Colposcopia con Biopsia: Quando Farla, Come si Esegue e Risultati

Ultima modifica 25.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Indicazioni
  4. Preparazione
  5. Procedura
  6. Rischi
  7. Controindicazioni
  8. Risultati

Generalità

La colposcopia con biopsia è la colposcopia che prevede anche la raccolta e l'analisi istologica in laboratorio di un campione di cellule sospette appartenenti alla cervice uterina.

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Utile alla diagnosi dei tumori benigni o maligni che possono interessare il collo dell'utero (o cervice uterina), la colposcopia con biopsia è indicata a tutte le donne su cui il Pap Test ha fornito un esito anomalo e a tutte le donne che lamentano sintomi fortemente indicativi di una neoplasia cervicale.
Controindicata alle donne in gravidanza e durante i giorni delle mestruazioni, la colposcopia con biopsia prevede una preparazione particolare, non richiede l'anestesia ed è generalmente priva di effetti avversi.
La colposcopia con biopsia si dice negativa, quando il campione cellulare analizzato non presenta alcuna effettiva anomalia; si dice invece positiva, quando il campione di cellule analizzate presenta caratteristiche neoplastiche benigne o maligne.

Cos’è la Colposcopia e Cosa Rileva: un breve ripasso

Basata sull'impiego di uno strumento particolare chiamato colposcopio, la colposcopia è un esame ginecologico che permette la visualizzazione dei tessuti costituenti le pareti interne di cervice uterina (o collo dell'utero), vagina e vulva, e l'individuazione in queste aree dell'apparato genitale femminile di eventuali lesioni pre-cancerose o cancerose e di altre anomalie.

Nell'ambito dell'individuazione precoce del tumore della cervice uterina, la colposcopia riveste il ruolo di esame di screening di secondo livello; questo vuol dire che è l'indagine diagnostica effettuata successivamente a un Pap Test anomalo, allo scopo di confermarne o smentirne i risultati.

Per approfondire: Pap Test: Cos'è e A Cosa Serve? Per approfondire: Colposcopia: Cos'è?

Cos'è

Cos'è la Colposcopia con Biopsia?

La colposcopia con biopsia è la colposcopia combinata al prelievo di un campione di tessuto cellulare dalla cervice uterina e all'analisi istologica in laboratorio di tale campione (biopsia cervicale).
Considerato che include anche un'analisi istologica dei tessuti della cervice uterina, quindi, la colposcopia con biopsia rappresenta una variante più approfondita della normale colposcopia (in occasione della quale il ginecologo che la effettua si limita alla semplice visualizzazione mediante colposcopio del collo dell'utero, della vagina e della vulva).

In biologia, si chiama tessuto un insieme di cellule con similarità nella struttura e nella funzione.

Indicazioni

Colposcopia con Biopsia: Cosa Rileva?

La colposcopia con biopsia è un esame ginecologico utile alla diagnosi di:

  • Formazioni tumorali e pre-tumorali a livello di collo dell'utero, vagina o vulva. Considerata la diffusione, la più importante di queste patologie neoplastiche è il tumore al collo dell'utero (o tumore della cervice uterina);
  • Verruche genitali conseguenti a un'infezione da Papilloma Virus Umano (HPV). Le infezioni da papilloma virus umano destano notevole interesse, in quanto, come si vedrà, sono associate allo sviluppo del tumore al collo dell'utero;
  • Cervicite. In medicina il termine "cervicite" indica l'infiammazione della cervice uterina.

TUMORE AL COLLO DELL'UTERO

Il tumore al collo dell'utero (o tumore della cervice uterina) è la neoplasia maligna che trae origine dalla proliferazione incontrollata di una delle cellule costituenti la parete interna della cervice uterina.
Noto per essere una delle forme di cancro più comuni nella popolazione femminile, questo tumore riconosce come principale fattore di rischio associato alla sua comparsa l'infezione da Papilloma Virus Umano (HPV).

Spesso asintomatico nelle sue fasi iniziali, il tumore al collo dell'utero è una neoplasia a evoluzione lenta, il che la rende curabile con successo se diagnosticata tempestivamente; tutto questo spiega perché esiste un piano di esami di screening per la sua individuazione precoce, che comprende Pap Test e colposcopia con o senza biopsia.

