Come fare per donare gli organi

Come fare per donare gli organi
Ultima modifica 02.01.2023
INDICE
  1. Dove segnalare il consenso alla donazione di organi post mortem
  2. Validità della dichiarazione
  3. Cosa succede se non si dichiara la propria volontà in vita
  4. Organi e tessuti che possono essere donati dopo la morte
  5. Come funziona la donazione in vita
  6. Come funziona la donazione di cellule staminali emopoietiche

Donare gli organi è molto importante perché consente di salvare diverse vite. Spesso non ci si pensa ma si tratta di un gesto che può davvero fare la differenza.

Questa forma di altruismo verso gli altri, nel nostro Paese è una scelta gratuita, completamente anonima e può essere compiuta seguendo differenti strade.

Ogni persona maggiorenne può esprimere il proprio consenso o dissenso alla donazione di organi e tessuti dopo la morte.

Questo il sito ufficiale con tutte le info.

Dove segnalare il consenso alla donazione di organi post mortem

  • presso gli uffici anagrafe dei Comuni al rilascio o rinnovo della carta d'identità;
  • compilando il modulo dell'AIDO, Associazione Italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule presso le sedi territoriali dell'associazione oppure online se si è in possesso della Spid o della firma digitale;
  • firmando l'apposito modulo presso la propria Azienda Sanitaria Locale;
  • compilando il tesserino del CNT o il tesserino blu del Ministero della Salute, da conservare insieme ai propri documenti d'identità personale;
  • comunicando la propria decisione ai familiari, riportando la volontà su un foglio bianco (da portare con sé), comprensivo di data e firma.

Validità della dichiarazione

Tutti questi modi sono pienamente validi ai sensi di legge e le dichiarazioni fatte alle Asl, al proprio Comune o all'Aido sono registrata nel Sistema Informativo Trapianti e in caso di necessità consultabile dai medici per verificare l'effettiva volontà del donatore.

Non esistono limiti d'età per esprimere il proprio consenso e nel corso della vita è sempre possibile cambiare idea sulla donazione perché a fare fede è sempre l'ultima dichiarazione resa in ordine temporale.

Cosa succede se non si dichiara la propria volontà in vita

In Italia non esiste il principio del silenzio assenso. Far conoscere ai familiari e agli organi preposti la propria volontà in merito alla donazione di organi e tessuti è quindi sempre una buona idea e la via più consigliata anche dal Ministero della Salute, anche per non lasciare ad altri l'incombenza di prendere una decisione tanto difficile in un momento delicato come la morte di un proprio caro.

Ovviamente però si tratta di una decisione personale, facoltativa e in alcun modo soggetta a vincoli od obblighi.

In caso non la si compia il prelievo è consentito solo se i familiari aventi diritto non si oppongono. A poterlo fare sono, nell'ordine, coniuge, convivente more uxorio, figli maggiorenni e genitori.

Per le persone minorenni invece sono sempre i genitori a decidere e devono essere entrambi favorevoli. Se i pareri sono discordanti e uno dei due non lo è, per legge la donazione di organi o tessuti non può essere effettuata.

Organi e tessuti che possono essere donati dopo la morte

Come funziona la donazione in vita

Oltre a quella dopo la morte, esiste la donazione in vita, anch'essa regolamentata in Italia da una fitta rete di leggi e protocolli che stabiliscono le procedure operative, le modalità di adesione e le eventuali controindicazioni cliniche esistenti per il donatore.

Solitamente le donazioni in vita riguardano rene e parte del fegato ma da alcuni anni è possibile anche donare in vita porzioni di polmone, pancreas e intestino.

In media nel nostro Paese, gli interventi di donazioni di rene o fegato tra viventi sono più di 300 all'anno. Solitamente le persone coinvolte sono consanguinei come genitore, fratelli e figli o individui affettivamente correlate come mariti, mogli e compagni.

Per quanto riguarda il trapianto di rene può verificarsi l'incompatibilità immunologica tra donatore e ricevente e in questo caso per arginare il problema esiste uno specifico programma denominato cross-over, che consente di incrociare tra loro coppie nella stessa condizione.

Il prelievo dell'organo avviene oggi tramite tecniche mini invasive come la laparoscopia ed è preceduta da una attenta valutazione dello stato di salute psico-fisico del donatore e della sua reale volontà.

Come funziona la donazione di cellule staminali emopoietiche

Le cellule staminali emopoietiche sono quelle che danno origine a globuli rossi, globuli bianchi e piastrine e si trovano nel midollo osseo, nel sangue periferico e in quello contenuto nel cordone ombelicale. Anch'esse possono essere donate ma soltanto in vita e il loro trapianto serve a curare molte malattie, tra le quali le leucemie.

Perché la donazione si compia deve esserci compatibilità tra donatore e ricevente e questa si verifica solo una volta su quattro in ambito familiare tra fratelli e sorelle e una su centomila tra non consanguinei.

Vista la casistica estremamente bassa, esistono in tutto il mondo registri nazionali collegati tra loro e contenenti le caratteristiche genetiche dei potenziali donatori.

Per iscriversi al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo- IBMDR è necessario avere un'età compresa tra 18 e 35 anni, pesare almeno 50 kg, essere in buona salute e sottoporsi a un primo screening che escluda eventuali controindicazioni cliniche.

Si rimane iscritti al Registro IBMDR fino ai 55 anni d'età.