CMV Congenito: Cos'è? Cause, Sintomi, Cura e Prevenzione

Ultima modifica 11.02.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è
  3. Cause
  4. Sintomi
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prevenzione
  8. Prognosi

Generalità

Il CMV congenito è la condizione fetale esito della trasmissione dalla madre al futuro nascituro di un'infezione da Citomegalovirus occorsa nel periodo della gravidanza o poco prima.

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Il CMV congenito è molto temuto, in quanto, essendo in grado di compromettere lo sviluppo del feto, può causare deficit e malformazioni visibili alla nascita; è da segnalare, peraltro, che le forme più gravi di CMV congenito, possono perfino essere fatali.
Per la diagnosi di CMV congenito, è fondamentale l'esecuzione, entro la prima settimana successiva alla nascita del paziente, di una coltura virale o una PCR su un campione di urina, saliva o tessuto corporeo.
Per i nati con CMV congenito, è prevista una terapia farmacologica a base di un antivirale come il Ganciclovir o il Valganciclovir.
La prognosi in caso di CMV congenito varia da paziente a paziente, a seconda del periodo della gravidanza in cui la madre ha trasmesso al feto l'infezione da Citomegalovirus  e in base alla gravità della stessa infezione.
Il CMV congenito è prevenibile, a patto che la madre eviti tutte quelle circostanze che la espongono al Citomegalovirus.

Cos'è

"CMV congenito" è l'espressione che definisce l'esito trasmissione dalla madre al feto di un'infezione da Citomegalovirus occorsa nel periodo della gravidanza o poco prima.
Il CMV congenito è una condizione molto temute dalle gestanti, in quanto rappresenta, assieme alla toxoplasmosi congenita, alla rosolia congenita e all'infezione congenita da herpes simplex virus, una delle principali cause di malformazioni e altri problemi, decesso compresso, a carico del feto.
Il CMV congenito è anche noto come "infezione congenita da Citomegalovirus" e "Citomegalovirus congenito".

Cause

Qual è la causa del CMV Congenito?

Il CMV congenito è la condizione fetale che può insorgere quando, nel corso della gravidanza, la madre contrae l'infezione da Citomegalovirus e la trasmette al futuro nascituro.
Il CMV congenito è quindi una possibile conseguenza della cosiddetta infezione da Citomegalovirus in gravidanza.

È doveroso segnalare che, in rarissime circostanze, il feto può sviluppare il CMV congenito anche quando la madre ha contratto l'infezione da Citomegalovirus nell'arco dei 6 mesi precedenti al concepimento.

Citomegalovirus: ripasso delle Caratteristiche principali

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Il Citomegalovirus è un genere di virus molto comune, che appartiene alla grande famiglia virale degli herpes virus, esattamente come i più famosi herpes simplex virus, il virus della varicella o il virus di Epstein-Barr.
Responsabile nelle persone in buona salute di infezioni solitamente asintomatiche, a risoluzione spontanea e prive di conseguenze a lungo termine, il Citomegalovirus potrebbe, per i motivi appena citati, risultare poco interessante dal punto di vista medico-clinico, se non fosse che è capace di:

  • "Nascondersi" nelle cellule del midollo osseo dell'essere umano (esempio di latenza virale), salvo poi riattivarsi in uno stato di stress in cui può ritrovarsi la persona infetta

e

  • Provocare gravi conseguenze, nel momento in cui infetta persone con un sistema immunitario poco efficiente (come per esempio i malati di AIDS o i trapiantati d'organo) o le donne in stato di gravidanza (N.B: se nel primo caso le gravi conseguenze riguardano direttamente la persona infetta, nel secondo caso sono a discapito del futuro nascituro).

Infezione da Citomegalovirus in Gravidanza

Si parla di infezione da Citomegalovirus in gravidanza quando una donna incinta contrae il Citomegalovirus e sviluppa il conseguente stato infettivo.

Pericolosa per il feto, l'infezione da Citomegalovirus in gravidanza può essere primaria o secondaria: è primaria, quando la madre infetta non l'ha mai contratta fino a quel momento; è secondaria, invece, quando la madre infetta l'ha già contratta in passato almeno una volta.

L'infezione da Citomegalovirus in gravidanza è particolarmente pericolosa per il feto quando è primaria e si verifica durante i primi tre mesi di gestazione; dalle evidenze scientifiche, infatti, risulta che le infezioni primarie al secondo e terzo trimestre, e ancora di più le infezioni secondarie incontrano maggiori resistenze nella loro azione nociva nei confronti il feto.

È doveroso precisare che, in termini di frequenza, la trasmissione al feto di un'infezione da Citomegalovirus in gravidanza è poco comune; secondo le statistiche, infatti, il fenomeno riguarderebbe il 30-40% delle gestazioni, in caso di infezione primaria, e soltanto lo 0,5-2% delle gestazioni, in caso di infezione secondaria.

Lo sapevi che…

Nell'infezione da Citomegalovirus in gravidanza di tipo secondaria, a fornire una certa protezione al feto sono gli anticorpi della madre sviluppati da quest'ultima ai tempi del primo incontro con il Citomegalovirus.

Trasmissione

La trasmissione dalla madre al feto dell'infezione da Citomegalovirus avviene per via transplacentare.
La trasmissione per via transplacentare del Citomegalovirus è un esempio di trasmissione verticale di un agente infettivo.

Epidemiologia

Nel Mondo, un bambino ogni 100-500 nuovi nati nasce affetto da CMV congenito e un bambino ogni 7000 malati di CMV congenito muore.

Il CMV congenito è più frequente nei ceti socioeconomici elevati dei Paesi industrializzati, che non nelle comunità più povere; ciò accade perché nella popolazioni più povere il numero di donne fertili immuni al Citomegalovirus è maggiore che nelle popolazioni più ricche e in cui le misure igieniche sono migliori.

Secondo alcune stime, nei Paesi industrializzati del Mondo, l'8% delle madri non immuni al Citomegalovirus contrae l'infezione da Citomegalovirus in gravidanza e il 30-40% delle madri con un'infezione da Citomegalovirus in gravidanza trasmette l'infezione al feto, innescando il cosiddetto CMV congenito.

Il CMV congenito è la più diffusa infezione congenita di tipo virale.

Sintomi

Quali sono i Sintomi del CMV Congenito?

Sul feto, il CMV congenito può essere:

  • Asintomatico (ossia privo di sintomi), sia a breve che a lungo termine;
  • Sintomatico soltanto alla nascita;
  • Sintomatico alla nascita e nel lungo periodo (a distanza di anni dalla nascita);
  • Sintomatico solo a lungo termine (questo vuol dire che alla nascita è asintomatico).

Si ricorda che il CMV congenito ha maggiori probabilità di avere ripercussioni a livello fetale quando deriva da un'infezione da Citomegalovirus in gravidanza di tipo primario, occorsa nei primi 3 mesi di gestazione.

Sintomi Immediati del CMV Congenito

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Tra le possibili conseguenze immediate del CMV congenito, rientrano:

Nei casi più severi, il CMV congenito può essere perfino fatale.

Secondo le stime, l'80-90% dei casi di CMV congenito sintomatico già alla nascita sviluppa complicanze negli anni a venire.

Sintomi a Lungo Termine del CMV Congenito

Tra le possibili conseguenze a lungo termine (sintomi tardivi) del CMV congenito, figurano:

  • Calo o perdita dell'udito. Le stime dicono che questi disturbi riguardino un bambino ogni 7 affetti da infezione congenita da Citomegalovirus;
  • Difficoltà di sviluppo e apprendimento dovuti a danni neurologici permanenti;
  • Disabilità fisiche;
  • Convulsioni ed epilessia;
  • Problemi di vista dovuti a corioretinite.

È da segnalare che un bambino affetto da CMV congenito potrebbe sviluppare problematiche connesse al suddetto stato infettivo fino all'età di 12 anni.

Studi scientifici, inoltre, hanno dimostrato una certa correlazione tra il CMV congenito e lo sviluppo in un epoca più avanzata, rispetto alla nascita, di condizioni quali l'autismo e il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).

In base ad alcune statistiche, il 5-10% dei casi di CMV congenito asintomatico alla nascita sviluppa disturbi in età più avanzata.

Diagnosi

Per la diagnosi di CMV congenito, è fondamentale l'esecuzione, entro la prima settimana successiva alla nascita del paziente, di una coltura virale o una PCR su un campione di urina, saliva o tessuto corporeo (chiaramente del paziente).

Se l'esecuzione dei suddetti test avviene dopo la prima settimana successiva alla nascita, l'individuazione del CMV congenito è impossibile.

Quando indagare la presenza di CMV Congenito?

I test per l'individuazione del CMV congenito sono previsti quando il paziente, alla nascita, esibisce sintomi e segni indicativi della condizione e/o quando la madre, nel corso della gravidanza, ha contratto l'infezione da Citomegalovirus.

Come individuare l’Infezione da Citomegalovirus in Gravidanza?

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Per individuare un'infezione da Citomegalovirus in gravidanza, che sia in atto o pregressa, è sufficiente un semplice esame del sangue.

