Ultima modifica 01.04.2020
INDICE
  1. Generalità
  2. Cos'è la Cerebellite?
  3. Cause
  4. Sintomi e Complicazioni
  5. Diagnosi
  6. Terapia
  7. Prognosi
  8. Prevenzione

Generalità

La cerebellite, o atassia acuta cerebellare, è una malattia che compare per effetto di un'infiammazione a carico del cervelletto e che determina la disfunzione di quest'ultimo.

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Dovuta a infezioni, pratiche vaccinali, emorragie nel cervelletto, ictus, carenze vitaminiche ecc., la cerebellite è responsabile di disturbi quali: andatura instabile, mancanza di coordinazione tra i movimenti del tronco e quelli degli arti, tendenza a inciampare, nistagmo, disartria, nausea, vomito, mal di testa, tremori e vertigini. Inoltre, nei casi più gravi, può sfociare in complicanze, il cui esito è talvolta fatale per il paziente.
La diagnosi di cerebellite si basa su: un'analisi approfondita dei sintomi, l'anamnesi, una valutazione neurologica, esami del sangue e delle urine, esami radiologici riferiti all'encefalo, studi di conduzione nervosa, l'elettromiografia e la rachicentesi.
La cerebellite richiede, principalmente, un trattamento causale, ossia una terapia mirata ad abbattere la causa scatenante.

Breve ripasso di cos'è il cervelletto?

Il cervelletto è una delle componenti principali dell'encefalo, ossia l'organo, assieme al midollo spinale, costituisce il sistema nervoso centrale.
Situato nella parte posteriore dell'encefalo (nella cosiddetta fossa cranica posteriore), il cervelletto è una struttura di forma ovoidale, del peso di circa 130-140 grammi, in cui è possibile riconoscere due espansioni laterali – chiamati emisferi cerebellari – divisi da una linea mediana centrale – denominata vermis.
Fornito di sostanza grigia (la cosiddetta corteccia cerebellare) e sostanza bianca (in cui risiedono i nuclei cerebellari), il cervelletto gioca un ruolo chiave nell'apprendimento, nel controllo motorio, nella coordinazione dei muscoli volontari, nel senso di equilibrio e, infine, in alcune funzioni cognitive correlate al linguaggio e all'attenzione.

Cos'è la Cerebellite?

La cerebellite, nota anche come atassia acuta cerebellare, è una malattia che insorge a seguito di un processo infiammatorio a carico del cervelletto e che altera le funzioni di quest'ultimo, soprattutto per quanto concerne il controllo motorio e la coordinazione dei muscoli volontari.
La cerebellite è una patologia che suscita grande interesse specialmente tra i genitori dei bambini al di sotto dei 10 anni di età, in quanto questi soggetti rappresentano i suoi bersagli preferiti.

Significato di atassia cerebellare acuta

  • Il termine "atassia" indica un gruppo di malattie caratterizzate da una progressiva perdita della capacità di controllo dei muscoli volontari, a cui segue un'incapacità di coordinazione degli stessi.
  • Il termine "cerebellare" è l'aggettivo che fa riferimento al cervelletto.
  • Il termine "acuta" sta a indicare che i sintomi dell'atassia cerebellare compaiono in modo brusco e molto rapidamente, nel giro di poche ore/giorni.

Epidemiologia

A livello di popolazione generale, la cerebellite è una malattia rara.
Come anticipato, ha una predilezione per i soggetti giovani di età inferiore ai 10 anni; tuttavia, anche se capita davvero poco spesso, può colpire anche gli adulti.
Tra i più giovani, a soffrire maggiormente di cerebellite sono soprattutto i soggetti di età compresa tra i 2 e i 7 anni.

Cause

Solitamente, la cerebellite compare in seguito a un'infezione primaria o secondaria; meno frequentemente, è successiva a una pratica vaccinale o ad altri eventi molto particolari.
In entrambe le circostanze, comunque, veste i panni di complicanza, ossia di condizione frutto di un aggravamento della patologia presente o di un evento appena capitato.

Quali infezioni sono causa di cerebellite?

Tra gli agenti infettivi potenzialmente in grado di causare cerebellite, figurano:

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È importante sottolineare che solo in rari casi questi agenti infettivi innescano un processo infiammatorio a carico del cervelletto e sfociano in cerebellite.

Quali vaccini sono causa di cerebellite?

Tra le vaccinazioni che possono sfociare in cerebellite, rientrano: il vaccino antirabbico (cioè il vaccino contro la rabbia), il vaccino anti-varicella e il vaccino anti-epatite B.