Altri fattori di rischio del tumore al collo dell'utero

L'infezione da Papilloma Virus Umano non è l'unico fattore di rischio di tumore al collo dell'utero; a favorire la comparsa di quest'ultimo, infatti, sono anche: il fumo di sigaretta, la promiscuità sessuale, la predisposizione familiare, l'uso prolungato di contraccettivi orali, una storia pregressa di infezioni sessualmente trasmissibili e lo stato di immunodepressione.

PAPILLOMA VIRUS UMANO (HPV)

Patogeno solo per l'essere umano, il Papilloma Virus Umano (o HPV, dall'inglese Human Papilloma Virus) è un virus a DNA responsabile di un'infezione molto comune nella popolazione e la cui trasmissione avviene prevalentemente per via sessuale.

In natura, il Papilloma Virus Umano esiste in numerose varianti genetiche (o sierotipi); di queste varianti genetiche, alcune si limitano alla capacità di poter causare un'infezione caratterizzata da tumori benigni (verruche genitali e papillomi), mentre altre, essendo fornite di un corredo di proteine oncogene, sono in grado di provocare delle lesioni pre-cancerose che, nel tempo e senza una cura adeguata, possono evolvere in tumori maligni veri e propri.

Con alcune delle sue varianti genetiche dalle proprietà oncogene, il Papilloma Virus Umano si colloca – come ribadito in più di un'occasione – al primo posto tra i fattori di rischio di tumore al collo dell'utero.

Per approfondire: HPV e Tumore al Collo dell'Utero nei dettagli

Colposcopia con Biopsia: quando farla?

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La colposcopia con biopsia è indicata alle donne su cui il Pap Test ha rilevato alterazioni tissutali sospette e alle donne che lamentano una sintomatologia fortemente indicativa del tumore al collo dell'utero, combinata alla presenza di diversi fattori di rischio per lo sviluppo di questa neoplasia maligna.

Preparazione

Come Prepararsi alla Colposcopia con Biopsia?

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La colposcopia con biopsia prevede una preparazione particolare, riassumibile nei seguenti punti:

  • Le donne ancora mestruate devono concordare con il medico la data dell'esame in base al ciclo mestruale, in quanto le mestruazioni rappresentano una controindicazione alla colposcopia con biopsia.
    Il periodo migliore per l'esecuzione dell'esame è a metà ciclo mestruale (o comunque dopo 14 giorni dalla conclusione delle mestruazioni).
  • A partire da almeno 48 ore prima della colposcopia con biopsia, le pazienti devono astenersi da rapporti sessuali e dall'utilizzo di lavande, ovuli, creme vaginali e/o tamponi; le circostanze appena elencate, infatti, potrebbero, in qualche modo, alterare o mascherare le cellule della superficie del collo dell'utero e, conseguentemente, pregiudicare il buon esito dell'esame.
  • Le pazienti che sospettano di essere incinte (a causa per esempio di un ritardo delle mestruazioni) devono informare della suddetta evenienza il ginecologo di riferimento per l'esame in questione; essendo pericolosa per il feto, infatti, la colposcopia con biopsia è da evitarsi nelle donne in gravidanza, eccetto quando dai reperti diagnostici raccolti fino a quel momento non risulti elevata la probabilità che sia presente una formazione maligna a livello cervicale.
  • Le pazienti che sono soffrono di un'allergia nei confronti di alcuni farmaci devono comunicare questa loro condizione, specificando i medicinali incriminati, al ginecologo che effettuerà l'esame.
  • Le pazienti che seguono una terapia farmacologica a lungo termine devono mettere al corrente di tale evenienza il ginecologo che effettuerà la colposcopia con biopsia.
    Questa norma di preparazione è estremamente importante quando i farmaci assunti hanno il potere di diluire il sangue (es: warfarin, aspirina ecc.): medicinali con siffatte proprietà, infatti, favoriscono la perdita di sangue in occasione di ferite o semplice lesioni come quelle che caratterizzano il prelievo di un tessuto.
  • Le pazienti che hanno sofferto recentemente di una qualche infezione vaginale, cervicale o pelvica devono comunicare tale eventualità al ginecologo di riferimento per l'esame in questione.
  • Per fronteggiare le perdite di sangue che potrebbero verificarsi al termine della colposcopia con biopsia, sarebbe opportuno che le pazienti portassero con sé un salvaslip da indossare dopo la procedura.

