Generalità
L'astrocitoma è un tumore cerebrale che prende origine da particolari cellule della glia, chiamate astrociti.
Gli astrocitomi possono essere benigni o maligni e possono avere un diverso potere di accrescimento.
I sintomi di un astrocitoma consistono in disturbi di carattere generale - come mal di testa, nausea, vomito e deficit visivi - e in disturbi più specifici, che dipendono dalla sede d'insorgenza del tumore.
Solo grazie a una diagnosi accurata - tramite cui si delineano la posizione e la gravità dell'astrocitoma - è possibile pianificare la terapia più corretta.
In genere, il trattamento più indicato, che offre maggiori possibilità di guarigione, è l'intervento di asportazione chirurgica.
Breve richiamo sui tumori al cervello
Quando si parla di tumori al cervello, o tumori cerebrali o neoplasie cerebrali, ci si riferisce a masse benigne o maligne di cellule tumorali che interessano l'encefalo (quindi un'area tra telencefalo, diencefalo, cervelletto e tronco encefalico) o il midollo spinale. Insieme, encefalo e midollo spinale formano il sistema nervoso centrale (SNC).
Frutto di mutazioni genetiche, di cui però molto spesso non si conosce la causa precisa, i tumori al cervello possono:
- originare direttamente da una cellula del sistema nervoso centrale (in questo caso si parla anche di tumori cerebrali primari);
- derivare da un tumore maligno presente in altre sedi del corpo, come per esempio il seno (in questo secondo caso si chiamano anche tumori cerebrali secondari).
Data l'estrema complessità del sistema nervoso centrale e l'elevato numero di cellule diverse che lo compongono, esistono tantissimi tipi di tumori cerebrali differenti: secondo le ultime stime, tra i 120 e i 130.
A prescindere dal loro potere maligno o meno, i tumori al cervello vanno quasi sempre rimossi e/o trattati con radioterapia e/o chemioterapia, in quanto sono spesso causa di problemi neurologici incompatibili con una vita normale.
Cos'è l'astrocitoma?
L'astrocitoma è un tumore cerebrale che origina da cellule particolari, chiamate astrociti.
Gli astrociti sono cellule della glia, pertanto gli astrocitomi rientrano nella categoria dei cosiddetti gliomi, ovvero i tumori al cervello che derivano dalle unità cellulari della glia.
Un astrocitoma può essere di natura benigna o maligna; inoltre, può essere focale o diffuso: gli astrocitomi focali si presentano come una massa di cellule a sé stante, ben distinta dal circostante tessuto cerebrale sano; gli astrocitomi diffusi, invece, hanno l'aspetto di un qualcosa di "disperso" in ciò che li circonda.
Differenza tra un tumore benigno e un tumore maligno
Un tumore benigno è una massa di cellule anomale che si accresce lentamente, ha scarso potere infiltrativo e un'altrettanto scarso (se non nullo) potere metastatizzante.
Al contrario, un tumore maligno è una massa cellulare anomala che si accresce velocemente, ha elevato potere infiltrativo e quasi sempre un alto potere metastatizzante.
N.B: per potere infiltrativo, s'intende la capacità di intaccare le regioni anatomiche adiacenti. Con potere metastatizzante, invece, si fa riferimento alla facoltà delle cellule tumorali di diffondersi, attraverso il sangue o il circolo linfatico, in altri organi e tessuti del corpo (metastasi).
GLIA E CELLULE DELLA GLIA
Con le sue cellule, la glia provvede a fornire supporto, stabilità e nutrimento all'intricata rete di neuroni presente all'interno del corpo umano e avente il compito di trasmettere i segnali nervosi.
Nel sistema nervoso centrale, gli elementi cellulari della glia sono gli astrociti, gli oligodendrociti, le cellule ependimali e le cellule della microglia.
Nel sistema nervoso periferico (SNP), gli elementi cellulari della glia sono le cellule di Schwann e le cellule satellite.
LOCALIZZAZIONE DEGLI ASTROCITOMI
Gli astrocitomi si formano solitamente a livello di telencefalo, cervelletto e tronco encefalico.
Solo in rari frangenti insorgono a partire da un astrocita situato nel midollo spinale.
ASTROCITOMA: DAL GRADO ALLE DIVERSE TIPOLOGIE
I tumori cerebrali vengono distinti in 4 gradi - identificati con i primi quattro numeri romani - a seconda del loro potere di accrescimento.
Le neoplasie al cervello di grado I e II crescono molto lentamente e interessano un'area cerebrale ristretta; in genere sono benigne.
