Cosa succede se si legge con una luce troppo bassa
Leggere un buon libro è un'azione che molte persone compiono la sera, prima di andare a dormire. Farlo a letto è un'ottima abitudine perché aiuta corpo e mente a prepararsi al momento del riposo e favorisce una maggiore qualità del sonno, a sua volta fondamentale per una migliore efficienza diurna e non solo.
Perché leggere prima di addormentarsi abbia solo effetti benefici è però necessario mettere in atto alcune accortezze, prima tra tutte assicurarsi che l'ambiente circostante sia piacevole e sia presente un'illuminazione adeguata.
Spesso infatti, convinti di migliorare il comfort del momento, ci si affida a piccole luci notturne o a lampade da comodino non abbastanza potenti o posizionate in luoghi non troppo funzionali.
Anche se per la lettura un'illuminazione simile può sembrare sufficiente, con il passare del tempo, immergersi in un libro in penombra o poco più può creare alcuni problemi alla vista, che anche senza rendersene conto è sottoposta a uno sforzo superiore al normale per decodificare le parole sulle pagine del libro.
Conseguenze sulla vista
- Stanchezza agli occhi
- Vista sfuocata o distorta
- Mal di testa
- Secchezza oculare
- Torcicollo
Leggere con una luminosità non ottimale non rovina irrimediabilmente la tua vista perché gli occhi delle persone sono progettati per adattarsi a vari livelli di luce e si calibrano automaticamente quando ci si sforza di leggere un libro in condizioni di scarsa o scarsa illuminazione.
Tuttavia, l'abitudine di leggere in penombra, oltre a rendere il momento della lettura decisamente meno piacevole, può mettere a disagio la vista e, con il passare del tempo, portare a piccoli ma fastidiosi disturbi.
Il primo è la stanchezza oculare. È infatti assolutamente possibile leggere in condizioni di scarsa illuminazione, ma per riuscirci si devono strizzare gli occhi o sforzarli di più della norma e dopo poche pagine questo può portare ad avvertire una sensazione di stanchezza oculare, che può sfociare anche in vista sfuocata e mal di testa.
Dopo essere stati sottoposti a luce non sufficiente per un po' di minuti, gli occhi possono anche iniziare a sentirsi secchi o irritati.
Gli occhi, infatti, hanno bisogno di una lubrificazione costante per idratare e proteggere la propria superficie dalla secchezza e aiutare a vedere chiaramente, ma la lettura prolungata in condizioni di scarsa illuminazione può ridurre il contrasto generale, rendendo più difficile una lettura efficiente. Questo a sua volta costringe a battere le palpebre meno spesso, un'azione che può portare alla secchezza.
L'oscurità provoca anche la dilatazione delle pupille e può far sì che, leggendo, le parole sulla pagina risultino più abbaglianti o distorte. Questo può successivamente portare a un leggero strabismo per vedere le parole più chiaramente e ad affaticare gli occhi.
Se poi per vedere meglio ci si spinge con il volto maggiormente vicino alla pagina si potrebbe anche avvertire un fastidioso torcicollo.
Per fortuna, questi eventi non danneggiano gli occhi in modo irreversibile ma con il passare degli anni i fastidi possono acutizzarsi e benché non siano pericolosi nel lungo periodo è sempre meglio evitare di stressare eccessivamente la vista, sottoponendola a un'illuminazione insufficiente.
Come non stressare la vista quando si legge
La prima azione necessaria per ridurre l'affaticamento degli occhi, e il disagio che ne deriva, è ovviamente quella di avvalersi di una luce sufficiente e di posizionarla dietro di sé, in modo che il raggio si diriga sulla pagina.
Una condizione di illuminazione ottimale consente di leggere senza problemi ma se invece ci si rende conto di strizzare gli occhi o di sforzarsi troppo significa che è necessario riposizionare meglio la lampada o accenderne un'altra.
Ma regolare il livello di luminosità della stanza non è l'unico modo per prendersi cura dei propri occhi. L'affaticamento degli occhi può verificarsi ogni volta che si trascorrono periodi prolungati a fissare libri o schermi e per evitarlo è meglio non leggere per troppe ore consecutive e fare pause frequenti, distogliendo lo sguardo da ciò che si sta guardando ogni 20 minuti, per 20 secondi, verso qualcosa a 20 piedi di distanza.
Se tutto ciò non basta e il fastidio durante la lettura serale permane, l'uso di colliri può aiutare a mantenere gli occhi idratati, se questi tendono ad asciugarsi eccessivamente e a diventare secchi dopo aver letto qualche pagina di un libro.
Quando la luce nella stanza in cui si legge è insufficiente o non posizionata in modo corretto, visione offuscata, prurito agli occhi, secchezza cronica degli occhi, sensibilità alla luce e mal di testa possono capitare ma se non se ne vanno nemmeno dopo aver messo in atto queste accortezze è meglio rivolgersi al proprio medico e spiegare nel dettaglio i sintomi che si avvertono.
Anche se le probabilità sono remote, infatti, alcuni di questi potrebbero indicare un problema oculare sottostante.