress.

Clima

Il clima caldo umido sembra essere connessi allo sviluppo di disidrosi.

Ma non è tutto; pare anche che i cambi di stagione abbiano una certa influenza sugli attacchi della malattia.

Esposizione a determinati metalli

In base ad alcune prove di laboratorio, l'esposizione a cromo, cobalto e nichel favorirebbe l'insorgenza dell'eczema disidrotico.

Contatto con certe sostanze irritanti

Alcuni individui hanno una pelle estremamente sensibile, che, a contatto con certe sostanze irritanti, sviluppa le classiche vesciche della disidrosi.

Questo e il precedente fattore favorente pongono la disidrosi in associazione a un'altra dermatite molto diffusa: la dermatite da contatto, in particolare la variante allergica (vari studi hanno dimostrato la presenza di disidrosi in soggetti che sviluppano una reazione allergica da contatto).

Presenza di eczema atopico

Evidenze suggeriscono che esista una correlazione tra disidrosi e presenza di eczema atopico; secondo alcune fonti, il 50% dei pazienti con eczema disidrotico soffre anche di dermatite atopica.

Storia familiare di disidrosi

Chi ha un familiare stretto (genitore o fratello) affetto da disidrosi ha maggiori probabilità di sviluppare il medesimo disturbo.

La Disidrosi è Contagiosa?

No, la disidrosi non è una malattia contagiosa; quindi, una persona che tocca la mano di un paziente non sviluppa il disturbo.

Sintomi e Complicazioni

La disidrosi è caratterizzata dalla formazione di piccole vesciche o bollicine sul palmo delle mani, ai lati delle dita e, talvolta, sulla pianta dei piedi.

In medicina, la comparsa di tali vesciche è detta esantema vescicolare.

Per approfondire: Sintomi Disidrosi

Come si manifesta la Disidrosi?

https://www.my-personaltrainer.it/imgs/2022/08/02/disidrosi-sintomi-orig.jpeg Shutterstock

Le piccole vesciche (1-2 mm di diametro) dell'eczema disidrotico sono piene di liquido e a stretto contatto tra loro; in alcuni individui, sono così vicine le une alle altre, che sembrano formare un'unica grande vescica.

Possono provocare prurito e/o dolore e impiegano circa 3-4 settimane per seccarsi spontaneamente.

Dopo che si sono seccate e sfaldate dalla zona di formazione, la pelle sottostante rimane arrossata e diventa, per qualche giorno, più sensibile del normale.

Le sedi di comparsa dell'esantema vescicolare sono: il centro del palmo di entrambe le mani, i fianchi delle dita e la pianta di entrambi i piedi.
Mani e dita sono interessati nella maggior parte dei pazienti; i piedi, invece, sono affetti solo in alcuni individui.

Disidrosi: quando contattare il medico?

Le persone con disidrosi dovrebbero contattare il proprio medico (o il dermatologo di riferimento) nel caso in cui l'esantema faticasse a guarire in modo spontaneo o qualora comparissero segni di infezione.

Complicanze

Specie quando è molto intenso e persistente, il prurito può indurre il paziente a grattarsi in modo esagerato fino a ledere la cute e favorire l'insorgenza di infezioni batteriche.
L'eventuale comparsa di un'infezione rappresenta una complicanza da non sottovalutare.

Altra problematica da non trascurare è il dolore: quando questo è forte, la persona potrebbe avere difficoltà a muovere liberamente le mani e impugnare gli oggetti, complicando di fatto le normali attività giornaliere.

Diagnosi

Come riconoscere la Disidrosi?

La diagnosi di disidrosi si basa esclusivamente sull'esame obiettivo e sull'anamnesi, poiché non esistono test o altre esami specifici per l'individuazione della malattia (test di laboratorio sul contenuto delle vescicole o sul sangue del paziente non presentano alcun elemento/valore anomalo).

Se il medico ricorre a qualche esame di laboratorio particolare lo fa a scopo del tutto precauzionale, per assicurarsi che l'esantema non sia stato provocato da altre malattie cutanee dai sintomi simili all'eczema disidrotico (diagnosi differenziale).

