Ultima modifica 21.11.2019

Generalità

Il calendario mestruale è un importante strumento che permette di conoscere e tenere monitorato lo stato del proprio ciclo mestruale.

Calendario MestrualeNel corso del periodo che intercorre tra una mestruazione e quella successiva, infatti, il sistema riproduttivo della donna va incontro a varie modificazioni strutturali e funzionali, che ricorrono ogni mese. Tali cambiamenti si verificano dalla pubertà alla menopausa e sono direttamente correlati alla riproduzione e alla fertilità.
Per questi motivi, annotare mensilmente l'inizio del flusso mestruale sul calendario o sull'agenda è una buona abitudine da adottare per avere un'idea più precisa sulla durata e sulla regolarità del proprio ciclo e riconoscerne le alterazioni.
Questo strumento è utile, inoltre, per identificare chiaramente i giorni più fertili, qualora si desiderasse intraprendere o posticipare una gravidanza.


Cos'è il ciclo mestruale (in breve)

Il ciclo mestruale è l'intervallo di tempo che va dal 1° giorno di una mestruazione al giorno precedente l'inizio del flusso successivo. Durante questo periodo, ha luogo una sequenza di eventi fisiologici, il cui scopo consiste nella maturazione della cellula uovo (gamete femminile) e la preparazione di un “ambiente” adatto al suo eventuale impianto. In altre parole, i processi del ciclo mestruale preparano il terreno per un'eventuale gravidanza, nel caso in cui si verificasse la fecondazione dell'ovocita da parte di uno spermatozoo di origine maschile.

Cos'è

Il calendario mestruale permette di conoscere la durata e la regolarità del ciclo e contribuisce ad identificarne le variazioni rispetto alla norma. Annotare i dati relativi alla frequenza delle mestruazioni nell'agenda dovrebbe essere una buona abitudine per ogni donna, sin dal verificarsi del menarca, ossia dalla comparsa del primo flusso. Quest'evento segna l'inizio della pubertà e coincide con l'ingresso nell'età fertile.
Il calendario mestruale può fornire delle utili indicazioni circa la salute della donna: aiuta a gestire i vari aspetti della sindrome premestruale, contribuisce a individuare i giorni fertili quando si desidera avere o evitare una gravidanza ecc.
Per questo, è bene mostrare al ginecologo il proprio calendario mestruale, specie in presenza di qualche anomalia significativa.

Durata, frequenza e alterazioni del ciclo mestruale

  • Un ciclo mestruale viene considerato fisiologico quando ricorre a intervalli regolari di 28 giorni. Tuttavia, va considerata normale una frequenza dai 25 ai 36 giorni e una certa variabilità individuale (la durata del ciclo può cambiare di mese in mese). In ogni caso, per considerarsi regolare, tra una mestruazione e l'altra non deve esserci uno “scarto” superiore ai 4 giorni (in più o in meno).
  • Le mestruazioni, cioè la perdita di sangue che occorre ogni mese, durano in media dai 3 ai 7 giorni.
  • Eventuali variazioni della durata del ciclo mestruale sono determinate con più probabilità dalla lunghezza del periodo che precede l'ovulazione (fase follicolare). Questa prima fase del ciclo, pur presentando una durata media di circa 14 giorni, può subire delle oscillazioni, che variano da 1 a 3 settimane. Per la maggior parte delle donne, la fase luteale (periodo che va dall'ovulazione all'inizio delle mestruazioni) è più costante e richiede dai 12 ai 16 giorni (durata media: 14 giorni).
  • Le fasi del ciclo mestruale sono associate alla secrezione periodica e regolare degli ormoni ovarici, ipotalamici e ipofisari, direttamente correlati alla fertilità. Al mantenimento della regolarità delle mestruazioni, dell'ovulazione e di altri eventi correlati concorrono, quindi, diverse strutture dell'organismo (sistema nervoso centrale, ipotalamo, ipofisi ed ovaie).

Cosa succede durante il ciclo mestruale?

  • Mestruazioni – L'inizio di ogni ciclo è rappresentato dal primo giorno in cui compare il flusso mestruale, cioè una perdita di sangue frammisto a tessuto dalla superficie della parete uterina (endometrio). Questo fenomeno fisiologico consente all'utero di eliminare il rivestimento costruito durante il ciclo mestruale precedente. In genere, le mestruazioni durano 3-7 giorni.
  • Preparazione all'ovulazione – Nel corso della prima parte del ciclo mestruale, l'ipofisi avvia la secrezione dell'ormone follicolo-stimolante (FSH), il quale stimola la maturazione di una cellula uovo “dominante”. Al contempo, si ha un progressivo aumento nel sangue dei livelli di estradiolo (prodotto dall'ovaio). Ciò determina un progressivo ispessimento dell'endometrio, che si prepara così a ricevere la cellula uovo matura nel caso in cui venisse fecondata.
  • Ovulazione – Intorno al 14° giorno del ciclo, si verifica un brusco aumento dell'ormone luteinizzante (LH) che determina la rottura del follicolo ovarico, con l'espulsione dell'ovocita maturo all'interno dalla tuba di Falloppio. Nel corso delle 24 ore che seguono tale evento, la cellula uovo è disponibile per l'eventuale incontro con gli spermatozoi di origine maschile. Il rilascio dell'ovocita è, dunque, un prerequisito fondamentale per il concepimento.
  • Dopo l'ovulazione – Ciò che resta del follicolo “scoppiato” si trasforma nel corpo luteo, il quale produce progesterone. Quest'ultimo è un ormone necessario per le prime fasi di un'eventuale gravidanza. Se non avviene il concepimento, si verifica una rapida caduta dei livelli di progesterone per l'esaurimento funzionale del corpo luteo; ciò innesca i fenomeni che porteranno allo sfaldamento della parete uterina e alla successiva mestruazione. In caso contrario, la cellula uovo fecondata si annida nell'utero, dove trova l'ambiente più favorevole per il suo impianto e il proseguimento della gravidanza.

A cosa serve

Il ciclo mestruale è un indicatore della salute di una donna. Per questo motivo, è utile capire come funziona e tenerlo sotto controllo, mese per mese, con strumenti, quali il calendario, per riconoscerne le irregolarità. Sapere come calcolarne l'andamento, è un modo per conoscere meglio il proprio corpo e prendere coscienza degli eventi periodici che si susseguono nel ciclo riproduttivo.
Il calendario mestruale consente di prevedere in quale giorno è attesa la comparsa delle mestruazioni, per prepararsi e non farsi cogliere di sorpresa.
L'annotazione mensile dell'inizio e della fine del flusso aiuta a comprendere se l'organismo reagisce allo stress o ad altri particolari fattori (es. cambiamenti climatici stagionali, ridotta qualità del sonno ecc.), che possono influenzare il ciclo mestruale, aumentando o diminuendo la durata del sanguinamento.
La raccolta di questi dati può aiutare, inoltre, le donne a:

  • Ricordare quando hanno avuto rapporti sessuali;
  • Programmare l'assunzione della pillola anticoncezionale;
  • Evitare problemi ginecologici importanti (alcune patologie dell'apparato riproduttore femminile comportano tra i sintomi iniziali proprio l'irregolarità e la variazione della frequenza del ciclo).

Infine, il calendario mestruale permette di identificare quali sono i giorni più fertili quando si cerca di concepire un bambino o nel caso si desideri evitare una gravidanza.

Come funziona

Come calcolare l'inizio delle mestruazioni

Per calcolare la durata del ciclo con il calendario mestruale, si deve considerare il periodo che va dal primo giorno in cui compare il flusso (1° giorno del ciclo) fino al giorno che precede l'inizio della mestruazione successiva.
Nel caso di un ciclo regolare di 28 giorni, l'ovulazione (cioè il momento in cui l'ovaia rilascia la cellula uovo) avverrà 14 giorni prima dell'inizio del successivo sanguinamento.

Giorni fertili: quali sono?

In ogni ciclo mestruale, il momento più favorevole al concepimento coincide con l'ovulazione e con i giorni in prossimità di tale evento.
Se la donna ha cicli regolari, questo processo si verifica indicativamente ogni 28 giorni. Dopo l'inizio delle mestruazioni, un ovocita (di regola, uno per ogni ciclo mestruale) impiega mediamente 14 giorni per maturare e, sotto lo stimolo ormonale, fuoriuscire dal follicolo che la contiene per entrare nella tuba. Da qui, la cellula uovo inizia il suo viaggio verso l'utero dove si annida se, nel suo percorso, viene fecondata da uno spermatozoo.
Indicativamente, il periodo in cui è possibile che l'uovo venga fecondato inizia 4-5 giorni prima dell'ovulazione e termina 1-2 giorni dopo. Ciò è possibile in considerazione del fatto che la cellula uovo matura quando viene espulsa dall'ovaio riesce a sopravvivere circa 24 ore, mentre gli spermatozoi possono rimanere vitali nell'apparato genitale femminile fino a 72-96 ore dal rapporto.

Vantaggi

Ricapitolando, il calendario mestruale è utile per i seguenti motivi:

  • Permette di prevedere in quale giorno è attesa la comparsa delle mestruazioni;
  • Consente di avere un'idea più precisa sulla durata e sulla regolarità del proprio ciclo mestruale, contribuendo a riconoscerne le alterazioni significative (da riferire al ginecologo);
  • Aiuta a gestire i vari aspetti della sindrome premestruale;
  • Identifica i giorni fertili, qualora si desiderasse intraprendere o posticipare una gravidanza.

A cosa prestare attenzione

Le ragioni per cui può verificarsi un ritardo delle mestruazioni sono varie e possono comprendere:

Le variazioni maggiori della lunghezza del ciclo si verificano nei primi anni successivi al menarca e nella premenopausa. In caso di alterazione o interruzione del ciclo mestruale (in precedenza regolare), per evitare di confondere una di queste cause, è bene consultare un medico.


Principali alterazioni del ciclo mestruale

Polimenorrea

Ritmo inferiore a 25 giorni (cicli brevi, con flussi ravvicinati)

Oligomenorrea

Ritmo superiore a 36 giorni (cicli lunghi, con flussi distanziati)

Amenorrea

Assenza della mestruazione per almeno 3 mesi

Menorragia

Perdita di sangue mestruale eccessivamente abbondante, a carattere emorragico, e/o di durata superiore alla norma

Menometrorragia

Mestruazione abbondante che si prolunga anche nel periodo intermestruale

Metrorragia

Perdita ematica che si verifica in maniera indipendente dal flusso mestruale oppure in un periodo in cui non dovrebbero esservi mestruazioni (gravidanza, menopausa o prima della pubertà); se la perdita ematica intermestruale è di scarsa entità, invece, si parla di spotting

Ipomenorrea

Perdita ematica mestruale minore di 20 ml (flusso mestruale più scarso della norma)

Ipermenorrea

Perdita ematica mestruale maggiore di 80 ml (flusso mestruale abbondante)


Autore

Giulia Bertelli

Giulia Bertelli

Biotecnologa Medico-Farmaceutica
Laureata in Biotecnologie Medico-Farmaceutiche, ha prestato attività lavorativa in qualità di Addetto alla Ricerca e Sviluppo in aziende di Integratori Alimentari e Alimenti Dietetici