Al contrario, le neoplasie al cervello di grado III e IV si espandono con velocità e invadono le regioni tissutali circostanti; sono generalmente di natura maligna.
Un tumore cerebrale di grado I o II può, col tempo, trasformarsi in un tumore di grado III o IV.
In base al grado (o al potere di accrescimento) che li caratterizza, gli astrocitomi vengono distinti in:
- Astrocitomi pilocitici, che sono gli astrocitomi di grado I.
Caratteristiche: sono tumori benigni focali, simili a cisti ripiene di liquido. - Astrocitomi diffusi di basso grado, che sono gli astrocitomi di grado II.
Caratteristiche: sono tumori benigni diffusi. - Astrocitomi anaplastici, che sono gli astrocitomi di grado III.
Caratteristiche: tumori altamente maligni, sono detti anaplastici perché gli astrociti della massa tumorale perdono il loro aspetto tipico e assumono le caratteristiche di cellule indifferenziate (processo di anaplasia). - Glioblastomi multiformi, che sono gli astrocitomi di grado IV.
Caratteristiche: sono altamente maligni e possiedono una mortalità assai elevata. Nelle masse che li costituiscono, si possono ritrovare vasi sanguigni, depositi di calcio a materiale cistico.
EPIDEMIOLOGIA
Gli astrocitomi sono i gliomi più comuni (N.B: i gliomi sono i tumori al cervello più diffusi) e rappresentano un terzo (quindi circa il 33%) di tutte le neoplasie cerebrali primarie.
Persone di qualsiasi età possono sviluppare un astrocitoma.
Nei bambini, sono più frequenti gli astrocitomi a crescita lenta di grado I; negli adulti e negli anziani, sono più diffusi gli astrocitomi di grado II e quelli ad accrescimento rapido (di grado III e IV).
Dati epidemiologici relativi ai vari tipi di astrocitoma esistenti | |
Tipo | Caratteristiche epidemiologiche |
Astrocitoma pilocitico | Gli astrocitomi pilocitici costituiscono il 2% di tutti gli astrocitomi. |
Astrocitoma diffuso di basso grado | Gli astrocitomi diffusi di basso grado rappresentano l'8% di tutti gli astrocitomi. Colpiscono soprattutto le persone tra i 30 e i 40 anni. |
Astrocitoma anaplastico | Gli astrocitomi anaplastici costituiscono il 20% di tutti gli astrocitomi e colpiscono soprattutto gli individui tra i 30 e i 50 anni, e gli anziani. |
I glioblastomi multiformi costituiscono il 15-17% di tutti i tumori cerebrali primari e il 54% di tutti i gliomi. Sono le neoplasie al cervello di tipo maligno più diffuse e colpiscono in particolar modo le persone dai 45 anni in su. |
Cause
Gli astrocitomi, così come la quasi totalità dei tumori cerebrali umani, insorgono per motivi che ancora non si conoscono.
Sintomi e Complicanze
I sintomi di un astrocitoma possono comparire in maniera repentina oppure assai lentamente, a seconda della crescita che caratterizza la massa tumorale.
In altre parole, se l'astrocitoma è di grado I o II, le manifestazioni patologiche s'instaurano in maniera graduale; se invece l'astrocitoma è di grado III o IV, i problemi a esso correlati compaiono ed evolvono in maniera molto rapida.
Sebbene la sede d'insorgenza del tumore incida fortemente sulla qualità della sintomatologia, ci sono alcuni sintomi comuni a quasi tutte le forme di astrocitoma, ovvero:
- Mal di testa;
- Nausea e vomito, specie al mattino;
- Problemi di vista;
- Crisi epilettiche.
Tali disturbi sono dovuti all'incremento della pressione intracranica (o endocranica), che può verificarsi per due motivi:
- Perché la massa tumorale in accrescimento impedisce al liquido cefalorachidiano di fluire normalmente.
- Perché attorno alla massa tumorale si forma dell'edema.
COME LA SEDE DEL TUMORE INCIDE SUI SINTOMI
Se l'astrocitoma risiede a livello del lobo frontale del cervello, i pazienti tendono a manifestare:
- Cambiamenti improvvisi o graduali dell'umore e della personalità
- Debolezza o intorpidimento in uno dei due lati del corpo
Se l'astrocitoma risiede a livello del lobo temporale del cervello, i sintomi tipici consistono in:
- Problemi di coordinazione
- Problemi di linguaggio
- Alterazione della memoria
Infine, se l'astrocitoma risiede a livello del lobo parietale del cervello, i malati lamentano:
- Problemi con la scrittura
- Debolezza o intorpidimento in uno dei due lati corpo
COMPLICAZIONI
Per quanto concerne gli astrocitomi maligni, le complicazioni più gravi consistono nell'espansione della massa tumorale - che va a invadere i tessuti sani circostanti - e nella diffusione in altri organi del corpo di cellule neoplastiche (metastasi).
Per quanto riguarda invece gli astrocitomi benigni, una possibile complicanza è il loro cambiamento a tumori di tipo maligno.
Diagnosi
Di fronte a un caso sospetto di astrocitoma, i medici cominciano le proprie indagini diagnostiche da un esame obiettivo accurato e da un'analisi della qualità dei riflessi tendinei.
Dopodiché, eseguono un test oculare e pongono, al paziente, alcune domande finalizzate alla valutazione dello stato mentale e delle capacità cognitive (ragionamento, memoria ecc).
Infine, per fugare ogni dubbio e per conoscere la posizione e l'esatta grandezza del tumore, ricorrono a test specifici come:
- La risonanza magnetica nucleare
- La TAC (o tomografia assiale computerizzata)
- La biopsia del tumore
- La puntura lombare
ESAME OBIETTIVO E DEI RIFLESSI TENDINEI, TEST OCULARE E VALUTAZIONE MENTALE-COGNITIVA
- L'esame obiettivo consiste nell'analisi dei sintomi e dei segni, riportati o manifestati dal paziente. Sebbene non fornisca alcun dato certo, può essere molto utile per capire il tipo di patologia in atto.
- L'esame dei riflessi tendinei è una prova che serve a valutare la presenza o meno di disturbi neuromuscolari e coordinativi.
- Mediante un test oculare, il medico osserva il nervo ottico e ne analizza l'interessamento.
- La valutazione dello stato mentale e delle capacità cognitive viene svolta con l'intento di capire quale area del sistema nervoso centrale potrebbe aver sviluppato una neoplasia. Per esempio, riscontrare dei disturbi di memoria tenderebbe a far pensare a un problema neurologico con sede nei lobi temporali, piuttosto che nel lobi parietali e via dicendo.
RISONANZA MAGNETICA NUCLEARE (RMN)
La risonanza magnetica nucleare (RMN) è un esame diagnostico indolore, che permette di visualizzare le strutture interne del corpo umano senza l'utilizzo di radiazioni ionizzanti (raggi X).
Il suo principio di funzionamento è alquanto complesso e si basa sulla creazione di campi magnetici, che emettono dei segnali capaci di essere trasformati in immagini da un rilevatore.
La risonanza magnetica dell'encefalo e quella del midollo forniscono una visione soddisfacente di questi due compartimenti. Tuttavia, in alcuni casi, per migliorare la qualità della visualizzazione, potrebbe rendersi necessaria l'iniezione a livello venoso di un liquido di contrasto. In tali frangenti, il test diventa minimamente invasivo, perché il liquido (o mezzo) di contrasto potrebbe avere effetti collaterali.
Una classica risonanza magnetica nucleare dura circa 30-40 minuti.
TAC
La TAC è una procedura diagnostica che sfrutta le radiazioni ionizzanti per creare un'immagine tridimensionale, altamente dettagliata, degli organi interni del corpo.
Sebbene sia indolore, è considerata invasiva a causa dell'esposizione ai raggi X (N.B: le cui dosi non sono affatto trascurabili se paragonate a una normale radiografia). Inoltre, come la risonanza magnetica, potrebbe richiedere l'utilizzo di un mezzo di contrasto - non esente da possibili effetti collaterali - allo scopo di migliorare la qualità della visualizzazione.
Una classica TAC dura circa 30-40 minuti.
BIOPSIA
Una biopsia tumorale consiste nel prelievo e nell'analisi istologica, in laboratorio, di un campione di cellule provenienti dalla massa neoplastica. È l'esame più indicato se si vuole risalire all'esatta natura (benigna o maligna) e alla gravità di un tumore.
Nel caso di un astrocitoma, il prelievo avviene in genere durante una TAC - ciò consente un prelievo altamente preciso - e richiede un piccolo ma delicato intervento chirurgico alla testa.
Trattamento
La terapia da adottare in caso di astrocitoma dipende da numerosi fattori, tra cui il grado, la posizione, la grandezza e la velocità di crescita della massa tumorale.
Se il tumore risiede in una posizione accessibile alle mani del chirurgo, la cosa migliore da fare sarebbe asportarlo. Ciò vale sia in presenza di una neoplasia maligna che in presenza di una neoplasia benigna.
Qualora l'astrocitoma sia maligno e/o diffuso, all'intervento di rimozione chirurgica deve far seguito la radioterapia e, talvolta, anche la chemioterapia.
I trattamenti di un astrocitoma in base al suo grado (N.B: ci riferisce a un tumore situato in una posizione accessibile al chirurgo). | |
Grado | Trattamento |
I (astrocitoma pilocitico) | La rimozione chirurgica rappresenta in genere l'unico trattamento adottato e sufficiente a guarire dal tumore. |
II (astrocitoma diffuso di basso grado) | Servono la rimozione chirurgica e, se le immagini diagnostiche mostrano una notevole dispersione della massa tumorale, anche la radioterapia. |
III (astrocitoma anaplastico) | Sono fondamentali l'asportazione chirurgica e la radioterapia. In alcuni frangenti (per esempio recidive), potrebbe diventarlo anche la chemioterapia. |
IV (glioblastomi multiforme) |
CHIRUGIA
L'obiettivo finale dell'operazione chirurgica è rimuovere tutto l'astrocitoma o, se ciò è impossibile, la maggior parte della massa tumorale.
La buona riuscita della rimozione dipende da almeno due fattori, chiamati in causa già precedentemente:
- La posizione accessibile o meno della massa tumorale. Se il tumore è in una posizione inaccessibile, è impossibile rimuoverlo.
- La dispersione della massa tumorale nella restante massa cerebrale sana. In questo senso, gli astrocitomi di grado I, che sono focali, sono facilmente rimovibili.
Poiché l'intervento chirurgico è alquanto delicato e pericoloso, prima della sua esecuzione il medico curante, insieme al suo staff, è tenuto a informare il paziente dei possibili rischi della procedura.
RADIOTERAPIA
La radioterapia tumorale è un metodo di cura basato sull'utilizzo di radiazioni ionizzanti ad alta energia, con lo scopo di distruggere le cellule neoplastiche.
In caso di astrocitoma, viene adottata in due situazioni ben diverse:
- Dopo e a completamento di interventi chirurgici su astrocitomi di grado II o superiori.
- Quando il tumore non è rimovibile chirurgicamente. In questi frangenti la radioterapia diventa il primo e più importante trattamento terapeutico (N.B: ciò vale anche per i casi di astrocitoma pilocitico).
CHEMIOTERAPIA
La chemioterapia consiste nella somministrazione di farmaci in grado di uccidere tutte le cellule in rapida crescita, tra cui anche quelle tumorali.
In caso di astrocitoma, i medici la adottano quando ritengono che sia alto il rischio di una ricaduta (o recidiva) o quando credono che il tumore abbia diffuso qualche sua cellula nel resto del corpo (metastasi). Tali situazioni sono più probabili quando si è alle prese con neoplasie maligne di grado III o IV.
ALTRE CURE
Se l'astrocitoma è causa di edema attorno a sé, i medici potrebbero pianificare anche una terapia a base di farmaci corticosteroidi.
I corticosteroidi sono potenti antinfiammatori, cioè farmaci che riducono l'infiammazione.
Principali effetti collaterali della radioterapia | Principali effetti collaterali della chemioterapia | Principali effetti collaterali dei corticosteroidi |
Nausea | Osteoporosi |
FASE OPERATORIA
Dopo l'asportazione chirurgica del tumore e durante gli eventuali trattamenti radioterapici e chemioterapici, il paziente deve seguire anche una riabilitazione fisioterapica.
L'obiettivo di quest'ultima è recuperare, almeno in parte, le facoltà neurologiche (coordinazione, linguaggio ecc.) che la presenza della massa tumorale o l'intervento stesso hanno pregiudicato.
Prognosi
La prognosi dipende principalmente da tre fattori:
- Dal grado dell'astrocitoma. Dopo la rimozione di un astrocitoma di grado I, chi ne era affetto ha buone probabilità di rimettersi completamente. Al contrario, dopo la rimozione dei glioblastomi, le persone che ne erano affette hanno una speranza di vita media di poco più di 30 settimane.
- Dalla posizione della neoplasia. Più la massa tumorale è in una posizione scomoda al chirurgo, più risulta difficile rimuoverla. La mancata asportazione chirurgica dell'astrocitoma comporta una riduzione drastica del tasso di sopravvivenza, in quanto la radioterapia e la chemioterapia non sono altrettanto efficaci.
- Da quando è avvenuta la diagnosi. Più tardi viene individuato il tumore, specie se maligno, minori sono le probabilità di guarigione. La rimozione stessa dell'astrocitoma è meno efficace.