Diagnosi Differenziale e Disidrosi

Se il medico teme che le vesciche sui piedi siano dovute a dei funghi (nella fattispecie i funghi del piede d'atleta), può prelevare un piccolo campione di cellule cutanee e farle analizzare in laboratorio. Se invece ha il dubbio che l'esantema sia l'esito di una reazione allergica non legata alla disidrosi, sottopone il paziente a diverse prove allergiche.

Cosa fare in caso di Infezione della Pelle?

Se, grattandosi, il paziente si ferisce, le lesioni cutanee possono infettarsi e, in casi sfortunati, avere gravi conseguenze.

Qualora il medico temesse un'infezione in corso, può far svolgere un esame colturale su un tampone cutaneo (o tampone di pelle), opportunamente prelevato dalla zona interessata; un esame colturale che risultasse positivo (confermando la presenza di batteri nelle lesioni della cute) imporrebbe la pianificazione di una terapia antibiotica.

Cura e Rimedi

Sebbene sia quasi sempre cronica, la disidrosi tende anche a essere una malattia autolimitante, ossia che i suoi episodi si risolvono spontaneamente nel giro di qualche tempo (nell'ordine di alcune settimane).

Ciò non toglie, tuttavia, che sia fastidiosa e che possa richiedere una terapia sintomatica più o meno complessa.

In caso di sintomi lievi, potrebbero bastare alcuni rimedi casalinghi, di facile attuazione, e alcune accortezze.

Se i sintomi sono più importanti, invece, è molto probabile che il medico curante prescriva una vera e propria terapia, di tipo farmacologico: i corticosteroidi (topici od orali) sono i più utilizzati; se questi però non funzionano o sono controindicati, esiste la possibilità di virare sulla cosiddetta terapia fotodinamica e sugli immunosoppressori

A ogni modo, come si può notare, la gestione della disidrosi varia in funzione della sintomatologia.

Disidrosi: i Rimedi Naturali

In caso di disidrosi lieve, può lenire la sintomatologia (in attesa della risoluzione spontanea dei sintomi):

  • Lavarsi le mani con acqua tiepida, anziché calda, e con un saponi delicati;
  • Fare impacchi freddo-umidi a mani e piedi;
  • Immergere mani e piedi in acqua fredda;
  • Applicare una crema idratante più volte al giorno (una delle più usate è quella a base di amamelide; a ogni modo, tuttavia, per il prodotto più indicato, si consiglia di consultare il proprio farmacista di fiducia);
  • Aver cura di asciugare bene mani e piedi dopo il bagno o attività come il nuoto ecc.;
  • Evitare di scoppiare le vesciche;
  • Se necessario, coprire con un bendaggio sterile le aree interessate dall'eczema e cambiarlo almeno una volta al giorno;
  • Evitare di indossare guanti realizzati in materiale non traspirante; prediligere calzini di cotone; indossare scarpe comode e realizzate in materiale traspirante e farne uso solo quando strettamente necessario.

Farmaci per la Disidrosi

Corticosteroidi a uso topico

Cosa sono i corticosteroidi? I corticosteroidi sono dei potenti farmaci antinfiammatori, appartenenti alla famiglia degli steroidi (gli steroidi sono degli ormoni presenti anche naturalmente nell'organismo umano).

Tipi di corticosteroidi a uso topico (per uso topico o locale s'intende che il preparato viene applicato direttamente sulla zona interessata). Esistono corticosteroidi di potenza variabile; inoltre, a seconda dell'area interessata e della gravità della disidrosi, è possibile applicarli sotto forma di unguenti o creme. Per esempio, gli unguenti sono indicati per gli eczemi disidrotici molto gravi, caratterizzati da un gran numero di vesciche; le creme, invece, sono adatte per gli eczemi disidrotici moderati, contraddistinti da un numero contenuto di vesciche.

Come si applicano i corticosteroidi? Prima di utilizzare qualsiasi farmaco corticosteroide, bisogna rivolgersi al proprio medico, per essere informati sulle modalità di somministrazione. In generale, questi medicinali non vanno applicati più di due volte al giorno e per più di 3-4 settimane. Si consiglia, prima dell'applicazione sulla zona interessata, di ammorbidire la pelle con un emolliente, in modo tale da favorire l'assorbimento del preparato corticosteroide.

Effetti collaterali. Alla prima somministrazione, il paziente può avvertire un leggero fastidio, al quale, tuttavia, si abitua in breve tempo. I principali effetti collaterali sono: teleangectasie e assottigliamento della cute. La loro comparsa è dovuta, di solito, a un uso prolungato del corticosteroide.

Corticosteroidi per via orale

I corticosteroidi orali differiscono dai corticosteroidi a uso topico solo per la via di somministrazione, che è per bocca, e per il tipo di effetti collaterali.

Il corticosteroide orale più utilizzato è il prednisone.

Principali effetti collaterali dei corticosteroidi orali:

Terapia fotodinamica

La terapia fotodinamica prevede l'utilizzo di un farmaco fotosensibilizzante, a uso topico, e di una fonte di radiazioni luminose.

Il farmaco fotosensibilizzante è una sorta di crema, che, applicata sull'area colpita dall'esantema vescicolare, rende quest'ultima più suscettibile alla luce; la fonte luminosa, invece, emette i raggi ultravioletti necessari a distruggere le cellule cutanee anomale, divenute iper-fotosensibili dopo l'applicazione del farmaco.

La terapia fotodinamica è poco invasiva, ma non si conoscono i suoi effetti a lungo termine; pertanto, viene messa in pratica solo se i corticosteroidi non sono stati efficaci (o se è necessario sospendere la terapia farmacologica).

Farmaci immunosoppressori

I farmaci immunosoppressori riducono l'infiammazione, agendo contro il sistema immunitario del paziente (N.B: il sistema immunitario è la barriera difensiva contro le minacce provenienti dall'ambiente esterno, come i virus e i batteri).

In caso di disidrosi, trovano impiego per limitare il dosaggio dei corticosteroidi o quando questi ultimi risultano controindicati.

I medicinali utilizzati in questi frangenti sono il tacrolimus e il pimecrolimus, i quali sono indicati anche nel trattamento dell'eczema atopico.

Attenzione

L'assunzione di immunosoppressori rende più fragile l'organismo, esponendolo a un maggior rischio di infezioni.

Altri farmaci

Talvolta, il medico curante potrebbe prescrivere anche farmaci appartenenti alla classe degli antistaminici (es: difenidramina).

Cosa non fare con la Disidrosi?

Senza dubbio, bisogna evitare di:

  • Scoppiare le vesciche;
  • Esporre mani e piedi a qualcosa che può peggiorare l'esantema (es: lavare le mani con acqua calda e con saponi poco delicati);
  • Trascurare le eventuali terapie farmacologiche indicate dal medico.

Prognosi

Più che una malattia grave, la disidrosi è una malattia fastidiosa; essa, infatti, se non curata a dovere, può condizionare tutte le attività manuali, protrarsi per più di 3 o 4 settimane e dar luogo a infezioni cutanee.

Quanto tempo dura la Disidrosi?

La disidrosi è una malattia cronica, intermittente, i cui "attacchi" si risolvono nel giro di 3-4 settimane, salvo complicanze.

A ciò si aggiunga poi il fatto che non esiste una cura definitiva, ma soltanto rimedi sintomatici.

Va detto anche, tuttavia, che ci sono pazienti che manifestano un solo episodio di disidrosi in tutta la vita e altri che smettono di soffrire del disturbo improvvisamente, senza motivi apparenti.

Prevenzione

Come prevenire la Disidrosi

Quando le cause di una malattia sono sconosciute, come nel caso dell'eczema disidrotico, è difficile fare un'adeguata prevenzione.

Ai pazienti con disidrosi ricorrenti, i medici consigliano unicamente di gestire lo stress ed evitare il contatto con certe sostanze sensibilizzanti.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza