Ciclofosfamide: a cosa serve, effetti collaterali, nome commerciale

Che cos'è la Ciclofosfamide e caratteristiche generali
La ciclofosfamide - conosciuta anche come citofosfano o CP - è un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli agenti alchilanti.
Nel nostro Paese, la ciclofosfamide è disponibile in una sola specialità medicinale avente nome commerciale Endoxan Baxter®.
È disponibile in formulazione farmaceutiche adatte all'uso orale (compresse) e all'uso parenterale (polvere per soluzione ineittabile). Queste ultime formulazioni sono ad uso ospedaliero, mentre la formulazione per uso orale può essere dispensata in farmacia tramite presentazione di ricetta media non ripetibile (RNR).
Data la sua importanza, la ciclofosfamide, rientra nella lista di farmaci essenziali redatta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, un elenco di tutti i farmaci che devono essere presenti in un sistema sanitario di base.

A cosa serve la Ciclofosfamide?
Indicazioni terapeutiche: quando si usa la Ciclofosfamide?
La ciclofosfamide è indicata nel trattamento citostatico di diversi tipi di tumori, fra cui:
- Linfoma di Burkitt;
- Linfoma diffuso a grandi cellule B;
- Linfoma follicolare;
- Linfoma di Hodgkin;
- Leucemia linfatica cronica;
- Mieloma multiplo;
- Cancro al seno in fase iniziale;
- Carcinoma mammario metastatico;
- Sarcoma di Ewing;
- Neoplasia trofoblastica gestazionale;
- Glioma di basso grado;
- Nefroblastoma (tumore di Wilms);
- Rabdomiosarcoma.
Ad alte dosi, può essere utilizzata per la terapia preparatoria al trapianto di cellule staminali emopoietiche (cellule progenitrici da cui originano le cellule del sangue).
Avvertenze e precauzioni
Cosa è bene sapere prima di ricevere la Ciclofosfamide
Prima di ricevere il trattamento con ciclofosfamide, il medico dovrà essere informato delle condizioni di salute generali del paziente ed essere messo a conoscenza della presenza di qualsivoglia disturbo o malattia, oltre a quella che si necessita trattare con la ciclofosfamide.
Poiché la ciclofosfamide presenta tossicità renale e delle vie urinarie, è necessario monitorare attentamente e costantemente queste funzionalità nei pazienti in trattamento con il farmaco. Ove richiesto, si riduce la dose somministrata; in alcuni casi, invece, è necessario interrompere il trattamento.
Particolare attenzione va prestata alla somministrazione di ciclofosfamide in soggetti deboli e/o anziani e in pazienti che hanno recentemente ricevuto un trattamento con radioterapia.
Anche i pazienti che hanno un sistema immunitario indebolito o che hanno problemi epatici devono essere monitorati prima, durante e dopo il trattamento con il farmaco. La ciclofosfamide può, infatti, causare mielosoppressione e immunosoppressione, favorendo l'insorgenza di infezioni; inoltre, sono stati segnalati casi di patologia veno-occlusiva del fegato.
I pazienti con un'anamnesi di disturbi cardiaci devono essere attentamente controllati, a causa della cardiotossicità che la ciclofosfamide possiede.
Interazioni
Interazioni farmacologiche fra la Ciclofosfamide e altri farmaci o prodotti
La ciclofosfamide è un profarmaco, questo significa che prima di svolgere la sua azione citotossica (tossica per le cellule) deve subire delle modifiche che la trasformino in metaboliti attivi. Queste modifiche avvengono in seguito a metabolismo epatico.
Esistono, però, farmaci che possono ritardare l'attivazione della ciclofosfamide, riducendone quindi l'attività. Questi farmaci sono:
- Tiotepa, un farmaco antitumorale;
- Aprepitant, un antiemetico impiegato nella prevenzione della nausea e del vomito indotti da chemioterapia antineoplastica;
- Bupropione, un farmaco usato un tempo come antidepressivo, oggi è impiegato come aiuto per smettere di fumare;
- Cloramfenicolo, un antibiotico batteriostatico;
- Fluconazolo e itraconazolo, farmaci antifungini;
La somministrazione di ciclofosfamide ad alti dosaggi poco dopo la somministrazione di busuflfano ad alte dosi, può diminuire la velocità di escrezione della ciclofosfamide stessa aumentandone gli effetti tossici.
L'assunzione di antibiotici fluorochinolonici - come, ad esempio, la ciprofloxacina - può determinare una ridotta efficacia della ciclofosfamide con conseguente peggioramento della patologia primaria.
Durante il trattamento con ciclofosfamide può verificarsi un aumento della concentrazione di metaboliti citotossici in seguito ad assunzione di:
- Allopurinolo, un farmaco impiegato per trattare la gotta;
- Cimetidina, un farmaco usato per la terapia dell'ulcera gastrica;
- Disulfiram, un farmaco usato per la cura dell'alcolismo;
Bisogna fare attenzione alla somministrazione di ciclofosfamide in concomitanza a farmaci induttori di enzimi microsomiali epatici ed extraepatici (come, ad esempio, il citocromo P450). Fra questi farmaci troviamo:
- Rifampicina, un antibiotico;
- Fenobarbital, un barbiturico;
- Carbamazepina e fenitoina, farmaci impiegati per il trattamento dell'epilessia;
- Benzodiazepine;
- Erba di San Giovanni (o Iperico), una pianta officinale dalle proprietà antidepressive e antivirali;
- Corticosteroidi.
Anche il farmaco antiemetico ondansetron sembra interferire con la ciclofosfamide somministrata ad alte dosi.
La somministrazione di ciclofosfamide in concomitanza ad altri farmaci con tossicità similare può causare effetti tossici combinati, quindi maggiori. Perciò, bisogna fare attenzione alla somministrazione contemporanea di ciclofosfamide a farmaci nefrotossici (tossici per i reni) o cardiotossici.
La ciclofosfamide può ridurre il potere anticoagulante del warfarin.
L'assunzione di ciclofosfamide può interferire con l'assorbimento intestinale di digossina (farmaco usato per aumentare la forza di contrazione cardiaca) e di verapamil (farmaco impiegato nel trattamento dell'ipertensione).
Ciclofosfamide con cibi, bevande e alcol
I pazienti in terapia con ciclofosfamide non devono mangiare pompelmo, berne il succo o consumare prodotti di qualsiasi tipo che lo contengano o che ne contengano derivati, poiché questo frutto contiene sostanze in grado di ridurre l'efficacia del farmaco.
L'alcool può aumentare gli effetti emetici indotti da ciclofosfamide; pertanto, è bene evitarne il consumo.
Ciclofosfamide e vaccini
La ciclofosfamide ha effetti immunosoppressivi, cioè è in grado di sopprimere il sistema immunitario. Questa soppressione potrebbe portare a una risposta ridotta alle vaccinazioni. I pazienti vaccinati con vaccini a virus vivi attenuati, inoltre, possono contrarre infezioni e manifestare effetti collaterali al vaccino più marcati a causa della soppressione delle difese naturali dell'organismo.
Prima di iniziare la terapia con i medicinali a base di ciclofosfamide attraverso qualsiasi via di somministrazione, il medico deve essere informato se si stanno assumendo, sono stati recentemente assunti o si potrebbero assumere farmaci o prodotti di qualsiasi tipo - anche se non riportati sopra - inclusi i farmaci senz'obbligo di prescrizione medica (SOP), i farmaci da banco (OTC), i prodotti erboristici e fitoterapici, gli integratori alimentari, i prodotti omeopatici, ecc.
Effetti collaterali
Ciclofosfamide effetti collaterali: quali effetti indesiderati può causare?
La ciclofosfamide può indurre svariati effetti collaterali che dipendono dalla quantità di farmaco somministrato, dalla via di somministrazione scelta, dal tipo di patologia da trattare e dalle condizioni del paziente. Gli effetti collaterali che si possono manifestare e la loro intensità varia da individuo a individuo, questo perché ogni paziente risponde in maniera diversa alla terapia.
Di seguito saranno riportati alcuni degli effetti indesiderati che si possono manifestare nel trattamento con ciclofosfamide; per informazioni più dettagliate consultare il medico e leggere il foglietto illustrativo del medicinale che si deve assumere.
Mielosoppressione
La ciclofosfamide può indurre mielosoppressione, cioè sopprime l'attività del midollo osseo; questo provoca una riduzione della produzione di cellule del sangue che può portare a:
- Anemia (diminuzione dei livelli ematici di emoglobina), il principale sintomo dell'insorgenza di anemia è la sensazione di spossatezza fisica;
- Leucopenia (diminuzione dei livelli di globuli bianchi), con aumentata suscettibilità alla contrazione d'infezioni;
- Piastrinopenia (diminuzione del numero di piastrine), questo porta alla comparsa di lividi e sanguinamenti anomali con aumentato rischio di emorragie.
Patologie gastrointestinali
La ciclofosfamide può provocare nausea, vomito e diarrea.
Il vomito può insorgere da poche ore fino ad alcuni giorni dopo l'assunzione del farmaco. Per controllare questo sintomo si utilizzano farmaci antiemetici. Se il sintomo persiste, è necessario informarne il medico oncologo.
La diarrea può essere trattata con farmaci antidiarroici ed è necessario bere molto per reintegrare i liquidi persi.
Naturalmente, prima di utilizzare qualsiasi medicinale per il trattamento dei suddetti effetti, è necessario chiedere consiglio al medico.
La ciclofosfamide può, inoltre, causare coliti, enteriti, stomatiti e costipazione.
Patologie della cute
La terapia con ciclofosfamide può causare eritemi, orticaria, dermatiti e vesciche.
Alopecia
Il trattamento con ciclofosfamide può portare a perdita dei capelli e dei peli in generale. Questo effetto collaterale, in genere, scompare dopo la fine del trattamento.
Patologie del cavo orale
La terapia con ciclofosfamide può portare alla comparsa di piccole ulcere del cavo orale, alla sensazione di bocca secca e a dolore. Per prevenire questi sintomi, è importante assumere molti liquidi ed eseguire una regolare pulizia dei denti con uno spazzolino morbido.
Si può anche incorrere in una temporanea perdita del senso del gusto che si riacquista, in genere, al termine della terapia.
Tossicità a carico dell'apparato urinario
La ciclofosfamide presenta tossicità a carico dei reni e delle vie urinarie in generale. Il trattamento col farmaco può, infatti, favorire l'insorgenza di:
- Cistiti emorragiche;
- Macro- e micro-ematuria (sangue nelle urine, visibile e non);
- Edema della parete vescicale;
- Fibrosi e sclerosi della vescica;
- Uretrite emorragica;
- Cistite ulcerosa;
- Insufficienza renale;
- Necrosi dei tubuli renali;
- Nefropatia tossica;
- Aumento dei livelli sanguigni di creatinina e azoto ureico.
Patologie a carico dei polmoni
La ciclofosfamide può causare svariati disturbi a carico dei polmoni come, ad esempio, broncospasmi, dispnea, tosse, polmonite interstiziale, edema polmonare, fibrosi polmonare cronica, insufficienza respiratoria e ipossia.
Patologie epatobiliari
Il trattamento con ciclofosfamide può causare danni a livello del fegato e delle vie biliari. Fra i principali effetti collaterali troviamo disturbi della funzionalità epatica, epatiti, epatomegalia, patologia veno-occlusiva epatica ed ittero.
Patologie cardiovascolari
La ciclofosfamide presenta tossicità nei confronti del sistema cardiocircolatorio. Può scatenare:
- Variazioni della pressione sanguigna (ipertensione o ipotensione);
- Aritmie (tachicardia o bradicardia);
- Palpitazioni;
- Insufficienza ventricolare;
- Angina pectoris;
- Pericardite;
- Infarto del miocardio;
- Arresto cardiaco.
Patologie dell'occhio
La terapia con ciclofosfamide può provocare alterazioni della vista, aumento della lacrimazione, congiuntiviti ed edema oculare accompagnato da ipersensibilità.
Tossicità a carico dell'orecchio
La ciclofosfamide può causare disturbi dell'udito e tinnito, ovvero una sensazione di ronzio alle orecchie che può essere percepita come un rumore pulsante, come un fischio, come un tintinnio o come un fruscio.
Infertilità
La ciclofosfamide può causare danni - a volte irreversibili - a carico degli apparati riproduttivi femminili e maschili.
Nelle donne, la ciclofosfamide, può alterare la funzionalità ovarica e indurre oligomenorrea o amenorrea (rispettivamente, una riduzione o un arresto del ciclo mestruale).
Negli uomini, invece, la ciclofosfamide può portare ad atrofia testicolare, oligospermia o azoospermia (rispettivamente, ridotta quantità o assenza di spermatozoi nell'eiaculato).
Patologie del sistema nervoso
Il trattamento con ciclofosfamide può causare vertigini, convulsioni, tremori, parestesia (alterazione della sensibilità degli arti o di altre parti del corpo); può, inoltre, generare confusione ed encefalopatie.
Cancerogenesi
Sembra che il trattamento con ciclofosfamide possa indurre la formazione di tumori secondari, sia benigni che maligni. I tumori che possono insorgere in seguito al trattamento con il farmaco sono leucemie, linfomi, tumori della pelle, tumori renali e della vescica.
Sovradosaggio da Ciclofosfamide
I sintomi del sovradosaggio da ciclofosfamide includono manifestazioni di tossicità dose-dipendente come mielosoppressione, urotossicità, cardiotossicità, malattia veno-occlusiva epatica e stomatiti. Non esiste un antidoto ma - poiché la ciclofosfamide può essere dializzata - in caso di sovradosaggio o intossicazione accidentale, è indicata una rapida emodialisi.
Come agisce?
Ciclofosfamide meccanismo d'azione: come funziona?
Come sopra accennato, la ciclofosfamide è un profarmaco, cioè deve essere attivata dal metabolismo epatico per svolgere la sua azione. Solo dopo essere stata trasformata nei suoi metaboliti attivi e citotossici, sarà in grado di espletare la sua azione.
La ciclofosfamide è un agente alchilante che, come tale, è in grado di intercalare gruppi alchilici all'interno del doppio filamento di DNA attraverso la formazione di legami molto forti difficili da rompere. Le alterazioni così indotte sul DNA impediscono alla cellula di replicarsi correttamente, condannandola ad andare incontro al processo di morte cellulare programmata definito apoptosi.
Dosaggio e modo d'uso
Come si somministra la Ciclofosfamide?
La ciclofosfamide è disponibile per la somministrazione orale e parenterale (generalmente, endovenosa, ma - quando non possibile - anche intramuscolare).
Per la somministrazione endovenosa il farmaco si presenta sotto forma di una polvere che deve essere disciolta in un'adeguata quantità di solvente prima dell'infusione. Può essere somministrata solo da personale medico specializzato nella somministrazione di farmaci antitumorali.
Le compresse per uso orale vengono solitamente impiegate per la terapia di mantenimento.
Durante o subito dopo la somministrazione del farmaco, è necessario ingerire o ricevere tramite infusione sufficienti quantità di liquidi al fine stimolare la diuresi e ridurre il rischio di tossicità alle vie urinarie. A questo proposito, è importante assicurarsi che il paziente provveda allo svuotamento della vescica ad intervalli regolari.
La posologia è stabilita dal medico in base al tipo di patologia che deve essere trattata, in base alle condizioni del paziente e al suo quadro clinico. In pazienti affetti da disfunzioni epatiche bisogna tener conto del fatto che ci potrebbe essere una ridotta attivazione di ciclofosfamide.
È spesso necessario un aggiustamento di dose in pazienti affetti da una precedente mielosoppressione e/o da insufficienza renale. Anche nel caso di pazienti anziani, la dose di farmaco deve essere adattata in base alle condizioni del paziente stesso.
Gravidanza e allattamento
La Ciclofosfamide può essere utilizzata durante la gestazione e nelle madri che allattano al seno?
L'uso di ciclofosfamide in gravidanza è sconsigliato - soprattutto durante il primo trimestre - perché il farmaco può oltrepassare la placenta materna.
L'uso di ciclofosfamide può causare interruzione della gravidanza, ritardo della crescita fetale ed effetti tossici sul feto che si manifestano nel neonato, come pancitopenia, grave ipoplasia del midollo osseo e gastroenterite.
Trascorso il primo trimestre di gestazione, se la terapia con ciclofosfamide è necessaria e non può essere ritardata e la paziente desidera continuare la gravidanza, si potrà ricorrere alla chemioterapia dopo avere informato la donna del rischio, seppur minore ma comunque possibile, di effetti teratogeni. Pertanto, è molto importante discuterne con il medico.
Durante il trattamento con ciclofosfamide e per almeno sei mesi dalla fine del trattamento, è necessario adottare precauzioni per evitare possibili gravidanze.
La ciclofosfamide è, inoltre, in grado di distribuirsi nel latte materno. Le donne in terapia col farmaco non devono, quindi, allattare al seno.
Controindicazioni
Quando la Ciclofosfamide NON deve essere usata
L'uso della ciclofosfamide e dei medicinali che la contengono è controindicato nei seguenti casi:
- Allergia nota alla ciclofosfamide e/o ad uno o più degli eccipienti contenuti nel medicinale che si deve assumere;
- In pazienti con grave riduzione della funzionalità del midollo osseo (soprattutto in pazienti che sono stati sottoposti a terapia preliminare con altri agenti citotossici e/o sottoposti a radioterapia);
- In presenza di infiammazioni alla vescica (ad esempio, cistiti);
- Nei pazienti con ostruzioni del flusso urinario;
- In pazienti con infezioni in atto;
- In gravidanza;
- Durante l'allattamento al seno.
NOTA BENE
In questo articolo si è cercato di fornire una panoramica generale sulle principali caratteristiche della ciclofosfamide e dei medicinali che la contengono. Per informazioni più specifiche e dettagliate, consultare il medico; inoltre, può essere utile la lettura del foglietto illustrativo del medicinale che si deve utilizzare.
In caso di dubbi, rivolgersi al medico.