La Colposcopia con Biopsia prevede il digiuno?

La colposcopia con biopsia non prevede alcuna anestesia, pertanto non impone alle pazienti alcun digiuno o limitazioni nel mangiare e nel bere.

Come affrontare sfrenatamente la Colposcopia con Biopsia

Sebbene non si tratti di un esame particolarmente pericoloso e doloroso, la colposcopia con biopsia è, per molte donne che vi si devono sottoporre, motivo di ansia e panico ingiustificati.

Per affrontare in modo sereno la colposcopia con biopsia, può risultare estremamente utile chiedere al ginecologo di riferimento in che cosa consista, passaggio per passaggio, l'esame in questione e/o informarsi presso chi ha già vissuto tale esperienza.

Lo sapevi che…

Talvolta, per rasserenare le pazienti più intimorite dalla colposcopia con biopsia, alcuni ginecologi concedono loro la possibilità di utilizzare un dispositivo musicale nel corso della procedura diagnostica.

Procedura

Come si Esegue la Colposcopia con Biopsia? I vari passaggi

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Una volta che la paziente ha indossato un camice ospedaliero appositamente preparato per lei, il ginecologo la invita ad accomodarsi su un apposito lettino, dotato di supporti per le gambe, e le fa assumere la cosiddetta posizione ginecologica, con un'inclinazione favorevole all'utilizzo di uno strumento chiamato speculum.

Il ginecologo si serve dello speculum per aprire delicatamente la vagina, così che possa, mediante il colposcopio (che è di fatto un microscopio dall'alto potere di ingrandimento), osservare la pareti interne della stessa vagina, della vulva e del collo dell'utero.

Molto spesso, per apprezzare al meglio i vari dettagli delle aree di interesse, il ginecologo vi applica delle specifiche soluzioni, come l'acido acetico o il cosiddetto liquido di Lugol; queste soluzioni non hanno particolari effetti collaterali a lungo termine.

Al termine dell'osservazione delle aree di interesse, ha luogo il prelievo del campione cellulare destinato alle analisi istologiche di laboratorio; chiaramente, la raccolta del campione cellulare non avviene da un punto casuale, ma da una zona delle aree sotto indagine su cui il ginecologo ha individuato qualcosa di anomalo o una lesione pre-cancerosa o cancerosa vera e propria.

Alla conclusione del prelievo del campione cellulare, la colposcopia con biopsia può ritenersi conclusa; a questo punto, quindi, il ginecologo estrae lo speculum dalla vagina e invita la paziente a alzarsi dal lettino e a rivestirsi.

Colposcopio: cos’è e come funziona

Il colposcopio è una sorta di microscopio binoculare o monoculare, fornito di luce e dotato di un potere d'ingrandimento delle aree di interesse – ossia le pareti interne della cervice uterina, la vagina e la vulva – che va da un minimo di 6 a un massimo di 40 volte.
Durante la colposcopia, il colposcopio rimane all'esterno dell'apparato genitale femminile, a circa da 30 centimetri dalla vagina.

  • I poteri d'ingrandimento minori servono a visualizzare l'architettura generale degli sezioni anatomiche oggetto d'indagine, mentre
  • I poteri d'ingrandimento maggiori servono a indagare nei dettagli i tessuti di cervice uterina, vagina e vulva, e a evidenziare eventuale lesioni pre-cancerose.

Biopsia Cervicale: i dettagli

La biopsia cervicale eseguita durante la colposcopia prevede il prelievo di frammenti di tessuto cervicale dalle aree che, durante la fase di osservazione, sono apparse anomale e la successiva analisi microscopica, in laboratorio, a opera di un medico patologo, dei suddetti frammenti.