Sul campione ematico prelevato dalla paziente, il laboratorio analisi valuterà la presenza di anticorpi specifici diretti contro l'agente virale in questione: se tali anticorpi specifici sono presenti, significa che la paziente è entrato a contatto con il Citomegalovirus; se invece risultano assenti, vuol dire che la paziente non ha mai contratto l'infezione da Citomegalovirus.

In particolare, la valutazione sul campione di sangue riguarderà gli anticorpi anti-Citomegalovirus di classe IgM e IgG: la positività agli anticorpi IgM è spia di un'infezione recente, mentre quella agli anticorpi IgG indica un contatto passato con il virus senza fornire informazioni utili sul periodo del contagio.

Per approfondire: Citomegalovirus IgG Positivo: cosa vuol dire?

Lo sapevi che…

Nel corso della gravidanza, le donne non immuni al Citomegalovirus devono sottoporsi periodicamente all'esame del sangue per la ricerca di anticorpi anti-Citomegalovirus.  

Terapia

Quale Cura è prevista in caso di CMV Congenito?

Per i neonati affetti da CMV congenito, è prevista una terapia a base di un farmaco antivirale, quale il Ganciclovir o il Valganciclovir.
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che i suddetti farmaci comportano un miglioramento dei difetti uditivi e dei deficit di sviluppo.

GANCICLOVIR

Somministrato per via endovenosa, il Ganciclovir è il primo farmaco antivirale storicamente approvato per il trattamento delle infezioni da Citomegalovirus e rappresenta la preparazione farmaceutica d'elezione contro quest'ultime.

VALGANCICLOVIR

Somministrato per via orale, il Valganciclovir può associarsi all'uso del Ganciclovir o sostituire quest'ultimo, durante il trattamento delle infezione da Citomegalovirus più lievi.

Importante: è possibile Curare l'Infezione da Citomegalovirus in Gravidanza?

Allo stato attuale della scienza, i farmaci antivirali disponibili contro il Citomegalovirus non sono utilizzabili dalle donne in gravidanza.
Pertanto, una donna incinta che sviluppa l'infezione da Citomegalovirus non può assumere alcun medicinale di quelli esistenti oggi e può soltanto attendere che la malattia faccia il suo decorso.

Prevenzione

È possibile Prevenire il CMV Congenito?

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Per prevenire il CMV congenito, occorre che le donne incinte non immuni al Citomegalovirus assumano comportamenti tali che non le espongano all'agente virale sopraccitato; nello specifico, dovrebbero:

  • Evitare di entrare in contatto con le mucose di persone con un'infezione da Citomegalovirus o con i fluidi corporei di queste. Tra le persone maggiormente oggetto di infezione da Citomegalovirus, figurano i bambini di età prescolare (tra i 3 e i 5 anni di età);
  • Lavarsi bene e spesso le mani con acqua e sapone, in particolare dopo qualsiasi tipo di contatto con i bambini piccoli (< 3-5 anni). Per un buon lavaggio delle mani si consiglia la consultazione di questo articolo;
  • Non condividere cibo, piatti, bicchieri, spazzolini da denti, asciugamani, posate, bicchieri, con bambini piccoli;
  • Tenere puliti giocattoli, sonagli e qualsiasi cosa che può essere sporca di saliva o urina di bambini piccoli.

Importante

Attualmente, non esiste alcun vaccino per prevenire l'infezione da Citomegalovirus in gravidanza.
Le ricerche per la produzione di una vaccinazione, tuttavia, sono intense e hanno già fornito risultati sperimentali estremamente promettenti.

Prognosi

La prognosi in casi di CMV congenito varia da paziente a paziente, in base principalmente a due fattori, che sono:

  • Il periodo della gravidanza in cui la madre ha contratto l'infezione da Citomegalovirus e l'ha trasmessa al feto. Infezioni da Citomegalovirus durante il primo trimestre di gestazione tendono ad avere conseguente sul feto più gravi di infezioni da Citomegalovirus occorse durante i due trimestre successivi;
  • La severità dell'infezione da Citomegalovirus in gravidanza. Le infezioni da Citomegalovirus in gravidanza di tipo primario hanno una tendenza decisamente superiore, rispetto a quelle di tipo secondario, di compromettere la salute del feto alla nascita e negli anni successivi.

Si ricorda che, in alcune circostanze, il CMV congenito non causa alcuna problematica di rilievo, né nell'immediato né sul lungo periodo.

Mortalità in caso di CMV Congenito

In base ad alcune stime, il CMV congenito sarebbe associato a un tasso di mortalità di circa il 30%.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza