Conseguenze psicologiche e sociali di un calo dell’udito

Conseguenze psicologiche e sociali di un calo dell’udito
Ultima modifica 20.09.2022
INDICE
  1. Conseguenze psicologiche e sociali di un calo dell’udito
  2. Come riconoscere un calo uditivo
  3. Perché è importante prendersi cura dell'udito

Conseguenze psicologiche e sociali di un calo dell’udito

Il ciclo di vita è caratterizzato da una serie di evoluzioni e cambiamenti psico-fisiologici che ne definiscono le sue caratteristiche. Si parla infatti di età evolutiva in quanto ogni fase dell'esistenza ha le sue peculiarità ed è pertanto unica. Ciò che ne determina la singolarità è proprio il fatto che sia irripetibile e, allo stesso tempo, fondamentale in quanto rappresenta una tappa obbligata della vita umana a cui ogni individuo continua a contribuire in termini di crescita.


Con l'avanzare dell'età, in particolar modo a partire dai 40-45 anni, e/o comunque come conseguenza di un lavoro in ambienti rumorosi, di inquinamento acustico, per ereditarietà, si verificano dei cambiamenti corporei quali la postura, la progressiva riduzione della agilità motoria, difficoltà legate alla memoria, l'abbassamento della vista o il calo dell'udito (ipoacusia). Tutti questi a volte sono difficili da accettare ma con una giusta prevenzione, che permetta di individuare e affrontare per tempo e nel modo giusto eventuali problemi, unita ad una buona dose di ottimismo, i risultati saranno senza dubbio positivi!


L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) pone attenzione a diversi aspetti della salute dell'individuo partendo da un fattore di primaria importanza: la prevenzione.

Fare prevenzione significa cioè prendersi cura di sé e fare in modo che qualsiasi tipo di disturbo venga colto in tempo per evitare che si aggravi. È così che questa diventa uno degli strumenti fondamentali che qualsiasi disciplina scientifica utilizza per informare, per favorire l'intervento quando si manifestano campanelli d'allarme o per intervenire in una situazione che si è già verificata e cercare di evitare che le conseguenze possano produrre ulteriori effetti. La prevenzione è quindi indispensabile.

Come riconoscere un calo uditivo

Un sempre crescente numero di italiani, per esempio, soffre di ipoacusia cioè non riesce a sentire come una persona normo udente e sottovaluta il problema decidendo di non fare un controllo.
Al contrario, quando si riconosce un calo uditivo è fondamentale agire tempestivamente già dai primi sintomi attraverso un esame audiometrico che aiuti a comprendere le cause e favorire possibili accorgimenti in modo da non alterare la propria qualità di vita.
Ogni organo sensoriale difatti ha una sua funzione, ma se questa dovesse ridursi, o venir meno, verrebbe probabilmente compensata dagli altri e la soluzione al problema rimandata perché la difficoltà verrebbe "sopperita". Proprio per questo il comportamento descritto non è mai consigliato in quanto può determinare un aggravamento del problema e portare ad ulteriori conseguenze.

Perché è importante prendersi cura dell'udito

L'udito, oltre alla vista, è uno dei sensi principalmente utilizzati dall'essere umano, ma è uno dei meno curati. Eppure, per ovvie ragioni, è importante prendersene cura perché permette di:

  1. comunicare attraverso stimoli che derivano dall'esterno (voce, suoni, rumori) o dall'interno (esplicitazione di bisogni, voglia di condividere qualcosa, rivelare uno stato d'animo) e di rispondere quindi favorendo la socialità fondamentale per ogni individuo.
  2. inviare al cervello tali stimoli che li elabora e li interpreta determinandone le risposte, consente così alla persona di entrare in relazione con la realtà;
  3. favorire i processi interpersonali fondamentali per non isolarsi dal contesto ambientale e non rischiare di trovarsi in uno stato di solitudine o esclusione.


Una buona condizione psicofisica determina quindi una sana percezione di sé e dei propri sensi, superando anche i propri limiti.

Pertanto, mentre alcune persone vivono il proprio stato di malessere come un ostacolo insormontabile, altri, nonostante l'impedimento, lo considerano un normale processo fisiologico legato al trascorrere del tempo e perciò lo affrontano positivamente.
Se l'abbassamento dell'udito ostacola le relazioni e i processi di scambio tra le persone, chi ne soffre può vivere una situazione di disagio e avere difficoltà a comunicare (per esempio nel sentire toni vocali bassi e a non voler chiedere di ripetere una frase per poter rispondere) persistendo pertanto nella condizione emotiva di fastidio.


Spesso tale disagio non è solo determinato dalla difficoltà ad accettare l'avanzare dell'età o di una eventuale patologia quanto piuttosto dal fatto che fattori di natura sociale attribuiscono un'etichetta di svantaggio a chi soffre di tale problematica. Tale condizione chiaramente risulta, a livello psicologico e per chi la vive, difficile da superare.


Affrontare positivamente la difficoltà significa, invece, migliorare la propria condizione di salute. Una buona qualità della vita, infatti, produce benessere e permette all'individuo di affrontare gli ostacoli che si presentano lungo il percorso ed è quindi fondamentale per riuscire a rispondere significativamente alle varie esigenze che la quotidianità richiede, ad essere più autonomi e a prendersi cura di sé.


Per godere al meglio e con serenità della propria vita è quindi importante porre attenzione al proprio vigore psico-fisico in quanto aspetti inscindibili tra loro. La percezione positiva di sé, che definisce lo stare al mondo ed il sentirsi parte integrante dell'ambiente circostante, deriva dall'amore verso sé stessi e verso gli altri, un beneficio ineguagliabile.

Riferimenti bibliografici:
Acta Otorhinolarynologica Italica vol.1, n° 1 maggio 2007

Autore

Laureata alla Sapienza in Psicologia, si specializza presso la stessa università in Psicologia Clinica, Psicoterapia individuale e di gruppo. La sua esperienza si sviluppa nel corso degli anni in psicoterapia individuale e di coppia, approfondendo il tema dell’infertilità sine causa (psicogena). Lavora come libero professionista a Bari e a Roma.