Il prelievo dei campioni bioptici può avvenire mediante l'utilizzo di piccole pinze o per mezzo di una tecnica chiamata curettage endocervicale; in genere, l'operazione di prelievo non richiede l'anestesia.

A prelievo avvenuto, l'invio al laboratorio analisi del campione cellulare è immediato.

In genere, i risultati della biopsia cervicale post-colposcopia sono a disposizione delle pazienti nel giro di 4-8 settimane (ma i tempi di attesa possono accorciarsi se serve un responso diagnostico urgente).

La Colposcopia con Biopsia è dolorosa?

La colposcopia con biopsia può risultare lievemente dolorosa; l'operazione di prelievo del campione cellulare da analizzare in laboratorio, infatti, può procurare fastidio o leggero dolore, talvolta accompagnato da una sorta di pizzichio o lievi crampi al momento del campionamento.

Altre possibili circostanze che possono risultare fonte di fastidio o malessere durante la colposcopia con biopsia sono:

  • Il momento in cui il ginecologo inserisce lo speculum, ma solo in presenza di irritazioni, scarsa lubrificazione o ristrettezza del canale cervicale.
  • Il momento in cui il ginecologo applica l'acido acetico o il liquido di Lugol. Queste soluzioni possono comportare una sensazione temporanea di bruciore.

Il dolore prodotto dall'operazione di prelievo del campione cellulare è ampiamente sopportabile, il che spiega perché non sia necessaria l'anestesia.

Quanto Dura la Colposcopia con Biopsia?

Escludendo la parte dell'esame dedicata alle analisi di laboratorio, la colposcopia con biopsia dura generalmente 20 minuti.

Come comportarsi dopo la Colposcopia con Biopsia

Una donna sottoposta a colposcopia con biopsia può rientrare a casa e riprendere da subito le sue normali attività quotidiane (es: guidare, lavorare ecc.), eccetto quando il prelievo del campione cellulare non abbia causato una perdita di sangue più cospicua del solito; in quest'ultimo frangente, infatti, è indicato un giorno di riposo.

I primi giorni successivi alla colposcopia con biopsia potrebbero coincidere con una perdita di sangue vaginale; fintanto che tale sanguinamento è in atto, è consigliabile astenersi dai rapporti sessuali e dall'uso di farmaci e creme vaginali, ed evitare di sottoporsi a tamponi vaginali.

Curiosità: colposcopia con biopsia e attività sportiva

In genere, i medici consigliano alle donne sottoposte a colposcopia con biopsia l'astensione per almeno un giorno dall'attività sportiva.

Rischi

Rischi ed Effetti Avversi della Colposcopia con Biopsia: quali sono?

La colposcopia con biopsia è un esame diagnostico sicuro, che normalmente non dà luogo a effetti collaterali di rilievo e ad altre problematiche; tuttavia, per alcune pazienti, può essere motivo di:

  • Secrezioni vaginali marroni. Della durata di pochi giorni, questo fenomeno è dovuto all'impiego, durante la procedura, delle soluzioni (acido acetito o liquido di Lugol) che servono a migliorare la visualizzazione delle aree di interesse.
  • Sanguinamento vaginale. Queste effetto collaterale è una conseguenza della perdita di sangue che ha luogo dove il ginecologo ha effettuato il prelievo del campione cellulare.
    In genere, gli episodi di sanguinamento vaginale durano al massimo 5 giorni e si esauriscono da soli, senza particolari trattamenti; come affermato in precedenza, fintanto che le perdite di sangue dalla vagina hanno luogo, i ginecologi consigliano l'astensione dall'attività sessuale e invitano a non usare tamponi interni.
  • Sensazione persistente di fastidio o bruciore vaginale. In genere, tale sensazione si risolve nel giro di una settimana; alle pazienti interessate, i ginecologici sconsigliano di avere rapporti sessuali e fare bagni caldi.
  • Infezione. Effetto collaterale di maggior rilievo ma anche più remoto della colposcopia con biopsia, tale fenomeno si verifica quando degli agenti patogeni riescono a raggiungere la lesione lasciata dal prelievo del campione cellulare e a penetrare nell'organismo.
    Se ai primi sintomi d'infezione (sintomi che sono febbre, perdite di liquido maleodorante dalla vagina, sanguinamento vaginale cospicuo e dolore pelvico), il soggetto interessato contatta il proprio ginecologo, ci sono ottime probabilità di superare la problematica in questione senza complicanze.