Quali altri eventi particolari causano cerebellite?

Alla voce "eventi particolari che possono causare cerebellite" rientrano: le emorragie a livello del cervelletto, l'esposizione al mercurio o al piombo, i traumi encefalici con interessamento del cervelletto, gli episodi di ictus a livello del cervelletto e alcune carenze vitaminiche (es: carenza di vitamina B-12, vitamina B-1 o vitamina E).

Sintomi e Complicazioni

I sintomi della cerebellite compaiono solitamente in modo brusco e rapido.
Tra le manifestazioni più importanti dell'atassia cerebellare acuta, figurano:

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  • Mancanza di coordinazione motoria fra tronco e arti superiori o fra tronco e arti inferiori (atassia troncale);
  • Andatura instabile;
  • Tendenza a inciampare;
  • Tremori;
  • Nistagmo;
  • Mal di testa, nausea e vomito;
  • Vertigini;
  • Difficoltà a mangiare;
  • Linguaggio farfugliato (disartria).

Lo sapevi che…

La cerebellite è la più comune causa di andatura instabile nei bambini al di sotto dei 10 anni.

Cerebellite post-infettiva: dopo quanto compare?

La forma più comune di cerebellite – ossia la cerebellite post-infettiva – insorge, sempre con modalità brusca, dopo 2-3 settimane dall'infezione scatenante.

Quando i sintomi risultano permanenti?

Quando la cerebellite dipende da un episodio ictus, un'emorragia o un'infezione non virale, i sintomi conseguenti potrebbe essere permanenti (la terapia potrebbe soltanto indurne un miglioramento).

Curiosità

In bambini e adulti, la cerebellite differisce non tanto per i sintomi (questi tendono a coincidere nelle due categorie di pazienti), quanto piuttosto per le cause scatenanti. Nei più giovani, infatti, i fattori causali più comuni sono le infezioni, mentre negli adulti sono circostanze come, per esempio, l'esposizione al mercurio o al piombo e gli episodi di ictus a livello del cervelletto.

Complicazioni

Da una grave cerebellite possono scaturire complicanze importanti, talvolta fatali, tra cui: ernia delle tonsille cerebellari (protrusione nel canale cervicale di una o entrambe le tonsille cerebellari), idrocefalo ostruttivo combinato a ipertensione intracranica e severa atrofia cerebellare.
Inoltre, vedendosi incapaci di svolgere gli stessi gesti motori delle persone sane, alcuni pazienti con cerebellite sviluppano col tempo stati di depressione o umore basso, che ne pregiudicano ancora di più la qualità della vita.

Quando rivolgersi al medico?

Specie in un individuo giovane e reduce da una delle sopraccitate infezioni correlate alla cerebellite, costituisce un valido motivo per rivolgersi immediatamente a un medico o recarsi al più vicino centro ospedaliero la comparsa apparentemente ingiustificata di disturbi, quali: andatura instabile, mancanza di coordinazione tra il tronco e gli arti, e tendenza a inciampare.

Diagnosi

In genere, per formulare la diagnosi di cerebellite e capirne nei dettagli le cause scatenanti, sono fondamentali:

  • Il racconto dei sintomi da parte del paziente o del genitore del paziente (è più probabile la seconda circostanza, dato che la cerebellite è una malattia con una predilezione per gli individui giovani);
  • L'esame obiettivo e l'anamnesi. Consistono in uno studio critico dei sintomi e in una ricerca, tramite domande specifiche al paziente (o, se il paziente è giovane, ai genitori di quest'ultimo), delle possibili cause scatenanti la condizione in atto.
    Per esempio, è attraverso l'anamnesi che i medici vengono a conoscenza delle infezioni più recenti, di eventuali traumi alla testa, delle più recenti pratiche vaccinali ecc.
  • Un'accurata valutazione neurologica. Serve a capire lo stato di salute del sistema nervoso.
    Nell'eseguirla, il medico analizza i riflessi, la coordinazione, l'equilibrio, la capacità motorie, la vista, l'udito e le capacità di memoria.
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  • Lo studio della conduzione nervosa e l'elettromiografia. Il primo test valuta il funzionamento dei nervi (se è corretto o meno); il secondo test, invece, permette di stimare la qualità del controllo dei muscoli volontari da parte del sistema nervoso.
  • La TAC o la risonanza magnetica (RMN) all'encefalo. Fornendo entrambe immagini chiare dell'encefalo, consentono ai medici di valutarne lo stato di salute e individuare danni, alterazioni e/o altre anomalie.
  • La rachicentesi (o puntura lombare). Consiste nel prelievo di un po' di liquido cefalorachidiano e nella sua successiva analisi di laboratorio.
    È un test che permette l'identificazione di agenti infettivi a livello del sistema nervoso.
  • Gli esami del sangue e le analisi delle urine. Servono ad approfondire ulteriormente lo stato di salute del paziente.

Importanza della diagnosi differenziale

A fini dell'individuazione di una malattia come la cerebellite gioca un ruolo chiave la diagnosi differenziale, ossia l'approccio diagnostico centrato sull'esclusione di tutte quelle patologie con sintomi simili (in questo specifico caso, all'atassia cerebellare acuta).
Tra gli esami utili alla diagnosi differenziale, figurano: la TAC e la RMN all'encefalo, gli esami del sangue, le analisi delle urine e la rachicentesi.

Terapia

La cerebellite richiede una terapia di tipo causale, ossia un trattamento mirato ad abbattere la causa scatenante. Ovviamente, un simile tipo di approccio terapeutico implica che la cura adottata varia da paziente a paziente, a seconda della condizione che sostiene l'atassia cerebellare acuta.
Laddove la cerebellite ha provocato dei danni al cervelletto, potrebbe risultare indispensabile anche il ricorso a una terapia sintomatica, cioè un trattamento finalizzato ad alleviare la sintomatologia.

Il bisogno di una terapia causale in presenza di cerebellite giustifica la lunga serie di esami diagnostici, finalizzati a stabilire con precisione le cause dell'infiammazione in corso.

Alcuni esempi di trattamento in caso di cerebellite

  • Se la cerebellite è dovuta a un'infezione virale (varicella, rosolia ecc.), non è previsto alcun particolare trattamento, se non avere la pazienza di attendere la risoluzione spontanea della sintomatologia, risoluzione spontanea che avviene in qualche settimana.
  • Se la cerebellite è il risultato di un emorragia a livello del cervelletto, il paziente deve sottoporsi a un intervento chirurgico finalizzato a fermare la perdita di sangue e a eliminare la quota sanguigna fuoriuscita.
    In tali circostanze, un'azione tempestiva riduce il rischio di un danno permanente al cervelletto.
  • Se la cerebellite è la conseguenze di un ictus a livello del cervelletto, il paziente deve sottoporsi a una terapia farmacologica anticoagulante, per la fluidificazione del sangue.
  • Se la cerebellite è dovuta a infezione batterica, la terapia prevede l'uso di antibiotici.
    L'uso tempestivo di antibiotici è fondamentale per evitare spiacevoli conseguenze.
  • Se la cerebellite risulta dall'esposizione a una certa sostanza tossica (es: mercurio), il paziente trae giovamento dal sottrarsi alla suddetta esposizione.
  • Se la cerebellite è dovuta a una carenza vitaminica (es: carenza di vitamina B-12), la terapia prevede la somministrazione di alte dosi della vitamina carente.

Terapia sintomatica in caso di cerebellite

Nell'elenco dei trattamenti sintomatici utili in alcuni specifici casi di cerebellite, figurano: la fisioterapia, la logoterapia e la terapia occupazionale.

Prognosi

La prognosi in caso di cerebellite dipende dalla causa scatenante: in presenza di un fattore causale non particolarmente rilevante dal punto di vista clinica (es: infezione virale), la prognosi tende a essere positiva; al contrario, in presenza di un fattore causale clinicamente importante, la prognosi ha buone probabilità di essere infausta, per via dell'insorgenza di complicanze talvolta con esito fatale.

Prevenzione

Prevenire la cerebellite post-infettiva è complesso, se non, in alcuni casi, addirittura impossibile; attuare una prevenzione contro la cerebellite dovuta a ictus o a un'esposizione a materiali tossici, invece, è già più fattibile, in quanto è più facile il controllo dei fattori scatenanti.

Esempio di come prevenire una cerebellite da ictus

Condurre uno stile di vita, pratica regolarmente esercizio fisico, controllare l'ipertensione e mantenere sotto controllo i livelli ematici di colesterolo sono i punti cardine per prevenire la cerebellite correlata agli episodi di ictus.

Autore

Antonio Griguolo
Laureato in Scienze Biomolecolari e Cellulari, ha conseguito un Master specialistico in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza