Ultima modifica 01.04.2020

Il cefaclor è un antibiotico β-lattamico appartenente alla classe delle cefalosporine di seconda generazione.

Cefacloro

Cefacloro - Struttura Chimica

Il cefaclor possiede attività nei confronti dei batteri Gram-positivi e una certa attività anche nei confronti dei batteri Gram-negativi. Svolge un'azione antibiotica di tipo battericida (cioè è in grado di uccidere le cellule batteriche).

Indicazioni

Per Cosa si Usa

L'utilizzo del cefaclor è indicato per il trattamento d'infezioni causate da batteri ad esso sensibili.
Più precisamente, il cefaclor è indicato per il trattamento di:

Avvertenze

Prima di cominciare la terapia a base di cefaclor è necessario aver escluso eventuali ipersensibilità nei confronti di altre cefalosporine o nei confronti delle penicilline.
In caso di comparsa di reazioni allergiche, è necessario interrompere immediatamente il trattamento con il farmaco.
Va usata molta cautela nella somministrazione del farmaco in pazienti affetti da insufficienza renale. In questa categoria di pazienti, la dose di cefaclor solitamente somministrata dovrebbe essere ridotta.
La somministrazione di cefaclor deve essere effettuata con cautela in pazienti che hanno sofferto di patologie intestinali, a causa del possibile rischio d'insorgenza di coliti dovute alla terapia antibiotica stessa.
La terapia con cefaclor - soprattutto se protratta per lungo tempo - può favorire l'insorgenza di superinfezioni da batteri resistenti o da funghi (come le infezioni da Candida albicans e da Clostridium difficile). Queste superinfezioni - qualora compaiano - richiedono un adeguato trattamento.
La superinfezione da Clostridium difficile è la principale responsabile dell'insorgenza della colite pseudomembranosa che si manifesta, di solito, con la comparsa di diarrea grave.
Il cefaclor può determinare falsi positivi in alcuni test di laboratorio, come il test per determinare il glucosio nelle urine e il test di Coombs.

Interazioni

La somministrazione concomitante di cafaclor e di farmaci antiacidi, contenenti idrossido di magnesio o di alluminio, diminuiscono l'assorbimento del cefaclor stesso.
Il probenecid (un farmaco impiegato nel trattamento della gotta e dell'iperuricemia) diminuisce la velocità di escrezione renale del cefaclor, provocando così un aumento della sua concentrazione plasmatica.
In ogni caso, è necessario informare il medico se si stanno assumendo - o se sono stati recentemente assunti - farmaci di qualsiasi tipo, compresi i medicinali senz'obbligo di prescrizione e i prodotti erboristici e/o omeopatici.

Effetti Collaterali

Il cefaclor può causare vari tipi di effetti collaterali, sebbene non tutti i pazienti li manifestino. Ciò è dovuto alla diversa sensibilità che ogni individuo possiede nei confronti del farmaco. Pertanto, non è detto che gli effetti avversi si manifestino tutti e con la stessa intensità in ciascun paziente.
Di seguito sono riportati alcuni dei principali effetti indesiderati che possono insorgere durante la terapia a base di cefaclor.

Reazioni allergiche

Il cefaclor può scatenare reazioni allergiche in soggetti sensibili. I sintomi con cui queste reazioni possono manifestarsi, sono:

Patologie gastrointestinali

Durante il trattamento con cefaclor possono insorgere diarrea e - più raramente - nausea e vomito.
Inoltre, il farmaco può favorire l'insorgenza della colite pseudomembranosa in seguito allo sviluppo di superinfezioni da Clostridium difficile.

Patologie epatobiliari

La terapia con cefaclor può provocare epatiti transitorie e ittero colestatico.

Patologie del sistema nervoso

Il trattamento con cefaclor può causare:

Disturbi del sistema emolinfopoietico

La terapia con cefaclor può causare disturbi al sistema deputato alla produzione di cellule del sangue (il sistema emolinfopoietico, appunto). Tali disturbi possono provocare:

Disturbi renali e del tratto urinario

Il trattamento con cefaclor può determinare un aumento dell'azotemia (cioè la concentrazione ematica di azoto non proteico), della creatinemia (la concentrazione ematica di creatinina) e può creare alterazioni delle analisi delle urine.
Inoltre, il cefaclor può favorire lo sviluppo di nefrite interstiziale reversibile.

Altri effetti collaterali

Altri effetti indesiderati che possono manifestarsi durante il trattamento con cefaclor, sono:

Sovradosaggio

I sintomi di un sovradosaggio da cefaclor comprendono nausea, vomito, diarrea e disturbi epigastrici. La gravità di questi sintomi varia a seconda della dose di farmaco ingerita.
Non esiste un antidoto contro l'iperdosaggio da cefaclor, ma la somministrazione di carbone attivo può essere utile per ridurre l'assorbimento intestinale del farmaco. Talvolta, il carbone attivo può essere più efficace del vomito indotto o della lavanda gastrica. La somministrazione di carbone può essere effettuata come alternativa o in aggiunta allo svuotamento gastrico.
In caso di sovradosaggio, inoltre, dovranno essere tenuti sotto controllo tutti i parametri vitali del paziente.
In ogni caso, qualora si sospetti di aver assunto una dose eccessiva di farmaco, è necessario contattare immediatamente il medico e recarsi nel più vicino centro ospedaliero.

Meccanismo d'azione

Il cefaclor svolge la sua azione antibiotica interferendo con la sintesi del peptidoglicano (la parete cellulare batterica).
Il peptidoglicano, sostanzialmente, è un polimero costituito da catene parallele di carboidrati azotati, legate le une alle altre da legami trasversali fra residui amminoacidici. Tali legami si formano grazie all'enzima transammidasi.
Il cefaclor si lega a questo enzima impedendo la formazione dei suddetti legami. Così facendo, si creano delle aree deboli all'interno della struttura peptidoglicanica. Questi punti deboli portano alla lisi della cellula batterica e, infine, alla sua morte.

Modo d'Uso - Posologia

Il cefaclor è disponibile per la somministrazione orale sotto forma di compresse, capsule rigide e di granulato per sospensione orale.
La posologia del cefaclor deve essere stabilita dal medico in funzione del tipo e della gravità dell'infezione che s'intende trattare e in funzione delle condizioni del paziente.
La dose di cefaclor abitualmente somministrata negli adulti è di 250-750 mg, da assumersi due volte al giorno. Il medico deciderà la dose di farmaco da somministrare su base individuale.
Per il trattamento delle infezioni nei bambini, solitamente, si utilizza il granulato per sospensione orale. La dose abituale è di 20-40 mg/Kg di peso corporeo, da somministrarsi in dosi frazionate ogni 8 ore.

Gravidanza e Allattamento

L'uso del cefaclor da parte di donne in gravidanza dovrebbe essere effettuato solamente nei casi di effettiva necessità e, in ogni caso, è sempre necessario chiedere consiglio al medico.
Poiché il cefaclor viene escreto nel latte materno - anche se in piccole quantità - l'uso del farmaco da parte di madri che stanno allattando al seno dovrebbe essere effettuato con estrema cautela.

Controindicazioni

Il cefaclor è controindicato nei pazienti con sensibilità nota al cefaclor stesso, ad altre cefalosporine o alle penicilline.


Autore

Ilaria Randi

Ilaria Randi

Chimica e Tecnologa Farmaceutica
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha sostenuto e superato l’Esame di Stato per l’Abilitazione alla Professione di Farmacista