Quando preoccuparsi dopo una Colposcopia con Biopsia

Dopo essersi sottoposta a una colposcopia con biopsia, una donna dovrebbe preoccuparsi e  contattare immediatamente il proprio ginecologo se sviluppa sintomi quali: marcato sanguinamento vaginale, febbre alta accompagnata da brividi e/o severo dolore pelvico.

Le manifestazioni sopraccitate sono i segnali inequivocabili di un'infezione in corso.

Controindicazioni

Quando è controindicata la Colposcopia con Biopsia?

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La colposcopia con biopsia presenta alcune controindicazioni di natura temporanea; nello specifico, non è eseguibile:

  • Durante le mestruazioni o in presenza di qualunque condizione che causi perdite di sangue dalla vagina;
  • In presenza di cervicite acuta o vaginite;
  • In tutte le donne che hanno assunto recentemente un anticoagulante o un antiaggregante;
  • Durante la gravidanza.

È da segnalare che, per le donne che hanno partorito da poco, la possibilità di sottoporsi a una colposcopia con biopsia sussiste soltanto una volta che sono trascorse 6 settimane dal lieto evento.

Risultati

In genere, i tempi di attesa per i risultati di una colposcopia con biopsia oscillano tra le 4 e le 8 settimane; nel caso in cui il responso diagnostico abbia una certa urgenza, tuttavia, la suddetta tempistica può accorciarsi.

Risultati della Colposcopia: come interpretarli

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La colposcopia con biopsia può dare esito negativo (colposcopia con biopsia negativa o più semplicemente colposcopia negativa) oppure positivo (colposcopia con biopsia positiva o più semplicemente colposcopia positiva).

COLPOSCOPIA CON BIOPSIA NEGATIVA O COLPOSCOPIA NEGATIVA

Quando i risultati della colposcopia con biopsia sono negativi (colposcopia negativa) significa che le aree sospette di cervice uterina sottoposte ad analisi istologica non presentano alterazioni significative né in senso benigno (verruca genitale) né tanto meno in senso maligno (lesioni pre-cancerosa o cancerosa).

In queste circostanze, ovviamente, il ginecologo non impartisce particolari istruzioni alla paziente, se ripetere il Pap Test dopo un certo lasso di tempo (è lo stesso specialista a decidere quando).

Una colposcopia con biopsia si dice negativa in assenza di neoplasie benigne o maligne per le aree sottoposte all'esame diagnostico.

COLPOSCOPIA CON BIOPSIA POSITIVA O COLPOSCOPIA POSITIVA

Quando i risultati della colposcopia con biopsia sono positivi (colposcopia positiva) significa che l'analisi istologica sul campione cellulare apparso anomalo al Pap Test ha confermato la presenza, a livello cervicale, di una lesione benigna o maligna; in questi frangenti, la biopsia cervicale permette non soltanto di stabilire la natura benigna o maligna della lesione, ma anche di decifrare lo stadio di avanzamento delle lesioni maligne (ossia se sono pre-cancerose o cancerose).

Nei dettagli, ecco quali possono essere i ritrovamenti di una colposcopia con biopsia dall'esito negativo e quali i conseguenti risvolti terapeutici:

