Chirurgia estetica genitale maschile: Androlifting e non solo

Se fino ad alcuni anni fa alla chirurgia estetica ricorreva un numero ridotto di persone e questo segmento della medicina era considerato abbastanza di nicchia, oggi i fruitori sono sempre di più.
Le aree corporee di intervento sono diverse e anche se erroneamente si pensa che a rivolgersi al chirurgo estetico siano solo o quasi donne, a farlo sono anche molti uomini, che sempre più spesso non si limitano a chiedere la riduzione del giro vita o l'eliminazione delle maniglie dell'amore, ma sono attratti da ritocchi molto più intimi.
In grande ascesa, infatti, gli interventi di chirurgia estetica ai genitali maschili e, in particolar modo, quelli di androlifting.
Cosa vogliono i pazienti dalla chirurgia estetica andrologica
Secondo alcune recenti stime, gli uomini che si rivolgono all'andrologo per questioni estetiche chiedono allo specialista non più solo soluzioni per aumentare le dimensioni del pene, ma anche piccoli accorgimenti per cancellare i segni del tempo e riportare l'orologio indietro di qualche decennio anche nelle parti genitali. Insomma, un vero e proprio lifting intimo.
Anche se si tratta di un desiderio che potrebbe far sorridere non si deve dimenticare che per molti uomini si tratta di zone del corpo particolarmente sensibili, il cui aspetto incide in maniera importante sulla generale sensazione di benessere e sulla salute psicologica e mentale.
Questo porta a volte alcuni pazienti più fragili a richiedere interventi di miglioramento anche là dove non ce ne sarebbe la necessità, perché percepiscono difetti inesistenti o talmente lievi, in particolare al pene, da non dover in alcun modo essere trattati. In questi casi si parla di dismorfofobia peniera e la soluzione ideale è di indirizzare la persona verso un altro specialista che analizzi i motivi che lo hanno portato a provare sensazioni di insicurezza nei confronti del proprio apparato genitale.
Cosa spinge la richiesta di interventi estetici intimi
La richiesta di interventi di chirurgia estetica in ambito andrologico, pur essendo ancora circoscritta, continua a crescere, e i motivi sono diversi.
Indubbiamente incide lo sdoganamento a livello pubblico di alcune tematiche, che ha spinto molte persone a liberarsi del tabù di parlare del proprio pene e a non provare più imbarazzo a rivolgersi all'andrologo anche per questioni estetiche.
A fronte di questo passo avanti sicuramente positivo, a spingere tanti uomini a voler migliorare l'aspetto del proprio pene e delle aree limitrofe è anche una crescente ansia da prestazione e una cultura dell'eccellenza alimentata dai social network e dalla molte sollecitazioni che provengono dal web, dove i modelli che vanno per la maggiore sono quelli che incitano al raggiungimento di una presunta ma irreale perfezione. La stessa rappresentata anche all'interno della pornografia, che induce a paragoni spesso irraggiungibili e per questo fonte di frustrazione.
Infine, chi richiede espressamente interventi di androlifting, lo fa perché inizia a vedere i segni dell'invecchiamento sui propri genitali, che a un certo punto non corrispondono più all'immagine che l'uomo stesso ha di se stesso e ai suoi desideri, nella sfera sessuale ma non solo.
Come si ringiovaniscono le parti intime
I trattamenti anti age ai genitali hanno ovviamente l'obiettivo di attenuare i segni del tempo in questa parte del corpo ed esattamente come ogni altra procedura estetica possono essere leggeri o più invasivi.
Tra le soluzioni più soft e anche tra le più utilizzate, il filler riassorbibile a base di iniezioni di acido ialuronico che aiutano a rimodellare il pene. In voga anche le iniezioni di plasma arricchito da piastrine (PRP) o l'uso della tecnica del needling, che con un rullo di piccoli aghi stimola la produzione di elastina e collagene.
Non mancano richieste di interventi al laser per correggere eventuali discromie o piccole cicatrici.
Come funziona l'androlifting
L'invecchiamento in questa zona del corpo si manifesta soprattutto attraverso il rilassamento dei tessuti cutanei in tre aree: scroto, pube e tessuto penoscrotale.
Uno dei trattamenti più innovati per contrastare questa condizione è l'androlifting.
Lo scroto è soggetto alla forza di gravità e questo nel tempo comporta un allungamento dei tessuti. L' intervento di androlifting in questa zona si effettua con incisioni in zone poco visibili, funzionali a distendere la pelle che in questo modo risulta molto più tonica ed elastica. Questo tipo di trattamento, oltre a migliorare l'estetica complessiva della zona e a riporla al livello di alcuni anni precedenti, è particolarmente utile per gli uomini che praticano sport con regolarità a livelli da medi ad alti perché migliora la sensazione di comfort intimo, che a sua volta può incidere sulla performance sportiva.
Capita però anche che a rilassarsi sia la porzione inferiore dell'addome, che così facendo può gravare sul pene. In questo caso si interviene con un micro intervento di androlifting che consente di sollevare i genitali.
Infine, alcune persone hanno un' eccedenza cutanea che si sviluppa dallo scroto e coinvolge anche l'asta del pene. Se il problema è questo, con la tecnica dell'androlifting si rimuove una porzione di tessuto dalla parte inferiore dell'asta del pene verso lo scroto.
L'Italia potrebbe togliere l'Iva sulla chirurgia estetica.