Cronofobia: cos'è la paura del tempo che passa?

Cronofobia: cos'è la paura del tempo che passa?
Ultima modifica 30.01.2023
INDICE
  1. Introduzione
  2. Cronofobia, in sintesi
  3. Cronofobia: cos'è?
  4. Cause della cronofobia
  5. Sintomi
  6. Rimedi e Consigli

Introduzione

In un contesto sociale in cui tutto scorre di fretta, inesorabile, e il tempo sembra non bastare mai per portare a termine tutti gli impegni di agende fittissime, si inserisce la Cronofobia (dal greco antico chrono – "tempo", phobos – "paura") ossia la paura del tempo che scorre inesorabile e non torna, e del tempo che non basta.

Si tratta di una fobia ancora poco conosciuta, o meglio poco affrontata dalla narrativa scientifica, ma che coinvolge molte più persone di quelle che sanno e manifestano di soffrirne. Una classica patologia della carcerazione: la cronofobia, si dice sia la malattia dei carcerati (ne soffrono anche persone molto anziane o malati terminali) ossia persone che sono ossessionate dal passare delle ore e dei giorni, perché sanno di avere un tempo.

Il tempo viene misurato solo nella quantità, ma non nel valore delle cose, delle azioni, che lo riempiono. i soggetti cronofobici, sentono il passare del tempo con una forte sensazione di disagio, che si trasforma, in casi di pura ossessione, in vera e propria fobia con sintomi che vanno dall'ansia alla frustrazione, a crisi di panico.

Cronofobia, in sintesi

Cronofobia: cos'è?

Ansia, paura, comportamenti ossessivi nella conta di ore, giorni, mesi, stress e alienazione, questo è il contesto in cui si muove chi soffre di cronofobia, frutto di uno stile di vita sempre più frenetico ed accelerato. Il tempo che scorre diventa il nemico principale, ed è sempre poco, non abbastanza per fare tutto ciò che si dovrebbe.

Questo meccanismo genera profonda insoddisfazione ogni volta, in quanto si ha sovente la sensazione di sprecare tempo. La mission è sempre quella di portare a termine un numero esagerato di azioni in un tempo sempre ovviamente insufficiente. Ci si muove nel campo delle paure irrazionali che, tuttavia, hanno possibili rimedi.

Cause della cronofobia

Sono in molti a soffrire della paura del tempo che scorre (che non è paura di invecchiare, sia chiaro), tuttavia le cause sono poco chiare. Certamente i ritmi e le priorità del vivere moderno, caratterizzato da fretta e frenesia, dalla quantità piuttosto che dalla qualità del tempo, ha favorito la diffusione della cronofobia che, in qualche, modo, riesce a mettere il soggetto in condizioni tali da provare senso di colpa quando il tempo a disposizione non viene sfruttato a pieno. 

Le pause e i momenti di "noia", ossia quelli in cui ci si concede riposo o il fare nulla, vengono considerati veri e propri nemici, perché tempo non sfruttato, e mal impiegato, quindi buttato via. 

Sintomi

  • Ansia,
  • sensazioni di disagio,
  • palpitazioni,
  • tremori,
  • tensione muscolare,
  • mancanza di concentrazione,
  • attacchi di panico,
  • senso di insoddisfazione,
  • frustrazione,
  • senso di colpa,
  • dolori gastrici, difficoltà digestive,
  • bruxismo (digrignare i denti di notte).
  • sfoghi cutanei

La cronofobia si manifesta con forti stati ansiosi che culminano in alcune occasioni di fobia severa in attacchi di panico accompagnati da palpitazioni, tremosi, muscolatura contratta, al solo pensiero dei giorni e dei mesi che passano, contati in maniera quasi ossessiva per permettere di incasellare una serie infinita di azioni e situazioni in un tempo che oggettivamente è troppo breve per contenerle.

Questo stato può condurre anche a manifestazioni quali lo stordimento e attacchi di emicrania. Un insieme di sintomi che possono pregiudicare la qualità della vita quotidiana di chi ne soffre e di chi sta intorno. 

Rimedi e Consigli

  • Terapia comportamentale cognitiva
  • Lavorare sul senso di colpa
  • Metodo delle 5am
  • Fare un elenco delle prorità condendosi maggiori svaghi e non doveri
  • Tecnica della desensibilizzazione sistemica
  • Techiche di respirazione

L'approccio terapeutico per affrontare la pausa del tempo che scorre e quindi limitare la sintomatologia dei cronofobici, aiutandoli a gestire al meglio e sfruttare il proprio tempo, senza viverlo con angoscia, è quello psicoterapeutico. Importante è saper chiedere aiuto, focalizzando l'esistenza del disturbo.

Il metodo delle 5am, ad esempio, può essere un buon imprinting. Consiste nella teoria per cui svegliarsi almeno due ore prima di iniziare la propria attività lavorativa, quindi alle 5 am (se la sveglia solitamente suona alle 7), ma anche alle 6 se la sveglia suona alle 8, può consentire una programmazione della giornata più rilassata dando quindi l'idea chiara di avere più tempo a disposizione, e quindi di vivere senza fretta. 

Quello enunciato in precedenza si riferisce ad una pratica autodidatta, ma la cronofobia può essere trattata con la psicoterapia, attraverso la terapia comportamentale cognitiva, così come la tecnica della desensibilizzazione sistematica, che consiste nell'esporre il paziente alla sua paura mentre gli viene consegnata una strategia che gli permetta di affrontare la propria paura nel modo migliore possibile.