  • Presenza di verruca genitale: questo risultato sta a significare che è in corso un'infezione sessualmente trasmissibile a carico del collo dell'utero, causata dall'agente virale noto come Papilloma Virus Umano.
    Il più delle volte, le verruche genitali a livello della cervice uterina regrediscono spontaneamente (quindi senza il ricorso trattamenti); quando ciò non accade, però, è necessaria una cura specifica.
    Sebbene capiti molto di rado e solo in pazienti predisposti (es: donne malate di AIDS), le verruche genitali a livello del collo dell'utero possono evolvere e diventare tumori maligni (tumore della cervice uterina).
    Risvolti terapeutici: in base a specifici fattori, in primis la gravità dell'infezione, il ginecologo può optare per il controllo periodico della condizione, attraverso Pap Test ed eventualmente un'altra colposcopia (casi meno gravi), oppure per un intervento di chirurgia mini-invasiva (casi più gravi), finalizzato all'eliminazione/asportazione dell'area anomala visualizzata durante l'esame diagnostico dirimente.
  • Presenza di displasia cervicale, o CIN (Cervical Intra-epethelial Neoplasia, in inglese, e Neoplasia Intra-epiteliale Cervicale, in italiano): displasia è il termine medico-oncologico che indica una variazione in senso tumorale (variazione pre-cancerosa o pre-tumorale) di un tessuto solitamente di tipo epiteliale, variazione che include alterazioni qualitative, morfologiche e talvolta anche quantitative delle cellule costituenti il suddetto tessuto; pertanto, con l'espressione "displasia cervicale" o la sigla CIN, i medici intendono la presenza di una variazione in senso tumorale da parte di alcune cellule costituenti i tessuti epiteliali del collo dell'utero.
    Come per ogni forma di displasia, anche per la displasia cervicale esistono 3 livelli (o gradi) di gravità crescente, lieve (o CIN I), moderata (CIN II) e severa (CIN III):
    • Displasia lieve, o CIN I: le alterazioni pre-cancerose a questo grado di displasia cervicale riguardano solo il terzo inferiore dello spessore di cellule che riveste il collo dell'utero; pertanto, il numero di cellule epiteliali interessate è esiguo.
      In genere, questo grado di displasia rimane invariato nel tempo (cioè difficilmente evolve in un tumore maligno vero e proprio) oppure regredisce in modo spontaneo.
      Risvolti terapeutici: di fronte a tali circostanze, i ginecologi optano per una condotta conservativa e di attesa, fondata sul monitoraggio periodico della situazione attraverso appropriati esami diagnostici; quindi, tendono a escludere l'intervento terapeutico.
    • Displasia moderata, o CIN II: le alterazioni a questo grado di displasia cervicale riguardano la metà dello spessore di cellule che riveste il collo dell'utero; pertanto, il numero di cellule epiteliali interessate è più che discreto.
      Rispetto alla displasia lieve, la displasia cervicale moderata tende più frequentemente a persistere o a evolvere in un tumore maligno vero e proprio.
      Risvolti terapeutici: tali circostanze impongono un intervento terapeutico, finalizzato all'asportazione della lesione displastica. In genere, i medici eseguono tale asportazione impiegando una metodica di chirurgia escissionale tra le seguenti: conizzazione con bisturi, conizzazione con laser, conizzazione con ansa diatermica e conizzazione con ago a radiofrequenza.
    • Displasia severa, o carcinoma "in situ" o CIN III: le alterazioni a questo grado di displasia cervicale interessano tutto lo spessore di cellule che riveste il collo dell'utero, membrana basale esclusa; pertanto, il numero di cellule epiteliali coinvolte è elevato.
      Questo tipo di displasia ha un'alta probabilità di persistere o evolvere in un tumore maligno vero e proprio.
      Risvolti terapeutici: la displasia cervicale severa necessità assolutamente di un intervento terapeutico mirato all'asportazione della lesione displastica. Di norma, i medici eseguono tale asportazione ricorrendo a una metodica escissionale di quelle menzionate in precedenza.
  • Presenza di tumore al collo dell'utero: quest'esito indica che la lesione analizzata in laboratorio è vero e proprio tumore maligno a carico del collo dell'utero.
    Risvolti terapeutici: la terapia varia in base allo stadio della neoplasia; tra i possibili trattamenti, figurano: l'intervento chirurgico limitato alla rimozione della massa tumorale per mezzo di una tecnica escissionale (tumore ai primi stadi), l'intervento chirurgico esteso alla rimozione dell'intero utero mediante isterectomia (tumori agli stadi avanzati), la radioterapia e la chemioterapia.
    Per maggiori inforazioni sulla terapia del tumore al collo dell'utero si invitano i lettori a leggere qui.

Una colposcopia con biopsia si definisce positiva in presenza di tumori benigni o maligni a livello delle aree oggetto di indagine diagnostica.

Autore

Dott. Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza